CATTIVELLA72

Scontro in Spiaggia

Le favole per i bambini iniziano sempre con la frase C’era una volta, e quindi ora anche io inizierò questa storia così, perché tutti i racconti che ho in testa sono un po’una fiaba, un sogno, un desiderio.

C’era una volta una ragazza dagli occhi verdi lucenti, dai capelli biondo come il grano, e dalla carnagione bianca come il latte, che vive spensierata in una casetta di campagna, come tutti gli anni a Giugno, abbandona la sua adorata casa per recarsi in villeggiatura alle Terme di Cervia, abbinando così le cure per il corpo (tramite massaggi e aerosol),  alle cure per lo spirito (con serate danzanti e spiaggia a go go).

Nonostante la sua carnagione candita, si trattiene per ore in spiaggia, scrutando il mare come ad aspettare il suo marinaio di ritorno da un lungo viaggio, si gode il sole che le bacia la pelle, e quel cielo così sereno che sembra abbracciarla stretta.

In un giorno come tanti, si incammina lungo la spiaggia, pronta con la sua tenuta sportiva; capelli raccolti, scarpette bianche e blu della Fila, calzino corto bianco, pantaloncino corto grigio della Nike, e nella parte superiore costume nero a triangolo allacciato dietro al collo, e occhiali scuri per proteggerle gli occhi dal sole, ecco è pronta per la sua corsa quotidiana lungo la battigia.

Fa un poco di riscaldamento e poi parte, corre, non pensa a nulla, ascolta solo la musica che esce dal suo lettore MP3, sente solo le gocce di sudore che le scendono dal viso, scorrono per il corpo, e si gode la brezza che la rinfresca durante la corsa.

Mentre corre le scorrono affianco tante persone, non le vede neppure, niente la distoglie, potrebbe esserci persino il mitico gnomo di Arcore, ahahah! che lei non lo noterebbe neppure.

Si prefigge un obbiettivo, fare 30 minuti di corsa senza fermarsi; dà una controllata all’orario, ecco sono 22 minuti, ormai ha raggiunto il traguardo.

Quando ad un certo punto sente un dolore al ventre, ecco è arrivata al limite, ma non può cedere, l’obbiettivo sono 30 minuti e costi quello che costi ci deve arrivare, allora controlla ancora una volta l’orologio e con gioia nota che è arrivata al traguardo.

Si dice: Siiiiii, ecco ormai ce l’ho fatta mancano solo due minuti, ultimo sforzo e ce l’ho fatta.

L’attimo di distrazione per guardare l’ora le è fatale, non si accorge di una persona davanti a sé.

E’ troppo tardi per evitarla, e così Lei finisce contro quella persona, gettandola sulla spiaggia con Lei sopra.

Imbarazzatissima, si rialza come un lampo, prende la mano di Lui e a fatica, per l’emozione e la mancanza di fiato cerca di scusarsi, quando ………..

Oddio, Lei lo guarda, rimane abbagliata, ma nonostante tutto cerca di scusarsi, anche per non fare notare a Lui, che era rimasta colpita.

Lui si rialza, si toglie la sabbia di dosso, la rassicura, e così dopo un attimo di imbarazzo e le solite frasi di prammatiche Lui la saluta e se ne va.

Lei per l’imbarazzo non si volta neppure a guardare che direzione Lui abbia preso, riprende fiato, un po’ per quella corsa affannosa, e un po’ per quell’incontro, Lei si dice: Cavoli se ne è andato e non gli ho chiesto neppure come si chiama, come sono cretina, potevo almeno offrirgli da bere per scusarmi!.

Lei si riprende, e ora tutta sudata, accaldata e sporca di sabbia, decide di farsi una nuotata in mare, e così fa.

Si spoglia restando col solo costume e si butta in acqua, fa qualche bracciata a stile libero, ohhh siii, che bello pensa, e poi inizia a nuotare a dorso lo stile che preferisce, perché è più lento, e le dà l’opportunità di guardare il cielo, poi si immerge e fa una capriola sott’acqua come faceva da bambina; riemerge e…….lo vede.

Lei pensa: Nooooo, è Lui, quello che ho travolto prima e ora? Cosa faccio, che gli dico? Sarà qui con chi? Per chi?

Mentre Lei pensava a tutto questo, Lui si avvicinava, Lei avrebbe voluto scappare, oppure andargli incontro, insomma non sapeva cosa fare, allora decise di aspettare, infondo l’uomo è lui, e quindi tocca a lui fare la prima mossa.

Lei si dice: Siiiii, facile aspettare, mentre io gli salterei addosso!

Lui è ormai vicino, la fissa, vede quelle goccioline di acqua salata scenderle lungo il viso, come ad accarezzarlo, e con voce calda e posata dice: Come vorrei essere quelle goccioline di acqua!

Oddio, Lei imbarazzata dice: Come? (aveva capito benissimo, è solo che non sapeva cosa rispondere e quindi con quella domanda pensava di prendere tempo).

Lui : < Non ci siamo neppure presentati, io mi chiamo Romeo, e tu?

Lei:< Ah! Io da oggi mi chiamerò Giulietta!

E con un sorriso immerse all’indietro la testa per bagnare i capelli.

Poi aggiunse: < No, dai, mi chiamo Sara. Sono esausta, ti va di ritornare a riva e prenderci un drink, tanto per scusarmi di prima?.

Romeo le dice:< Ma di solito l’invito lo fa l’uomo! Comunque per questa volta farò un eccezione.

Si dirigono entrambi a riva, nuotavano assieme come se fossero impegnati in una gara, quando sembrava stesse per vincere Romeo, si arresta e Sara arriva per prima al traguardo.

Lui la guarda uscire dall’acqua, passarsi le mani sui capelli, si gode quei gesti lenti, morbidi, è rimasto indietro di proposito, per gustarsi quei movimenti così femminili, così sensuali, delineati dall’acqua che scivola lungo quel corpo scolpito di Sara.

Lei si volta gli sorride, e Lui la raggiunge, gli raccoglie gli abiti e la conduce nel suo lettino.

Romeo gli offre il suo telo, per asciugarla dolcemente, lo passa fra i capelli, sul viso, sul seno, sulle braccia, poi la fa sedere sul suo lettino e le asciuga le gambe.

A Lei piace essere coccolata in quella maniera, e si lascia fare senza alcun imbarazzo, lo guarda lo scruta, è bellissimo, è atletico, è dolce, è romantico, è spiritoso, è un sogno, E’ IMPOSSIBILE.

Lei si dice:< Okay, è perfetto, sia fisicamente che mentalmente, allora dov’è la fregatura? Si si, ho capito, fra un po’ vengono fuori i suoi quattro figli, sua moglie e sua madre, siiii, sono certa.

Lui la guarda e come se le leggesse nella mente gli dice :< Sono da una settimana in vacanza qui a Cervia, alla ricerca dell’amore e chi pensava che l’amore che mi avrebbe travolto con tutta quella foga!.

PATAPAM! Ecco in poche parole aveva gettato al vento ogni pensiero negativo di Lei, ora avrebbe voluto solo sprofondare per quei pensieri brutti che aveva avuto prima.

Sara gli sorride, e dice: < Io credo che non serve accanirsi per cercare l’amore, perché questo viene quando meno te lo aspetti.

Romeo: < Oltre che bella sei anche saggia! Dai andiamo a prenderci qualcosa da bere!

Lui le prende la mano e la accompagna al bar del Bagno Delfino.

Sara: < Ora che mi guardo attorno è carino questo bagno! C’è tanta gente e musica! Bello! Addirittura c’è Radio Studio Delta! Cavoli!.

Romeo: < Per me ora che ci sei tu è bello! Prima era un bagno come un altro.

ARIPATAPAM!

Ecco, allora il fato ha proprio deciso di fare innamorare questi due piccioncini, è giusto, il mondo senza amore non avrebbe senso di esistere.

Sono entrambi davanti al bar e Lui ordina un Neuroni, e Sara sorridendo ordina un Moijto.

Lui le prende la mano e frettolosamente si allontanano.

Sara:< Quanta fretta! Potevamo attendere che finisse di servirceli quei drink!

Romeo:< No, ti voglio tutta per me, voglio godermi i tuoi gesti, i tuoi sguardi, la luce che sprigionano i tuoi occhi, non mi andava di dividerti col barista.

Lei che fino a prima era distratta ora lo osserva, e seduta di fronte, guarda quelle labbra, quelle mani, e pensa quanto vorrebbe avere quelle mani addosso, quelle labbra appoggiate alle sue, mhhh al solo pensiero ha i brividi.

Arriva il barman con i loro drink, e con un gesto maldestro versa un poco di drink nella mano di Sara, il barman si scusa cerca di rimediare, ma Romeo lo liquida velocemente, dicendo che ci avrebbe pensato lui, forse un atto di gelosia, o forse di gentilezza, fatto sta che il barman maldestro li lascia soli.

Sara ha la mano sporca di moijto, e con un gesto sensuale si lecca il doso della mano, guardando gli occhi di Lui, che a quel punto le afferra la mano e dice:< Posso assaggiare anche io?

E così fa, assaggia delicatamente il misto di moijto e sapore di Lei, e dice:< Mhhhh, buonissimo! Ho deciso, d’ora in avanti questo è il modo in cui voglio bere il moijto.

Non serve altro, basta che restino un istante a guardarsi negli occhi, e fu amore, suggellato da un lungo bacio, dolce e salato, il mix più bello che possa accadere fra due anime in cerca di amore.

E fu così che vissero felici e contenti…………

For You.