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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 08/09/2017

 

L'AMARA STORIA DEL "PETROLIO ITALIANO"

Post n°1623 pubblicato il 08 Settembre 2017 da r.capodimonte2009

PRIMA PUNTATA

Come è noto, e se non è noto a tutti lo ripetiamo, uno dei più grandi scandali della storia di questo Paese, “scomparso” dalle cronache come tanti altri, e messo in lento deterioramento, perché sfoci nella prescrizione, dai soliti giudici di regime, è quello del “petrolio lucano”, che vide poi la fuoriuscita dal Governo della ministra Guidi (una "bellissima figura" per la figlia di uno dei boss di Confindustria!). Lo scandalo si reggeva su due teste: la prima, tutta italiana, e faceva riferimento ai pozzi di Viggiano, dove la solita associazione imprenditorial-mafiosa falsificava i dati di estrazione, e quindi mistificava il relativo “smaltimento dei rifiuti” procurando un serio danno ambientale. La seconda, che faceva riferimento ai giacimenti di Tempa Rossa, misteriosamente finiti in mano agli “amici” francesi della Total, per interposta benevolenza dell’Eni (e quindi di tutti i suoi manager corrotti), scoperchiava un accordo leonino tra l’amante della Guidi, certo Gianluca Gemelli, e il CIPE (finanziatore del progetto petrolifero per 1,6 miliardi!), perché i lavori fossero assegnati alla sua banda, riconosciuta in alto loco (in base a intercettazioni telefoniche), dalla solita e immancabile ministra Boschi. Da notare che di questo scandalo, con oltre 50 denunciati e 20 arresti, la famiglia Pittella non fu neppure mai sfiorata, neppure per un sospetto. Ma chi sono i Pittella? Gianni è un deputato europeo del PD, che, stranamente, non ha eguali alla corte di Bruxelles: egli può adire alla stanza dei bottoni di Junker, di Draghi, di Moscovici senza neppure una telefonata di preavviso; l’intero gruppo PD al Parlamento Europeo, dipende da lui, che lo controlla, se ne fa portavoce, ne decide la strategia. Se voi guardate attentamente le foto delle grandi assise europee, voi vedrete sempre la faccia di Gianni ripresa tra i vip. Ma come può essere? Tutto è partito dal senatore “vita natural durante” Don Mimì Pittella, medico condotto lucano, che come una freccia, probabilmente scelto dai più oscuri potentati massonici internazionali, ha scalato prima il PSI di Craxi, poi il partito comunista in tutte le sue allegre formazioni, fino a diventare il referente numero uno della Basilicata, e in parte della Puglia. Arrestato per associazione sovversiva e banda armata, per aver dato soccorso alla BR Natalia Ligas, prima di essere rinchiuso fugge dal  Paese, e si rifugia in Francia. Dopo sei anni, miracolo: rientra in Italia, ma nessuno si azzarda a toccarlo, anche se le indagini, intanto hanno dimostrato chi sono i suoi sodàli: Licio Gelli, Don Vito Ciancimino, Stefano Delle Chiaie. Lo lasciano in  pace nelle sue tenute, ma lui, allora, mette in pista i suoi figli: appunto Gianni, ma anche Marcello, diventato dal nulla, Governatore della Basilicata, ed evidentemente compromesso con lo scandalo petroli. Ma anche questa volta nessun giudice ci prova a tirarlo in ballo!

Risultato: attualmente Viggiano è ferma per indagini, ormai da due anni, mentre Tempa Rossa estrae, e la Total preme, che si rafforzi il polo petrolifero tarantino (già coinvolto negli scandali ambientali dell’Ilva), perché lì arrivino le sue navi petroliere. Ma Regione e Comune si oppongono: cosa fa allora la Total? Mette in moto una rete di 170 tir/cisterna, che dalla Basilicata, andranno su e già da e per la raffineria di Malagrotta (Roma), e la raffineria ex-Api di Falconara (Ancona). Una soluzione estrema, per far partire la produzione entro il 31 dicembre. Una scelleratezza, sostiene il M5S, che dimostra quanto i francesi ormai la facciano da padroni dentro casa nostra. Non solo si prendono il nostro petrolio, ma mettono a rischio la circolazione stradale e autostradale in questo modo oltraggioso, per la salute e la sicurezza dei cittadini italiani!

In questo drammatico bailamme, c’è da tener presente che nessuno, fino ad oggi, ha fatto caso alla vera potenzialità estrattiva della Basilicata: questo tratto di Italia, 60 milioni di anni fa, cioè in pieno Giurassico, era un piccolo mare interno, poi, successivamente diventato palude, e infine terraferma. Milioni di tonnellate di piante, animali, e limo si depositarono nelle sue profondità, costituendo la base dell’asfalto, poi liquidizzatosi in petrolio. Se qualcuno si reca a Viggiano o a Tempa, può constatare che in alcune località, il petrolio è tanto, che affiora in superficie e si può calpestarlo!

In verità noi sappiamo quanto petrolio c’è: lo sappiamo da quasi cento anni, da quando le prime introspezioni della società americana Sinclair furono effettuate sugli stessi luoghi che oggi vi abbiamo ricordato. Allora la tecnologia era agli albori, ma gli americani, solo loro, erano all’avanguardia nelle prospezioni petrolifere, perché erano tati i primi a scoprirne il valore  commerciale e industriale. Così dissero che non avevano mai visto un giacimento così, tale da eguagliare uno dei più importanti del Texas. Dopo 40 anni, veniamo a spere dalle carte di Enrico Mattei, morto in un attentato nei cieli della Sicilia, che si trattava del più vasto giacimento d’Europa, in grado di fornire qualcosa come 15 miliardi di barili (pari oggi a 1.000 miliardi di €, cioè il fabbisogno di 30 anni per l’Italia!).

Negli Anni Ottanta, un rapporto dell’Agip conferma questi dati, ma l’opinione pubblica li ignora, fino al 1998, quando l’Eni li pubblica: ma nel frattempo, mistero, i 15 miliardi sono diventati 900 milioni: cioè il giacimento petrolifero si è in parte “essiccato”, una cosa paradossale e incredibile, mai accaduta, o meglio, accaduta solo in Italia! Per aver indagato su questo accadimento, il giornalista lucano Nicola Piccenna, si pone di traverso ai potentati che nascondono la verità, e viene fatto letteralmente a fette da querele, minacce e cause civili.

Infatti, le motivazioni sono sorprendenti, ma anche criminali: vedremo, nella prossima puntata, il perché e il come: e tutto, come in una sharada intrigante e drammatica si collegherà agli scandali petroliferi dei giorni nostri. (ITALIADOC)

FINE PRIMA PUNTATA

P.S. Per questa inchiesta abbiano consultato:

G.Fasanella/M.J. Cereghino, Il Golpe Inglese e Tangentopoli Nera, 2014 e 2016

N.Piccenna, Articoli e blog vari

P. Aprile, Il Sud Puzza, 2013

 

 

 

 
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