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di Vittorio Casula

 
 

 

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Messaggi di Gennaio 2017

Disoccupazione

Post n°2699 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe

 

 

Stop a indennità di mobilità e di disoccupazione speciale edile nel 2017

 0DI  IN18 GENNAIO 2017INPSINPSINPS

 

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Indennità di mobilità 2017 e di disoccupazione speciale per l'edilizia, novità per lavoratori e aziende dopo l'abrogazione della Legge Fornero

Così come previsto dalla Legge 92/2012 (cosiddetta Legge Fornero) dal primo gennaio 2017 sono stati abrogati l'indennità di mobilità ordinaria e di disoccupazione speciale edile. Tutte le indennità di disoccupazione sono infatti confluite nella NASpI. La stessa legge ha abrogato quindi l'obbligo di versamento dei contributi di mobilità e di disoccupazione speciale nell'edilizia e gli incentivi per le assunzioni di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità.

Con messaggio numero 99 del 11 gennaio 2017 l'INPS fornisce i primi chiarimenti in merito alle suddette novità e le istruzioni in merito al recupero delle somme versate a titolo di anticipazione del contributo d'ingresso alla mobilità per i casi in cui non sono dovuti.

Stop ai contributi di mobilità e di disoccupazione speciale edile

Con l'abrogazione dei trattamenti di indennità di mobilità ordinaria e di disoccupazione speciale edile dal 1° gennaio 2017, si ha di conseguenza la cessazione dell'obbligo per i datori di lavoro di versamento:

  • contributo ordinario di mobilità (0.30% della retribuzione imponibile);
  • contributo d'ingresso alla mobilità (art. 5, c. 4, legge n. 223/91);
  • contributo aggiuntivo per il trattamento speciale DS per l'edilizia (0.80% della retribuzione imponibile).
Recupero del contributo sulla indennità di mobilità

Per tutti i licenziamenti collettivi intervenuti fino al giorno 30 dicembre 2016 il contributo d'ingresso alla mobilità è ancora dovuto. Per i licenziamenti collettivi avvenuti in data 31 dicembre 2016 e date successive il suddetto contributo non è dovuto. Pertanto i datori di lavoro che hanno provveduto al pagamento di queste somme, ma non erano tenute a farlo, potranno recuperare le somme versate mediante il conguaglio con i contributi dovuti all'INPS. Al suo posto le aziende dovranno versare il cosiddetto ticket licenziamento (dovuto per la NASpI) introdotto dalla L. 92/2012.

Leggi anche: ticket licenziamento

Abrogazione degli incentivi per l'assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità

Gli incentivi per l'assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità potranno essere fruiti fino alla loro naturale scadenza per le assunzioni, trasformazioni o proroghe effettuate entro il 31 dicembre 2016, anche se il termine scade dopo il 31/12/2016.

Per le assunzioni, proroghe o trasformazioni effettuate dopo il 31/12/2016 non si potrà usufruire delle agevolazioni, neanche se il lavoratore è iscritto nelle liste di mobilità.

  Messaggio INPS numero 99 del 11-01-2017 (105,4 KiB, 49 download)

 

 

 
 
 

Bonus assunzioni

Post n°2698 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe

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Bonus assunzioni 2017, guida agli sgravi per il lavoro

 0DI  IN13 GENNAIO 2017GUIDEBonus Assunzioni 2017Bonus Assunzioni 2017RICHIEDI UNA CONSULENZA SU QUESTO ARGOMENTO

Guida ai bonus assunzioni 2017, elenco completo e aggiornato delle agevolazioni di cui potranno beneficiare i datori di lavoro

Con la Legge di Bilancio si sono avute diverse novità e alcune conferme in merito ai bonus assunzioni 2017. Con questa guida andiamo ad elencare i bonus per le assunzioni che potranno essere richiesti dalle aziende per l'anno in corso.

Il Governo ha puntato a misure che possano migliorare in particolare le assunzioni al sud e le assunzioni dei più giovani. Fra le novità troviamo infatti il bonus assunzioni al sud e un esonero contributivo triennale, fino a 3250 euro annui, per neo diplomati o apprendisti.

Fra le conferme troviamo il bonus per l'assunzione di donne disoccupate e disoccupati over 50 in aree svantaggiate, il bonus garanzia giovani, le agevolazioni per assunzioni di lavoratori in Naspi e gli sgravi per le assunzioni di lavoratori disabili.

Bonus Assunzioni 2017 al Sud

Il bonus Assunzioni 2017 al Sud, pari a 8060 euro per il primo anno di lavoro, è stato introdotto con Decreto del Min. Lavoro del 21 novembre 2016 ed è riconosciuto ai datori di lavoro che assumono soggetti in possesso di queste caratteristiche:

  • giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni;
  • lavoratori con almeno 25 anni, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  • I lavoratori non devono aver avuto rapporti di lavoro con lo stesso datore negli ultimi 6 mesi tranne che in caso di trasformazione di contratti a termine.

Le assunzioni (o trasformazione di contratti a termine) agevolate, devono essere effettuate dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017 nelle regioni del Sud Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e in parte in Abruzzo, Molise e Sardegna. Il bonus ha un limite stanziato di 500 milioni di euro per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e 30 milioni per Abruzzo, Molise e Sardegna. Verrà quindi assegnato cronologicamente fino a capienza.

Leggi anche: Esonero contributivo 2017, cosa sappiamo del nuovo sgravio per il Sud

Agevolazioni per alternanza scuola lavoro

La Legge di Stabilità 2017 ha introdotto le cosiddette agevolazioni o bonus per alternanza scuola lavoro. Si tratta di un esonero contributivo triennale (fino a 3250 euro) per le assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in apprendistato effettuate entro sei mesi dall'acquisizione del titolo di studio o dalla conclusione del periodo di apprendistato con esclusione di quello professionalizzante nel biennio 2017/2018. restano esclusi i contratti di lavoro domestico e quelli relativi agli operai del settore agricolo.

Bonus assunzioni 2017 per i lavoratori over 50 e per le donne

Introdotti dalla L. 92/2012 rimangono ancora attivi i bonus per l'assunzione di disoccupati over 50 e per le donne di qualsiasi età disoccupate di lungo periodo.

  • Per le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratrici disoccupate da almeno 24 mesi i datori di lavoro privati potranno beneficiare di uno sgravio del 50% dei contributi per 18 mesi. Il bonus sarà di 12 mesi in caso di contratto di lavoro a tempo determinato. Se l'assunzione avviene in aree svantaggiate o in settori in cui la disparità occupazionale di genere è superiore al 25% i datori di lavoro potranno usufruire del bonus anche se la lavoratrice è rimasta senza impiego per soli 6 mesi.
  • Le aziende potranno usufruire inoltre di un bonus per le assunzioni di lavoratori over 50 se questi sono disoccupati da oltre 12 mesi. Lo sgravio è pari al 50% dei contributi per 18 mesi. La durata è di 12 mesi se il rapporto di lavoro è a termine.
Bonus assunzioni 2017 disabili

Dal 2016 tutti i datori di lavoro privati, soggetti o meno all'obbligo di assunzione di cui alla legge n. 68/1999, possono richiedere uno sgravio contributivo per l'assunzione dei seguenti lavoratori:

  • lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% o minorazioni ascritte dalla prima alla terza categoria di cui alle tabelle annesse al T.U. delle norme in materia di pensioni di guerra, approvato con DPR 915/78, e successive modificazioni. L'incentivo è pari al 70% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 36 mesi.
  • lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67% e il 79% o minorazioni ascritte dalla quarta alla sesta categoria di cui alle suddette tabelle. L'incentivo è pari al 35% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 36 mesi.
  • lavoratori con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%. L'incentivo è pari al 70% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali e spetta per 60 mesi.

Leggi anche: INPS: incentivi per l'assunzione di lavoratori con disabilità

Bonus per giovani genitori precari

Rimane la possibilità di usufruire del fondo messo a disposizione dall'ex Ministro per la gioventù Meloni, per l'assunzione di giovani genitori under 35 o per la stabilizzazione dei precari (con contratti a termine o altre forme contrattuali). I soggetti devono essere iscritti sul sito INPS nella banca dati dei giovani genitori. L'azienda ha un bonus assunzione in questo caso pari a 5000 euro da conguagliare con i contributi.

Incentivi assunzioni di lavoratori percettori di NASPI

Fra gli altri incentivi ricordiamo infine il bonus per il datore di  lavoro che assume a tempo pieno e indeterminato un lavoratore che usufruisce della NASPI. Il contributo è pari al 20% dell'indennità mensile residua che sarebbe spettata al lavoratore.

Bonus garanzia giovani

Sarà ripetuto anche nel 2017 il cosiddetto super bonus per l'assunzione di giovani iscritti a Garanzia Giovani. Ad oggi sappiamo che il nuovo bonus garanzia giovani 2017 partirà con un fondo di 200 milioni ed consisterà nello sgravio totale o al 50% dei contributi in base al contratto di ingresso. Per i dettagli rimandiamo al futuro provvedimento.

Fine dell'esonero biennale e del bonus per assunzione di lavoratori in mobilità

A decorrere dal 1 gennaio 2017 in concomitanza con il superamento della Mobilità sono terminati anche gli incentivi per le assunzioni di lavoratori in mobilità. Dal 1 gennaio 2017 infine non è più possibile richiedere il bonus cosiddetto esonero contributivo biennale.

 

 

 

 
 
 

Incentivi

Post n°2697 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe

 

 

Incentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa, guida per il 2017

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DI  IN 27 GENNAIO 2017GUIDEIncentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa

 

Incentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa

 

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Guida agli incentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa nazionali, regionali e di Anpal Servizi Spa (ex Italia Lavoro Spa) aggiornata a gennaio 2017

Qualche giorno fa l'Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) ha pubblicato un'utilissima guida agli incentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa. La guida aggiornata agli incentivi validi per il 2017 è molto utile, in quanto è completa e ben dettagliata e risulta inoltre di facile lettura, inoltre non si limita ad i soli bonus assunzioni, ma anche agli incentivi per aprire nuove imprese.

Gli incentivi all'occupazione, come spiega nella nota di presentazione l'Anpal, sono i benefici normativi o economici che vengono riconosciuti:

  • per l'assunzione di alcune tipologie di lavoratori;
  • oppure ad alcune tipologie di soggetti per l'avvio di una nuova impresa.
 

Leggi anche: Bonus assunzioni 2017, guida agli sgravi per il lavoro

Incentivi alle assunzioni e alla creazione d'impresa, come leggere la guida

La Guida agli incentivi alle assunzioni e alla creazione di impresa dell'Anpal espone in maniera sintetica gli incentivi sia di livello nazionale che regionale e delle province autonome ed è suddivisa in quattro sezioni:

  • incentivi all'assunzione e alla creazione di impresa nazionali, suddivisi per tipologia di destinatari: giovani, donne, lavoratori/trici over 50, lavoratori/trici in Cigs, lavoratori/trici in mobilità, lavoratori/trici svantaggiati, lavoratori/trici con disabilità e altre agevolazioni;
  • incentivi dei Programmi nazionali di Anpal Servizi Spa (ex Italia Lavoro Spa) realizzati con Regioni e Province autonome;
  • incentivi all'assunzione e alla creazione d'impresa regionali, suddivisi per Regione e Provincia autonoma;
  • avvisi e bandi delle Regioni e Province autonome per incentivi finanziati dal Fondo sociale europeo e dal Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 (e residualmente 2007-2013), dal Pon Iniziativa occupazione giovani o sui fondi di bilancio regionale o provinciale. Gli Avvisi sono divisi in:
    • bonus assunzioni con contratto a tempo determinato o indeterminato;
    • bonus assunzioni con contratto di apprendistato;
    • incentivi per la creazione d'impresa.
Qundo non è possibile fruire degli incentivi alle assunzioni

L'Anpal ricorda inoltre tutti i casi in cui la legge prevede espressamente che i bonus assunzioni non possono essere usufruiti:

  • nel caso in cui l'assunzione è obbligatoria per legge o è prevista dalla contrattazione collettiva;
  • nel caso in cui con l'assunzione del lavoratore si viola il diritto di precedenza alla riassunzione di un altro lavoratore;
  • se il datore di lavoro o l'utilizzatore con contratto di somministrazione hanno in atto sospensioni dal lavoro dovute a una crisi o riorganizzazione aziendale, salvo in alcuni casi;
  • se il datore di lavoro (o impresa controllata o collegata) che assume, o utilizza in somministrazione, è riconducibile al datore di lavoro che ha licenziato il lavoratore nei 6 mesi precedenti.
Guida incentivi assunzioni e creazione d'impresa 

  Guida incentivi all'assunzione e alla creazione d'impresa. (1,0 MiB, 0 download)

 

 

 
 
 

I sardi e la Shoah

Post n°2696 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe

 

 

shoah

I SARDI E LA SHOAH

di Francesco Casula

Il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz. Per ricordare tale evento e per commemorare le vittime dell'Olocausto, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1º novembre 2005, ha istituito, il Giorno della Memoria, da celebrarsi, a livello internazionale ogni anno, proprio il 27 gennaio. Per la verità, il Parlamento italiano, dopo ben quattro anni di discussioni, aveva già istituito nel 2000 e per la stessa data, il Giorno della memoria.

E' stata una decisione quanto mai opportuna: quel genocidio di milioni di esseri umani non può infatti finire nel dimenticatoio. Come fosse roba vecchia, da consegnare, sic et simpliciter, al passato. Occorre infatti sorvegliare attentamente la nostra memoria e non dimenticare. Anche perché quel passato orribile, non è del tutto passato. Proprio in questi ultimi anni infatti inquietanti e cupe nubi si addensano nei cieli europei con l'affermarsi di movimenti e Partiti intolleranti e xenofobi. Perché questi vengano sconfitti e liquidati, soprattutto i giovani devono studiare e conoscere la tragedia immane dell'Olocausto . Hanno perciò fatto bene molte scuole sarde ma anche alcune Amministrazioni locali a utilizzare il 27 gennaio scorso, al di fuori della ritualità, per discutere e approfondire quella tragedia. Io personalmente ho partecipato alla bella iniziativa intrapresa dalla Biblioteca del Comune di Bauladu, grazie anche alla lungimiranza e sensibilità del giovane sindaco, Delio Corriga, secondo il quale "non  ci può essere crescita sociale senza conoscenza, per questo come amministrazione comunale sosteniamo fortemente le attività di carattere culturale come quella proposta dalla Biblioteca per la Giornata della Memoria".

Ad essere internati nei lager e poi sterminati furono in particolare gli Ebrei: 6 milioni, dicono le cifre ufficiali, ma secondo altre fonti come il Museo dell'Olocausto di Washington, i morti sarebbero molti di più: dai 15 ai 20 milioni, uccisi nelle oltre 42mila strutture tra campi tedeschi e quelli creati dai regimi fantoccio europei, dalla Francia alla Romania: questo dato mi sembra spropositato, lo scrivo semplicemente come dato informativo.. A questi occorre aggiungere almeno altri 6 milioni costituiti da oppositori e dissidenti politici, omosessuali, disabili, Rom, Slavi. E persino da minoranze religiose come i testimoni di Geova, Pentecostali ecc. Di mezza Europa.

La Sardegna è una delle regioni che ha pagato un altissimo tributo di deportati, politici e militari:furono circa 12.000 mila i soldati sardi IMI (Internati militari italiani) rinchiusi nei lager, fra i 750-800 mila militari e civili fatti prigionieri dai nazisti dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943.

Per spiegare un numero così alto di militari sardi deportati occorre capire la situazione in cui si trovarono nei fronti di guerra (Grecia, Albania, Slovenia, Dalmazia) dopo l'armistizio dell'8 settembre. Con la difficoltà di tornare in Sardegna e sbandati, essi furono posti di fronte all'alternativa di aderire alla RSI (Repubblica sociale di Salò) o di diventare prigionieri dei tedeschi e dunque di essere imprigionati nei lager. Abbandonati da Badoglio, quasi nessuno aderì alla RSI e dunque il loro destino fu segnato.

Sappiamo di questi militari come degli altri sardi internati solo grazie all'opera di volontariato di alcuni studiosi e storici che collaborano con l'ISSRA ( Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'Autonomia) come Marina Moncelsi, presidente dell'Istasac (Istituto per la Storia dell'Antifascismo e dell'età contemporanea della Sardegna Centrale) e di Aldo Borghesi che ha scritto vari saggi sui deportati sardi in Germania durante la seconda Guerra mondiale*.

Questi studiosi continuano la ricerca soprattutto attraverso lo spoglio dell'Archivio militare, dove i soldati hanno depositato i loro documenti, per ricostruire l'identità dei soldati sardi deportati nei campi di concentramento nazisti sparsi tra Germania, Austria e Polonia e scomparsi. A migliaia furono sepolti nelle fosse comuni o nella nuda terra dei lager. Nell'immediato dopoguerra, a causa delle enormi difficoltà di comunicazione e di ricerca, non fu possibile conoscerne la sorte e informare i familiari.

Ai 12.000 deportati sardi IMI occorre aggiungere  circa 290 sardi, internati perché ebrei o dissidenti politici: fra i primi ricordo Elisa Fargion (nata a Cagliari nel 1981, arrestata a Ferrara nel 1944, deportata ad Auschwitz e uccisa nelle camere a gas); Vittoria Mariani (nata a Portotorres nel 1904, arrestata nel 1944 alla frontiera svizzera, liberata a Bergen Belsen); Zaira Coen-Righi (Nata a Mantova nel 1879, sposata con un ingegnere sardo, insegnante al Liceo "Azuni" di Sassari, estromessa dalla cattedra in seguito alle leggi razziali, trasferitasi a Firenze fu arrestata e portata a Fassoli e ad Auschwitz  dove finì in camera a gas nel maggio 1944).

Per motivi politici un solo sardo risulta arrestato sul territorio isolano, gli altri cadono in mano tedesca in continente o all'estero.

Luogo di arresto:, la quota maggiore (circa 50) è costituita da detenuti del carcere militare di Peschiera, inviati in massa a Dachau il 22 settembre 1943, provenienze rilevanti anche da Milano, Genova e Trieste.

Luogo di nascita: per oltre il 50% dei casi sono delle province di Cagliari e Sassari .

Destinazione: non è univoca: ma soprattutto vengono portati a  Mauthausen e Dora. A Bergen Belsen muoiono due sardi nel giugno 1944. Ad Auschwitz finiscono 5 sardi non ebrei.

Il triangolo rosso: designa gli oppositori del nazismo, i resistenti e in genere "i pericolosi per il Reich".

Condizione professionale:circa la metà è composta da militari, fra i civili la maggior parte è composta da lavoratori dell'industria ma c'è manche un sacerdote, Don Mario Crovetti, nato a Sassari e arrestato in un paese emiliano dov'è parroco. E' scomparso nel 2003, era il decano dei sacerdoti italiani reduci dai lager.

La ripartizione per età: vede un ovvio prevalere delle classi giovani (1910-1924) coinvolte nella guerra e nella resistenza, ma non mancano anziani e adolescenti (il più vecchio è del 1874 e il più giovane del 1928).

Il motivo della deportazione: ha una matrice comune e tutti vengono considerati "pericolosi per la sicurezza del reich" da eliminare con il lavoro forzato: partigiani, loro congiunti, collaboratori, soldati che si sono rifiutati di combattere per la Germania, civili presi nei rastrellamenti.

La sorte: fra i sardi, i sopravissuti sono oltre il 60%.

Luogo principale di morte: Mauthausen (tra i sottocampi 30 deceduti su oltre 60 deportati), forte la mortalità anche a Dora, Natzweiler e Neuengamme

*In modo particolare rimando

  1. alla Grande Enciclopedia della Sardegna - Voce Deportazione, pagine. 386-389 (Edizioni La Biblioteca della Nuova Sardegna)
  2. a L'antifascismo in Sardegna a cura di M.Brigaglia e altri, II volume, seconda edizione,(Consiglio Regionale della Sardegna-Edizioni della Torre, Cagliari 2008).
  3. al Il libro dei deportati, vol. II, Mursia, 2010: contiene una serie di saggi sulla deportazione dall'Italia regione per regione: la parte sulla Sardegna è di Aldo Borghesi.
  1. bis I Sardi deportati e internati per motivi razziali e politici1

Ai 12.000 deportati sardi IMI occorre aggiungere  circa 290 sardi, tra politici ed ebrei. Qualche nome.

 

-Per motivi razziali

Studi recenti hanno accertato che la Sardegna   - soprattutto alla fine del secolo XIX - ha ospitato funzionari, commercianti e imprenditori ebrei, oltre a intellettuali e docenti poi colpiti dai provvedimenti razziali del 1938. Si trovano dunque nominativi di deportati razziali nati nell'Isola o che con essa hanno avuto rapporti di elezione. I casi fin'ora noti sono:

 

ELISA FARGION

Nata a Cagliari nel 1981, arrestata a Ferrara nel 1944, deportata ad Auschwitz e uccisa nelle camere a gas.

VITTORIA MARIANI

Nata a Portotorres nel 1904, arrestata nel 1944 alla frontiera svizzera, liberata a Bergen Belsen. (Il campo di Bergen-Belsen era un campo di concentramento nazista situato nella bassa Sassonia, a sud-est della città di Bergen, vicino a Celle).

ZAIRA COEN RIGHI

Nata a Mantova nel 1879, sposata con un ingegnere sardo, insegnante al Liceo "Azuni" di Sassari, estromessa dalla cattedra in seguito alle leggi razziali, trasferitasi a Firenze fu arrestata e portata a Fassoli e ad Auschwitz  dove finì in camera a gas nel maggio 1944.

-Per motivi politici

Un solo sardo risulta arrestato sul territorio isolano, gli altri cadono in mano tedesca in continente o all'estero.

Luogo di arresto:la quota maggiore (circa 50) è costituita da detenuti del carcere militare di Peschiera, inviati in massa a Dachau il 22 settembre 1943: provenienze rilevanti anche da Milano, Genova e Trieste.

Luogo di nascita: per oltre il 50% dei casi le province di Cagliari e Sassari (secondo la nuova ripartizione) con preponderanza della seconda: i nati fuori dall'Isola sono meno del 10%.

Destinazione: non è univoca: verso Mauthausen, Dora ecc:. Un terzo dei deportati sardi passa per dacia, un altro per i campi di Fossoli e Bolzano. I deportati vengono spostati secondo le esigenze produttive in base alle quali sono impiegati e prima della liberazione, mentre il fronte procede, si succedono brutali trasferimenti, verso i campi all'interno del Reich.

A Bergen Belsen muoiono due sardi nel giugno 1944. Ad Auschwitz finiscono 5 sardi non ebrei.

Il triangolo rosso: designa gli oppositori del nazismo, i resistenti e in genere "i pericolosi per il Reich".

Esemplare la vicenda di LUIGI RIZZI, sassarese e allievo sottoufficiale.

Condizione professionale:circa la metà è composta da militari, fra i civili la maggior parte è composta da lavoratori dell'industria ma c'è manche un sacerdote,

 DON MARIO CROVETTI, nato a Sassari e arrestato in un paese emiliano dov'è parroco. E' scomparso nel 2003, era il decano dei sacerdoti italiani reduci dai lager.

La ripartizione per età: vede un ovvio prevalere delle classi giovani (1910-1924) coinvolte nella guerra e nella resistenza ma non mancano anziani e adolescenti (il più vecchio è del 1874 e il più giovane del 1928.

 

Il motivo della deportazione: ha una matrice comune e tutti vengono considerati "pericolosi per la sicurezza del reich" da eliminare con il lavoro forzato: partigiani, loro congiunti, collaboratori, soldati che si sono rifiutati di combattere per la Germania, civili presi nei rastrellamenti. Da Genova vanno a Dachao gli operai

GIOVANNINO e NATALE BIDDAU, padre e figlio originari di Ardara, l'uno muore nei lager l'altro è stato fino alla recente scomparsa un animatore della sezione genovese dell'ANED (Associazione nazionale degli ex deportati politici nei campi nazisti).

GAVINO GAVINI, sassarese, muore a Gusen nell' aprile del 1945. BARTOLOMEO MELONI, cagliaritano, ispettore delle ferrovie, compie atti di sabotaggio, scoperto e arrestato muore a dacia nel luglio del 1944. L'antifascista BACHISIO ALTANA, membro della resistenza francese

La sorte:Fra i sardi i sopravissuti sono oltre il 60%.

Luogo principale di morte: Mauthausen (tra i sottocampi 30 deceduti su oltre 60 deportati), forte la mortalità anche a Dora, Natzweiler e Neuengamme.

Altri Personaggi da ricordare

  1. MODESTO MELIS, di Gairo, trasferitosi nel 1938 nella nascente Carbonia, per fare l'operaio, finirà a Mauthausen. Racconterà la sua esperienza in un libro: "Da Carbonia a Mauthausen e ritorno". E' morto il 9 gennaio scorso a 97 anni.

2.SALVATORE CORRIAS, di San Nicolò Gerrei, della Guardia di Finanza, partigiano, deportato a Dachau e poi fucilato a Moltrasio (Como) dai fascisti della RSI. Medaglia d'oro al merito civile alla memoria. E' riuscito a salvare, muovendosi nella Guardia di Finanza fra la frontiera italo-svizzera, centinaia di ebrei e di perseguitati politici.

  1. COSIMO ORRU' di San Vero Milismedaglia d'oro della resistenza, morto nei campi nazisti tra il 1944 e il 1945, il cui ricordo resisteva nella famiglia, nei conoscenti e nel nome di una via del suo paese. Da anni il suo Comune ha portato avanti una ricerca sulla sua storia, in collaborazione con l'Istituto Sardo per la Storia della Resistenza e dell'Autonomia (ISSRA), tanto da ricostruirne in modo ancora incompleto il viaggio dal suo lavoro, magistrato a Busto Arsizio e membro del CLN, sino al campo di Flossemburg in Germania, quindi in quello di Litoměřice nell'attuale Repubblica Ceca dove poi è morto.

 

 

 
 
 

CORRIERE DELLA SERA

Post n°2693 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe

 

Corriere della Sera

 
 
 

San Costanzo da Perugia

Post n°2692 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da deosoe

San Costanzo di Perugia†Nome: San Costanzo di PerugiaTitolo: Vescovo e martireRicorrenza: 29 gennaio



A Perugia, fuori della Porta San Pietro, lungo la strada che scende verso Foligno, si può vedere la chiesa dedicata a San Costanzo, che risale all'epoca romanica. In quella chiesa, e non nella cattedrale, furono venerate le reliquie di San Costanzo, Patrono, con Sant'Ercolano, della città umbra.

Sulla metà del II secolo, Costanzo era un giovane cristiano che già emergeva nella recente ecclesia perugina per il suo zelo e per la sua generosità verso i poveri, unita ad una grande severità verso se stesso. Venne perciò eletto Vescovo molto giovane, quando aveva appena trent'anni. Era però già prudente, saggio nell'apostolato, maturo nella carità, saldo nelI'autorità, e si dimostrò un Vescovo provvidenziale, specialmente negli anni difficili della persecuzione di Marc'Aurelio.

Neanche l'lmperatore saggio e filosofo, infatti, aveva abrogato o mitigato le disposizioni dei suoi predecessori. A norma di queste, chi veniva accusato come cristiano, doveva essere processato, e se era trovato colpevole, cioè se confermava la propria fede rifiutando di sacrificare, doveva essere condannato alla pena capitale.
Non si sa chi denunziò l'attivo e benefico Vescovo di Perugia. Probabilmente, come in molti altri casi, qualcuno sperò di metter le mani sulle ricchezze della Chiesa, avute in consegna dai fedeli e destinate ai poveri. Forse proprio per questo, per strappargli cioè vantaggiose informazioni, il Vescovo Costanzo venne torturato a lungo e crudelmente, insieme con diversi altri compagni di fede. Non mancano le leggende sulla sua Passione, dato che gli studiosi han rintracciato ben quattro distinte vite del Martire, a testimoniarne la popolarità e la suggestione tra i fedeli. E non è escluso che queste leggende abbiano qualche fondamento di verità.

Egli, per esempio, sarebbe stato rinchiuso nel calidarium delle Terme romane, dove i cittadini rispettabili e raffinati facevano il bagno di vapore. Quella volta però il calidarium venne scaldato alla temperatura di un forno, ma San Costanzo uscì incolume dal bagno mortale.

Ebbe la grazia di convertire i suoi guardiani, e poté scappare una prima volta. Chiamato di nuovo in giudizio, venne condannato a camminare sui carboni ardenti. Ma né questo né altri supplizi ebbero potere su di lui. Liberato miracolosamente e arrestato una terza volta ebbe finalmente la testa tagliata con la spada, verso l'anno 178.
Così cadde il primo Patrono di Perugia, uomo virtuoso, cittadino probo, cristiano generoso, Vescovo soccorrevole. Cadde per insegnare al suo popolo, e anche ai persecutori, la vera fede e la legge del Signore, non imposta con la violenza ma attuata con l'amore.

Tratto da:(Piero Bargellini, Mille Santi del giorno, Vallecchi editore, 1977)

MARTIROLOGIO ROMANO. A Perugia san Costanzo, Vescovo e Martire, il quale, insieme con i Compagni, sotto l'Imperatore Marco Aurélio, per la difesa della fede ricevette la corona del martirio. 

 
 
 

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