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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 23/09/2017

 

L'Europa è alla vigilia di un'apocalisse sociale ed economica

Post n°1630 pubblicato il 23 Settembre 2017 da r.capodimonte2009

Sono passati appena sette giorni da quando il Commissario alla UE, Junker, ci ha raccontato, in una rara apparizione di sobrietà alcoolistica, quale sarà il futuro della sua Europa: momenti che si sarebbero vissuti meglio di fronte ad uno spettacolo horror! Ci arriveremo. Ma prima, come se fosse un perfido gioco del destino, sono arrivate dalla gran Bretagna due notizie per lui luttuose: che il Pil inglese, dopo solo un anno dalla Brexit, è, in crescita, il maggiore d’Europa (2% contro l’1,7 della Germania!), ma soprattutto, come ci informa il Financial Time, 80 banche centrali del mondo stanno rapidamente riducendo la loro esposizione in euro a favore della sterlina, aumentata del 2,63% (si parla di circa 6.000 miliardi di euro!); i motivi, lo capirebbero gli studenti al primo anno di economia, ma non lo capisce o fa finta di non capirlo la BCE, sono essenzialmente due (tralasciando le scarse prospettive politico-economiche di un club di lobbisti incapaci): l’artefatto aumento dell’euro rispetto al dollaro, che serve alla FED americana a salvare capre e cavoli con maggiori esportazioni, nelle aree proprio delle imprese europee, le quali, come oche giulive sono pedisseque a quest’Unione criminale; e la letale tossicità del “quantitative easing” di Draghi, che ha portato a tassi d’interessi al negativo, cioè al suicidio. Una manovra che non c’entra niente, tra l’altro, con la ripresa economica del vecchio continente, ma è tesa unicamente al salvataggio della mafia bancaria.

Da notare che dietro il “burattino” Junker si muove il burattinaio Schueble, e la sua padroncina Merkel, adesso che ha assunto il nuovo valletto Macron: e il loro fetore si sente lontano un miglio.

a)   La Troika verrà istituzionalizzata: cioè quel che vediamo in Grecia sarà estero a tutti i partner che, in futuro, dovessero derogare dalla tirannia tedesca, con i metodi “comunisti” che abbiamo visto, e che finora sono serviti solo a salvare bancarottieri corrotti, ad impoverire i greci fino al parossismo, e svendere gli asset produttivi ellenici a Berlino.

b)   Il MES (Meccanismo Europeo di stabilità), cui l’Italia partecipa con la bella sommetta di 25 miliardi l’anno, si trasformerà in un FME (Fondo monetario Europeo), che accorrerà sì al capezzale delle economie bisognose (come quella italiana), ma non certo gratis: imiterà, in tutto per tutto, l’esosità, l’usura e la predazione ufficializzata del fratello maggiore americano. In questo modo, con ogni probabilità, i tedeschi continueranno a inglobare risorse straniere, legalmente, e senza, naturalmente che i popoli possano correggerne il tiro: in nome di che? Ma della democrazia, bellezza!

c)    Scarsa propensione allo schema di garanzia dei depositi, come proposto, ad esempio, dai partiti all’opposizione, compreso il M5S: se è vero che la nostra Costituzione difende il diritto al risparmio, e i nostri Governi, schiavi dell’Unione, invece, lo sacrificano ai banchieri; altrettanta supponenza verso la proposta, proveniente dall’Est Europa, di condizionare i surplus di bilancio di certe economie (Nord Europa), riequilibrandoli con cessioni fiscali o di liquidità verso chi detiene, invece, minus; a meno che non vengano garantite le solite riforme di tipo stalinista che abbiamo visto in Grecia!

d)   Il rischio sui debiti dei singoli Paesi non sarà condiviso (eurobond), anzi, non solo resteranno separati i debiti consolidati (come quello italiano, il maggiore), ma le banche saranno costrette a contabilizzare i titoli sovrani non più a rischio “zero”, ma sobbarcandosi i ratei negativi!

e)    Insomma, in prospettiva, come anche si è compreso con l’accordo leonino tra Francia e Germania, l’Europa sopravviverà, ma solo “sdoppiata”, a Bruxelles amano parlare di “due velocità”. In realtà, e Parigi se ne è tirata fuori per un pelino, grazie all’appoggio della FED, che non vuole rischiare la perdita da capo di un importante partner atlantico di tipo militare, come accadde ai tempi di De Gaulle; ci sarà un’Europa sempre più ricca e un’Europa sempre più povera: la prima che sfrutterà barbaramente la seconda. Un principio abbondantemente promosso dal PD  e da F.I nel nostro Paese, dove le classi dirigenti, sempre più lobbiste e corrotte, si guardano bene dal promuovere riforme sociali adeguate, che rischierebbero, altresì, di riportare alle urne quel 50% di cittadini impoveriti che hanno dichiarato guerra alla politica, e che permette loro di tenersi il potere con percentuali del 20%. E non è un caso che i principi di Junker siano stati approvati e applauditi proprio dai delegati del PD e di F.I., gli stessi, che stanno accordandosi con i loro padroni di Bruxelles, su una legge elettorale che, come in Germania, ricacci indietro la democrazia agli Anni Venti del secolo scorso! (ITALIADOC)

 

 

 
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