Cosa dire e cosa no
PARE CHE CI SIANO SEMPRE COSE CHE SI POSSONO DIRE E COSE CHE NO NON SI POSSONO' PROPRIO DIRE...QUI POTETE DIRE TUTTO, EVITANDO GLI INSULTI OVVIAMENTE
LASCIATE UN MESSAGGIO O VOI CHE ENTRATE...
POTETE LASCIARE COMMENTI SU NOTIZIE, FATTI, POLITICA O OPINIONI CHE VI INTERESSA DISCUTERE,
PER APRIRE UN "DIBATTITO", OFFESE GRATUITE E INGIURIE SARANNO CANCELLATE...
LINK UTILI
www.cosadirecosanondire.blogspot.com
Scrivo anche su questo nuovo blog: più aperto e meditato, oltre che indipendente da Libero, fateci un salto se vi garba.
www.winston.it: IL NUOVO INDIRIZZO DI UN BLOGGER VERAMENTE IN GAMBA, PIENO DI INFORMAZIONI E RAGIONAMENTI PONDERATI, NON IL SOLITO BLOGGHER CHE PARLA SENZA INFORMARSI O CITA SOLO LA SUA OPINIONE PERSONALE, INOLTRE TRATTASI DI PERSONA ONESTA, RISPETTOSA DEGLI ALTRI ED EDUCATA, DIFFICILE DA TROVARE SULLA RETE TRA I VARI TROLL CHE VI SCORRAZZANO LIBERAMENTE...
Post n°236 pubblicato il 12 Novembre 2009 da L1700s
|
In Spagna il finanziamento Erasmus per gli studenti che intendono intraprendere una esperienza di soggiorno e studio all'estero e' di 600 euro al mese (in Italia e' di 400 euro divisi in due tranche: euro 200 una volta arrivati, il resto al ritorno, la meta' sono soldi della UE quindi l'Italia mette solo 200 euro al mese...) |
Post n°234 pubblicato il 29 Ottobre 2009 da L1700s
Tag: Berlusconi, cazzate, clientelismo, demagogia, dimissioni, Governo, incapaci, inettitudine, Italia, Lega, Politica, STUPIDITA' L'aria torbida di fine regnodi EUGENIO SCALFARI L'ARIA che si respira in questi giorni è di fine della seconda Repubblica. Non è detto che sia anche la fine di Berlusconi perché le due cose non sono necessariamente coincidenti. Può darsi che la fine della seconda Repubblica porti con sé e travolga chi su di essa ha regnato; ma può darsi anche che sia proprio lui ad affossarla sostituendola con una Repubblica autoritaria, senza organi di garanzia capaci di preservare lo Stato di diritto e l'equilibrio tra i vari poteri costituzionali. Il Partito democratico ha presentato in Parlamento il 22 ottobre, con la firma di Anna Finocchiaro, Luigi Zanda e Nicola Latorre, una mozione che fotografa con efficacia questa situazione. Se ne è parlato poco sui giornali, ma è l'atto parlamentare più drammaticamente documentato del bivio cui il paese è arrivato, mentre la crisi economica mondiale è ancora ben lontana dall'aver ceduto il posto ad una ripresa. I sintomi di questa "fin du règne" sono molteplici. Ne elenco i principali: l'attacco martellante e continuativo del presidente del Consiglio contro la Corte costituzionale e la magistratura; la definitiva presa di distanza del medesimo nei confronti del Capo dello Stato; il disagio crescente di Gianfranco Fini verso la linea del Pdl e in particolare verso le candidature dei governatori in alcune regioni e in particolare il Veneto, il Piemonte, la Campania; l'irrigidimento della Lega su Veneto e Piemonte da lei rivendicate. E poi il dissenso sempre più profondo tra una parte del Pdl (Scajola, Verdini, Baldassarri, Fitto, Gelmini) e Tremonti e la difficoltà di Berlusconi a ricomporre questo scontro che sta spaccando in due il centrodestra; la rivolta degli artigiani del Nordest contro la politica economica del governo; l'analoga rivolta di molti imprenditori lombardi; i casi giudiziari della famiglia Mastella; i casi giudiziari di un gruppo di imprenditori collegati a Formigoni; il caso Marrazzo e le sue possibili conseguenze politiche ed elettorali; gli attacchi dei giornali berlusconiani contro Tremonti e la sua minaccia di dimettersi. Infine la preoccupazione del presidente della Repubblica che aumenta ogni giorno di più e si manifesta in ripetuti e pressanti richiami a mandare avanti le riforme in un clima di condivisione. L'elenco è lungo e sicuramente incompleto, ma ampiamente sufficiente ad alimentare la percezione di un processo di "disossamento" del paese, d'una guerra di tutti contro tutti, di un'azione di governo basata su frenetici annunci ai quali non segue alcun fatto. Si procede alla cieca. Siamo addirittura ad una sorta di fuga del premier che si è andato a nascondere nella duma personale di Putin e lì sta ancora mentre scriviamo (trattenuto a quanto si dice da una furiosa tempesta di neve della quale peraltro non c'è traccia nel bollettino meteorologico) dopo aver disertato la visita di Stato del re e della regina di Giordania ed aver rinviato a data da destinare il Consiglio dei ministri che era stato convocato per venerdì mattina. Forse per sfuggire al chiarimento con Tremonti? Di sicuro si sa soltanto che il nostro premier è con il dittatore russo da tre giorni durante i quali hanno parlato "anche" di affari. Insomma, tira un'aria brutta, anzi mefitica. * * * Per non correr dietro alle voci sussurrate o gridate, stiamo ai fatti e soprattutto a quelli economici che maggiormente interessano i cittadini, cominciando con l'annuncio (ancora un annuncio) fatto dal premier prima di partire per San Pietroburgo, di voler dare inizio ad un graduale ribasso dell'imposta Irap. L'annuncio fu lanciato la prima volta nel 2001 e poi rinnovato nel 2005, ma seguiti concreti non ce ne furono. Questa è dunque la terza volta; ma mentre dieci anni fa nessuno si oppose all'interno del centrodestra, questa volta c'è un "no" secco del ministro dell'Economia per mancanza di copertura. Oltre al suo, c'è anche un "no" della Cgil e delle Regioni, a fronte di un completo appoggio da parte della Confindustria. Si discute di un'imposta voluta a suo tempo da Vincenzo Visco, che unificò nell'Irap sette imposte precedenti, destinandone il gettito al finanziamento del Servizio sanitario nazionale. Il gettito attuale dell'imposta rende 37 miliardi l'anno. Grava sulle imprese ed anche sui lavoratori così come vi gravavano le sette imposte precedenti. Il graduale ribasso annunciato da Berlusconi non è stato ancora definito nella sua concretezza, visto che spetterebbe a Tremonti di farlo ma è proprio lui che vi si rifiuta. I consiglieri del premier pensano ad una riduzione dell'imposta tra i tre e i quattro miliardi a vantaggio delle imprese, soprattutto di quelle di piccole dimensioni. I medesimi consiglieri suggeriscono di trovare la copertura utilizzando i fondi accantonati per il Mezzogiorno o quelli derivanti dallo scudo fiscale. Tremonti - l'abbiamo già detto - ha risposto con la minaccia di immediate dimissioni. * * * Nel frattempo ha fatto il giro di tutti i giornali un documento anonimo ma proveniente da alcuni "colonnelli" del Pdl, che avanzava una serie di critiche alla linea rigorista del ministro dell'Economia. Non si dovrebbe dar peso ai documenti anonimi senonché proprio ieri è stato presentato un documento con tanto di egregia firma da parte del presidente della commissione Finanze e Tesoro del Senato, Baldassarri. In esso la linea rigorista del ministro viene completamente smontata dal vice ministro, il quale propone tagli di spesa e diminuzione di imposte da riversare a vantaggio dei consumatori, dei lavoratori e delle imprese per un totale della rispettabile cifra di 37 miliardi. Le dimensioni di questa manovra di fronte alla legge finanziaria del 2010 ancora in discussione in Parlamento, è imponente: 37 miliardi per modificare una Finanziaria che ammonta a un miliardo e mezzo. È evidente che in questo caso non ci saranno compromessi possibili: o viene smentito Baldassarri o se ne va Tremonti. Ma non è tutto nel campo della politica economica. C'è la questione della Banca del Sud, che sta molto a cuore a Tremonti ed è stata già approvata nell'ultimo Consiglio dei ministri. Si tratta anche in questo caso di un semplice annuncio sotto forma di un disegno di legge che configura per ora uno scatolone vuoto, del quale non si conoscono neppure i proprietari, cioè gli azionisti. Uno scatolone consimile fu battezzato anche dal medesimo Tremonti nel 2003, ma dopo un paio di mesi la gestazione fu interrotta per procurato aborto: la proposta infatti fu ritirata. Accadrà così anche questa volta? La proposta (e sembra paradossale ma non lo è) incontra l'opposizione dei ministri meridionali, delle regioni meridionali, e dell'opposizione. Il perché è facile da capire: si tratta d'una banca autorizzata a raccogliere fondi sul mercato usandoli per finanziare imprese nel Sud a tassi particolarmente allettanti per i debitori. Lo Stato si accollerebbe la differenza. Si creerebbe così un circuito creditizio virtuoso per chi riceverà quei prestiti, ma un circuito perverso per le imprese già operanti con tassi tre volte più alti dei clienti della Banca. Clienti è la parola giusta perché si tratterà di una vera e propria clientela facente capo al ministro dell'Economia, fondatore e protettore della Banca in questione. Va detto che l'agevolazione sui prestiti dovrà preliminarmente ottenere l'ok della Commissione Europea e infine quella della Banca d'Italia, la quale non sembra entusiasta d'una Banca così concepita. Accenno a qualche altro problema più che mai aperto nella politica economica. Ho parlato prima di una rivolta degli artigiani del Nordest e del disagio tra le molte imprese che operano in Brianza. Si tratta di elettori in gran parte del centrodestra, molti dei quali finora hanno spesso intonato con convinzione il ritornello "meno male che Silvio c'è". Non pare che siano ora così entusiasti. Lamentano soprattutto due cose: la mancanza d'una riduzione fiscale tante volte promessa e mai avvenuta e il tempo maledettamente lungo impiegato dalle pubbliche amministrazioni locali e centrali per pagare i debiti contratti con quelle imprese. Una volta si trattava di 30 giorni, poi di 60; adesso ne passano mediamente 130, cinque mesi, prima di incassare qualche spicciolo. Per rimediare a questo tardivo spicciolame, cresce vertiginosamente il numero di piccole imprese che imboccano la via del concordato. Si parla di concordato quando un'azienda si trovi in una situazione di pre-fallimento. Invece di fallire propone un concordato ai creditori. Un tempo il concordato si faceva intorno al 50 per cento dei crediti. Coi tempi che corrono è sceso vertiginosamente: siamo in media intorno al 20 con punte al ribasso che arrivano fino al 7 per cento. I creditori, anziché perder tutto, accettano e l'impresa può riprendere il suo cammino con un vantaggio notevole rispetto ai concorrenti. Proprio per questa ragione sta aumentando il ritmo dei concordati e non è un bel vedere perché scarica sui creditori il peso dell'insolvenza debitoria. I creditori sono in gran parte banche e questo spiega perché il credito bancario si sta progressivamente restringendo e ancor più si restringerà. Cito un episodio che tutti i giornali hanno pubblicato ma sul quale forse l'opinione pubblica non ha riflettuto abbastanza. Il governo ha concesso notevoli incentivi all'industria automobilistica, soprattutto per quanto riguarda la rottamazione di vecchi modelli e la fabbricazione di auto non inquinanti. L'industria dell'auto ne ha avuto un discreto sollievo ma Marchionne, amministratore delegato della Fiat, ha rivelato che finora (ed è passato quasi un anno) non ha ancora ricevuto un soldo ed ha provveduto finanziando a se stesso (cioè alla Fiat) gli incentivi e scrivendo sul bilancio un credito verso l'erario. Cioè: la Fiat ha chiesto alle banche di finanziarle un credito che lo Stato non ha ancora onorato. Vedete un po' a che punto siamo. * * * Ci vorrebbe un programma di "exit strategy" ma ci pensano in pochi sia in Italia sia in Europa. Trichet, presidente della Banca centrale europea, ci pensa e ne parla. Draghi ci pensa e ne parla. Monti ci pensa e ne parla. Bernanke, presidente della Fed americana, ci pensa e ne parla. E basta. Cioè: ci pensano e ne parlano le autorità monetarie e alcuni esperti informati in materia. I politici di governo annaspano. La discussione verte su due modelli: un'uscita dalla crisi a forma di L oppure a forma di W. La prima ipotesi è che si fermi la caduta ma la ripresa sia molto lenta e si dilunghi tre o quattro anni. Il secondo modello è invece che vi sia una ripresa consistente ma di breve durata, cui seguirebbe una forte ricaduta e poi una nuova ripresa. La durata di questo secondo modello è di sei o sette anni. L'economia italiana, che procede a bassa produttività, sarebbe in entrambi i casi tra le più sfavorite e lente a dispetto di quanto i due amici-nemici Berlusconi e Tremonti vanno predicando da anni e cioè che noi usciremo dalla crisi meglio di tutti gli altri. Le politiche necessarie per accelerare senza ricadute la ripresa economica sono diverse tra gli Usa e l'Europa. Senza entrare in troppi dettagli, per l'Europa si consiglia una robusta detrazione fiscale in favore dei consumatori-lavoratori per rilanciare la domanda interna e, insieme, una serie di provvedimenti da trasformare in legge con esecutività postergata per ribassare in misura consistente il debito pubblico. In alternativa un'imposta pro tempore sui patrimoni al di sopra di un limite, con applicazione per due-tre anni al massimo. Oppure un contenimento della spesa corrente che negli ultimi due anni non c'è stato affatto facendola lievitare di ben 35 miliardi. |
Post n°233 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da L1700s
I treni in Spagna sono puliti e non cadono a pezzi, i prezzi sono superiori a quelli dell'Italia ma almeno paghi per un servizio di buon livello, dotato di musica in cuffia e macchinette distributrici di bevande e snack, sono stato a Cadice la settimana passata e ho potuto constatarlo con i miei occhi: niente a che vedere con i carri bestiame dell'Italia, e sto parlando di un treno regionale! Purtroppo anche in Spagna vi sono ombre: un giovane di 25 anni ex-militare, di destra estrema uccise nel 2008 un giovane di sinistra sulla metropolitana a Barcellona, dopo una manifestazione della izquierdia, gli hanno dato 26 anni per aver pugnalato quel manifestante oltre all'aggravante dell'opinione politica che lui voleva imporre, le immagini delle telecamere di sorveglianza parlano chiaro...dopo aver scandito slogan come Sigh Eill ha colpito alla gola il malcapitato e ha anche tentato di pugnalare un altro giovane che tentava di fermarlo. L'odio politico in Spagna e' ancora vivo, capito ET? Specialmente nell'estrema destra dove i fascisti rimpiangono i tempi della dittatura di Franco, in cui erano i padroni della Spagna. L'universita' di Sevilla e' nettamente migliore di quella in Italia, intanto ha una marea di servizi che in Italia ti sogni: come prendere un portatile in prestito per usarlo...il grosso problema ora e' la crisi: qui nel sur c'e' molta disoccupazione che sta aumentando, fondamentalmente poi la Spagna e' ancora un paese rurale che pero' si sta sviluppando velocemente. Il problema in Spagna sono i rifiuti: non li riciclano o non fanno la raccolta come si deve, con il risultato che almeno a Sevilla sembra di stare a Napoli...ogni notte i rifiuti spariscono, grazie al servizio di pulizia cittadino, pero' i cittadini non sono sensibilizzati molto e non si pongono il problema, escluse le strade del centro linde e pinte piu' ti allontani e piu' incontri rifiuti e cacche di cane....non ho visto uno spagnolo raccogliere la merda del proprio cane... Per converso la gente e' piu' gradevole, qui nel sud parlano veloce, ma dopo un mese inizio ad intenderli bene...la dolcezza del clima e la tolleranza della gente sono certamente un buon elemento di pace sociale, la citta' e' sicura, certo la situzione potrebbe sempre peggiorare, sara' pero che la Spagna tiene il numero piu' alto di poliziotti dell' UE, qui piu' che delitti violenti ci sono molti furti, specialmente in campagna, dove la polizia e' meno presente...FINE QUINTA PARTE |
Siamo un esercito di sognatori, per questo siamo invincibili. EZLN
Piccolo escursus per citare la frase che ho trovato su un blog: l'EZLN mentre il Messico si dibatte in una delle sue peggiori crisi, stretto nella morsa di un Governo inetto e una opposizione simile, con il narcotraffico che spadroneggia e la imposizione di privatizzazioni ai lavoratori e condizioni di vita sempre peggiori, in Chiapas dopo piu' di 10-15 anni l'EZLN e' ancora li, donne e uomini con uguali diritti e doveri che lavorano per un mondo diverso e che ci ricordano che cio' e' possibile, in barba alla militarizzazione attuata dall'esercito, agli arresti arbitrari, torture e repressioni gratuite, Chiesa, Stato, partiti latitano, il movimento resta, e questo e' un fatto cari miei destrorsi, fascistelli della domenica e pdiellini cari! Meditate meditate. |
Post n°231 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da L1700s
Il 12 ottobre qui in Spagna era festa nazionale (Feria de la Nacio'n), con sfilata di mezzi e militari a Madrid davanti al Primo Ministro Zpatero, per l'occasione non sono mancate le contestazioni, molto veementi, con richiesta di dimissioni del Governo. |
Post n°230 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da L1700s
In tutti i paesi passano per brutti, sporchi e cattivi, solitamente pero' la maggioranza di queste "persone" emigra per trovare un lavoro mal pagato e frustrante che gli autoctoni disprezzano, come raccogliere patate, lavorare in fabbrica, mungere le mucche, accade in Italia, specie nei territori nordisti e sudisti, accade qui in Spagna, come per l'andalucia in particolare, si tratta di una zona meridionale, non certo ricca come Madrid, ma di grandi scambi commerciali e che confina con Marocco e Portogallo, a Sevilla e' sepolto un italiano: Cristoforo Colombo, che dalla Spagna part¡ per conquistare le terre degli amerindi, dando inizio al loro genocidio spalleggiato da Chiesa e Stato... |
Diario de Sevilla La solitudine di essere straniero in terra straniera si fa sentire, pero' in una citta' di piu' di 800.000 persone non puoi restare fermo a guardare e sei costretto a muoverti o tornare da dove sei venuto, per i rompiballe: sappiano che sono rimasto senza soldi, per problemi con la carta bancoposta speditami dall'Italia, in cui erano accreditati i soldi della borsa minima Erasmus (200 euro al mes...per 6 mesi+soldi miei che ho guadagnato TRABAJANDO, perche' anche io lavoro, quando ce n'e di lavoro). |
Post n°228 pubblicato il 26 Settembre 2009 da L1700s
Grandi difficolta' a farsi capire e a capire, Sevilla e' una citta' che assomiglia a Napoli, sporca e inquinata ma piu' sicura di Napoli, almeno per me... |
Post n°227 pubblicato il 24 Settembre 2009 da L1700s
Sara' che in Spagna i ragazzi lasciano il posto sugli autobus agli anziani, sara' che tutti lavorano con orari piu brevi e si divertono di piu', sara' che c'e molto piu' sole specie al sud, e allora la gente e' amabile, a volte brusca, ma mai scorretta, anche se c'e smog, come nelle grandi citta' d'Italia, c'e' piu' spazio per i giovani, non sono ghettizzati o limitati, raccomandazioni? Qui ci si presenta e si dimostra quando si vale, se si e' chiusi di mentalita' si verra' giudicati, qui la religione non ha importanza, i prezzi sono bassi per i generi di prima necessita' e si puo' far tadi la notte, i divieti, se ci sono, sono tollerati, si usa il buonsenso non i paraocchi, tutto questo in Italia manca o sta scomparedo, ci accomuna un certo nazionalismo stupido e il machismo, ma Zapatero ha avuto la brillante idea di offrire l'universita' gratis a chi e' disoccupato, mentre in Italia ti impediscono di andare all'universita', tagliando i fondi e costringendoti a pagare piu' tasse per servizi scadenti, impedendoti cos¡ un accesso collettivo alla cultura e rendendo la conoscenza un privilegio di classe, perche' e' piu' facile dominare chi non sa o crede in quello che gli viene detto e questo e' un fatto Asta luego |
Post n°226 pubblicato il 18 Settembre 2009 da L1700s
Prima di partire leggo l'ultimo libro in italiano, si tratta di Oltretorrente di Pino Cacucci, scrittore di ribelli e "sovversivi" che tanto hanno lottato, per un comune ideale di fratellanza, contro chi, come le squadracce fasciste all'inizio del Ventennio, puntavano a conquistare le città come Parma, alla loro "causa" e dovettero invece ritirarsi con un pugno di mosche, attendendo la vendetta fino alla marcia su Roma.... |
Post n°225 pubblicato il 11 Settembre 2009 da fratello21
|
Post n°224 pubblicato il 11 Settembre 2009 da L1700s
Se vi piace il teatro dell'assurdo o se siete acuti esegeti di comportamenti in puro stile «la faccia come il culo», o collezionisti di assurdità in stile Comma 22, avrete apprezzato il fatto. Riassumo per i distratti: il capo del governo telefona a una delle sue tivù e si fa intervistare da un suo dipendente, al quale giura che la libertà di stampa non è in pericolo. Dopo tre ore, la principale rete concorrente (pubblica ma con direttore nominato dallo stesso capo del governo) apre il suo Tg con la notizia dell’intervista. In pratica il Tg1 fa il ripetitore di Canale 5, del resto il padrone è lo stesso. Però tranquilli: la libertà di stampa non è in pericolo. Se qualcuno si chiedesse come mai l’altro giorno il Tg5 del padrone ha superato il Tg1 dello stesso padrone, la risposta è semplice, diffidare delle copie malriuscite: in questo paese chi vende imitazioni Vuitton è picchiato e rimpatriato; chi vende imitazioni Tg5 perde soltanto clienti. Quanto poi allo spot del capo del governo realizzato dalla principale tivù del capo del governo, non c’è molto da dire: la solita propaganda. Qualche digressione nella fantascienza («il 90 per cento dei giornali è comunista o cattocomunista »), e alcune barzellette di sicura presa come questa: «Berlusconi non utilizza i poteri a suo vantaggio personale» (detto dall’inventore del Lodo Alfano, della legge Gasparri, della Mammì e di altre decine di norme ad personam suam). Non basta. Perché Berlusconi schiocca le dita e si fa intervistare? Perché teme la mobilitazione del 19 settembre sulla libertà di stampa (e libertà tout-court), e dunque deve prevenire, fare il pompiere prima di scottarsi (lo speriamo tutti) nell’incendio. Poverino, è tanto bravo in attacco, è tanto bravo in difesa, che alla fine fa pure l’autogol. Una delle accuse all’Unità, infatti, una delle «offese» da lavare con centinaia di migliaia di euro, riguardava l’osceno scambio con il Vaticano: una pezza sui suoi comportamenti libertini in cambio della legge sul testamento biologico. Analisi (opinione) considerata diffamatoria. Peccato che l’abbia espressa, identica, Eugenio Scalfari su Repubblica. Peccato che l’abbia fatta, identica, l’Economist (riportato dal Corriere) e peccato che l’abbia fatta ieri persino lui, Berlusconi in persona, testuali parole: il rapporto tra il governo e la Chiesa si «consoliderà nei prossimi mesi anche su questioni molto importanti, come il testamento biologico» Oplà! Ora aspettiamo l’autoquerela. Chissà quanti soldi si chiederà, Silvio! Fonte: Il manifesto, martedì 8 settembre, Alessandro Robecchi |
Post n°223 pubblicato il 06 Settembre 2009 da L1700s
Oggi al cinema ho visto un film "educativo", assurto alla ribalta della cronaca per la censura preventiva RAI-MEDIASET del trailer, il documentario VIDEOCRACY, di Erik Gandini, ci mostra cosa è diventata l'Italia, grazie alla TV del "Presidente", e non è un bello spettacolo: siamo veramente diventati un mucchio di arrivisti e truffatori, che vorrebbero apparire in televisione a qualsiasi costo? Apparire è potere e in "nostro" Presidente lo dimostra benissimo, con il controllo di 3 televisioni, che in Europa gli contestano ancora, e quello indiretto di almeno altre due reti pubbliche, essendo al Governo. Sui nostri schermi intanto passa un mondo fittizio fatto di benessere, tette e culi, ragazzi palestrati che inneggiano a Corona, e poi inni pietosi come "Meno male che Silvio c'è", immagini patinate, 120.000 di riviste di gossip vendute all'anno in Italia e una folla di gente che si affanna ai provini per la TV. Il potere c'è la chi controlla le menti e in Italia l'80% della popolazione si basa per informarsi sulla televisione, giornali e libri sono minoritari, del resto il 60% degli italiani non legge neanche un libro all'anno, forse è questo il motivo per cui le ragazze sognano all'80% di diventare veline (non medico, insegnante, infermiera...) e anche molti maschi ambirebbero ad una comparsata per restare nell'immaginario collettivo, altro che questione morale, qui la gente pensa a baciare le mani del potente di turno, come Lele Mora, a Porto Rotondo, per avere una raccomandazione, a mandare i figli al Grande Fratello, a diventare famosa per non doversi guadagnare la pagnotta. Siamo diventati un popolo di opportunisti, di idealisti ne sono rimasti pochi e ognuno pensa al proprio tornaconto personale. L'egoismo imperante, l'avidità del tutto e subito, dei soldi e successo facili, dominano le povere menti dei miei compatrioti, grazie a Zio Silvio che ha creato la odierna TV commerciale, evolutasi dallo spogliarello in bianco e nero, alle veline, meteorine, schedine, showgirls, e spettacoli; non importa se una persona su migliaia ce la farà e solo per qualche stagione, sembra che tutti/e vogliano essere ricordati/e, ma ditemi voi se ricordate più di una decina di volti passati e spariti nella TV commerciale degli ultimi 10 anni? L'Italia sembra diventato il paesotto della gente tutta uguale nel pensiero e nell'aspetto, se no si è fuori...e poi vi sono moltitudini di concorsi di bellezza dove le ragazze sono "selezionate" per il palcoscenico mediatico, peggio di pecore, finchè tirano l'audience di trasmissioni come Striscia la Notizia o altre amenità varie. Non so se sia un bene ma per fortuna c'è quel 20% di persone che non fonda la propria crescita culturale sulla televisione, qui ormai non siamo solo alla decrescita economica, siamo anche alla decrescita culturale e sociale totale...almeno mi resta negli occhi la contestazione del "Presidente" al Parlamento Europeo, dove voleva far credere (una barzelletta sicuramente, solo che non l'hanno capita a Strasburgo) che lui certo non controllava più, da quando era in politica, tutte le aziende dell'informazione di famiglia, dopo una serie di buuu di chiara disapprovazione, il "Presidente" ovviamente non abituato alle contestazioni nella "sua" Italia ha reagito malamente, come ben sappiamo con un pò di considerazioni sul sole dell'Italia e infine stizzito con l'ormai famosa e infelice battuta del "Kapò", un pò come fa Sgarbi che se gli si contesta, a ragione, qualcosa non risponde per chiarire ciò che gli si contesta, ma ti da direttamente del "pezzo di merda" come minimo, o più o meno come fa l'elettore medio pdiellino, a esibizione di dato certo, ma contrario a ciò in cui crede ciecamente (se vi crede ciecamente ovviamente non ha bisogno di confutarlo...), tale misero soggetto offende nel 90% dei casi, esibendo poi un'ammirevole capacità di "pensiero unico" di cui i sovietici andrebbero fieri: basta una TV per controllare il pensiero collettivo della "maggioranza", il resto (uguaglianza, libertà, fraternità, buonsenso) sono chiacchiere... |
Oggi per la terza volta ricordo che con te la pressione fiscale è salita al 43,5%, mentre con il governo Prodi era al 43,1%, e tu non l’hai mai detto. Il 18 agosto nella tua tv Tunisina hai detto che "Il nostro paese ha il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con totale apertura di cuore", ma non hai ricordato che nel tuo Paese la clandestinità è un reato. Con i tuoi programmi televisivi demenziali hai ridotto l’Italia ad una mandria di aspiranti tronisti, ballerini e veline, e l’unica cosa che hai saputo dire ai disoccupati è stata: "Chi è licenziato si trovi qualcosa da fare». Le riviste di gossip della tua Mondadori si preoccupano ogni settimana di quanti peli nel culo ha Fabrizio Corona, e dichiari che "Il rispetto della vita privata è sacro e deve valere sempre e comunque per tutti". Hai urlato "Vergogna!" ai contestatori di Cinisello Balsamo, ed hai detto che i giornalisti sportivi sono i più bravi perchè non fanno domande. Il 19 maggio, in piena campagna elettorale per le Europee, l’avvocato Mills è stato condannato dal Tribunale di Milano perchè agì "da falso testimone " per consentire a te e alla Fininvest l’impunità dalle accuse, ed hai dichiarato "La vicenda Kakà mi ha fatto perdere almeno 2 punti nell’ultima tornata europea." Caro Papi Berlusconi, attualmente nel panorama informativo italiano esiste un vuoto. Un grande vuoto. E poi esistono una serie interminabile di cazzate, doppi giochi, doppi sensi, mezze frasi, mezze verità e bugie a scopo di lucro. E poi esisti tu. TU. TU. CAZZO, TU. TU, che oggi ti sei permesso di dire Povera Italia. Hai proprio Ragione, Caro Silvio. Ora ha fatto proprio la fine dell’Asino. Quello che alla fine il Bue chiamava "CORNUTO"- |
Post n°221 pubblicato il 05 Settembre 2009 da L1700s
Tra poco lascerò questo blog per un pò, vado in Spagna per almeno 6 mesi e come si augurano molti fasci, pdiellini, leghisti, razzisti e ottusi nella media di questo paese, spero di restarci... certo in Spagna vi è una disoccupazione che fa spavento, incertezza, crisi, e qualche difeto ce l'hanno anche loro, ma hanno molti pregi a mio parere, pregi che noi abbiamo perduto, siamo un paese che si rifiuta di essere multiculturale per scelta del proprio sovrano, che va contro tutto e tutti, che pensa di essere nel giusto anche quando è platealmente nel torto, governato da egocentrici sostenuti dallo share di gente che non pensa, non ragiona, urla che gli immigrati devono lavorare e non rompere...anche se lo stanno già facendo. Mi colpisce particolarmente questa paura del diverso, questa ottusa chiusura verso chiunque diverso da noi, tutti visti come stupratori, drogati, spacciatori, nemici pubblici insomma. |
Post n°220 pubblicato il 28 Agosto 2009 da L1700s
La lettera inviata dalla Rai a Domenico Procacci della Fandango, per comunicargli la decisione di non mandare in onda i trailer di «Videocracy» tocca vette comico-surreali. Nel tentativo disperato di difendere Berlusconi, il risultato è un boomerang clamoroso. Ecco un passaggio significativo. Visto che il film cita le tv del Cavaliere e alcuni suoi programmi «caratterizzati da immagini di donne prive di abiti e dal contenuto latamente voyeuristico delle medesime, si determina un inequivocabile richiamo alle problematiche attualmente all’ordine del giorno riguardo alle attitudini morali dello stesso e al suo rapporto con il sesso femminile formulando illazioni sul fatto che tali caratteristiche personali sarebbero emerse già in passato nel corso dell’attività di imprenditore televisivo ». Inoltre, la Rai non si fa scrupoli ad ammettere che la censura è dovuta al fatto che lo spot veicola «un inequivocabile messaggio politico di critica al governo». Nella Rai di oggi è permessa solo l’apologia del premier. Inequivocabile. |
Post n°219 pubblicato il 27 Agosto 2009 da L1700s
|
Post n°218 pubblicato il 26 Agosto 2009 da L1700s
autore:antira Trattandosi di uno dei tanti imbecilli che infestano l'Italia con una delle loro "trovate" che definire dementi è dire poco, pubblico il nome della società del fiero creatore di "rimbalza il clandestino" BETASTUDIOS S.A.S. di Betti FabioFirenze “Nel weekend ho ricevuto 200 messaggi di minacce, e certi giornalisti dovrebbero rendersi conto che, in questo modo, mettono in serio pericolo l’incolumità degli altri” - questo è quanto ha dichiarato Fabio Betti a “La Voce” questa mattina, sconcertato per la cattiva pubblicità che sta circolando in rete e sui giornali della sua piccola azienda informatica, produttrice per l’appunto de “Rimbalza il clandestino”. Non una parola, ovviamente, per i morti in mare di questi giorni, per le migliaia e migliaia di vittime delle politiche anti-immigrazione di questo governo e di quelli precendenti. Amico intimo di Renzo Bossi, Fabio Betti è l’ultima frontiera dell’”uomo nuovo” della distopia totalitaria leghista. La coscienza dell’ingiustizia gli scivola addosso senza lasciare tracce, la capacità di sentire su di sé le sofferenze altrui - da alcuni chiamata com-passione - è un ricordo lontano. Ma non solo: i sentimenti più odiosi e meschini non li individua come tali, non sente il bisogno di nascosconderli o per lo meno di giustificarli ideologicamente, li vive al contrario come la più placida delle normalità. Ha reso antiquata, insomma, anche l’ultima delle prerogative che un tempo erano proprie degli umani: l’ipocrisia. Guardandolo in volto, ed ascoltando le sue parole, pensiamo alla Jugoslavia del 1991 e contiamo il tempo che manca. |
Post n°217 pubblicato il 26 Agosto 2009 da L1700s
L'estate sta finendo (canzone famosa). In attesa di Settembre, tante cose che non vanno o sono ferme immobili, lavoro gratis in un ostello che gestiamo con persone poco coraggiose, l'attività sembra andare in malora, studio spagnolo in attesa dell'Erasmus, poi si vedrà, l'Università rivela piccole sorprese dopo il 1° anno, ho una media altissima, ma chi se ne frega...a 30 anni con la Recessione ancora in piena forza, gli unici lavori che trovi sono quelli dequalificati che ti sbattono in faccia e devi anche dire "grazie" non serve a niente che sei laureato, specializzato, masterizzato, semplicemente il lavoro per "te" non c'è a meno di "amici" nei posti giusti, l'intrallazzismo che ci immobilizza sarà la nostra rovina, c'è chi è laureato in Archietettura e ora vende le paste, va bene, per quanto mi riguarda ho fatto l'imbianchino e se non mi fossi laureato avrei fatto probabilmente quello, perchè mi piaceva, ma quando poi inizi un altro percorso, ti aspetti che ti porti a qualcosa, una crescita personale...altrimenti neanche ci provavi, è come quando vai a fare domanda per una cosa che ti piace e non te la lasciano neanche tenere in mano...che ne sanno loro se sei all'altezza? Personalmente l'università mi aiuta a non deprimermi, come tanti miei coetanei a spasso senza un idea di futuro, ora lo scazzo è lontano ma ritornerà, se avessi un pezzo di terra e qualche soldo per incominciare, la coltiverei, ma oltre i proclami non si va, spesso i giovani hanno le idee ma non hanno i mezzi e li si qualifica come "nullafacenti" senza motivo, epiteti che poi sono affibbiati da persone che al limite il loro postarello l'hanno ottenuto con una bella raccomandazione o peggio, e in tutto ciò non si trova via d'uscita che non sia rischiare fuori da qui, ma bisogna farlo prima di invecchiare e vivere quello che ci resta, incattiviti con il prossimo e la gente che rrealmente ci vuol bene, senza averci almeno provato. |
VIETATO L'INGRESSO AI LEGHISTI
CONSIDERANDOLI MENO CHE ESSERI SENZIENTI, ABORRO I LEGHISTI, SPECIE QUELLI "PADANI" CHE URLANO CONTRO ROM E CLANDESTINI E POI SFRUTTANO IL LAVORO NERO, I DELIRANTI DI "ROMA LADRONA" CHE EVADONO LE TASSE E VANNO IN RONDE MA ANCHE A PROSTITUTE, QUESTI IPOCRITI OMETTI E DONNETTE PICCOLI/E DI IDEE E PROFONDAMENTE LIMITATI, ORGOGLIOSI SOLO DEL LORO DIALETTO CHE VIVONO UNA VITA SQUALLIDA FATTA DI INTOLLERANZA, INTOLLERANZA, INTOLLERANZA QUI NON SONO TOLLERATI, GRAZIE.
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: L1700s
|
|
|
![]() ![]() ![]() ![]() Età: 45 Prov: CH |
ULTIMI COMMENTI
AREA PERSONALE
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- farewell
- Rosso
- formidabili i 70
- osservatorio politico
- PIANTATELA
- NOZIONI DISTORTE
- Art&Co
- Mondo Alla Rovescia
- Il Mondo Nuovo
- Maxsos Blog
- antonia nella notte
- pensiero libero
- putpurrì
- per non smarrirmi
- la passione........
- MILIONI DI EURO
- senza.peli
- previsionistampa
- ISKRA
- Zib@ldone
- verità
- GuardaFuori
- liberta
- Bevete poca Cocacola
- OutOfTarget
- Bisius
- Amenité
- Acqua per le Papere
- Odio Mediaset
- *Serendipity*
- destino
- Bellezza intrinseca
- CAFFE AMARO
- ALICE
- STRANIERO NELLA NOTTE
CERCA IN QUESTO BLOG
Sono contro qualsiasi
forma di censura, o la
cancellazione delle
idee che non siano
menzognere o lesive
della libertà di una
persona o individuo
in quanto tale.
Le persone sono fatte
per confrontarsi ed
esporre le proprie idee.
Se si seleziona l'informazione
a proprio piacimento, senza
motivazioni valide
si commette un crimine
e si dimostra la propria
stupidità:
capito CORSARO NERO?
LISTA NERA
1.I SUV
2.Le raccomandazioni
clientelari
3.Berlusconi e
Veltroni
4.La "crescita"
decantata
dalle Banche
5.La guerra
6.Le banche
7.I fascisti
8.La carne di
balena
9.Bruciare i rifiuti
(diossina!)
10.La demagogia
Inviato da: angeligian
il 19/12/2015 alle 10:44
Inviato da: L1700s
il 23/03/2015 alle 13:48
Inviato da: giampi1966
il 20/09/2013 alle 10:59
Inviato da: L1700s
il 01/10/2012 alle 14:26
Inviato da: bbcoco
il 26/09/2012 alle 14:27