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Post N° 53

Post n°53 pubblicato il 29 Aprile 2008 da eticamedia

Un po’ di silenzio per riflettere era indispensabile. Per chi sia convinto che la destra non può oggettivamente affrontare il problema etica media, l’ultima tornata elettorale è stata una doccia fredda. Tanto più che avevamo segnalato posizioni di Veltroni incoraggianti, sulla falsità del pubblico che i media ci fanno conoscere. Tutti questi personaggi che animano la TV, il pubblico dei talk show, gli attori del Grande Fratello, i commentatori professionali di Forum, sono personaggi che è difficile incontrare per strada. Probabilmente anche loro sono veri, e bisogna tenerne conto: ma è vero anche, e sicuramente, che non sono tutti; come è sicuro che loro rappresentano un cattivo gusto costante, che si spera sia meno diffuso di quanto paia, nel bel paese. Additarli a maitre a penser, dare a loro il diritto di sentenziare, significa corroborare la tendenza al cattivo gusto. Perché buon gusto significa studio, raffinatezza e lavoro culturale: è difficile già di per sé, figurarsi con questo incoraggiamento alla depressione del miglioramento culturale, con questo pregio di bassi e bassissimi livelli d’opinione per conquistare il successo TV… è innescare un circolo vizioso che conferma l’opinione che i media sono un livellamento al basso.

Internet non è così, richiede interattività, creazione, interesse: ma resta diffuso solo in alcuni settori, chat, mail, vendite on line – molto meno generalizzato è invece il coltivare blog e cultura on line. Troppi continuano ad avere la televisione come principale consumo di media, e la sua diffusione del cattivo gusto è un problema del cittadino italiano.

Può sentire il problema lo schieramento di destra, che queste televisioni ha creato e gestisce? Ed ecco la pausa di riflessione di questo blog. Che già di per sé è difficile, come dimostra il basso numero di contatti e di commenti: non deve, almeno, mostrarsi scoraggiato.

Se ci si era illusi che queste timide aperture degli ultimi giorni potessero indicare la volontà di avviare una seria politica della comunicazione, ora c’è da ripartire da zero. Nella destra non si sono infatti notate nemmeno le timide aperture.

Ma la battaglia continua, si deve far capire che la formazione in Italia cammina poco attraverso la scuola, disprezzata e in condizioni di difficoltà, moltissimo attraverso i media. Si deve trovare il modo di intervenire, sollecitando la sensibilità al problema. Ma si deve anche dire sempre una parola equilibrata. Senza sparare nel mucchio come ha appena fatto Grillo, che pure dice tante cose giuste: ma solo un progetto politico è vincente. Altrimenti, fa quel che fanno tutti, politica d’immagine, demagogia, gusto di capopopolo, sollevazione di risentimenti.

Non credo sia Grillo il responsabile del movimento di antipolitica, dovuto invece all’assoluta autoreferenzialità dei politici che hanno perso, ma che non lo sospettavano, come non lo sospettavano i giornali: dimostrando che fini ascoltatori sono, gli uni e gli altri, dell’opinione pubblica! Ma anche se ci fa ridere, Grillo resta un comico se non trasforma i propri detti in analisi capace di una soluzione condivisa. Cosa può mai fare l’abolizione dell’ordine? Il servilismo della stampa sta nella proprietà dei giornali e delle reti dei media – nei problemi della pubblicità - nella cooptazione che sceglie i membri - e che l’ordine regola per quanta parte? L’abolizione dell’ordine non è soluzione, il referendum non è la strada della politica, se individua un tassello e spara per fare proseliti. Politica è ragionare e proporre alternative credibili, mettere insieme approfondimento e progetto, chiamare alla discussione democratica ed articolarla insieme, oggi che la rete consente una vita democratica pensante.

 

 

 
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Commenti al Post:
giampi1966
giampi1966 il 30/04/08 alle 08:44 via WEB
I media ci hanno fatto credere che le elezioni erano, almeno al senato in bilico, ci hanno fatto credere che Rutelli avrebbe vinto, hai ragione il problema della comunicazione è importantissimo ed è una grave colpa della sinistra non averlo risolto in 7 anni di governo. I blog sono una novità importante, esplosivamente democratica, purtroppo sono ancora un mezzo di nicchia, speriamo che la gente si accorga che per conoscere veramente i fatti deve andare a cercare le notizie dove queste non sono inquinate. Ciao
(Rispondi)
 
 
eticamedia
eticamedia il 30/04/08 alle 09:01 via WEB
qualche amico che ha speso soldi per andare a votare a casa: ha detto esplicitamente di essere stato preso per i fondelli da questo blackout sui sondaggi. Il brutto è che nons embra, a sentire le osservazioni che fanno in pubblico, che quelli che hanno perso, nella loro totalità, stiano facendo considerazioni intelligenti: su come ricostruire, cioè, un polo alternativo alla destra (perché non si può dire sinistra, pare) basandosi su una comunità. Il che si costruisce col programma. Perciò, per me il problema centrale è etica media e cerco di argomentare; altri dovrebbero farlo con le cose di cui sono competenti. Prima c'era da correre, oggi si può andare con calma e costruire una nuova comunità d'intenti. Solo, bisogna partire col piede giusto; invece mettere subito congressi e nuove elezioni rischia di ricreare l'ansia - e questi politici reagiscono all'ansia con la lotta per la poltrona. Ci vorrebbero un po' d'intellettuali.
(Rispondi)
 
kayfakayfa
kayfakayfa il 30/04/08 alle 10:49 via WEB
Le tornate elettorali appena conclusesi, dagli esiti a dir poco terremotali per la sinistra italiana, hanno confermato quanto poco attenta è una certa classe politica alle esigenze della gente. Se fosse vero, come tu insinui, che la destra appena assurta al governo, non affronterà mai il prblemo dell'etica dei media perché il sipo capo è titolare delle principali emittenti private nazionali che trsmettono programmi dal basso livello culturale, forse questo sta ad indicare che il problema dell'ETICA DEI MEDIA pur che non interessare la destra, non interessa alla gente! Ma se anche fosse così, questo non giustificherebbe quanti non si preoccupano concretamente del problema!
(Rispondi)
 
 
eticamedia
eticamedia il 02/05/08 alle 19:13 via WEB
Credo infatti purtroppo che il problema interessi poco alla gente. Il fine di questo blog è di tentare di smuovere le acque: ma non mi pare di trovare grandi riscontri. Il fatto che questo non giustifica l'abbandono del tentativo, mi trova concorde. Solo, visto che un referente politico serve, occorre meditare neme il che fare nei prossimi cinque anni, per avere una risposta. D'accordo, pienamente d'accordo sulla valutazione del risultato elettorale. Grillo ha sollevato il problema dell'informazione; ha dalla sua un atteggiamento teatrale che giova. Speriamo che le deboli armi della razionalità possano fare una parte nel problema: perché è un serpe che si morde la coda, la gente beve il detto tv e si omologa a questi tristi ideali - divcenta meno capace di capire che bisogna reagire a questo nuovo tiranno, che entrando in casa ci porta a votare in modo così cretino. è chiaro infatti che il federalismo fiscale uccide il sud: e il sud non si è difeso, una volta di più. è già ridiventato la riserva di mano d'opera del Nord: diventerà impossibile risorgere, se non si agisce prontamente. Cosa spinge a questo suicidio? anche le tv. La questione di etica media è una questione liberale: ma non è morta la coscienza liberale, seguiteremo a tentare di intenderci: ci sono liberali anche a destra.
(Rispondi)
 
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