S M I L E
(Artist Nat king Cole, words by John Turner and Geoffrey Parsons)
Smile when your heart is aching,
smile even though it is breaking.
When there are clouds in the sky
you’ll get by, if you smile through
your fear and sorrows.
Smile and maybe tomorrow you
see the sun come shinning through
for you.
Light up your face with gladness,
hide any trace of sadness,
although our tears be ever so near…
that’s the time you must
keep on trying.
Smile, what’s the use of crying?
You’ll find life is still worth while if
you just smile.
Aurora
La linea disfatta è un albero
che sbaciucchia la luna,
assalita da braccia pendenti,
da voci trafitte, stridenti,
tradita dalla notte distratta.
Così imito la gioia,
annodato con me stesso
alla ricerca del bandolo,
così sobrio m’incanto
ai chiarori dell’alba
quando spezzano il buio.
Uno sguardo, il suo unico albero.
Dalla sporca staccionata
si protende l’orologio pensile,
mi tocca, mi scuote,
e mi rianimo
con il sole dei nuovi giorni.
Fine together
Birthday 2018
Come non amarvi, ragazzi
e amor mio,
con i vostri sorrisi,
le vostre attenzioni,
come non riconoscere
la vostra luce su di me,
quella serenità
nei miei occhi sorridenti.
Il tempo mi aggredisce
e prende in ostaggio desideri,
mi restituisce errori
trasformati in esperienze,
a misura di questi
compleanni.
Ma il tempo non esiste,
se non come illusione di cielo
sempre blu sopra le nuvole,
invariabile nelle galassie.
Grazie ragazzi
e grazie amor mio,
stelle del mio firmamento.
Trezza
Quelle luci ancorate sul porto sono
il mio paese allegro,
Paese di Giganti
assorti sulle acque immortali,
Giganti di pietra dal cuore
di sangue.
Austeri spiriti millenari,
si nutrono di questo amore
perseverato nel tempo,
prodigato negli anni
su vele battute
dalle onde della brezza.
Questo amore riscattato, fortunato,
si dibatte e vince,
si contorce e si risveglia qui,
da sempre
negli occhi di lei.
Schnudeli
Teatrino Moderno
Catania
Piazza Giovanni Verga ha un fascino, un’emozione
dei nativi,
Esposizione e Piazza d’Armi,
ridondanza dal passato glorioso,
con un guizzo nella realtà, nel presente fluente,
nella scia di automobili e bus, nella folla,
nei frastuoni.
Piazza Giovanni Verga ha un flusso nervoso
che incomoda alberi accerchiati da gelidi mostri,
manifesti dal cuore di metallo,
slogan di anonima pubblicità, targhe luccicanti,
ci ti tre nove quaranta quarantotto.
Indisturbata schizza l’acqua sulla fontana
dell’oltraggiato Verga,
il povero Bastianazzo arranca, La Provvidenza
barcolla e affonda pure ai nostri giorni,
sotto occhi increduli della Giustizia.
Il vecchio sul sedile arrugginito si confonde
con l’asfalto,
per via del pastrano nero grigio mai pulito,
e quel ragazzo con l’orologio in mano è rassegnato,
quasi abbracciato al palo della luce,
(ormai non verrà).
Mille formiche snodano sul tronco annerito
e i bambini strillano sul balcone bianco e scarlatto.
Io sarò imbiancato da questi anni che illudono,
da questi sogni che ricorrono di notte su tetti salmastri,
alla costante ricerca del porto sicuro, avvistato,
non toccato.
Sto buono col palmo della mano alla tempia,
ad aspettare quella cosa importante che verrà,
sulla piazza o altrove,
un giorno o l’altro, e i dubbi rimangono, le speranze,
la gioia di questa vita disegnata a matita,
per correggere gli errori ripetuti,
annullare le innumerevoli frasi pronunciate
con la rabbia nel cuore,
sussurrate, riscritte mille volte,
e mille volte cancellate.
Quattro passi dalla Piazza alla scogliera,
e il nostro mare s’infrange, poi ritorna sereno,
ci rende la gioia prestata e agognata.
Qui si ripetono a spruzzi i nostri compleanni,
e i nostri visi, impegnati a spiare,
si sorprendono e ingialliscono
a notizie che non fanno più notizia,
all’indifferenza dei più,
alla spietatezza di questo tempo votato al tripudio.
Quattro passi ancora, e saremo felici.
Happy Birthday
These years along our time, these years cover us
as a fine powder, unstoppable.
Nimble creeps in the mind, unknowingly.
This sly dust permeates the muscles, blood and veins,
but helpless before the heart stops,
and can not penetrate it.
Our hearts remain free of time, pure as crystal.
I have no fear, my love,
you’re always here in my heart,
starting from the happy days
in our fresh sea room.
The horses fountain was an incessant shout,
mixture of splashing, train whistles,
din among the daisies shot up in the sun.
Silhouettes of convoys and velvet flowers
slept in the avenues of the resort.
Now there’s you again, coloring my days,
to wake me up from the stupor of sadness.
Don’t arm the mind with melancholy thoughts,
just listen to your heart, nothing but your heart,
and when you’ll be sad, your heart will take you up,
and will not deceive you.
Your heart will reveal I’ll never get tired of you
because the sun rises in the morning,
and it warms me with your time.
I will tell you that I’m not tired of you
because nonchalant you traverse
the more subtle ways of my soul,
and because you gave me our guys,
honest and vigorous.
I’ll never get tired of you
because you are all my time,
inexorably nailed in front of our hearts.
I keep myself knotted to your shadows
and your smiles.
Remember? I said I would have liked
to grow old with you.
We are doing well, my love.
And when we
will have spent a hundred years together?
What are a hundred years before of
Our love?
Happy Birthday, my love,
What are one hundred years,
when we
will have learned to fly?
Presente Prossimo Definitivo
Tu mi dici la luna, le stelle, l’incommensurabile universo,
tu mi dici il mare, e ritorni sempre dalle galassie, nei sogni.
Come sei bella, e belli i tuoi occhi sul mondo.
La mia religione dorme qui, sul cuore di luce
del mio paese allegro, allegre le onde
e allegro il mio cuore.
Tu sapevi che lo spazio dell’anima è infinito,
i riflessi dell’anima infiniti cristalli che sanno di purezza.
Addio alla ragionevolezza, la lasceremo scivolare
sull’amore.
E non ci fermeremo, inconsapevoli, a frantumare
l’ultimo avamposto difensore della felicità,
l’ultimo grido di serenità.
Questo pallido sole restituisce i livori, ci stanca
e ci piega ai venti d’occidente, questi bagliori
sciolgono il sudore cristallino sui nostri profili
rivolti alla luce.
Così su davanzali riappare il quadro d’argento
e la pioggia ridiscende dai monti.
Quando barricate aeree condensano
sulle nebbie inconsistenti,
e il bagliore si mischia col tuono,
ritorna il minuto puntuale nei secoli.
Ma il tempo non esiste. Il tempo non esiste. Punto.
Giovannella
“ Absence makes the heart grow fonder”
(A bear hug to my daughter Giovannella)
Your fringe sketched on the brows,
As a return to the light of your aurora,
And your smile
Open before the world,
Suddenly give me
Your uncharted eyes, as a gift…
I feel like to immerse myself
In your moral integrity,
That is irrepressible,
That is irreplaceable.
So with you
The loneliness of the forests
Begins to be filled by dreams.
I wouldn’t wait your birthday
For saying how much I love you.
I wouldn’t wait your return
To give you my caress
Strong.
Clouds traveling low
Today are not able to cover
My mighty hug for you.
They are not able to avoid
The need I have
Of your eyes.
I will always be there
For you…
Your dad Ni forever
Primavera
Tu sapevi che poteva essere come tanto tempo fa,
camminare dopo giorni di immobilità,
minuti interminabili, come una sabbia di lido,
le cose che dici, le cose che fai.
I minuti sono incessantemente muti
e tradiscono il tempo,
i tramonti si susseguono con una pigrizia
quasi umana e spuntano tentativi, opportunità,
ora che tornano i pensieri lasciati in disparte .
Questa vita è senza cataclismi,
all’ombra dell’anima ballerina.
Il senso delle cose è venirne a capo,
e il gomitolo si scioglie.
Auguri Gio
Venezia 24 marzo 2017
I confetti rossi incoronano il traguardo
del tuo percorso faticoso
verso la meta mai persa di vista.
I confetti rossi hanno comportato lacrime e sorrisi,
delusioni e speranze,
fatiche, battaglie, sconforto, ribellione, rinunce.
Questi confetti sono stati luce sulla tua strada in salita,
segni luminosi sulla corsa ad ostacoli imprevisti.
Sono la storia della tua integrità morale, dai primi passi
alla tua andatura gigante, forza di sentimenti,
quotidianità speciale spartita fra studio
e aeroplani.
Una vita gradevole a tutte le persone che ti sono state,
e ti stanno accanto:
a tutte apri il tuo cuore come una casa al mare.
Affronti i giorni e le sere duellando
con i minuti e la stanchezza,
un occhio ai sogni e uno alla finestra.
Ti addormenti fra quaderni, libri, pennarelli,
ti risvegli al suono dello smartphone,
martellante, amato e odiato.
Bambina, ballerina, alunna, prof, dolce,
arruffata, gentile, elegante, scattante,
due piedi a Venezia e cento pensieri alla Sicilia.
Dolce Giovannella, nel giorno lieto della tua laurea
ti presento questa felicità dei tuoi genitori,
che ti amano al di là dei traguardi
e delle condizioni, al di là dei successi,
delle apparenze, delle parate, delle frasi incorniciate.
I padri ripongono speranze sui figli,
a volte li spingono istintivamente verso obiettivi
che essi stessi non hanno avuto la fortuna
di centrare.
Tu hai realizzato traguardi importanti
senza alcuno che ti abbia forzato.
In silenzio sentivi la paura,
e in silenzio pazientemente la scrollavi di dosso
con la forza e la determinazione,
volgendo il tuo viso al sole,
e i tuoi timori svanivano con le gondole e la nebbia.
Non è discorso di circostanza,
non è poesia, neppure lusinga.
Questa è occasione, e pretesto, per augurarti
un futuro avventuroso, felice, e proclamare
HOW MUCH WE LOVE YOU.
Modica
17 agosto 2011
Con gli odori dell’estate le nostre strade rallentano
sui campi di grano dorato, sulle pianure riarse
del paesaggio siculo.
I recinti pietrosi sembrano allungarsi con le ombre
della sera, contorte sulle foglie della stagione lenta
e fumosa.
Questa sosta di agosto ancora una volta sarà
repentina e fugace come una vita.
E si realizza la fuga dalle strade tortuose del mondo,
dalla fila interminabile degli alberi prigionieri,
dai crocicchi di quartiere,
dal susseguirsi affannoso di giorni e di notti.
Si ferma il turbinio delle parole e dei suoni,
il vortice delle immagini negli occhi.
Qui rallenta una vita, e da qui
in silenzio
riparte.
Buon Compleanno amor mio
Questi anni che passano sono il nostro tempo,
che ci ricopre come polvere sottile, inarrestabile.
Agile si insinua nella mente, inconsapevolmente.
Questa polvere astuta penetra i muscoli, il sangue
e le vene, ma impotente si ferma dinanzi al cuore,
e non può penetrarlo.
Il nostro cuore rimane libero dal tempo,
puro come cristallo.
Non ho paura perché nel mio cuore
ci sei tu da sempre,
dai giorni felici nella nostra stanza
fresca di mare.
La fontana dei cavalli era un grido incessante,
miscuglio di spruzzi, sibili e frastuoni
fra le margherite schizzate nel sole;
le sagome dei treni e fiori di velluto
dormivano nei viali della stazione.
Ora ci sei ancora tu
a colorare i miei giorni, a svegliarmi
dal torpore della tristezza.
Tu non armare la mente
con malinconici motivi,
ascolta solo il tuo cuore,
nient’altro che il tuo cuore,
e quando sarai triste ti porterà in alto
e non ti ingannerà.
Il tuo cuore ti svelerà che non mi stanco di te
perchè il sole nasce al mattino
e mi riscalda con il tuo tempo,
ti dirà che non mi stanco di te
perchè disinvolta percorri le piste più sottili
della mia anima,
e perchè mi hai regalato
i nostri ragazzi, onesti e vigorosi.
Non mi stanco di te perchè tu sei
questo mio tempo,
inesorabilmente inchiodato davanti al cuore.
Mi tengo annodato alle tue ombre
e ai tuoi sorrisi.
Ricordi? Dicevo che mi sarebbe piaciuto
invecchiare insieme.
Noi ce la stiamo facendo, amore mio.
E quando avremo cento anni?
Che cosa sono cento anni al cospetto
del nostro amore?
Buon compleanno, amor mio.
Che cosa sono cento anni
quando avremo imparato a volare?
17 novembre 2015