Country Feedback

Filmz

Siccome nel week end sono stata poco bene, - strano eh!? - ho guardato un bel po' di film, molti dei quali vecchiotti. Insomma di qualche anno fa...

No, non ho visto Scemo & più Scemo, American Pie e Porky's. Anche se sarebbe stato molto meglio. Nemmeno Rocco si fa Praga, o cose così. Ho guardato, tra gli altri, Babel, Traffic e The burning plain.

Si può ben capire che io sia un po' scossa, oggi. Sono tre film che per ambientazioni, struttura e fotografia, secondo me si somigliano tantissimo, tanto che a volte tendo a confonderli, soprattutto Babel e The burning plain. Li avevo già visti tutti, Traffic al cinema, nello splendore (vedi sotto) dei miei 17 anni.

Ma Traffic lo tengo per ultimo.

Babel, esattamente come l'altra volta che lo vidi mi ha completamente rapito, anche a livello di concentrazione, nella lenta concatenazione di tutti gli eventi, che sembrano separati tra di loro e poi invece si dipanano... L'episodio ovviamente in assoluto più straziante per me è quello della ragazzina a Tokio, mentre la tensione nell'episodio del matrimonio messicano non mi ha lasciato fino a ieri sera. Mi è piaciuto ancora molto, mi ha lasciato un'amarezza terribile, proprio un balocco in gola, come un bolo di amaro... Come se la vita a volte fosse tanto merdosa da non valere neanche la pena.

The burning plain invece, anche se per certi versi non mi è piaciuto tanto tantissimo, mi ha, come l'altra volta again, completamente straziato. Completamente. Perchè io in Mariana e poi in Silvia, mi ci immedesimo un bel po'. Perchè... insomma... COME FAI A PORTARTI DIETRO QUEL peso? Come fai? A non impazzire, a non suicidarti... E tutta quell'aria, malata, ma reale, realistica, perchè in fondo son tutte cose che succedono... E lo stesso vai avanti, scappi magari, ma vivi. Ma come vivi? Ed è così teso, e loro adolescenti, sono così belli e sai che si portano dietro una cosa così enormemente malvagia... Blah! Ho pianto. Per tutte le cose brutte che succedono, per gli impulsi imbecilli, per l'amore, che è l'impulso più imbecille di tutti.

Traffic è un'altra storia. Traffic lo ero andato a vedere al cinema, con una mia amica, pensando che a me Soderbergh piace, che era un poliziesco (credevo o quasi) intrecciato e blaa, blaaaa BLA! E va bè. In effetti è così, perchè (anche ieri) il film mi prende un casino, la storia Mexican side, USA side, La Zeta_jones che si trova in una situazione... bè, imbarazzante e decide di fare quello che (in fondo è vero, dai) VA fatto. Ma in fondo tutta questa parte del film, (ma BENICIOOOOO!! Cos'era in quel film!!) per me, allora come ieri, era semplicemente di contorno al fulcro. Che è la storia di Caroline.
Perchè Caroline ero io. Mi ricordo che al cinema ad un certo punto (da subito, diciamo da quando la si vede, che accompagna il padre di ritorno dal viaggio) è iniziata come una folgorazione (io ero ed in buona parte sono ancora, praticamente I-DEN-TI-CA a ll'attrice), stesso broncio, stesso modo un po' duro, un po' strafottente... La stessa brama idiota di provare a spaccarsi la testa, condendo il tutto con una patina di intellettualismo da due soldi, invece di ammettere che si ha un problema. Gli stessi inutili amici.

Caroline ero io. La stessa rabbia un po' finta. Le stesse dipendenze (no, io non mi son mai fatta le spade, ma poco importa) la stessa incapacità di vedersi, la stessa vglia di buttarsi nel cesso, la stessa identica incapacità di capire che si vale qualcosa.

E' in assoluto il film che mi ha fatto più piangere, quando sono uscita dal cinema sembravo stravolta, perchè avevo paura, perchè Caroline era quella che io avrei potuto diventare.... Quando è finito ieri ho pianto come una cretina e poi, sai cos'ho fatto?

Ho chiamato la mia mamma. E ho chiamato il mio amore. Per fargli sapere che ero viva e sapere che erano vivi loro e che mi vogliono bene. E dirgli che gliene voglio anch'io e che certe cazzate non le faccio più, anche se certi giorni (come Caroline, i giorni bui) sto proprio tanto male, ancora.

Se qualcuno avesse la curiosità di sapere come sono, si immagini Caroline, a parte i capelli ed il fatto che, onestamente, lei è più bella, ci assomigliamo in modo sconvolgente.