"Istruitevi perchè avremo bisogno

della vostra intelligenza.

Agitatevi perchè avremo bisogno

del vostro entusiasmo.

Organizzatevi perchè avremo bisogno

di tutta la vostra forza"

(Antonio Gramsci)

 

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Chi non ha memoria, non ha futuro

 

...Ogni cosa è illuminata

dalla luce della storia...

 
Creato da: Rebeldia il 26/05/2006
Morte al fascio, oggi più che mai! Ora e sempre, RESISTENZA!!!

 

 

Post N° 185

Post n°185 pubblicato il 20 Settembre 2008 da Murureal

Cari compagni,

   il percorso politico e sociale intrapreso anni fa da Rifondazione Comunista e che ha visto l'intero partito impegnato sia nei movimenti che nelle lotte locali, non è stato nè facile e tantomeno indolore. Abbiamo avuto la "fortuna "di avere alla guida del partito ed in particolare nel segretario Fausto Bertinotti, non dei semplici burocrati politici ma una generazione di compagni che hanno saputo dare un senso alla militanza in un momento storico molto particolare come lo è stato il "dopo muro di Berlino". Un gruppo di compagni che ha fatto "crescere" tutti noi, permettendoci di vivere  in prima linea tante affascinanti esperienze, di lotta e di vita,  a cominciare da dove secondo me bisogna ripartire, e cioè dai  Social Forum. Per quel che mi riguarda è stata l'esperienza più entusiasmante che ho visto nascere in tanti anni di militanza, sempre a sinistra e sempre l'estrema. Una continuità con le esperienze più in teressanti vissute con i compagni in Democrazia proletaria. E dico che per noi non è stata indolore perchè l'inizio è coinciso con una scissione, gli stessi che ora rivogliono un partito ingessato e politicamente ininfluente non hanno seguito e quindi non hanno colto il "momento sociale"ed hanno dato vita ai "comnisti italiani". In quel momento si trattava di sganciarsi da una logica di subalternità agli allora DS, al governo antipopolare du D'Alema e compani, a Prodi, per avvicinarsi ad una società di base in fase di maturazione e di organizzazione "dal basso". Voleva dire allora non accorgersi delle mutate condizioni sociali, voleva dire rimanere lontani dai problemi e dalla realtà, voleva dire lottare davanti ai cancelli delle fabbriche vuote, voleva dire non capire e quindi non poter combattere il "dopo muro", vale a dire il trionfo ma anche l'inizio della fine della sua acesa, dell'imperialismo finanziario. Voleva dire, come poi successe ai DS, non capire, qualche anno dopo, Genova, Firenze e Roma con i suoi tre milioni di manifestanti antiguerra ma soprattutto ANTICAPITALISTI. Ecco il valore che può farci ricominciare e che ci ha uniti a tante variegate associazioni in quei anni di contestazione al sistema:l'anticapitalismo. Dopo la fuga dai "governisti cosuttiani", dalle "mummie imbalsamate"che tenevano il partito come fosse una cellula del defunto PCI, il congresso di Rimini sanciva, con una MAGGIORANZA "bulgara"la nuova linea movimentista che ci ha portato, tra mille esperienze, alle recenti batoste elettorali ( le quali però meriterebbero un analisi più approfondita). La partecipazione attiva al Governo Prodi di tre anni fa era auspicata da un numero di persone molto superiore a quello già confortante che diede fiducia al PRC a quelle elezioni politiche. Si veniva dalle più diversificate lotte territoriali, ovunque c'era conflitto c'era Rifondazione in prima linea e l'associazionismo a fianco. Altro che "poltronismo" o svendita del partito, Rifondazione era determinante per la sinistra in ogni parte d'Italia grazie al lavoro quotidiano di tantissimi compagni, anche non necessariamente iscritti al PRC, ma uniti in un progetto, utopistico fin che si vuole, ma tale da liberare tanta giovane energia quanta non si vedeva da lustri: un altro mondo possibile. La vittoria elettorale di Niky Vendola in Puglia non sarebbe mai stata possibile senza il percorso portato avanti da Rifondazione Comunista da Rimini in poi. Così non sarebbero state possibili tante altre eperienze positive su tutto il territorio italiano. E per questo ed altri motivi si è architettato quello che per me è stato un "golpe istituzionale", una trappola per disintegrarci con le nostre mani, dimostrando la nostra ancora debole radicazione nella società, ma soprattutto l'incapacità di comunicare. Questo si, ad un certo punto il fuggi fuggi dall'esperienza di governo ha creato solo caos distruggendo in poco tempo anni di lavoro. E per i compagni impegnati in prima persona il disorientamento è stato grande, forse irrecuperabile. Ora, dopo il Congresso del partito che ha visto la vittoria di diverse "correnti" interne coalizzate tra loro, dopo che è stata consegnata l'Italia alle destre xenofobe e confindustriali, dopo che si è negato a milioni di persone una propria rappresentanza politica in parlamento, con una legge elettorale studiata ad hoc per tale scopo e difesa, o comunque non sufficientemente osteggiata, dai cervellotici del PD, ora insomma che il regime è servito, i nostri stessi compagni, i compagni che hanno creduto a tutto questo, ci vengono a dire che è stato tutto un errore, ci siamo staccati dagli operai e bla, bla,bla. Che il gruppo dirigente così detto "bertinottiano", ora "vendoliano", in caso di vittoria al congresso,  fosse stato intenzionato a chiudere l'esperienza di Rifondazione Comunista per intraprendere un'avventura dagli esiti sconosciuti.

   Non so come concludere questo che vuole essere un mio personale contributo alla discussione che si è aperta su questo nostro blog. L'anticapitalismo è insieme "valore" e "programma" e su ed intorno ad esso dovrebbe prendere il via ogni discorso di "alternativa"; senza il superamento del sistema capitalista non c'è,nè nella realtà nè nella teoria, cambiamento sostanziale dei rapporti di forza e delle condizioni sociali delle classi subalterne, il sistema perpetua sè stesso adattandosi o imponendo tempi e forme. 

  La bandiera rossa sarà sempre il simbolo della lotta per giustizia, libertà, uguaglianza, così come la falce ed il martello incrociati saranno sempre simbolo di unione tra i più deboli per una società il più giusta possibile. Il partito dovrebbe essere un mezzo, uno strumento, un laboratorio per raggiungere obiettivi "alti", una volta raggiunto i quali, specialmente in una visione comunista, non dovrebbe avere più ragione di esistere, ma questa mi sembra una prospettiva ancora un po' troppo lontana.... 

   saluti comunisti, Mauro

   

 
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Post N° 184

Post n°184 pubblicato il 19 Settembre 2008 da Lobozap

Alcuni di voi si ricorderanno, anni fa, quando sul 1° numero de “Il Nuovo Municipio” (per i lettori del blog era il 16 giugno del 2006)pubblicammo una struggente lettera mandataci da un disperato militante leghista che, rivolgendosi all’allora Ministro della giustizia Castelli, raccontò l’odissea che dovette vivere per entrare nell’Olimpo dei tesserati Lega Nord, senza mai riuscirvi.

Ora Taddeo Babbeucci (questo è il suo nome) torna a scriverci una lettera che ci ha subito colpito per la determinazione politica e  commosso per il carico umano e tragico, essendo diretta, questa volta, ad un indiscusso leader leghista che ogni padano ama ed in lui si riconosce. Un Capo popolo purtroppo colpito da una malattia al cervello dall’origine ancora ignota che gli ha precluso l’utilizzo di metà delle facoltà mentali; struggenti sono i suoi comizi dove la gente applaude pur senza capire (la malattia non gli permette di esprimersi chiaramente), ma densi di significato. Avrete sicuramente capito che sto parlando dell’ onorevole Mario Borghezio. Dilungarsi oltre sarebbe crudele, quindi eccovi la trascrizione integrale e senza tagli di questo prezioso documento.

 

Carissimo Mario,

            mi chiamo Taddeo Babbeucci, sono più padano di una forma di grana, credo nel Dio Odino, ma per il federalismo fiscale sarei disposto anche a baciare il Papa. Ho chiamato mio figlio “DaGiussano Babbeucci” (anche se non so chi è,  ma mi fido del Bossi).

Quasi 3 anni fa scrissi al ministro Roberto Castelli una lettera nella quale chiedevo che dall’alto della sua autorità, intercedesse con il parlamento padano perchè mi venisse data la tessera del partito che allora pensavo di meritare. Non ebbi risposta alcuna e capii che il problema ero io: capii che per essere un vero padano non bastava parlare da razzista, ma bisognava esserlo!

Cominciai allora a gravitare attorno a vari gruppi organizzati ed esperti in materia: Forza Nuova, Fronte skinheads, area 27 e molti altri che tra le altre cose so che sono molto vicini a te ed alla tua formazione politica. È stato un percorso lungo ma proficuo, ed ora penso di poter dire orgogliosamente di essere razzista puro.

Innanzi tutto io credo che gli extracomunitari siano una piaga, tutti dal primo all’ultimo, ne parlo spesso con la badante ucraina che pulisce il culo dei miei nonni. La situazione è grave, tutti questi rumeni che rubano e stuprano le nostre donne rendono la vita a noi padani invivibile, io e mia moglie Rumenska Ciprianescu non ne possiamo più, viviamo nella paura di incontrare un rumeno ubriaco per strada ad ogni angolo! Pensi che ieri, accompagnando mia figlia Calderola Babbeucci all’associazione alcolisti anonimi, ne ho visti ben due e sarei pronto a giurare che erano di quelli usciti con l’indulto. L’unico momento in cui riesco a sentirmi a casa è la domenica allo stadio di San Siro, quando giocano Inter e Milan! Ebbene sì!! Sono talmente padano che tifo entrambe  le  squadre di Milano capitale. Non importa in che curva vado, mi è totalmente indifferente, l’importante è tifare per la Padania, con gli altri 40.000 padani come me che gioiscono ogni qual volta i nostri idoli vanno in goal, un’apoteosi ariana guidata da eroi di discendenza celtica come Crespo, Cruz , Ibrahimovic, Suazo, Barwuak Balotelli, Julio Cesar, Chivu, Cordoba, Maicon Douglas Sisenando, Samuel; Dacourt, Jimenez, Maniche Olivera Nuno Ricardo, Stankovic, Vieira, oppure Cafu, Simic, Jankulovski, Serginho, Seedorf, Ronaldinho,  Gourcuff, Kaka, Aubameyang....!

Il lunedì poi torno al capannone che mio padre mi ha lasciato in eredità - perchè noi popoli del nord non stiamo lì ad aspettare la manna dal cielo ma lavoriamo duramente - spesso mi fermo a parlarne con i miei operai  Akim, Mohammed, Kaled e Nwako che sono pienamente d’accordo con me, loro sono sempre d’accordo con me, tutti tranne Mustafà che ho poi naturalmente licenziato .

Vivo insomma di piccole soddisfazioni, come sentire il mio nipotino “Devolution Babbeucci”che conta fino a cento ruttando, oppure di tanto in tanto dare una bottarella  a Irina Battinovich, una signorina che ho conosciuto all’entrata della tangenziale est, l’unica che mi capisce e ascolta.

Insomma caro Mario, visto che indiscutibilmente sono diventato un vero Xenofobo chiedo ufficialmente che mi venga rilasciata la tessera che attesta la mia idoneità alla Lega Nord Padania.

Ho saputo da fonti sicure che negli ultimi anni con questa storia del federalismo fiscale avete tesserato di tutto: operai ex comunisti, sindacalisti ex operai, addirittura donne e terroni della Toscana. Io capisco, non preoccuparti, ma ti prego di intercedere con “LUI”, il Re Odino della Brianza, l’Umbertone, perchè al più presto anche io, tessera in mano, possa gridare orgogliosamente

                                        C’e l’ho duro !!!!!!

Saluti padani

Taddeo Babbeucci

 
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Post N° 183

Post n°183 pubblicato il 14 Settembre 2008 da Rebeldia

Caro Beppe, rispondo al tuo commento di qualche giorno fa con questa simil lettera aperta a tutta la community di Libero e ai compagni in rete che avranno voglia di leggerla. Innanzi tutto mi dispiace che tu abbia pensato che la critica da me rivolta al partito convolgesse personalmente te ed il tuo lavoro. Non è così, dal momento che ti stimo e condivido i tuoi ragionamenti come poche volte mi è capitato.

Tuttavia anche tu devi ammettere che la situazione che ci coinvolge non è bella. Solo il fatto che si sia cominciato a parlare del possibile crearsi d'una "corrente" all'interno di Rifondazione, implica una scissione - piccola o grande che sia, poco importa.

Per come la vediamo io e i compagni di Gargnano, in un partito saldo e ben radicato, non devono esistere spaccature e neppure aree politico-culturali in cui si possa coltivare un ragionare diverso da quello degli altri compagni di Rifondazione. Penso di parlare a nome di tutti dicendoti che stavolta non verremo a Roma... ma non lo faremo perchè le vostre (anche nostre, ovviamente) idee sono improvvisamente sbagliate, tutt'altro! Non verremo perchè è ora di finirla.

Ci stiamo mostrando alla gente come pallidi Don Chisciotte contro i mulini a vento, mentre invece, ora più che mai, dovremmo essere uniti contro questo sistema dalla politica ridicola e dai numerosi Fini voltagabbana e doppiogiochisti che - niente meno - dichiarano il fascismo il male assoluto.

Perdona questo mio ragionare ingenuo e poco profondo, ma penso d'aver detto in poche righe esattamente ciò che pensano le persone comuni, noi compresi.

Certo, come hai detto tu, il discorso è ben più ampio e ce ne vorrebbero di parole da spendere, ma ormai si è stanchi anche di quelle... se vogliamo tornare ad essere il partito dei lavoratori, rimbocchiamoci le maniche e facciamo capire alla gente che Rifondazione Comunista è ancora capace di combattere, che non ci hanno schiacciato o diviso.

Con questo, caro Beppe, ti saluto, sperando di essere stata abbastanza chiara in questo mio ragionamento "terra a terra". Quando vorrai tornare a Gargnano, saremo felici di accoglierti da amico come sei.

Hasta la victoria siempre, compagno.

 
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Post N° 182

Post n°182 pubblicato il 10 Agosto 2008 da latinoamericana.4

io mi sono accorta solo oggi che è possibile anche per me poter scrivere in questo splendido BLOG!!!!
e colgo l'occasione per poter dedicare una delle mie canzoni preferite all'autrice, autenticamente impegnata ed intelligente, di questo meraviglioso BLOG!!!!
A TE:

 
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Post N° 181

Post n°181 pubblicato il 31 Luglio 2008 da Rebeldia

 
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Post N° 180

Post n°180 pubblicato il 31 Luglio 2008 da Rebeldia

Un ragionevole dubbio

Va bene, Ferrero è il nuovo segretario di Rifondazione Comunista... e onestamente non ci si poteva aspettare di meglio.

Noi del circolo di Gargnano avevamo appoggiato la mozione n°2, quella con Nichi Vendola come candidato alla segreteria, ma era stato arduo scegliere tra lui e Paolo Ferrero, li ritenevamo entrambi uomini promettenti e, perchè no, anche di belle speranze.

Poi è successo che a Chianciano ha vinto Ferrero per un pugno di voti e noi non abbiamo avuto niente da dire - mica si eleggeva il Presidente del Consiglio con il nano come candidato, giusto? Chiunque fosse stato scelto sarebbe andato bene, facciamo tutti parte delle stesso partito, giusto?

E invece no! E' successo che all'improvviso Rifondazione si ritrova spaccata a metà, i vendoliani da una parte e i ferreristi, o come cavolo li vogliamo chiamare, dall'altra, COME SE CI POTESSIMO PERMETTERE DI DIVIDERCI!

Ma compagni, siamo usciti di testa, per caso?

Vendola, con la sconfitta che brucia, dichiara: "Farò la corrente Rifondazione con la Sinistra".

Cos'è "Rifondazione con la Sinistra"?! Prima stavamo a destra? Non mi pare. Rifondazione ha sempre tenuto un certo dialogo con gli altri partiti di sinistra, che altro c'è da aggiungere? Eravamo avanti per quello, eravamo dei grandi precursori, che bisogno c'è di creare una corrente che di sicuro finirà per dividere quel poco che è rimasto?

Ferreriani o vendoliani non siamo compagni lo stesso? Non abbiamo lo stesso simbolo? Svegliamoci gente, non abbiamo bisogno di queste cose! E intanto, come se non bastasse, per settembre (a Roma) è già stata annunciata una manifestazione di rifondini/vendoliani.

Per cosa cazzo andranno a manifestare è un mistero. Contro Rifondazione stessa, forse? 

Dunque mi assale un ragionevole dubbio: vuoi vedere che allora è proprio vero che siamo tutti uguali? Che non ci piace perdere? Quindi anche Nichi Vendola vuole la sua fetta di torta e pensa di averla dividendo a metà quel poco che è rimasto! MA SIAMO RIDICOLI! CI AZZANNIAMO COME CANI PER UN OSSO SENZA CARNE!

Svegliamoci davvero, compagni, o altrimenti contribuiremo al grande disegno di Berlusconi che da sempre vuole cancellare dall'Italia le sinistre estreme! Se le cose continuano così tra poco non esisterà più nessuna Rifondazione Comunista... e mi appello al buon senso di tutti voi chiedendovi di riflettere seriamente se andare o meno alla manifestazione di settembre... se ne vale davvero la pena, perchè a farsi la guerra tra fratelli rimangono solo le macerie! 

 
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Post N° 179

Post n°179 pubblicato il 13 Luglio 2008 da Rebeldia

QUESTO POST LO DEDICHIAMO AD ANTONIO DI PIETRO E AL SUO VOTO CHE, NON PIU' DI UN ANNO FA, HA DEFINITIVAMENTE AFFOSSATO LA COMMISSIONE DI INDAGINE SUI FATTO DEL G8 DI GENOVA...

PERCHE' LA DIVISA NON SI PROCESSA

 
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Post N° 178

Post n°178 pubblicato il 23 Giugno 2008 da Rebeldia

 
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Festa Zapatista 2008

Post n°177 pubblicato il 03 Giugno 2008 da Rebeldia

Eccoci di nuovo, come tutti gli anni! A fine giugno organizzeremo la Festa Zapatista: 3 giorni di musica, cibo e birra! Inutile dire che siete tutti invitati!

Come sempre (abbiamo pensato di dare una seconda possibilità agli sciacalli dell'anno scorso...) ogno cibaria o bevanda che sia sarà ad offerta libera e il ricavato delle tre serate sarà devoluto alle comunità indigene zapatiste (il denaro sarà portato in Chiapas da uno di noi, quindi la sicurezza che arrivi a chi di dovere è pressochè assoluta).

Si comincerà giovedì 26 giugno intorno alle 18.30 circa e sul palco saliranno i "Boulevard" al loro primo debutto in pubblico! Seguiranno poi i "Tenzadrina".

Venerdì 27 giugno, direttamente dall'Austria, arriveranno i "Magic Street Voice" seguiti dal trio jazzista "Cantina live trio".

Sabato 28 giugno chiuderanno in bellezza la serata i mitici "Joe Band" .

La serata sarà organizzata al parco "Le Fontanelle" di Gargnano ed inutile dire che siete attesi tutti e numerosi! Hasta siempre!

 
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Questione di odio

Post n°176 pubblicato il 26 Maggio 2008 da Rebeldia

Ho letto "Spingendo la notte più in là" di Mario Calabresi (ricordate suo padre? Luigi Calabresi, implicato nella morte di Giuseppe Pinelli...). Era da un pò che mi incuriosiva, così l'ho comprato. Mi sono detta: mah, vediamo che ha da dire... proviamo un pò ad ascoltare anche un punto di vista differente dal resto... male non fa!

Bè, l'ho finito in tre giorni, rubacchiando dei minuti qua e là, tra una pausa pranzo sul lavoro e la cottura d'una pastasciutta a casa, in piedi di fronte ai fornelli, come si fa quando una storia ti prende così tanto che devi assolutamente andare avanti.

Bellissimo, davvero, e non credevo proprio. Insomma, mi ero aspettata una presa di posizione netta, in fondo stiamo parlando del figlio dell'uomo che per anni è stato accusato d'aver ucciso l'anarchico Pinelli... e che per questo è stato a sua volta assassinato dai terroristi rossi! Invece niente di tutto ciò, niente propaganda neo fascista, nessun inneggio alla violenza... Niente odio.

Mi ha sorpreso e commosso, giuro. Insomma, come l'avrei presa io, se fossi stata al posto di quel bambino del libro, con il padre assassinato a pochi isolati dalla porta di casa? Sarei capace di scansare le ondate di odio e pregiudizio? Conoscendomi, onestamente non lo so.

Mario Calabresi vola al di sopra di tutto ciò, specialmente grazie alla madre Gemma, donna coraggiosa e vedova a poco più di vent'anni, che è riuscita a far capire ai propri figli che odiare non serviva per cambiare le cose.

Nel libro si trattano molti argomenti, compresa una teoria alla quale non credo ma che l'autore ha a cuore... tuttavia, il messaggio principale in esso contenuto è cristallino e di incredibile umiltà, sicuramente da tener da conto.

Certo, la polemica sulla morte di Pinelli è tutt'oggi accesa e sentita e voi potete immaginare come le prendo certe cose... ma alla luce di quello che ho letto, visto e vissuto, ho cominciato a pensare che Luigi Calabresi sia stato uno dei molti capri espiatori che sostengono le colonne delle storie più torbide di mezza Italia (Uno degli ultimi? Placanica, ad esempio?).

Dunque se vi avanzano 15 euro e volete investirli in un libro, pensateci a questo, ne vale la pena... 

 
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Il punto della situazione

Post n°175 pubblicato il 12 Maggio 2008 da Rebeldia

Facciamo il punto della situazione, compagni. Cos'è stato, cos'è accaduto, cosa succede e cosa succederà.

E' successo che stavamo al Governo. Mica tanto comodi, a dire il vero. Prodi non ci piaceva, non ci rappresentava, eravamo stanchi di esserci, ma di non esserci. La nostra percentuale non era sufficiente per contare davvero qualcosa e, uno per uno, ci siamo visti sparire tutti i punti che avevamo messo nel programma (pacs, pensioni, stipendi... etc etc). Nonostante tutto siamo stati sempre fedeli, sempre pronti, sempre attivi, perchè non si dicesse che era di  nuovo colpa nostra. Perchè non si dicesse che saremmo stati ancora noi a far cadere il Governo. E poi l'esperienza prodiana era da tentare, non ce n'erano di balle.

E allora giù, ingoia, ingoia! Ad  agosto del 2007 Vladimir Luxuria disse che presto tutti i membri di tutti i circoli di Rifondazione Comunista sparsi per l'Italia, sarebbero stati chiamati a votare per rimanere o non rimanere al Governo.

La votazione non c'è mai stata. A febbraio dell'anno nuovo, il Governo di Prodi non c'era già più. Colpa di Mastella? Colpa di Prodi? Colpa nostra? Colpa vostra? Vabbè, poco importa ormai, se è caduto significa che non era abbastanza forte per reggere.

Da quel momento in poi comincia la campagna ufficiale, feroce e fulminea della destra che preme per votare subito (in realtà la campagna elettorale di Berlusconi e soci non era mai finita e continuava dal primo giorno del Governo Prodi). Le destre sanno che avrebbero la vittoria in mano. Dopo tutta la merda che ci hanno spalato addosso, lo sanno per certo. Posticipare il voto sarebbe solo dannoso, così ad aprile, tutti alle urne!

Nel frattempo è successo che noi ci siamo trovati impreparati, disorganizzati e soprattutto, per niente convinti di quello che stavamo facendo.

Per farvi un esempio, la prima cosa che ho pensato quando è stato fatto il nome della nuova coalizione è stato: "Sinistra l'Arcobaleno? Ma che cazzo di nome! Era meglio La Cosa Rossa!". Ma si era in campagna elettorale e se non si voleva scomparire, questa era l'unica minestra che c'era da mangiare. C'eravamo noi, i Comunisti Italiani, i Verdi e Sinistra Democratica. Abbiamo messo il nostro uomo migliore (Fausto Bertinotti), ci siamo turati il naso e via. Nel frattempo i Verdi si sono fatti il loro cazzo di programma e ce l'hanno messo in quel posto... e noi zitti (ricordate? Ingoia, ingoia!).

Dall'altra parte Veltroni premeva come un forsennato per il voto utile (ma fatti i cazzi tuoi! Voto utile?! Ma fammi il piacere!) e ha fatto più danno che altro. Un esercito di partiti e partitini hanno contribuito a confondere la gente, disperdendo voti a destra e a manca. Alla fine abbiamo perso e lo abbiamo fatto così miseramente che erano quelli di destra che ci consolavano!

Ma vi rendete conto? Era dalla seconda guerra mondiale che la sinistra non aveva abbastanza voti per entrare alla Camera. Non abbiamo raggiunto nemmeno il 4%. E Berlusconi ha trionfato. Lui e tutta la sua campagna elettorale perfettamente condotta e sempre attiva nel corso degli anni, anche quando al Governo c'era lui. Complimenti.

E adesso al Governo c'è la Lega. E di questo possiamo solo vergognarci perchè un tale partito xenofobo e razzista non dovrebbe neanche esistere... e mentre tutto il resto dell'Europa sta cercando di eliminare tali politicanti, noi li mettiamo sul piedistallo più alto. E la cosa peggiore è stata che tanti di quelli che l'anno scorso votavano Rifondazione, quest'anno hanno votato Lega.

Cos'è successo? Dov'è che non siamo riusciti ad arrivare?

Anche a livello comunale i risultati  sono stati devastanti e questo è anche in parte colpa nostra, del nostro piccolo circolo, perchè se a livello nazionale la gente pensa a Bertinotti, a livello locale, guarda noi.

Quindi, dopo esserci fatti una bella analisi adesso dobbiamo davvero rialzarci e ricominciare dal niente. Riprendere un pò di fiducia e guadagnarci anche quella delle persone.

Per Rifondazione Comunista presto ci sarà il Congresso in cui si scopriranno le sorti del Partito. Nel frattempo tutta la direzione s'è dimessa. Noi che non possiamo dimetterci dalla nostra coscienza, dobbiamo soltanto cercare di fare il meglio che possiamo, senza pensare al voto e nemmeno al Governo perchè di gente che sta male, che ha paura e che non ha soldi, ce n'è sempre, con o senza elezioni.

HASTA SIEMPRE, COMPAGNI  

 
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Post N° 174

Post n°174 pubblicato il 14 Aprile 2008 da Rebeldia

Prepariamoci ad un'altra di queste... figure di merda!

 
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Berlusconi mai più con Bossi

Post n°173 pubblicato il 14 Aprile 2008 da Rebeldia

Vi ricordate di questo?

 
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Post N° 172

Post n°172 pubblicato il 14 Aprile 2008 da Rebeldia

Quest'uomo ci rappresenta

 
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Post N° 171

 

anche i fascisti piangono

Post n°170 pubblicato il 17 Marzo 2008 da Lobozap

Alla fine la denuncia è arrivata..... Roberto Fiore non ha resistito e ha deciso di lavare l'onta della calunnia nel modo più coerente per un fascista capitalista quale lui è.

Il segretario Nazionale e quello bresciano di Forza Nuova non hanno resistito: dopo anni passati a inveire contro le forze dell'ordine e ad aizzare i 20-30 servi che li votano contro Polizia e Carabinieri alla fine con il viso irrorato di lacrime si sono prostrati ai piedi delle istituzioni di polizia. Una frase sbagliata scritta su un giornalino locale redatto da Rifondazione Gargnano è stato sufficiente per riportare i 2 fascistissimi capitalisti, (Fiore e Castellini) ad antichi fasti, quando l'ala delle forze dell'ordine proteggeva gli ebeti in camicia nera, pulendole il culetto ogni qual volta la facevano fuori dal boccalino. DIGOS, CARABINIERI, QUESTURA.... tutti scomodati per il ducetto milionario che non gradisce le critiche.

Forse, penso io, le forze dell'ordine hanno cose più importanti da fare che asciugare le lacrime di fascisti che al primo graffio corrono a piangere sui muri delle caserme, e magari il signor Fiore dovrebbe provare a lavorare, per capire che delle volte nella vita bisogna anche arrangiarsi. Capisco che per chi è cresciuto con una mentalità squadrista e vigliacca (vedi fascismo) sia abitudine mandare gli altri a risolvere i suoi problemi, ma un pò di orgoglio ce l'avrete pure voi..... o no?

MORTE AL FASCIO

 
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Post N° 169

Post n°169 pubblicato il 14 Marzo 2008 da Rebeldia

Perdonateci la lunga e insistente assenza. Dopo il crollo del governo (perchè di crollo s'è trattato, nè più, nè meno) qualche compagno sfiduciato s'è perso per strada, qualcun altro non ha più il computer (gli effetti d'un eventuale berlusconismo si fanno già sentire), e altri, compresa me, sono stati impegnati a mettere insieme una campagna elettorale di fortuna e a ricucire il proprio ideale con filo rosso e ago resistente (capirete, deve sembrare nuovo).

Dunque ci rimbocchiamo le maniche, compagni, e avanti, ancora a testa alta, mi raccomando.

Il futuro s'è tinto arcobaleno come dopo un lungo periodo di pioggia. Speriamo di trovare la pentola d'oro.................

HASTA LA VICTORIA SIEMPRE

 
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Post N° 168

Post n°168 pubblicato il 12 Marzo 2008 da Rebeldia

13 e 14

aprile 2008

Perchè le cose possono

cambiare

 
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NON ANDATECI!!!!!

Post n°167 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da playslow

News del 5 febbraio dalla Campagna "2008 anno della Palestina"/Fiera del Libro di Torino.
 
1) Occupata questa mattina a Torino la sede della Fondazione Fiera del Libro.
2) Il volantino distribuito dagli attivisti che hanno occupato la Fondazione
3) Anche Tarik Alì  disdice l'invito a partecipare alla Fiera del Libro di Torino 2008
 

Fiera del Libro di Torino. Occupati per protesta i locali della Fondazione. 14 attivisti identificati dalla Digos
RCA. Torino. - 5/2/08. Una quindicina di giovani attivisti solidali con la Palestina e dei centri sociali hanno occupato stamani a Torino  la sede della Fondazione della Fiera del libro per protestare contro l' invito di Israele come paese ospite alla prossima edizione della Fiera che si terra' al Lingotto in maggio.
Il gruppo ha portato con se' una bandiera palestinese e alcuni cartelli. Proprio per stamani e' stato convocato il consiglio di amministrazione della Fondazione dopo le polemiche dei giorni scorsi legate all' invito rivolto ad Israele che ha sollevato le  critiche di alcuni esponenti della sinistra radicale e di scrittori palestinesi e arabi.
Al momento dell' irruzione negli uffici della Fondazione, che si trovano nel centro di Torino al secondo piano di un palazzo  di via Santa Teresa 15, c' erano il presidente Rolando Picchioni e il direttore Ernesto Ferrero. Sul posto e' intervenuta la Digos della Questura.  A una finestra della Fondazione gli occupanti hanno esposto un striscione con la scritta ''No Israele'' e una bandiera della Palestina. La Digos ha identificato il gruppo negli uffici. Gli attivisti avrebbero voluto far salire i giornalisti negli uffici per tenere una conferenza stampa,  ma non e' stato loro consentito.
Il consiglio di amministrazione della Fondazione della Fiera del libro, in programma alle 12.30,
e' stato rinviato a oggi pomeriggio.
Gli occupanti sono stati allontanati dagli uffici della Fondazione dalla Digos, che li ha identificati. Si tratta di 14 giovani, fra cui quattro donne, che hanno poi tenuto una sorta di conferenza stampa all 'esterno del palazzo dove si era radunato un gruppo di cronisti. (MP)
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Il volantino distribuito durante l'occupazione della Fondazione Fiera del Libro
NO A ISRAELE OSPITE D'ONORE DELLA FIERA DEL LIBRO DI TORINO
In solidarietà con il popolo palestinese
 
 

Siamo qui oggi perché riteniamo inaccettabile la presenza e la celebrazione della fondazione dello stato d'Israele alla Fiera del Libro di Torino. Siamo disgustati da quanto organizzato e siamo allibiti nel
vedere il mondo della cultura "patinata" schierarsi al fianco di chi con metodo, lavora per annientare la Palestina e i palestinesi. Schierarsi, perchè questo fanno gli organizzatori della fiera celebrando
Israele, e lo fanno partecipando e incrementando un'operazione di marketing politico bella e buona, visto che lo stesso fa il salone del libro di Parigi.
In Europa si celebra Israele e in Palestina Israele è quello stato che attraverso i suoi eserciti uccide uomini, donne e bambini palestinesi ogni giorno; con la guerra, con le bombe, con la fame. Costruisce muri ed amplia i suoi confini a discapito di un popolo che da decenni vive in prigioni a cielo aperto, in città martoriate, in campi profughi sempre più vasti. Questo fate, vi schierate apertamente, perchè questo vuol dire ergere Israele a paese ospite d'onore della Fiera. Certo direte che la cultura promuove il dialogo, che è sopra le parti, che avete invitato scrittori che criticano le politiche del governo, che
c'è posto anche per qualche scrittore palestinese.
Certo, son le solite parole di circostanza ma la realtà è un'altra ed è una, sola ed è inequivocabile: celebrare Israele con un conflitto in atto significa in quel conflitto prendere parte, prenderne parte
addirittura.
Non ci sembra che ci siano stati altri inviti a popoli e stati che celebravano la propria indipendenza, non ci sembra che abbiate invitato i monaci birmani che tanto hanno stretto al cuore il mondo della cultura.
Voi signori partecipate alla propaganda che è cosa ben diversa dalla cultura. Tra oppressore e oppresso c'è una bella differenza e voi così vi schierate al fianco del più forte.
Siamo qui perché a differenza di alcuni, noi siamo schierati, siamo di parte, sappiamo e scegliamo da che parte stare: stiamo con la Palestina e sosteniamo la lotta del popolo palestinese. Senza mezzi termini, senza ma, senza precisazioni. Stiamo con le vittime della guerra che insanguina il medioriente, non con i responsabili. Non stiamo con chi costruisce muri o assedia territori interi; non reputiamo onorevole invitare chi bombarda abitazioni, macchine ed erge chek-point ovunque.

Siamo qui per chiedere il ritiro dell'iniziativa di avere Israele ospite d'onore della Fiera del Libro di Torino.
Siamo qui oggi per lanciare una mobilitazione permanente contro la scelta della Fiera di avere Israele come paese ospite a Torino e qui oggi lanciamo la campagna di lotta e boicottaggio della fiera con:

 
- UN CORTEO NAZIONALE IL 29 MARZO PER RICHIEDERE LA REVOCA DELL'INVITO AD ISRAELE
- UN CONVEGNO SUL SIONISMO E LA NAKBA DEL 1948 IL 9 MAGGIO
- UN CORTEO NAZIONALE IL 10 MAGGIO IN SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO PALESTINESE
- UN CONTRO-SALONE DOVE VERRANNO OSPITATI GLI EDITORI SENSIBILI ALLA LOTTA
    PALESTINESE, CON EVENTI, CONFERENZE E DIBATTITI
- BOICOTTAGGIO E AZIONI DI DISTURBO DELLA FIERA

 
Network antagonista torinese
Csa murazzi-Csoa askatasuna-Collettivo universitario autonomo

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Fiera del Libro. Anche Tariq Alì rifiuta l'invito alla Fiera del Libro di Torino 
 
 
Londra, 5/2/08. - In una lettera, Tariq Alì scrittore e politologo pakistano residente in Gran Bretagna, ha reso noto di aver disdetto la sua partecipazione alla Fiera del Libro di Torino quando ha appreso che l'ospite d'onore dell'edizione di quest'anno sarà lo stato di Israele che celebra proprio quest'anno i sessanta anni della sua nascita. "Ma sono anche sessanta anni di quella che i palestinesi chiamano la Nakba, "la catastrofe". "Perchè la Fiera del Libro di Torino non ha invitato in pari misura anche i palestinesi?" chiede Tariq Alì. "Potevano invitare 30 scrittori israeliani e 30 palestinesi (e vi posso assicurare che ci sono ottimi poeti e novellisti tra essi). "L'Occidente è blindato verso le sofferenze dei palestinesi. La guerra contro il Libano o i quotidiani reportage dal ghetto di Gaza non vedono alcuna iniziativa ufficiale in Europa. So bene che in Francia è virtualmente impossibile criticare Israele, in Germania ancora di più per motivi speciali. Mi rattristerebbe se anche l'Italia si mettesse sulla stessa strada" (MS)
 
 
Dichiarazioni di gratitudine per quanti in Italia si sono opposti alla presenza di Israele come ospite d'onore della prossima Fiera del Libro di Torino arrivano da Hamza Barqawi, presidente dell'Unione Generale degli Scrittori e dei Giornalisti Palestinesi in Siria. L'Unione è tra le organizzazioni di scrittori arabi che hanno annunciato la volontà di boicottare l'evento piemontese, in programma dall'8 al 12 maggio.
Barqawi, presidente e portavoce della Segreteria generale dell'Unione, ha spiegato ad ADNKRONOS INTERNATIONAL che il gruppo "ha preso visione dei dettagli" del programma di Torino e, sulla loro base, "lo condanna nel modo più assoluto".
Il presidente dell'Unione degli scrittori palestinesi fa quindi appello agli intellettuali arabi ed europei e alle case editrici perchè boicottino la Fiera, in quanto i suoi organizzatori "sfruttano la cultura a beneficio di Israele".

 
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Post N° 166

Post n°166 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da Rebeldia

Governo battuto al Senato. Show assicurato

Questa sera Prodi è stato colpito e affondato e con lui cola a picco ciò che restava di un Governo traballante e già una volta graziato. E' successo solo una quindicina di minuti fa e già c'è chi parla delle prossime elezioni, con Berlusconi come principale favorito, come se fosse una gara nella quale chi arriva primo urla "Tana libera tutti!". Naturalmente, come in ogni buono spettacolo che si rispetti, non sono mancati i colpi di scena a cominciare dall'On. Cusumano (Udeur) che, nello stupore generale, annuncia la fiducia al Governo.

Barbato non gliel'ha perdonato e gli ha sputato in faccia mentre Mastella s'è vendicato cacciandolo dal Partito. Cusumano s'è sentito male (probabilmente più per lo shock dello sputo che per l'espulsione) ed è stato portato fuori a braccia, con gli insulti dei colleghi nelle orecchie.

A conti fatti sono risultati 156 sì e 161 no. Un astenuto e tre assenti. Stavolta nessun capro espiatorio da prendere a bastonate, solo Mastella che, non senza uno strano sorriso sulle labbra, si sta mettendo le mani sul culo...

Dopo gli applausi in seguito del verdetto, fuori campo è risonato lo schiocco di un tappo e Franco Marini, inquadrato per intero, è sbroccato all'indirizzo dei festaioli intimando "un pò di serietà, non siamo all'osteria!" (si sbaglia signor Presidente, di serietà ce ne vorrebbe un container).

Insomma, domani ci sveglieremo senza Governo, ma non credo che sentiremo la differenza... tuttavia meditare non guasta: se sale la destra non ce la togliamo più dalle palle.

Hasta la Victoria siempre! 

 
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