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Alcuni giorni fa..

Post n°1225 pubblicato il 28 Aprile 2014 da Vince198

.. ho letto, in un'Ansa, che tal Romilde Bollati di Saint Pierre, donna di cultura e figura di una certa importanza nel mondo dell'economia italiana di alcuni anni fa (fu proprietaria di Carpano e Baratti) è passata a miglior vita.
Fin qui niente di particolare, dato che l'unica certezza che abbiamo, dopo la nascita, è quella..
Lei – si dice una bellissima donna fu, appena diciottenne, nella mente e nel cuore nell'estate del 1950, di Cesare Pavese, poeta e scrittore che a lei indirizzò alcune lettere, esattamente due lettere e due biglietti prima di togliersi la vita.
Quello più noto e, a mio modo di vedere, più struggente, fu questo (che ho già citato alcuni anni fa in altro mio post)..

 

Bocca di Magra, agosto 1950

Cara Pierina,
ho finito per darti questo dispiacere e questa seccatura, ma credi: non potevo far altro. Il motivo immediato è il disagio di questa rincorsa dove non ballando e non guidando, resto sempre perdente.
Ma c'è una ragione più vera: io sono, come si dice, alla fine della candela.
Pierina vorrei essere tuo fratello. Prima di tutto perché così ci sarebbe tra noi un legame non futile, e poi perché tu mi potessi ascoltare e credere con fiducia.
Se mi sono innamorato di te non è soltanto perché, come si dice, ti desiderassi, ma perché tu sei della mia stessa levatura e ti muovi e parli come da uomo farei io, se invece di imparare a scrivere, avessi avuto il tempo di imparare a stare al mondo.
Del resto c'è la stessa eleganza e sicurezza in quello che io ho scritto e nelle tue giornate. So quindi io a chi parlo..
Ma tu, per quanto inaridita e quasi cinica, non sei alla fine della candela come me.
Tu sei giovane, incredibilmente giovane, sei quello che ero io a ventotto anni quando, risoluto di uccidermi per non so che delusione, non lo feci - ero curioso dell’indomani, curioso di me stesso - la vita mi era parsa orribile ma trovavo ancora interessante me stesso.
Ora è l’inverso: so che la vita è stupenda ma che io ne sono tagliato fuori, per merito tutto mio, e che questa è una futile tragedia, come avere il diabete o il cancro dei fumatori.
Posso dirti, amore, che non mi sono mai svegliato con una donna mia al fianco, che chi ho amato non mi ha mai preso sul serio, e che ignoro lo sguardo di riconoscenza che una donna rivolge a un uomo?
E ricordarti che, per via del lavoro che ho fatto, ho avuto i nervi sempre tesi e la fantasia pronta e decisa, e il gusto delle confidenze altrui?
E che sono al mondo da quarantadue anni?
Non si può bruciare la candela dalle due parti - nel mio caso l’ho bruciata tutta da una parte sola e la cenere sono i libri che ho scritto.
Tutto questo te lo dico non per impietosirti - so che cosa vale la pietà, in questi casi - ma per chiarezza, perché tu non creda che quando avevo il broncio lo facessi per sport o per rendermi interessante. Sono ormai aldilà della politica.
L’amore è come la grazia di Dio - l’astuzia non serve. Quanto a me, ti voglio bene, Pierina, ti voglio un falò di bene.
Chiamiamolo l’ultimo guizzo della candela. Non so se ci vedremo ancora. Io lo vorrei - in fondo non voglio che questo - ma mi chiedo sovente che cosa ti consiglierei se fossi tuo fratello.
Purtroppo non lo sono. Amore..


..

Ogni volta che mi capita di leggere questa lettera, provo una profonda emozione, una sensazione di dichiarazione d'amore che, pur contenendo una malcelata vena di tristezza, va oltre ogni vetta da me immaginata di quel che un cuore riesce ad esprimere quando “preda” di quel sentimento.
E allora la domanda che mi sorge spontanea è questa: si può mai arrivare a rinunciare alla vita per amore?
Pare che ai nostri giorni questo avvenga molto di rado. Piuttosto c'è chi, accecato da sentimenti insani come eccessiva gelosia, paura di perdere la persona del cuore etc., assuma atteggiamenti che, invece di rendere meno dolorosi certi eventi che si verificano quando una relazione può terminare, lasciano spazio all'egoismo più esasperato, alla follia più insana fino a sopprimere la persona amata (???) e poi togliersi la vita.
Va bene che amore è un sentimento imprevedibile, che un pochino di gelosia è come aggiungere un pizzico di sale per rendere una pietanza più saporita, ma quando si eccede, quando ci si vuole impossessare di una persona per arricchire se stessi non tenendo conto dei sentimenti dell'altra persona - quasi fosse un oggetto che non ha alcuna voce in “capitolo”, allora la vita diventa un inferno per entrambi, soprattutto per chi subisce.
Altro che amore, quel sentimento che sorge spontaneo e che unisce due persone che non chiedono altro alla vita!
Questa per me è patologia at state of the art; chi ne soffre dovrebbe sul serio pensare a curarsi e non abbandonarsi a gesti che negano la vita a chi ha il sacrosanto diritto di scegliere quel che pensa sia il meglio per se stessi, secondo quello che i propri sentimenti suggeriscono, chiedono e vogliono dare.
Per amore, naturalmente..

 

 

 



Commenti al Post:
lamiapelle
lamiapelle il 28/04/14 alle 14:03 via WEB
chi uccide cercando di ripararsi dietro alla gelosia, ha unicamente la testa divorata dalla pazzia e poco nulla di umano. Ciao Vince tanti B.
 
 
Vince198
Vince198 il 28/04/14 alle 16:18 via WEB
Carissima Piratina, il mio pensiero in merito è come questo tuo: qualcosa non funziona correttamente nel cervello di chi agisce in modo siffatto, estremo. Parlare di amore mi sembra sul serio, in questo caso, una forma morbosa vicina alla pazzia, quando manca il rispetto e si diventa violenti e possessivi.
É sempre piacevole leggerti, mia dolce amica di tempo immemore.. ^___^ bbb&bbb
 
DoNnA.S
DoNnA.S il 28/04/14 alle 14:17 via WEB
Ciao Vince, gli eccessi non sono mai positivi in nessun caso. Quanto al morire per amore. Effettivamente si può soffrirne la mancanza come se si subisse un lutto, e per qualche tempo non si ha voglia di reagire. Ma togliersi o togliere la vita, assolutamento no. La violenza non è una soluzione. Un abbraccio.
 
 
Vince198
Vince198 il 28/04/14 alle 16:21 via WEB
Son d'accordo, Dona però, se guardiamo le cronache, specie quelle del tempo in cui viviamo, tocca purtroppo apprendere fatti gravissimi, lesivi della dignità umana quando si toglie ad una persona la libertà di poter scegliere nel mondo così variegato dei sentimenti. La gelosia, agli eccessi, è uno di quei moventi che fa perdere sul serio il ben dell'intelletto. A presto, un abbraccio ^____^
 
Phoenix_from_Mars
Phoenix_from_Mars il 28/04/14 alle 14:19 via WEB
Ho scritto recentemente un post su quest, che pubblicherò dopo alcune rifiniture..credo che quei rapporti che descrivi siano malati, un maldestro tentativo di attirare l'attenzione altrui, piuttosto che la vera sofferenza per amore, quella del Leopardi, per intenderci, il vero male di vivere che nulla risparmia, e nella pena amorosa di non essere compreso, di non essere amato, trova la sua apoteosi. Ben diverso da tutto l'ardore che, seppur in misurate parole, traspare dalla lettera di Pavese: pur di avere un legame indissolubile con lei, preferirebbe esserne il fratello. L'ho trovato sublime. Grazie di averla condivisa, non la conoscevo:) un sorriso grande :)
 
 
Vince198
Vince198 il 28/04/14 alle 16:30 via WEB
Ciao Phoe, questa lettera di Pavese è una continua e sofferta espressione di sentimenti profondi, sublimi e che rappresentano l'estrema debolezza del poeta nei rapporti personali e intimi con le donne. Nella sua vita ha sempre sofferto questa condizione, fin dai primi amori dei tempi delle scuole superiori, e che lui non riuscì mai ad esternare in modo naturale, normale, semmai con comportamenti impacciati tipici di persone molto timide che hanno difficoltà a relazionarsi nel mondo dei sentimenti. É veramente sublime quella particolarità che hai sottolineato, che poi è la vera difficoltà interiore del poeta. L'incapacità in fin dei conti di amare.. Grazie a te, un abbraccio ^___^
 
saturnina_958
saturnina_958 il 28/04/14 alle 14:39 via WEB
...ti voglio un falò di bene"...strana ed estrema espressione di un amore che già rinuncia, con la sua stessa vita, ad un altro cammino, un'altra possibilità per ritrovare l'equillibrio perduto...ma forse questo era un traguardo da lui altre volte sospirato, travagliato da un'esistenza senza grandi levature dell'anima.Lo dicono anche le sue parole: "non mi sono mai svegliato con una donna al mio fianco"...dolorosamente triste. I successi ottenuti con il suo talento di poeta, scrittore, etc..non hanno potuto, alla fine, ripagarlo di una vita senza amore. Una lettera dolcissima ma talmente poverq di goia e, soprattutto, di speranza. Un abbraccio...mira..ciao!
 
 
Vince198
Vince198 il 28/04/14 alle 16:54 via WEB
Ciao Mira, a me l'espressione che hai citato fa venire in mente una figura metaforica: il fuoco, quello dell'amore, che sta per esaurirsi dopo tanti anni di tentativi per riuscire a vincere quella più che certa timidezza che, nel mondo dell'amore, lo ha sempre soverchiato impedendogli di poter maturare e confrontarsi.. É vero, questa lettera è povera di gioia però in essa c'è un'espressione di amore che rasenta l'impossibilità di poter vedere appagata la sua vita. E leggo più desiderio di amare in una lettera del genere che in tante altre dove l'esaltazione di questo sentimento sembra lo svolgimento di un compito in classe in cui tutto sembra tremendamente scontato. Amo questa lettera che esprime lo stato d'animo del poeta nel momento più elevato della sua vita, però sulla soglia del precipizio ( "la cenere dei libri che ho scritto": queste son state le sue "doglianze" di fronte all'amore che non è mai riuscito ad esprimere verso una donna nel suo più compiuto ed appagante significato ). Un peana d'amore triste, un'ultima "richiesta d'aiuto" vagheggiata ma, purtroppo, rimasta insoddisfatta. Lascio alla tua cortese attenzione la la lettura di questa lettera da parte di un noto attore di teatro.. La trovo estremamente toccante, dolcissima, sublime..
Grazie, un abbraccio a te ^___^
 
eugenia1820
eugenia1820 il 28/04/14 alle 14:58 via WEB
Bocca di Magra........ci sono appena stata, è situato ad una decina di Km da casa mia e, come dice il nome, il paese ( delizioso) si trova alla foce del fiume Magra che si getta nel Mar Ligure.
Per cui lo conosco bene e questa lettera, come quasi tutte le opere di Pavese, mi hanno sempre affascinata.
Personalità contorta quella di questo scrittore-poeta che attraeva le donne ( la stessa Fernanda Pivano che sembra l'abbia amato) ma che non riusciva a trattenere con sé per chissà quali motivi, forse legati al suo temperamento malinconico e decadente.
Anch'io, come te, ho letto della scomparsa di Romilde Bollati di Saint Pierre, la Pierina della lettera disperata e dolcissima.
Basta pensare all'ultimo guizzo della candela. Io non credo che Pavese si sia suicidato per amore, ma per quel male di vivere che lo ha sempre accompagnato. Un caro saluto, :-))
 
 
Vince198
Vince198 il 28/04/14 alle 16:42 via WEB
Ecco Eugenia, posso dire che avrei immaginato in buona parte la risposta che mi hai dato perché tu conosci quei luoghi e meglio di me, oltre il poeta, la sua vita e tanti suoi scritti. Credo che il suo, per dirla alla Montale, sia stato il "mal di vivere", una depressione probabilmente causata da questo suo impaccio, difficoltà nel relazionarsi con il mondo femminile. Quel breve e tormentato rapporto con l'allora diciottenne "Pierina", dopo precedenti sofferenze patite con altre donne (fra cui spicca l'amore non ricambiato per l'attrice americana Constance Dowling .. «Con te sto tornando ragazzo».. ) sia stata la classica goccia che abbia fatto traboccare il vaso e abbia indotto il poeta a quel gesto insano.
Già "l'ultimo guizzo della candela", ovvero l'atto finale di un percorso tremendamente tormentato cui Pavese non ha saputo imprimere una svolta. Una spirale che lo ha portato a togliersi la vita. A parte questo, credo che nel mondo dei sentimenti non vi siano attenuanti per chi toglie la vita alla persona amata: non c'è giustificazione alcuna per chi compie simili crudeltà! Grazie, a presto e un abbraccio ^___^
 
   
eugenia1820
eugenia1820 il 28/04/14 alle 19:19 via WEB
Nessuna attenuante, ci mancherebbe altro! Grazie a te! :-))
 
     
Vince198
Vince198 il 28/04/14 alle 20:41 via WEB
^___________^..
 
NORMAGIUMELLI
NORMAGIUMELLI il 28/04/14 alle 22:01 via WEB
Quella lettera, come hai scritto anche tu, è davvero bella. Soprattutto una cosa scritta in quella lettera : "vorrei essere tuo fratello". Avere un Fratello è una cosa meravigliosa, avere qualcuno che ti Ama e che vorrebbe essere anche quello....penso sia il massimo, davvero il massimo. Proprio per il valore che anche Pavese riconosce a questo legame
Ciao caro Vince ^___^ Una strencia e un bacio :-)!!!
 
 
Vince198
Vince198 il 29/04/14 alle 07:18 via WEB
É la chiosa, Norma, che chiarisce lo stato d'animo di Pavese. Se come credo tu abbia notato, nella lettera esprime desideri contrastanti, come se il fatto di essere innamorato di lei, per lui potesse essere una colpa. Vorrebbe essere suo fratello, però non può e il motivo lo sai.. Si, è bellissima questa lettera d'addio, mi fa soffrire, non poco (io sono nato 8 gg, prima che lui si togliesse la vita, oltretutto).. Maman fantate, une busadutte a ti ^___^
 
roseilmare
roseilmare il 28/04/14 alle 22:57 via WEB
Ho letto anch'io la notizia e mi ha colpito per la descrizione della signora: una donna elegante e brillante. Sicuramente la mia è una frase fatta ma arrivare a certi estremi in nome di un amore, non è amore. Patologico senz'altro. Non mi stupisco che Pavese non abbia trovato nessuna donna con cui dividere l'esistenza: mamma mia quant'era pesante! Un abbraccio Vincenzo!
 
 
Vince198
Vince198 il 29/04/14 alle 07:21 via WEB
Più che pesante, Ros, definirei Pavese tormentato e incapace di relazionarsi con naturalezza con le donne.. Un handicap che lo portò alla depressione e poi a quel gesto per me assurdo, per lui evidentemente no. Eppure ha avuto una produzione poetico letteraria di grande rilievo.. Ciao, un abbraccio Ros, grande ^____^
 
DueHalzini49
DueHalzini49 il 29/04/14 alle 00:09 via WEB
Vince, ci credi che in questa lettera mi ci riconosco al 100 per 100? Con una sola differenza...forse potrei morire per salvare chi amo, ma morire dopo una delusione, no....pur stando male fisicamente adoro ancora tanto la vita e le sue sorprese. Ti abbraccio. Giu
 
 
Vince198
Vince198 il 29/04/14 alle 07:26 via WEB
Non ho ragioni per non crederti, Giu. La tua vita la conosci e sai quello che hai avuto, sofferto, gioito..
E convengo che per una delusione d'amore non si debba pensare a togliersi di torno perché la vita è un bene inestimabile, nostro unico vero bene.
Altro è il sacrificio della propria vita per salvarne un'altra: questo è un atto di coraggio che pochissime persone hanno. A costoro va tutta la mia stima e il mio incondizionato rispetto. A presto, Vince ^___^*
 
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