Creato da notte_serena il 17/02/2009

Notte che consola

la notte come momento in cui riflettere,in cui consolarsi,in cui coccolarsi.Sei magica notte....

 

 

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ottava parte "un telefono assordante"

Post n°220 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da notte_serena
 

Dove siamo:

Luisa aveva deciso di non trasformarsi più in Simona dopo una violenza subita da un suo cliente, che aveva incominciato ad avere un ossessione distruttiva nei suoi confronti…”

 

Luisa aveva in tasca tutto il contanti che le occorreva per liberarsi di quell’incubo, che per tanto tempo l’aveva costretta alla sua doppia identità. Sale di corsa le scale di quel palazzo e bussa come le è stato insegnato, dà il denaro, e finalmente il nome di suo marito è cancellato da quel libro nero. Quanta fatica e sofferenza aveva dovuto subire, ma adesso le sembrava tutto finito.

Tornata a casa si stese sul letto, ma si rese conto che l’aver colmato quel debito ne aveva creato uno molto più duro da pagare con se stessa: quella sensazione di sporco l’avrebbe raggiunta ovunque e non ci sarebbe stata acqua che lo potesse lavare via.

Mentre è sovrappensiero il telefono squilla, alza la cornetta distrattamente, e sente una voce familiare: è Marco. Un lampo le sveglia il cuore, ma come faceva a conoscere il suo numero. “Vedo che mi hai riconosciuto” dalla cornetta Marco la riporta alla realtà “cosa credi che io non sapessi chi tu fossi veramente?Sono settimane che non scendi, ma ti ho vista per strada, non sembri malata.” Il sangue le si gela addosso, per un attimo pensa ad Alberto, e se anche lui sapesse della sua doppia vita, ma poi ritorna al pensiero più imminente: Marco sa tutto. “Allora che fai non rispondi?Eppure l’ultima volta mi hai anche detto che mi amavi, bel modo di dimostrare il tuo amore: sparisci senza farti più viva” suona la voce di Marco, quasi come un fiume sventrato “Luisa, ti voglio e anche tu mi vuoi, questo lo so…” Luisa presa dal panico, attacca la cornetta che riprende subito a suonare assordante…

Notte Serena

 

 
 
 
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QUANTI SIAMO

 
 

ASSIEME ABBIAMO IMPARATO PAROLE

Camminavo tra righe indecifrabili
nel cercamento di sinonimi dell'amore,
rimanevo muta di fronte a un'altra anima...
ma poi nella mia corsa
sono inciampata tra l'azzurro dei tuoi occhi.

 

Mi hai posto tra le mani il vocabolario
del cuore e mi hai detto: "leggine il segreto."
Ho letto, la mia pelle ha sofferto
delle tue stesse ferite...
quando il mondo è ruzzolato su scivolosi pendii
escoriando la mente e denudando linfa di dolore.


Assieme abbiamo imparato parole
che avevano oscuro significato ...
or m'appaiono sillabanti arcobaleni,
e i verbi del tramonto coniugo gaudente,
la splendenza dell'alba declino
su labbra sorridentemente,
e proferisco i cantici maestevoli
del tempo che di nova vita empie gli occhi.

Notte Serena - Autoretesti

 
 

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