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Messaggi del 30/01/2019

 

Creed II accelera e stravince il weekend al box office

Post n°14863 pubblicato il 30 Gennaio 2019 da Ladridicinema
 

Un'ottima domenica da oltre 1,1 milioni di euro permette a Creed II di stravincere il weekend con un totale di 3,6 milioni di euro e avvicinarsi già parecchio al dato complessivo del predecessore che incassò 5,5 milioni qualche anno fa. Gran giornata anche per Mia e il Leone bianco (guarda la video recensione), che supera nettamente gli 800mila euro, andando a prendersi il secondo posto con 1,5 milioni (superati i 4 milioni complessivi), mentre La Favorita (guarda la video recensione) è terzo con un 1 milione di euro. Meno eccitanti i dati relativi alle altre new entry: Ricomincio da me, un po' a sorpresa, supera i 600mila euro, mentre Glass (guarda la video recensione) passa i 3 milioni complessivi, ma non pare avere le gambe sufficientemente lunghe per raggiungere i 5 milioni totali. Bohemian Rhapsody (guarda la video recensione) aggiorna i suoi dati e arriva a 27,4 milioni di euro con 3,8 milioni di spettatori. Il prossimo traguardo saranno i 4 milioni di spettatori, obiettivo che dovrebbe essere raggiunto e superato entro la fine del prossimo weekend.

Poca Italia in classifica: Compromessi Sposi si ferma in zona mezzo milione di euro, mentre L'agenzia dei bugiardi (guarda la video recensione) e Non ci resta che il crimine (guarda la video recensione) finiscono in coda, anche se quest'ultimo passa i 4 milioni complessivi. Come avevamo previsto Ralph Spacca Internet(guarda la video recensione) ha un colpo di reni domenicale e riesce a entrare in top ten e a superare Aquaman (guarda la video recensione), diventando il miglior incasso del 2019 solare con soli 1000 euro di differenza rispetto al film DC: entrambi chiudono la loro corsa con 10,5 milioni di euro, attualmente al sesto e settimo posto della classifica assoluta stagionale. 

Questo weekend gli incassi sono aumentati del 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, mentre su base annua il guadagno è superiore al 2,4%. Questa settimana poche uscite ma tutte interessanti: arrivano Dragon Trainer - Il mondo nascostoIl Primo ReGreen Book (guarda la video recensione) e L'esorcismo di Hannah Grace

 
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Venezuela e la campagna di menzogne Rai. Intervista a Giorgio Cremaschi da antidiplomatico

Post n°14862 pubblicato il 30 Gennaio 2019 da Ladridicinema
 

Venezuela e la campagna di menzogne Rai. Intervista a Giorgio Cremaschi

 
"Occorre protestare contro la Rai per la macchina delle bugie che ha messo in campo. Nei prossimi giorni lo faremo."
 
 
Le incredibili prese di posizioni sul Venezuela in queste ore nel servizio pubblico italiano stanno alimentando il prossimo intervento umanitario che produrrà i soliti morti e i soliti profughi (che poi la “sinistra” guerrafondaia e imperialista piangerà). Dopo la distruzione di Jugoslavia, Afghanistan, Libia, Siria, Iraq, Ucraina... il finale è talmente noto che andare oltre significa offendere la vostra intelligenza. Ma sulle responsabilità della Rai, servizio pubblico, nell'alimentare il terreno necessario per l'ennesimo crimine degli Stati Uniti e i suoi vassalli, la misura è davvero colma. Abbiamo ascoltato, a tal proposito, Giorgio Cremaschi, portavoce di Potere al Popolo.
 
Come giudichi l’informazione Rai di queste ore sul golpe in corso in Venezuela?
 
Giusto questa mattina ho sentito al Gr di Radio 2 dire tranquillamente che l’elezione di Maduro era stata giudicata irregolare dagli osservatori internazionali, quando la realtà è l’esatta opposto. Gli osservatori internazionali di 80 paesi, di cui facevano parte anche le organizzazioni di Carter e Zapatero, ex presidente degli Stati Uniti ed ex primo ministro spagnolo, hanno dichiarato regolari le elezioni. Questa è una fake news voluta che dimostra come i conduttori e i direttori dell’informazione televisiva Rai sono parte di campagne di menzogne costruite ad arte dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Questa è propaganda di guerra. Quella che abbiamo subito a sostegno di tutte le infami guerre Nato degli ultimi 30 anni.
 

Non hai quindi notato nessun cambiamento con il vento “sovranista” di quella che doveva essere una nuova Rai?
 
Assolutamente no. L’Informazione della Rai targata gialloverde è esattamente la stessa di quella targata Pd. Le stesse bugie, gli stessi servizi falsi, gli stessi commentatori che raccontano la loro posizione politica invece che i fatti. Sul Venezuela casca l’asino: qui Renzi, Saviano, Salvini e Meloni stanno tutti assieme e tutti uniti con le veline infami di Trump.
Occorre protestare contro la Rai per la macchina delle bugie che ha messo in campo. Nei prossimi giorni lo faremo.


La Redazione
Notizia del: 25/01/2019

 
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Uno studio rivela quali sono le Serie Tv migliori per imparare l’inglese da hallofseries

Post n°14861 pubblicato il 30 Gennaio 2019 da Ladridicinema
 

Sicuramente l’inglese resta una delle lingue più importanti al mondo. Ma capirla non è facilissimo, soprattutto se vogliamo impararla da adulti. Come fare allora? La soluzione più semplice sarebbe andare a seguire dei costosi corsi in lingue, ma se in realtà anche le serie tv possono esserci molto, molto utili.

Insomma, c’è sempre una buona scusa per guardare serie tv.

Il settimanale El Verne del País ha interrogato una serie di professori e docenti di lingua inglese che si sono riuniti e hanno stilato una classificadelle serie tv più adatte, a seconda delle capacità degli utenti, per imparare la lingua. Questo ovviamente risulterà utile per comprendere meglio l’accetto e aumentare i propri livello di comprensione.

Hanno poi suddiviso le serie tv per imparare l’inglese a seconda del livello di partenza.

 

Per chi avesse già raggiunto quel livello di comprensione e vuole migliorare la pronuncia per arrivare a un livello intermedio – B1 e B2 -, potrà iniziare a guardare serie tv come: FriendsDoctor WhoThe Big Bang TheoryModern FamilyHow I Met Your Mother e The CrownAlcune si lasciano preferire per la breve durata, altre, invece, per la proposta di un inglese più puro e meno soggetto alle incontaminazioni gergali.

Infine, per chi volesse andare oltre e raggiungere così un livello avanzato – C1 e C2 – ci sono serie tv che, chiaramente, già amiamo, ma mai ci saremmo resi conto quanto potrebbe essere utile guardarle in lingua originale. Queste sono: Game of ThronesStranger ThingsDowntown AbbeyMad Men e Sherlock.

Insomma, addicted, questa è la lista delle serie tv per imparare l’inglese a seconda delle vostre esigenze. Are you ready?

 
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Bohemian Rhapsody: la versione karaoke, a grande richiesta, torna nei The Space Cinema il 30 gennaio da mondofox

Post n°14860 pubblicato il 30 Gennaio 2019 da Ladridicinema
 

 di  - 7 ore fa

Siete pronti a cantare insieme a Freddie Mercury? Bohemian Rhapsody, il biopic che celebra la leggenda dei Queen e del suo indimenticabile frontman, torna in versione karaoke nei cinema il 30 gennaio. Ecco i dettagli.

 

Il grande successo raccolto da Bohemian Rhapsody, il biopic sui Queen e su Freddie Mercury, non sembra conoscere pausa lungo la strada del suo grande successo. In Italia, in particolare, il film di Bryan Singer (che nei giorni scorsi ha subito nuove accuse di molestie sessuali), è sulla cresta dell'onda dal 29 novembre 2018, giorno in cui è uscito nelle nostre sale.

Con un incasso globale di oltre 800 milioni di dollari in tutto il mondo, Bohemian Rhapsody, in Italia e nel mondo, è stato uno dei film maggiormente apprezzati del 2018, continuando però a lasciare scie anche nel 2019. Rami Malek, che nel biopic interpreta magistralmente Freddie Mercury, si è già aggiudicato per la sua straordinaria interpretazione un Golden Globe, una vittoria ai SAG Awards e una candidatura al premio Oscar, con la cerimonia di assegnazione in programma il 24 febbraio a Los Angeles.

Importanti e apprezzabili sono state anche le interpretazioni degli attori Gwilym Lee, Ben Hardy e Joseph Mazzello che hanno impersonato il resto dei Queen: Brian May, Roger Taylor e John Deacon, rispettivamente chitarrista, batterista e bassista del gruppo. Il successo della pellicola si deve, prevedibilmente, anche alla straordinaria colonna sonora che ne è protagonista e che è composta da tutti i più grandi successi dei Queen.

Canzoni come Bohemian Rhapsody, Love of My Life, We Will Rock You hanno (ri)conquistato il pubblico di tutto il mondo, che non ha potuto fare a meno di intonare, guardando il film, le parole di questi brani straordinari. Per questo, negli Usa prima, e in Italia poi, il film che racconta la storia dei Queen dalla nascita all'indimenticabile Live Aid del 1985, è stato proposto anche in versione karaoke, con i testi dei grandi brani presenti nel film a scorrere sullo schermo per consentire al pubblico presente in sala di non reprimersi, ma di cantare a squarciagola insieme ai protagonisti.

In Italia, la versione karaoke di Bohemian Rhapsody è arrivata nelle sale del circuito The Space Cinema il 22 e il 23 gennaio 2019 ma, visto il grande successo raccolto dall'iniziativa, si replica anche oggi 30 gennaio. Gli spettatori dei The Space Cinema avranno dunque, nuovamente, la possibilità di cantare i grandi successi dei Queen, vivendo un'esperienza davvero unico nel suo genere ma che rappresenta un importante esperimento di divertimento e condivisione grazie alla musica.Se interessati potete acquistare i biglietti per Bohemian Rhapsody in versione karaoke sul sito ufficiale di The Space Cinema e ricordiamo, inoltre, che la pellicola sarà fruibile anche per i possessori di The Space Pass, l'abbonamento che, al costo di soli 15,90 euro al mese, consente ai suoi possessori di guardare tutti i film presenti nei cinema The Space ogni giorno.

Siete pronti a cantare con i Queen? Non vi resta che correre ad acquistare il vostro biglietto!

 
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Il Venezuela tra golpisti e fake news da antidiplomatico

Post n°14859 pubblicato il 30 Gennaio 2019 da Ladridicinema
 

Il Venezuela tra golpisti e fake news
 di Fabrizio Casari - Altrenotizie



Sul Venezuela, l’inganno mediatico si fa epidemico. Bugie, mistificazioni,omissioni e verità offuscate con l’aggiunta di censura vera e propria sulle notizie che hanno direttamente a che vedere con la situazione interna ed internazionale. Lasciamo da parte per un momento l’attribuzione di aggettivi quali “dittatura”, “regime” distribuiti a man bassa nei confronti del governo legittimo di Maduro, occultando che il chavismo dal 1998 ad oggi tra elezioni e referendum revocatori ha chiamato alle urne il Venezuela per 21 volte, perdendone tre e vincendone 18. Strana dittatura no? Da qui si parte per denunciare la manipolazione costante, continuata ed uniforme, che i nostri pennivendoli con l’elmetto utilizzano quotidianamente.

 

Per iniziare, non leggerete mai quello che è successo: ovvero che il Vicepresidente degli Stati Uniti, (il nazista Mike Pence ndr), in un messaggio via Twitter ha informato i venezuelani che il presidente del Venezuela diventava un altro. Che il segretario di Stato Mike Pompeo, ex direttore della CIA, e John Bolton, hanno deciso il chi, come e quando dell’operazione e che, allo scopo, hanno richiamato a lavorare con la Casa Bianca Elliot Abrams, ex sottosegretario agli affari latinoamericani con Reagan, condannato dal tribunale statunitense per il ruolo avuto nello scandalo Iran-Contra gate.

 

Potete provare a scorrere ogni quotidiano, ascoltare ogni radio o vedere qualunque televisione: nei giornali non troverete non solo nessun articolo che esprima un’opinione contraria a quella ufficiale dei giornali, ma nemmeno un rigo che riporti opinioni o dichiarazioni  della popolazione che si sente rappresentata dalla suo legittimo governo. Abbondano invece i finti reportage (Corsera e Repubblica battono tutti in questa corsa sghimbescia) e sfoggio di opinioni di soldatini che hanno l’obbedienza al padrone come strumento d’analisi. Nelle televisioni e nelle radio troverete diversi tifosi del golpismo presentati come improbabili esperti. Esponenti di una parte politica chiamati a dare la loro opinione in veste di analisti. Ma mai un contraddittorio, mai il rischio di dover dar conto di opinioni diverse.

 

Perché l’obiettivo è nascondere la verità di ciò che succede in Venezuela, impedire che l’opinione pubblica conosca i fatti e le diverse letture. Per questo non troverete notizia del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha bocciato la richiesta statunitense, nella migliore delle ipotesi potrete leggere o ascoltare che il veto russo ha impedito che l’organo esecutivo dell’ONU adottasse misure contro Caracas. E invece non è vero: nella riunione plenaria del Consiglio di Sicurezza, comprendente i membri di diritto e quelli a rotazione, gli Stati Uniti, coadiuvati da Francia e Gran Bretagna, sono stati sconfitti ai voti.

 

Tantomeno quando si parla dei paesi che riconoscono diplomaticamente il golpista autonominatosi presidente (sono 14) si leggerà o ascolterà che altri 157 paesi riconoscono solo il legittimo presidente, Nicolas Maduro. E anche per quelli latinoamericani vale il discorso di cui sopra: La Repubblica, con il solito sprezzo del ridicolo, titolava giorni fa “l’America Latina contro Maduro”, omettendo di specificare che su 34 paesi solo 13 stanno con i golpisti, gli altri 21 riconoscono Maduro.

 

Riverbero di questa proporzione lo si è avuto nel voto finale alla riunione dell’Organizzazione degli Stati Americani convocata d’urgenza su richiesta di Washington. Per quanto sempre più ministero delle colonie guidato da un maggiordomo della Casa Bianca, l’indecente Almagro, nonostante la presenza di Mike Pompeo, non c'è stato un voto a favore dei golpisti e dei loro sponsor. I 34 paesi membri OSA si sono divisi e dei 24 necessari per ottenere il risultato che voleva Washington, se ne sono contati solo 16; quindi mozione di condanna al Venezuela respinta e altra sberla diplomatica rimediata dalla Casa Bianca e dai suoi alleati. E meno che mai si parla della proposta di Messico e Uruguay di mediazione, unica a poter affrontare il nodo del calendario politico possibile a fronte del fallimento del golpe.

 

Ma è sull’Unione Europea che lo scandalo della disinformazione giornalistica ufficiale trova la sua apoteosi. Da giorni circola la storiella secondo la quale l’Unione Europea avrebbe preso posizione contro Maduro. Dapprima si presentavano le dichiarazioni di Tajani, di Donald Tusk e di Federica Mogherini, nei rispettivi ruoli di Presidente del Parlamento Europeo, del Consiglio d’Europa e Alto Commissario per la politica estera della UE. Ma se andiamo a vedere, sono posizioni che, sebbene legittime sul piano privato, non lo sono su quello delle istituzioni che essi rappresentano, dal momento che nessuna discussione o risoluzione è stata presentata nei diversi ambiti.

 

Non solo: l’opposizione di Portogallo e Grecia e l’impossibilità di esprimere una posizione unitaria dell’Italia (dove i 5 Stelle sembra vogliano differenziarsi da Salvini) rende impossibile il pronunciamento della UE, che per forza di cose dev’essere unanime. Anche la questione dei cosiddetti otto giorni di tempo, ovvero il presunto ultimatum dato a Maduro per convocare nuove elezioni, è iniziativa di Germania, Francia e Gran Bretagna e non di tutta la UE.

Senza contare che Londra della UE non fa più parte, oltretutto.

 

 

Tralasciamo la legittimità di Macron ad appellare come repressione quella in corso a Caracas; sarà che a Parigi massacrare i gilet gialli significa riportare ordine mentre se l’ordine viene riportato a Caracas è repressione? E la Spagna di Sanchez? A che titolo parla di presidente legittimo, lui che governa senza mai essere stato eletto in una elezione, ma solo grazie ad un colpo di mano alle Cortes? E con che faccia parla di repressione la Spagna, che ha inviato 18000 poliziotti contro la Catalogna che chiedeva indipendenza o, comunque, maggiore autonomia da Madrid? E Londra, che ha annunciato in queste ore il ripristino della legge marziale in caso di incidenti per le decisioni sulla Brexit? Con che faccia parlano? E con quale illusione di potenza inviano ultimatum, quando risultano essere dei nani politici?

 

Ma poi, in concreto, di quali elezioni parlano? Presidenziali? Legislative? Sarebbe il caso di dirlo. Le elezioni legislative sono state vinte dall’opposizione, ma per tre seggi, il Consiglio Nazionale Elettorale prima e Tribunale Supremo poi non hanno convalidato il voto, essendovi stati brogli evidenti. L’opposizione, alla guida del Parlamento, si è rifiutata di accettare il verdetto e ha sfidato Presidente, organo di controllo di legittimità e potere giudiziario rivendicando la sua scelta di confermare i beneficiari della frode, chiedendo anzi l’impeachment del Presidente come primo atto della nuova Assemblea.

 

Si è dunque aperto uno scontro tra i poteri conclusosi con la decisione del Tribunale Supremo di sospendere il Parlamento - come previsto dalla Costituzione - fino a che non avesse accettato di ritirare i tre deputati fraudolenti, cosa che non è mai avvenuta. Ma sui media italiani non leggerete mai la seguente, banale ma necessaria domanda: in quale paese al mondo sull’esito elettorale si pronunciano gli eletti invece che gli organi di controllo? Nemmeno da noi sarebbe mai possibile eleggere qualcuno senza il visto degli organismi di controllo preposti alla verifica della legittimità del voto, che sono poi coloro che proclamano l’avvenuta elezione o no. Perchè allora dovrebbe essere lecito in Venezuela ciò che nel resto del mondo non lo è?

 

Quanto alle presidenziali del Maggio 2018, vinte da Maduro, è falso che siano state irregolari, perché vi hanno partecipato 17 partiti (sedici dei quali di opposizione) e ben 5 sono stati i candidati alla Presidenza della Repubblica. Maduro le ha vinte perché il chavismo è ancora maggioranza forte nel paese; perché una parte della destra, quella più obbediente a Washington, non ha partecipato dopo aver visto i sondaggi severi che la attendevano e su preciso ordine di Washington, che ormai cerca di boicottare tutte le elezioni latinoamericane dove i suoi soci partono sconfitti; infine, perché la destra che ha partecipato è arrivata divisa al suo interno. Il secondo è risultato Falcon, con il 21,8 dei voti, poi gli altri. E non è vero che non vi siano stati osservatori elettorali, giacché più di 200 persone, in rappresentanza di gruppi esteri e nazionali specializzati sul monitoraggio del voto, hanno registrato l’assoluta regolarità delle operazioni di voto.

C’è poi il piano della disinformazione pura sulle crisi economica e politica venezuelana, sulle sue cause e, soprattutto, sui veri colpevoli. Il Venezuela è vittima di uno dei blocchi economici e commerciali più duri che la storia della comunità internazionale ricordi.

Gli viene impedito ogni genere di acquisti di prodotti, dagli alimenti ai medicinali, dai pezzi di ricambio fino alle materie prime. Sulle sue stesse riserve in oro, depositate presso banche internazionali, sono state effettuate rapine autentiche, come quella raccontata proprio ieri da Il Sole24Ore sulle 14 tonnellate di lingotti d’oro venezuelani regolarmente depositati (un miliardo di dollari circa) e passati di mano in un gioco illegale tra Deutsche Bank e la Bank of England. Quell’oro, che era a garanzia del debito estero e che veniva usato anche per l’acquisto di medicine, gli è stato così rubato dalla corona britannica. La decisione è stata di Washington, che ha ordinato ai ministri delle finanze ed ai governatori delle banche centrali di Europa e Giappone un blocco totale contro il Venezuela.



Allora è chiaro che se la situazione economica è difficile, lo si deve in massima parte al boicottaggio dei prodotti, al blocco dei prestiti ed al furto dei depositi venezuelani, non al socialismo di Maduro. Cui semmai possono essere assegnati i milioni di persone che hanno avuto per la prima volta nella loro vita assistenza sanitaria, istruzione, luce, case e trasporti. Che sono stati trasformati da popolazione inerme e marginale a soggetto politico attivo. E' stato possibile grazie alle nazionalizzazioni ed al recupero nelle mani venezuelane dei proventi petroliferi, prima saccheggiati dalle compagnie statunitensi ed europee.

 

Nell’odio per le classi popolari che si fanno governo e nella fame di rapina per il petrolio, il Coltan e il Litio venezuelano si trovano i motivi dell’aggressione. Nella servitù come vocazione insopprimibile si trovano invece le menzogne della stampa ufficiale occidentale.

Notizia del: 28/01/2019

 
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