Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2017 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 
Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 14/09/2017

 

La lobby giornalistica nega di esserlo: una risposta a Enrico Mentana

Post n°1627 pubblicato il 14 Settembre 2017 da r.capodimonte2009

Nascondersi come conigli dentuti, dopo aver lacerato carni e onorabilità, dietro simulacri intoccabili, dove la democrazia e la libertà di espressione diventano un’opzione di spettanza privatistica, e non pubblicistica, è il mestiere che va più in voga nell’Italietta  della “grossa coalizione trasformista” tra destra e sinistra (sempre che si voglia assegnare a queste due “nobili categorie” il senso di un’appartenenza falsa e bugiarda!): ci riferiamo alla nobile corporazione dei giornalisti, e al simulacro che li preserva da ogni tipo di insulsaggine e dileggio, ma anche di vera e propria calunnia: l’Ordine dei Giornalisti. Non è un caso che questa “barriera di ideologismo conformista” esista solo in Italia, e fu eretta con la scusa che il regime fascista aveva fatto della libertà di stampa una barzelletta: niente di più falso! La ricchezza dei contenuti, il numero delle testate, i dibattiti più anticonformisti e dai molteplici atteggiamenti, non hanno mai avuto più diffusione che nel periodo fascista, tanto che oltre la metà dell’intellighentia antifascista liberal-comunista ebbe i suoi battesimi proprio dalle colonne “fasciste” di certi giornali (basta leggere, per conferma, i volumi di Renzo De Felice)! Per cui si ebbe l’ennesimo bluff, lo stesso che abbracciò tante altre prese di posizione su mille argomenti e settori, culturali, economici e sociali, per riportare questa professione a livello di casta, così come era stata fino al 1922.

Ovviamente, negli anni del Dopoguerra, e fino agli anni Sessanta, la casta giornalistica stette bene attenta a non debordare dal patto leonino che la vedeva supinamente divisa in  bianchi e rossi, con contorno massonico, dove l’appiattimento ideologico dall’una e dall’altra parte si faceva monotona uniformità, anche quando le due fazioni decisero di marciare insieme nel compromesso storico.

Durante i criminosi anni della P2, poi, selve di giornalisti si accodarono al “maestro”, per ottenere nuovi favori e prebende, e l’Ordine si compiacque e benedì, e oggi molti fanno finta di esserselo dimenticato. Allora divennero giornalisti perfino i materassai, i commessi, gli uscieri, una massa inenarrabile di arrivisti, che avevano compreso molto bene il futuro della nostra Repubblica. L’Ordine registrò, e tacque.

Nacque addirittura una branca dentro la branca, i “giornalisti della Rai”, i prodromi di quello sfacelo dell’obiettività e della verità che è giunto, purtroppo fino a noi!

Ecco perché oggi, leggendo ad esempio, i titoli di prima pagina di fogliacci “fascisti” (nel senso deteriore del termine!), che sono attribuibili a veri e propri ras della carta stampata, come taluni si comportano nei loro elzeviri, che svergognano quella che, in altri paesi civili, si direbbe, la “professione”. O le inchieste para-sessuali quotidiane dell’altro supporto cartaceo prezzolato, “libero” di nome e non di fatto, che preferisce i pizzicori anali alle inchieste corruttive, ci rendiamo conto quanto può essere caduta in basso quella che, ad esempio, in America, Humprey Bogard, definì, in un memorabile film, “è la stampa, bellezza!”

Se poi da “destra” voltiamo a “sinistra” è ancora peggio.

Per questo, nello sperare che questo articolo, scritto da un giornalista “freelance”, con una lunga carriera alle spalle, ma con l’orgoglio di non aver mai fatto parte del simulacro difensivo, ma di aver pagato di persona tutte le volte che ha inteso attaccare i “venditori di verità”, venga letto da Mr. Presce in Barile, così io lo definisco, ma senza malignità, faccio riferimento al suo “duro” intervento, ovviamente televisivo, dagli studi del nuovo media di regime, La 7, durante una dei più mistificatori talk-show italiani, contro i cosiddetti “haters”, cioè, traducendo letteralmente dall’inglese, gli “odiatori” che, secondo lui, imperversano sui social, e che “bisogna stanare”, come fossero delinquenti.

Questo risanatore della pubblica moralità, nonché re della obiettività repressa, che per anni ha dato d’intendere di stare al di sopra delle parti (e a volte, rare volte ci sta!), dice testualmente alla conduttrice, altra campionessa di verità rivelate: “Noi giornalisti non possiamo pensare di stare sulla torre d’avorio con l’informazione ufficiale”,  mentre le idee e i commenti si incrociano soprattutto sui social, di cui lui è diventato l’ammazzasette, con la su pagina facebook “Enrico Mentana blasta la ggente”. “Io scrivo quello che penso, rispondo alle persone che fanno domande civili, ma a quelli che voglio instillare l’odio e scrivono fesserie, evidentemente perché sono avvelenatori di pozzi, bisogna rispondere a tono!” E qui è evidente il tono autoreferente di chi si sente in cima al pozzo avvelenato, e sa chi lo ha reso mortale!  E continua: “Peraltro questi sono gli stessi che ti vogliono dare una sberla, nascondendo la mano, e se tu gli restituisci la sberla (secondo lui dare del “cretino" ad un sindaco che ce l’aveva, tanto per cambiare con la Boldrini!), si mettono a frignare, chiedendoti come ti permetti.”

Ma come ti permetti tu, Mentana, e non me ne frega niente di quel sindaco o di altri 100.000 “haters” della Boldrini, a cadere in questa stolida contraddizione, gattopardesca! Insomma chi butta fango da facebook “liberamente” (impara bene questa parola, e dimentica i tuoi privilegi!), nasconde la mano? E questo perché, a volte si nasconde dietro pseudonimi, che servono a poco quando la polizia postale vuole trovarti o se lo stesso social ti oscura, visto che il tuo nome e cognome è obbligatorio per entrarvi? Noi “operai dell’informazione critica e non conforme”, lavoriamo tutti a viso aperto, caro direttore, perché la nostra coscienza è tranquilla, dal momento stesso che “buttiamo fango” -perché no?- contro questo regime illiberale e letale, che non ci dà altra arma di difesa, se non l’arbitrio, esattamente come fa lui nei confronti del popolo, anche se questo arbitrio si chiama “odio”. E non è forse odio, odio inveterato, vecchio e stantio, quello di chi ha portato in parlamento una legge contro la “propaganda fascista” che serve solo a far uscire dai ghetti chi fascista magari non era, ma adesso ci diventa? Fiano non è forse un “hater”, oppure tu fai distinzione tra chi è un “hater” buono, come Fiano, o è un “hater” cattivo, perché è stufo di sentire amenità e bubbole dalla terza carica dello Stato? E chi è che si mette a frignare, non avendo alle spalle un carrozzone, come l’Ordine dei Giornalisti, che nella sua pluridecennale storia vi ha fornito sempre elmo e usbergo, perché voi stiate lì, intoccabili, a nascondere la mano, dietro i vostri articoli velenosi, le vostre calunnie quotidiane, le vostre appartenenze ideologiche, che come minimo dovrebbero essere alleviate dall’obiettività della notizia? Sei certo che le fesseria scritte siano solo da una parte, e non da quella tua e dei tuoi emuli, perché siete gli “illuminati” del mestiere, quelli dell’”informazione ufficiale”, quelli inviolabili, che possono anche scrivere che Cristo è morto dal freddo per colpa di Virginia Raggi, o che a questo nome è stata intitolata una zanzara killer?

Poi c’è il finale del tuo intervento, quello che mi ha fatto basire di più: “C’è insomma un doppio standard: noi possiamo essere criticati su tutto, però abbiamo anche il diritto di rispondere e di dire la nostra. La forza delle idee, in un confronto, non sta nello stare zitti, ma nel proporre le proprie.”

Una grande lezione di qualunquismo “democratico”, di manicheismo lobbistico: la lobby che dice a se stessa di non esserlo, e gli altri, i deboli, gli indifesi, il popolo “bue” che ormai  hanno a diposizione solo il social per ribellarsi alla tirannia, debbono annuire.

No, non è così. Non lo sarà mai. (Riccardo Scagnoli)

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

acer.250iltuocognatino2karen_71diabolikas0m12ps12robert.sstaff.communityLibannawintour0Miele.Speziato0rossella1900.rlucylla_sdCWBriggsgiuseppisOsservatoreSaggio
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963