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Libertà

Post n°1969 pubblicato il 09 Gennaio 2025 da Vince198

 

Libertà: cosa si può dire in questo tema? Così tanto che spesso ci ricordiamo di averla avuta e apprezzata specie quando la si perde o viene ristretta in ambiti troppo limitativi. La libertà è il lungo cammino del pensiero, urbi et orbi, che emerge come un faro sempre acceso attraverso epoche e culture, alla ricerca di una comprensione non superficiale, quanto intima, profonda del suo significato.

Tralascio la definizione di libertà espressa nell’art. 13 della nostra costituzione perché immagino sia nota ai più, per fare qualche riferimento, a livello filosofico, religioso e personale che dia lustro e valore a questa importante condizione – appagante quando realizzata - per l’essere umano.

Socrate parlò di autodeterminazione individuale: la massima che identifica tale pensiero è incisa sul frontone del tempio di Delfi - "Conosci te stesso" - l’emblema sempiterno del pensiero del grande filosofo ateniese. Il senso del virgolettato socratico è che la comprensione della propria natura e dei propri limiti permette all’individuo di agire correttamente e di liberarsi dell’ignoranza.

Platone, allievo di Socrate, sviluppò ulteriormente il concetto di libertà socratico, rilevabile attraverso la sua celebre allegoria della caverna, presente nel libro VII° della Repubblica. Ovvero la “paidéia” si fonda sulla libertà di pensiero, l’ “apadusia” è l’essenza ideale nel mondo materiale.

A sua volta Aristotele parlò di libertà come capacità dell'individuo di agire secondo la propria natura razionale. Tale libertà viene realizzata vivendo una vita virtuosa in accordo con la ragione.

Con l'avvento del Cristianesimo, la libertà acquisì una dimensione spirituale: s. Agostino d’Ippona la vide come la capacità dell'anima di scegliere il bene, per s. Tommaso d'Aquino si realizza seguendo la legge naturale “scritta” in ciascuno di noi.

In oriente esiste altro genere di visione della libertà: secondo quella buddhista, attraverso il Nirvana si realizza la liberazione dal dolore attraverso la meditazione.

Altre correnti filosofiche orientali come il Taoismo, l’Induismo, con loro caratteristiche indicano la via per liberare l’anima da “catene” che la tengono imprigionata in uno stato limitativo.

Don Lorenzo Milani, nelle sue “Esperienze pastorali” ricordò che il significato di essere liberi risiede nella responsabilità, nell’educazione e nel dialogo.  

Ho dunque sintetizzato, di seguito con versi del poeta francese Paul Éluard, un compendio dallo stile gratificante, forse pomposo, anche eroico se vogliamo, del significato della parola libertà, della sua importanza, anche nelle manifestazioni quotidiane, quelle che potrebbero risultare poco evidenti in una superficiale, poco attenta disamina. 




 

Infine nel mondo dei sentimenti, in amore che valore ha la libertà? Secondo me significa avere la capacità di creare spazi adeguati sia nella coppia che individualmente, ovvero essere in grado di saper dare il giusto valore a se stessi, ai propri interessi e a quelli di coppia. Una persona che sa prendersi cura del proprio spazio di libertà, non commette un atto egoistico, no: al contrario alimenta l'armonia nella coppia.

Non si è mai soli, ignorati o trattati senza riguardi se due esseri umani hanno quegli “spazi personali” in cui non c’è allontanamento reciproco, semmai l’opposto: si crea un circolo temporale che alla fine unisce chi si ama senza pregiudizi, senza limiti.

«Esci dal circolo del tempo ed entra nel circolo dell'amore.»
(Rumi, poeta persiano)

Nel mio ambito personale, intimo, in questo ambiente in cui sono immerso dal luglio 2006, sono andato avanti per il piacere di trattare con gioia temi che ristorano l’anima e il cuore. Questa spinta si era quasi completamente esaurita nell’aprile del 2022: stanco, deciso a fermar tutto e fare altro, fuori da questo ambiente.

Poi, come avviene nella più palese imprevedibilità,  arrivi tu e .....


Commenti al Post:
gianor1
gianor1 il 09/01/25 alle 15:05 via WEB
Tra parassiti e ipocriti, Lei è come un asceta invisibile, un poeta ignoto a se stesso ma complice della dignità del mondo. Si riconosce quando il nulla e la disperazione incombe, quando attraverserà il buio delle emozioni come una spada di luce nella notte. A ben rileggerci. Gian
 
 
Vince198
Vince198 il 09/01/25 alle 16:21 via WEB
Bellissimo pensiero, Gian. E' vivere continuamente quelle emozioni che sono l'humus della vita stessa, di una vita di cui si è completamente padroni, la vera ricchezza dell'essere umano. Grazie dal cuore, buon proseguimento.
 
cassetta2
cassetta2 il 09/01/25 alle 17:59 via WEB
La libertà degli altri fa molta più paura della propria
 
 
Vince198
Vince198 il 09/01/25 alle 18:13 via WEB
Dipende: a me non fa paura se rientra in canoni degni di un pensiero legittimo (art. 21 cost.) che posso accettare o rifiutare. Se si concretizza in una imposizione fuori dalle regole democratiche stabilite nella nostra costituzione, allora non solo non l'accetto ma farò il possibile per contrastarla, azzerarla. Sempre democraticamente, s'intende.
 
exietto
exietto il 09/01/25 alle 21:48 via WEB
mamma mia, Vince! sei un mostro (di bellezza, direi). Per me la libertà è la definizione data dalla costituzione italiana. Libertà in amore non credo che possa esistere, per il mio concetto di amare una persona. Sec me per esser liberi bisogna esser orfani dalla nascita e senza genitori adottivi, senza legami d'amore ne con persone ne con terre o cose. Impossibile direi
 
 
Vince198
Vince198 il 09/01/25 alle 22:26 via WEB
.. ahahahaha .. L' Amore è un sentimento unico nella sua unicità in quanto "vago" nel suo significato: non è possibile trovare una sua giusta e completa definizione. Si può al limite dire che è una forza trainante che una volta chiunque ha provato nel corso della propria vita, con risvolti positivi o negativi.
In sintesi Amore, oltre quanto da me scritto nel post, è accettazione reciproca così come si è, con pregi e difetti, implica anche empatia, cioè la capacità di percepire i bisogni e i sentimenti dell'altro, mettendosi nei suoi panni, agendo con gentilezza ed è caratterizzato da un impegno costante che si può manifestare in tanti modi.
Tutti abbiamo una vita di relazione nel mondo del lavoro, della società in generale, degli affetti familiari, interessi di vario genere, frequentiamo persone anche per il solo gusto di scambiare quattro chiacchiere, senza secondi fini.
Se si pretende di avere l'esclusiva su una persona che non può interloquire con altre persone, non è amore, è semplicemente possesso (sai cos'è il possesso?) che è ben altra cosa non così positiva. Ciao Ezio e buona serata.
 
FemmeNoire
FemmeNoire il 11/01/25 alle 13:18 via WEB
Ciao Vince, Siamo creature gregarie, abbiamo bisogno dell'aiuto e dell'amore reciproco. In realtà, nessuno di noi potrà mai raggiungere una libertà tassoluta. Abbiamo dei limiti: alcuni li imponiamo a noi stessi, altri ci vengono imposti dalla società. Tuttavia, ognuno di noi deve necessariamente proteggere la libertà degli altri, poiché questo ci consente di "crescere" in ogni aspetto della vita, ci dona forza, autostima e rispetto. Dove la libertà viene brutalmente soppressa, non ci sono più esseri umani "liberi e consapevoli", ma solo "marionette" manovrate a piacimento. Un saluto affettuoso. Ross.
 
 
Vince198
Vince198 il 11/01/25 alle 13:58 via WEB
Non posso che concordare con questo tuo pensiero, Ross. Nel profondo di quella intimità - l'humus dell'amore, avviene uno scambio anche "telepatico" di sentimenti, un reciproco completamento - totalizzante - che contribuisce a creare un unico essere nato esattamente da un'osmosi d'amore.
Da soli ci si può voler bene quanto si vuole - cosa peraltro giusta e più che apprezzabile - però non si arriverà mai ai livelli predetti.
A tal proposito mi è tornato in mente un vecchissimo brano di Patrick Samson (1969) le cui prime parole - vado a memoria - sono: "Soli si muore, senza l'amore". Come gli si può dar torto? Impossibile.
La forza che unisce due persone in un rapporto tanto intimo non ha eguali, proprio no.
Ti saluto e ti auguro di trascorrere un sereno pomeriggio.
 
FemmeNoire
FemmeNoire il 11/01/25 alle 15:57 via WEB
Ahhhh..L'amor, l'amor, che move il sole e l'altre stelle - e ci conduce come schiavi dove vuole (aggiungerei). Forse una schiavitù alla quale non ci si vuol sottrarre. Buon pomeriggio.
 
 
Vince198
Vince198 il 11/01/25 alle 16:28 via WEB
Oddio, credo non si intenda l'amore come lo descrisse Dante a chiusura del 33° canto del paradiso. Ai tempi del liceo, quando frequentai il classico, l'ultimo anno, quel versetto spopolò tantissimo e fu oggetto di discussioni fra noi ragazzi in classe e anche fuori. É qualcosa che non si può definire compiutamente: contiene semplicemente "la vita a due" e non si sa con certezza quel che potrebbe accadere il giorno dopo. Un'incertezza che spinge due persone a stare sempre più vicine, che rafforza il legame perchè il timore di perdersi sia tenuto lontano. Personalmente non credo sia schiavitù se desiderato da due persone nello stesso tempo. Altro è se uno ama e l'altro non corrisponde. In quel caso sarebbe semplicemente deleterio.
Ross, potremmo discettare a lungo in questo tema: sono certo che non se ne verrebbe a capo. L'amore è questo: si dona ogni giorno, si riceve amore ogni giorno, ogni ora, minuto etc.. Non credo serva altro. Buon proseguimento a te.
 
FemmeNoire
FemmeNoire il 12/01/25 alle 20:48 via WEB
Buonasera Vince, sopra intendevo dire che il nostro cuore ci conduce come schiavi verso la persona amata. Come si può essere schiavi di qualcuno che non si ama? È impossibile! Anche un vero schiavo, nel senso più letterale del termine, può essere costretto a lavorare duramente fisicamente, ma la sua mente e il suo cuore possono essere altrove. Anche se non sono madrelingua italiana e ho studiato all'estero, ho appreso dal grande poeta che l'amore è presente ovunque nella sua celebre opera. Si sviluppa dal basso verso l'alto, dai sensi allo spirito, manifestandosi in molteplici forme: passionale e familiare, terreno e divino, disperato e dolce. In conclusione, noi esseri umani, quando si tratta di amore, ci sentiamo tutti grandi poeti, ma nella realtà spesso ci contraddiciamo con le azioni. Personalmente, tendo a dare più valore ai versi di Gesù rispetto a quelli di Dante e citandolo, direi che un uomo è considerato giusto in base alle sue azioni (sopratutto in tema d'amore). Ross.
 
 
Vince198
Vince198 il 12/01/25 alle 22:54 via WEB
Beh.. sulla questione della schiavitù in ambito rapporto d'amore, non sono così d'accordo, Ross. Quando ci si ama è un do ut des reciproco, spontaneo, senza bilancini e nel pieno rispetto di quello che ciascuno è, della sua indole, pregi difetti etc. Sì, può esserci anche una prevalenza dell'uno o dell'altro, però arrivare a parlare di schiavitù per me è esagerato.
Oggi si direbbe in senso negativo che una persona si zerbina quando accetta dall'altro/a tutto per amore: francamente non è così edificante esserlo.
Non si può reprimere la dignità umana fino a questo punto: proprio no!
Piuttosto userei il termine dedizione verso l'altro/a, fare di tutto per renderla felice. Qui ci può effettivamente essere una prevalenza dell'uno rispetto all'altro, certo che si.
Noi esseri umani ci sentiamo poeti, scrivi e spesso ci contraddiciamo con le azioni? E' possibile.
Secondo me l'amore è un sentimento che non ha a che fare con la ragione, sono piuttosto in contrasto fra loro.
Una vecchia massima di Blaise Pascal dice: «Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.» Non la reputo erronea.
Solitamente c'è questo contrasto, anche se ci sono molti che non ci credono.
«Personalmente, tendo a dare più valore ai versi di Gesù rispetto a quelli di Dante e citandolo, direi che un uomo è considerato giusto in base alle sue azioni (sopratutto in tema d'amore)».
Certamente, hai ragione. Siamo su due piani differenti: Dante ha creato con una visione personale i tre gradi che contemplano l'uomo, la sua anima dove potrebbe andare a finire dopo la morte. Nessuno effettivamente conosce inferno, purgatorio e paradiso come sono strutturati. Ci sono ipotesi, nient'altro
Sappiamo che dopo la morte, per chi è credente, sarà Dio a giudicare. Quando non lo so proprio.
Ecco, questi sembrano discorsi campati in aria, invece da cattolico credente son convinto che esiste un'altra vita. E tu fai bene a porre il tuo credo in Dio padre, in Gesù fattosi uomo e sacrificatosi per la salvezza dell'uomo stesso.
Basta leggere le Beatitudini per rendersi conto dell'importanza che esse hanno, i loro riflessi - sempre per i cattolici - nella vita di tutti i giorni e futura.
Pensa se uno può credere a quanto scritto nella Divina Commedia e non nelle sacre scritture. Non è possibile.
Grazie, Ross, per questa piacevole interlocuzione, buona notte.
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 13/01/25 alle 19:27 via WEB
Libertà...ecco Conosci Te stesso mi sembra un buon punto di partenza. Attraverso una conoscenza di sè riusciamo anche a capire il modo in cui sentirci liberi... Spiritualità....secondo me meno condizionamenti ci sono e più siamo liberi di procedere secondo il nostro vero "sentire". Ecco i condizionamenti impediscono la libertà e vale in tutti i campi. Sbaglio o hai deciso di continuare a fare i post?
 
 
Vince198
Vince198 il 13/01/25 alle 19:49 via WEB
Ho fatto una cronistoria della parola libertà: ovviamente non tutto si può accettare, la condivisione completa può esservi o meno. Come puoi notare per ora vado avanti, il futuro non lo conosco e non so fin dove arriverò, quanto durerà.
Sussistono altri fattori, anche personali, che determinaneranno la mia presenza qui dentro. Sono in questo social network dal 7.2006, dopo tutto. A te il mio sincero grazie per il commento, trascorri una serena serata.
 
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