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ANGOLO DELLO STERMINATORE

ULTIMA FRASE DELLO STERMINATORE

Niente che possa essere fatto con la volontà umana è utopico

VECCHIE FRASI DELLO STERMINATORE

Lo sterminatore odia essere aiutato dagli alleati, vuole essere sempre da solo sul campo

Lo sterminatore o e testa o e croce: non conosce le vie di mezzo

NUOVE FRASI DELLO STERMINATORE

Lo sterminatore è sempre in prima linea nel mediare tra due parti, ma guai a loro se non trovano un accordo...

Bisogna essere duri senza perdere mai la tenerezza (Ernesto Che Guevara)

Questa frase dell'indimentacabile Che Guevara l'ho presa a modello x il mio stile di vita... Duro e determinato nell'affrontare le varie prove della vita, ma senza dimenticare la tenerezza che rende chiunque una brava persona (se non bleffa...), e solo con chi se lo merita esco la tenerezza, occhio quindi a non farmi saltare qualche nervo di troppo...

La verità è sempre rivoluzionaria!

 

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Creato da: sterminatore1986 il 22/10/2005
in questo blog voglio che tutte le più elementari forme di libertà (di parola, di pensiero, di respirare anche...) vengano rispettate!!!

 

 
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IL GRANDE CHE GUEVARA!!!

Post n°19 pubblicato il 31 Ottobre 2005 da sterminatore1986
 

STORIA DEL CHE

Figlio della piccola borghesia agiata, Ernesto "Che" Guevara de la Serna, (il nomignolo "Che" gli venne affibbiato per la sua abitudine a pronunciare questa breve parola, una specie di "cioè", in mezzo ad ogni discorso), nasce il 14 giugno 1928 a Rosario de la Fe in Argentina. Il padre Ernesto è ingegnere civile, la madre Celia una donna colta, grande lettrice, appassionata soprattutto di autori francesi.

Sofferente di asma fin da bambino, nel 1932 la famiglia Guevara si trasferisce vicino a Cordoba per consiglio del medico che prescrive per il piccolo Che un clima più secco (ma in seguito, fattosi più grandicello, la malattia non gli impedirà di praticare molto sport).

Studia con l'aiuto della madre, che avrà un ruolo determinante nella sua formazione umana e politica. Nel 1936-1939 segue con passione le vicende della guerra civile spagnola, per la quale i genitori si sono impegnati attivamente. A partire dal 1944 le condizioni economiche della famiglia peggiorano, ed Ernesto comincia a lavorare più o meno saltuariamente. Legge moltissimo, senza impegnarsi troppo nello studio scolastico, che lo interessa solo in parte. Si iscrive alla facoltà di Medicina e approfondisce le sue conoscenze lavorando gratuitamente all'istituto di ricerche sulle allergie, a Buenos Aires (dove la famiglia si è trasferita nel 1945).

Con l'amico Alberto Granados, nel 1951, parte per il suo primo viaggio in America Latina. Visitano il Cile, il Perù, la Colombia e il Venezuela. A questo punto i due si lasciano, ma Ernesto promette ad Alberto, che lavora in un lebbrosario, di rincontrarsi appena finiti gli studi. Ernesto Guevara nel 1953 si laurea, riparte per mantenere la promessa fatta a Granados. Come mezzo di trasporto usa il treno sul quale a La Paz incontra Ricardo Rojo, un esule Argentino, insieme al quale comincia a studiare il processo rivoluzionario che è in corso nel paese.

A questo punto decide di rimandare la sua carriera medica. L'anno successivo il Che giunge a Città di Guatemala dopo un viaggio avventuroso, con tappe a Guajaquil (Ecuador), Panama e San Josè de Costa Rica. Frequenta l'ambiente dei rivoluzionari che sono affluiti in Guatemala da tutta l'America Latina.

Conosce una giovane peruviana , Hilda Gadea, che diventerà sua moglie. Il 17 giugno, al momento dell'invasione del Guatemala da parte delle forze mercenarie pagate dall'United Fruit, Guevara tenta di organizzare una resistenza popolare, ma nessuno gli dà ascolto. Il 9 luglio 1955, intorno alle ventidue, al numero 49 di via Emperàn a Città del Messico, nella casa della cubana Maria Antonia Sanchez, Ernesto Che Guevara incontra una figura decisiva per il suo futuro, Fidel Castro. Fra i due scatta subito una forte intesa politica e umana, tanto che si parla di un loro colloquio durato tutta la notte senza alcun dissenso. Oggetto della discussione sarebbe stata l'analisi del continente sudamericano sfruttato dal nemico yankee. All'alba, Fidel propone ad Ernesto di prendere parte alla spedizione per liberare Cuba dal "tiranno" Fulgencio Batista.

Ormai esuli politici, parteciparono entrambi allo sbarco a Cuba nel novembre 1956. Fiero guerriero dall'animo indomito, il Che si rivela abile stratega e combattente impeccabile. A fianco di una personalità forte come quella di Castro ne assume le direttive teoriche più importanti, assumendo l'incarico della ricostruzione economica di Cuba in qualità di direttore del Banco Nacional e di ministro dell'Industria (1959).

Non completamente soddisfatto dei risultati della rivoluzione cubana, però, avverso ad una burocrazia che si andava sclerotizzando malgrado le riforme rivoluzionarie, irrequieto per natura, abbandona Cuba e si avvicina al mondo afro-asiatico, recandosi nel 1964 ad Algeri, in altri paesi africani, in Asia e a Pechino.

Nel 1967, coerente con i suoi ideali, riparte per un'altra rivoluzione, quella boliviana, dove, in quell'impossibile terreno, viene tratto in agguato e ucciso dalle forze governative. Non si conosce la data esatta della sua morte, ma sembra ormai accertato con buona approssimazione che il Che sia stato assassinato il 9 ottobre di quell'anno.

Diventato in seguito un vero e proprio mito laico, un martire dei "giusti ideali", Guevara ha indubbiamente rappresentato per i giovani della sinistra europea (e non solo) un simbolo dell'impegno politico rivoluzionario, talvolta svilito a semplice gadget o icona da stampare sulle magliette.

 

Questa è la storia di un uomo che non aveva potere politico e soldi (come gli odiati Hitler, Mussolini e Berlusconi), ma ha combattuto per i suoi ideali, a dato anche la vita, perchè voleva combattere il monopolio che gli Stati Uniti avevano su tutta l'economia del Centro e del Sud America, condizionandone anche gli equilibri politici. VOLEVA LIBERARE QUESTI POPOLI, PERCHE' VENIVANO SFRUTTATI DAL GIGANTE CAPITALISTA SENZA AVERE NIENTE IN CAMBIO. Io quando sento parlare dell'America come il paradiso terrestre mi disgusto, lì comandano solo i soldi (vedi il 20% della popolazione americana che vive sotto la soglia della povertà), mentre tutti gli altri o si sottomettono senza discutere oppure vengono fatti fuori (semplicemente zittiti, o uccisi dalla Cia). SECONDO VOI, QUESTO E' IL PARADISO? Per me quello è un inferno!!!

 
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mr.quentin
mr.quentin il 01/11/05 alle 16:26 via WEB
Ciao compagno salentino!Un pugliese in rete e per di più di sinistra,anche a me fà piacere!io però sono più moderato, e anche se oggi non se ne parla più,sono un socialista che non è mai stato un anticomunista,semmai un non-comunista,perchè ho sempre riconosciuto i meriti del comunismo e so che non è solo Stalin,piazza Tien Amen o tutto ciò che di negativo ad esso è connesso!Spesso ci si dimentica di Gramsci,dei partigiani e della lotta che i partiti comunisti in Italia hanno portato avanti contro la mafia!E' giusto ricordare questo guerrigliero,il cui pensiero no si riscontra nella Cuba di oggi,vittima della dittatura di Fidel Castro,sono sicuro che le cose non sarebbero andate cosi' se Ernesto Che Guevara non fosse morto,forse l'America Latina oggi avrebbe più voce e i suoi drammi non sarebbero passati inosservati!Ma la storia si ripete sempre,ma mai nello stesso modo,chissà se da domani Nichi Vendola non indosserà il basco e inizierà a fumare sigari,skerzo!Cmq complimenti per la tua città,ci sono satato con amici e che se la scorda!!!Cmq ci si vede a Lecce,se frequenti l'università?io come puoi capire sono iscritto a scienze politiche,ciaooo!
 
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