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IL GIOCO DEL RISPETTO

Post n°244 pubblicato il 27 Marzo 2015 da LunaRossa550
 

Un paio di giorni fa mi i sono ritrovata casualmente  a seguire la diretta televisiva di Rai- parlamento che ho trovato davvero interessante.
Tra le varie interpellanze parlamentari presentare, ce n'era una (di cui non avevo mai sentito parlare prima) che mi ha incuriosita ed ho cercato quindi di capire bene di cosa parlasse: "Il gioco del rispetto"
 L'interpellanza era presentata da Fedriga (capogruppo della Lega nord alla camera) e da altri e grazie a lui ho conosciuto questo progetto scolastico che devo dire (non per partigianeria) che trovo davvero bello.

Nella sostanza:
Il gioco del rispetto è un progetto della citta di Trieste, rivolto ai bambini delle scuole dell'infanzia (dai 4 Ai 6 anni) e prevede che, tramite il gioco (11 diversi giochi studiati da una psicolga ricercatrice e da una insegnate), assimilino il concetto di uguaglianza tra uomini e donne lavorando sull'abbattimento di quei luoghi comuni  sociali che imprigionano nei ruoli maschi e femmine.... Quindi si mette in discussione che i padri debbano dedicare ai figli poco tempo perché impegnati nel lavoro o che le madri non possano ricoprire ruoli di responsabilità all'interno delle aziende...
L'obiettivo del gioco è trasmettere il valore delle pari opportunità di realizzazione dei propri sogni, sia nel maschio che nelle femmine.
Si spiega così il gioco dove bisogna mettere assieme le coppie di carte con sopra raffigurato il medesimo mestiere, laddove in una il lavoro è svolto da una figura femminile mentre nell'altra da una maschile: la casalinga si accompagna al casalingo, il calciatore alla calciatrice, l'idraulico all'idraulica, mettendo così in discussione ruoli che vengono solitamente considerati esclusivi di uno dei due generi.

Concetti tanto sbandierati da tutti nella teoria, ma evidentemente meno nella pratica. Infatti, quando qualcuno pensa di poter trasmettere messaggi che vanno in quella direzione, c'è subito il mistificatore di turno,  che si mette di traverso, che in malafede stravolge il significato del gioco gridando al demone in agguato.

Ecco quindi che il passaggio in cui i bambini possono sentire i battiti del proprio cuore e dell'amico/a,  per far capire  che sia i bambini che le bambine hanno un cuore che batte esattamente nello stesso modo (accentuando quindi la loro uguaglianza) , viene fatto passare per "il gioco del dottore" con tanto di toccate delle parti intime (assolutamente NON previste dalle direttive del gioco) e per di più con la supervisione dell'adulto perverso e/o pedofilo... lezioni porno insomma.
Ed ecco quindi che il progetto viene additato come un incitamento all'omosessualità, perché prevede che le bambine possano (e non debbano) giocare  con le macchinine e i maschietti possano (e non debbano) giocare con le bambole....

Il progetto non prevede affatto che si parli di sessualità e nessun gioco riguarda, nemmeno da lontano, l'educazione sessuale, tanto meno di parla di omosessualità o di come dev'essere composta la famiglia.

La ministra dell'Istruzione, Stefania Giannini,  ha risposto difendendo il progetto e dando alcune spiegazioni in merito che però non hanno tranquillizzato Fedriga (che secondo me è però in malafede) che sosteneva che non fosse ben informata dai suoi collaboratori.

Qui alcune precisazioni della vicesindaca Fabiana Martini dopo aver letto alcuni articoli di giornali:

http://retecivica.trieste.it/new/Default.asp?tabella_padre=sezioni&ids=12&tipo=-&pagina=cstampa_leggi.asp&comunicato=11659

A me sembra un buon progetto e spero che non trovino troppi intoppi nel realizzarlo... basta parole vuote, e questo mi sembra un buon metodo per abbattere i preconcetti che,  anche senza volere,  vengono inculcati ai bambini.

 
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