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Un blog creato da davide19581 il 23/11/2005

Sara mai possibile

C'e' sempre un deficente:quello che non sa che il capitalismo e' una ingiusta ripartizione della ricchezza e quello che non sa che il comunismo invece e' un equa ripartizione della miseria.

 
 

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« LUNEDI NEROITALIA MIA, DOVE SEI??? »

Fassino e il compagno che ha sbagliato

Post n°341 pubblicato il 11 Giugno 2007 da davide19581
 
Foto di davide19581

Giovanni Consorte? Chi era costui? Ve la ricordate???
La linea scelta a quei tempi da Massimo D’Alema e da Piero Fassino per uscire dal pantano della vicenda Unipol era fin troppo evidente. A Roma, nelle vecchie borgate, si diceva che i dirigenti diessini si erano affidati a “ Santa Nega”, che com’è noto è la santa dei fedifraghi impenitenti. In Sicilia, invece, qualche picciotto svelto di mano non avrebbe avuto dubbi nel ritenere che il presidente ed il segretario dei Ds si fossero rifatti al classico “ io non c’ero, e se c’ero, dormivo” caro agli antichi boss della mafia di campagna.

Oggi invece?????

Dai tabulati telefonici:

Fassino parlando con Consorte gli spiega che l'allora numero uno di Bnl, Luigi Abete, vuole vederlo per parlargli.

Ecco un brano tratto dalla perizia:
- Fassino: Gli... gli altri cosa fa? Perchè mi ha chiamato
Abete.
- Consorte: sì
- Fassino: chiedendomi di vederci, non mi ha spiegato, cioè
voglio parlarti, parlarti a voce, a voce, viene tra un po'.
- Consorte: uhm.
- Fassino: su quel fronte lì cosa succede?
- Consorte: mah, guarda, su quel fronte lì... eh noi con..
però tu... ma questa... eh... non gliela devi dire a lui...
- Fassino: ma io non gli dico niente, voglio sapere, voglio solo
avere elementi utili per il colloquio.
- Consorte: no, no, no. No, no. Ti sto infatti...
- Fassino: sto abbottonatissimo.
- Consorte: eh. No, ma ti dico anche quello che puoi dire e non
dire, solo questo.
- Fassino: ecco meglio così. Dimmi tu.
- Consorte: noi, sostanzialmente con gli spagnoli un accordo
l'abbiamo raggiunto.
- Fassino: sì.
- Consorte: anzi, non sostanzialmente ma di fatto proprio,
concreto. Uhm! Naturalmente ci siamo riservati di sentire i
nostri organi.
La telefonata proseguirebbe su argomenti personali per poi
riprendere:
- Fassino: ma sarebbe un accordo che si configurerebbe come?
- Consorte: l'accordo si configura che noi aderiamo alla loro
ops...
- Fassino: eh.
- Consorte: loro ci danno il controllo di Bnl Vita.
La conversazione poco più sotto proseguirebbe:
- Fassino: vi passano a voi le quote di Bnl Vita?
- Consorte: sì.
Dopo ancora qualche battuta, la telefonata andrebbe avanti
così:
- Consorte: sì, sì e soprattutto ci danno tutti gli assets,
quindi otto miliardi di euro che Bnl Vita gestisce, cioè tutta
l'azienda proprio, praticamente no? Poi ci danno un altro
oggetto...
- Fassino: ehm.
- Consorte: che però non si può dire oggi.
Ancora più avanti la telefonata proseguirebbe:
- Consorte: e poi d'altra parte il vero problema è che noi non
riusciamo a chiudere l'accordo con Caltagirone, questo è il
problema vero.
- Fassino: qual è il problema?
- Consorte: fa richieste assurde.

Questo invece il colloquio tra Gianola dell'Unita e Consorte:

«Gianni, hai le coperture sul fronte politico, Fassino e gli altri?», chiede preoccupato il vicedirettore de L’Unità, Rinaldo Gianola. «Sì», lo rassicura l’allora presidente di Unipol, Giovanni Consorte. È il 18 luglio 2005. Di lì a poco l’ansa avrebbe divulgato il lancio di un’opa obbligatoria su BNL in contanti a 2,7 euro. Il Banco di Bilbao è tagliato fuori. Il segretario diessino, Piero Fassino, è euforico: «Allora siamo padroni di una banca?». E Consorte: «È chiusa, sì, è fatta».

E a tutto questo si aggiunge la frase odierna del "magico" La Torre:"Non riesco a comprendere il nesso tra queste conversazioni telefoniche e la questione morale".

Poveraccio, non riesce a comprendere. Sara perche la morale non e' certo un pregio dell'asinistra??

nella foto stecchino-fassino con in mano il corpo del reato

 
 
 
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