Imperatore Ghiaccio
sono la brina che ti accoglie al mattino, sono l'urlo gelido che ti sorride la sera, sono il silenzio immenso e unico della notte, sono l'Imperatore Ghiaccio e dei miei brividi resteranno, solo gli arabeschi di sangue coagulati sulla tua pelle.
Post n°1231 pubblicato il 11 Settembre 2017 da imperatoreghiaccio
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Post n°1230 pubblicato il 11 Settembre 2017 da imperatoreghiaccio
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Post n°1229 pubblicato il 05 Gennaio 2017 da imperatoreghiaccio
carne e sangue d'anima e follia carne e sangue d'anima e follia carne e sangue d'anima e follia . . . . che genera l'appartenenza non è il tuo nome che pronunci veemente e nemmeno la lingua che indossi, non è il tuo colore che vesti di pelle o tessuto e nemmeno l'idea di quelle sfumature, non è il tuo odore di autunno arricchito e nemmeno quelle gocce d'essenza, non sono le parole che credi fare parte di te e nemmeno quelle che davvero sono tue. l'appartenenza è la follia di vivere l'anima di carne e sangue.
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Post n°1228 pubblicato il 19 Ottobre 2016 da imperatoreghiaccio
voglia di deflorarti l’anima |
Post n°1227 pubblicato il 08 Ottobre 2016 da imperatoreghiaccio
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Post n°1226 pubblicato il 16 Settembre 2016 da imperatoreghiaccio
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Post n°1225 pubblicato il 28 Dicembre 2015 da imperatoreghiaccio
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Post n°1224 pubblicato il 29 Ottobre 2015 da imperatoreghiaccio
< Spegni la luce che sta ancora sognando > aggiunse sfiorando con il dorso della mano la dura pelle e pensando: “Se la notte ti concedesse, nella tua piccola vita, anche un solo abbraccio mentre ti bacia la pelle e l’anima, allora capiresti che significa smettere di dibattersi, arrendersi, smettere perfino di piangere. Forse, per un attimo, sprofondare nella inesistenza, sciogliersi nel buio. La notte ha il dolore tatuato, e in un solo abbraccio può portarti via per sempre. A me è successo.” < Posso formulare una domanda? > chiese la macchina abbassando l’intensità luminosa. Ascoltò stupito la richiesta, intuendo nella voce elettronica un flebile accento di emozione. Prontamente ripudiò la perversa sensazione. < Certo che puoi > rispose dissimulando la perplessità. < Cosa rappresenta per voi questa creatura addormentata? > Osservò il gigante adagiato nella amaca che lo sorreggeva e lo rivide solcare il cielo mentre volteggiava nascosto dalla bruma leggera dell’alba. Si abbandonò per qualche istante al leggero sapore della malinconia. I suoi occhi così taglienti, così assassini, per pochi decimi di secondo sembrarono realmente umani. Sfiorò le palpebre cercando di trattenere quell’emozione che tracimava con la lacrima, poi si sedette vicino alla creatura e sorrise. “Cosa rappresenti per me? Sei la mia famiglia, sei la mia casa, sei il mio credo e sei ciò che ho smarrito… la mia identità.” |
Post n°1223 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da imperatoreghiaccio
Era in piedi davanti al letto osservando la ragazza. Si rese conto in quell’istante della sua bellezza e di come si fosse adagiata sul letto in una posa estremamente sensuale. < Hai mai fatto del sesso con una ragazza che devi legare perché non ti faccia del male fisico? > < Indemoniata? > < Non essere stupido e soprattutto limitato, essere razionali non significa per forza dover comprendere tutti i misteri dell’universo, perché ci sono aspetti della vita che non sono facili da comprendere nemmeno a chi li vive. Io sto bene nel mio buio e non sento la mancanza di una luce che illumini il lento cadere nel vuoto, ma a volte, per un attimo, ho bisogno di sentire un’emozione che nutra il corpo e il pensiero >Si rialzò dal giaciglio lasciando cadere la veste a terra, mostrandosi alla luce tremula delle candele disposte a cerchio attorno al letto. Gli occhi di Diaccio scivolarono sul fisico della ragazza, infilando la voglia dentro la pelle pallida. < Sei davvero molto bella ed io sarei lusingato di fare l’amore con te, ma sono impegnato o almeno dovrei esserlo... > < Nessuno lo è veramente per sempre > disse avvicinandosi lentamente, sinuosa come un felino in cerca del pasto. < Non lo sono mai stato prima, ma ho iniziato a esserlo... >Replicò balbettando, mentre il calore del corpo prendeva forma in un lascivo adescamento. Lei prese un disco in vinile e lo mise sul piatto, la puntina criccando iniziò a leggere la traccia, restituendo attraverso le casse la musica del Bolero di Ravel, una melodia potente, insistente, sensuale, irresistibile. < Davvero? > disse accostando le incandescenti labbra alla sua bocca. Le lingue si toccarono leggermente e poi iniziarono a guerreggiare fra loro, le mani di Diaccio raggiunsero quelle della ragazza nascoste dietro la schiena, serrandole in una presa cattiva, di nemesi. < Fermati adesso o sarà troppo tardi. Devi legarmi saldamente > < Va bene > disse col sorriso irriverente stampato in volto. < Non hai capito, io ti prego di legarmi, perché quando raggiungo l’apice sono capace di cose che non riesco nemmeno a pensare >Disse sistemandosi a gattoni sul letto, appoggiando le mani alla spalliera e i piedi allo stesso modo contro i montanti del letto. Diaccio si spogliò gettando gli indumenti per terra, eccitato dalla visione della ragazza nuda sul letto, in preda a una frenesia che non conosceva. < Legami! > urlò ancora voltando lo sguardo, trafiggendolo con la lava incandescente di quei mirabili gioielli incastonati nella voglia. Sempre più preso da un’irrefrenabile brama, raccolse i nastri di tessuto e cominciò a legare i polsi e le caviglie della ragazza, uno alla volta, girandole attorno, seguito dagli occhi infuocati di lei. < Sono abbastanza stretti? > chiese a lavoro ultimato < Non lo sono mai abbastanza! Spegni le lampade e anche le candele attorno al letto, lascia solo che la luce della luna filtri dalle persiane e ci accompagni nel viaggio >Dopo aver spento tutto, in un’oscurità impressionante, si avvicinò al letto a tentoni. Appoggiò le mani sulla morbida seta della pelle, punzecchiando con le dita sino alla testa, poi scivolò indietro con la bocca lungo la schiena, sino a giungere alla vulva fremente, la baciò, accostando le labbra all’umido fiore. Lei si contorceva mentre la sua lingua iniziava a scavare nel miele dolciastro di quel fiore perverso, i suoi lamenti aumentavano d’intensità a ogni assalto.Si inginocchiò dietro accostando il membro turgido, poi d’impeto s’insinuò in lei facendole emettere un grido di godimento, mentre inarcava la schiena offrendo i capelli da abbrancare come briglie per sorreggere il galoppo selvaggio. Inabissava colpi penetrando la ragazza che a ogni affondo aumentava i mugolii, sino a esplodere in un urlo animale. Diaccio sentì una fitta intensa sul collo, vicino alla nuca, guadagnargli l’orgasmo e poi restò ansimante sul corpo caldo che lentamente si rilassava. |
Post n°1222 pubblicato il 14 Agosto 2015 da imperatoreghiaccio
Ho il disperato bisogno di smarrire, nei tuoi occhi ho l’implacabile siccità dei tuoi respiri e voglio sfiorare ancora la tua vita, come un tempo. Come il tempo che ho perso, perdendoti quello che mi è stato rubato, rubandoti quello che poteva essere, essendoti quello che potevo avere, avendoti. Ho voglia di amaro e fiele per amare le onde e il mare, ma il bisogno di affogare non può placare la sete. Aronne Micael Belial |
Post n°1221 pubblicato il 14 Agosto 2015 da imperatoreghiaccio
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Post n°1220 pubblicato il 17 Giugno 2014 da imperatoreghiaccio
mi sono affacciato allo specchio e ho dovuto guardare dentro le viscere del mio male. ho visto l'abisso offrirsi intenso,... inesorabile, maestoso, invitante, così nero, denso e vuoto così immenso e confinato in me. è un oceano di lacrime che non posso piangere non è il momento per farlo ma quando potrò permettermelo non avrò più onda in me. questa spiaggia di cocci di ossidiana taglia anche il respiro e quella striscia di sangue è l'orma bavosa di una lumaca cannibale che si è persa o forse vinta. Aronne Micael Belial |
Post n°1218 pubblicato il 04 Marzo 2014 da imperatoreghiaccio
al tuo respiro che profuma questa stanza ai tuoi occhi che mi guardano senza guardarmi alla luce che si inchina al tuo sorriso ai tuoi pensieri arruffati nei capelli alle tue dita che sfiorano l'aria ai tuoi passi calpestati sul cuore alle carezze graffiate nel mentre il tempo attende. perché mi piace sapere che comunque il possesso non è certezza e che anche se sei in un altro mondo, in nuovo vento, persa in un amore che sogni persa nei ricordi di chi come me ha rinunciato, sei sempre il dolore che ho dentro (11-08-2005) |
Post n°1217 pubblicato il 26 Dicembre 2013 da imperatoreghiaccio
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Post n°1216 pubblicato il 10 Novembre 2013 da imperatoreghiaccio
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Post n°1214 pubblicato il 30 Ottobre 2013 da imperatoreghiaccio
the hours are slipping by
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Post n°1213 pubblicato il 27 Ottobre 2013 da imperatoreghiaccio
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Post n°1212 pubblicato il 27 Ottobre 2013 da imperatoreghiaccio
è come se una scheggia della mia anima impattasse contro il bianco di questo foglio, riempiendolo di graffi, incidendo profonda la sua piatta superficie, e riempiendo i solchi, quasi fossero quelli di un disco in vinile, di inchiostro dai vermigli riflessi, dal gusto di ferro... a volte lecco le mie dita, dopo aver scritto, e percepisco chiaro il gusto di ruggine e mi piace sapere che è una lacrima della mia anima, una stilla di me... |
Post n°1211 pubblicato il 10 Luglio 2013 da imperatoreghiaccio
Questo silenzio irreale nascosto dietro di me sembra non avere fine. A volte interrompo un pensiero con un colpo di tosse... forse per dare un senso o forse solo per cessare questo non rumore. Eppure lui è qui, lo sento vicino, accostato, addossato, attorno a me, è dappertutto e non vuole lasciare questa ansia che mugola timorosa. Io vorrei farlo smettere, dandogli in pasto le mie grida, ma non è mai sazio e continua a restare in silenzio. |
Post n°1210 pubblicato il 25 Giugno 2013 da imperatoreghiaccio
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DIRITTI E ROVESCI
La stirpe del Ghiaccio
by Aronne Micael Belial
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