Anche quest’anno, puntuale come le piogge d’autunno, la fine dei saldi, l’aumento dei prezzi e Verissimo, è tornata Miss Italia.
E’ anche finita, sia lode al Signore. L’edizione di quest’anno non mi è piaciuta per niente. Io amo le trasmissioni televisive stabili, collaudate, sempre uguali a se stesse: Miss Italia è un faro, un punto di riferimento pari solo a SanRemo.
E quest’anno Mirigliani e sua figlia Patrizia non mi hanno rinnovato tutta l’impostazione del programma?
Grosso sbaglio. Per rinverdirne l’immagine hanno affidato la conduzione a due novellini, due conduttori alle prime armi che hanno sbagliato tutto, dall’inizio alla fine: Mike Bongiorno e Loretta Goggi.
Non sapevano quando entrare in scena, litigavano in diretta, non riuscivano a presentare le miss. Con la mancanza d’esperienza tipica dei principianti, non sapevano improvvisare: l’esuberante conduttore, ogni volta che introduceva una concorrente sarda, non sapeva far altro che dire “Guardate neh com’è alta, una volta invece i sardi erano tutti bassi”.
La giovin conduttrice invece, fresca dei suoi studi all’Accademia degli Amici di Maria de Filippi, continuava a riproporre i suoi cavalli di battaglia: imitazioni a diaframma impostato, battute degli anni ’70.
Tra i due c’era poco feeling- si sa, i giovani litigano, vivono di emozioni- ma erano completamente d’accordo nel non sapere mai cosa fare:
“E ora...presentiamo la miss 76 (con il nome della 62, ndr)... no, apriamo il televoto? ma non dovevi presentare l’ospite? va beh, diamo la pubblicità...”.
Meno male che in questo caleidoscopio di novità ho ritrovato dei punti saldi, che mi hanno rassicurato.
Prima di tutto, le miss offese perchè i giurati le valutavano solo in base alla bellezza. Ovvero: perchè il giurato Guillermo Mariotto ha chiesto di poter vedere con comodo il cosiddetto Lato B, che nelle precedenti edizioni era sbirciato senza ausilio di telecamere con notevole scomodità per i giurati, condannati al torcicollo. Il fatto che la scollatura del costume arrivasse all’ombelico invece non ledeva la dignità di esseri pensanti delle Miss, a quanto pare.
Poi, la protesta perchè non ha vinto la più bella. Non si capisce mai chi voti la più bruttina tra le tre finaliste: com’è come non è, quella più appariscente (quest’anno terza classificata, alta due metri, una massa di ricci e occhi come fanali) perde sempre, a vantaggio della solita fanciulla a metà tra Maria Goretti e Silvia Toffanin.
Infine, nella tempesta di innovazioni e sperimentazioni ho trovato un solido scoglio rossiccio: Pippo Baudo. Stava più sul palco che in giuria: cercava di far fare la pace ai due rissosi presentatori, tentava di dissimulare la disorganizzazione totale, implorava i conduttori di non mormorare a microfoni aperti. Insomma, prendeva le misure del palco per l’anno prossimo: il solo e unico nuovo che avanza è lui.
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