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« M5S, outing di GrilloLA CRESTA DEL GRILLO »

CAPITAN PIZZA - Un altro eretico.

Post n°1437 pubblicato il 09 Aprile 2014 da pasquino_indignato
 

Grillo contro "capitan Pizza"
Europee, "perché parli?"

Dal blog del leader del M5s nuovo affondo contro il sindaco che aveva criticato i metodi per arrivare alle candidature. Il capogruppo grillino a Parma: "Siamo uniti". Solidarietà da Favia e Civati.


Grillo contro
(ansa) Nuova bordata di Beppe Grillo contro il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. In un post pubblicato sul suo blog, e corredato da un video con le affermazioni del primo cittadino sulla scelta dei candidati grillini alle elezioni Europee, il leader del M5s scrive: "Il MoVimento 5 Stelle è ecumenico, è aperto a tutti i cittadini italiani che vogliano farne parte e disposti ad accettarne le poche, chiare e semplici regole. Per essere candidati con il M5S è sufficiente rispettare i requisiti di iscrizione ed essere cittadini italiani incensurati".

E ancora: "Non devi essere conosciuto da qualcuno, che sia egli il primo dei sindaci o l'ultimo degli attivisti. Capitan Pizza però non è d'accordo con quelle stesse regole che l'hanno portato a essere sindaco di Parma. In questo video dice: 'E' un dato di fatto che in tutti i territori si è candidata gente che noi non abbiam mai visto. Vuol dire che non si sono spesi per il territorio. [...] L'attivismo in questo modo viene fatto cadere. [...] Uno sconosciuto perché dovrei votarlo? [...] La conoscenza secondo me è importante. [...] Aspetto i risultati. Mi piace parlare dopo aver visto per dare un giudizio'. E allora perché parli?".

Parole che lasciano poco spazio ai dubbi su quanto siano deteriorati i rapporti tra i due. Questo nonostante il tentativo di pacificazione di Pizzarotti che pochi giorni fa ha criticato i media parlando di polemiche montate ad arte per metterlo in contrapposizione a Grillo. Il quale, in una intervista a Repubblica, aveva detto: "Pizzarotti è solo in cerca di visibilità". Oggi un nuovo affondo.

M5S DI PARMA: "NO COMMENT" - "Per il momento preferiamo non commentare, vogliamo prima valutare insieme la situazione". Così aveva commentato nel pomeriggio Marco Bosi, capogruppo M5s nel Consiglio comunale di Parma, entrando in Municipio, dove Pizzarotti ha riunito la sua Giunta. Nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni, anche se ad alcuni esponenti del Movimento è scappato un "questa volta la cosa è molto seria".

Si preferisce definire una linea comune prima di commentare, ma è trapelato che ci sarebbero già state telefonate fra esponenti del M5S di Parma e l'entourage di Grillo, anche se non un contatto diretto fra il sindaco e il leader del Movimento.

In serata Bosi, ospite di una trasmissione su Tv Parma, ha dichiarato: "Sono due personalità forti, è innegabile, ed è evidente dal blog che Grillo non ha apprezzato l'uscita di Pizzarotti. Ma lui non aveva voluto attaccare Grillo, solo dire che questo tipo di selezione ci avrebbe indebolito". Secondo il capogruppo "dai commenti sul blog di Grillo si vede che questa interpretazione al post di Pizzarotti non l'ho data solo io ma anche molti altri".

Bosi ha poi ammesso che non si aspettava un attacco simile da parte di Grillo ma ha confermato la sua fiducia al sindaco: "Son contento che abbia deciso di prendere tempo prima di rispondere", ha commentato, sostenendo che una eventuale rottura tra i due non comporterebbe una scissione del M5s locale: "La nostra realtà sono 20 consiglieri che si riconoscono nell'impostazione di Pizzarotti e apprezzano quello che abbiamo fatto. La squadra è compatta, noi consiglieri raramente abbiamo avuto dei problemi. Noi dobbiamo valutare il lavoro che ha fatto la Giunta".

A livello nazionale, però, conclude l'esponente grillino, "ci sarebbe un impatto forte all'interno del Movimento, perché noi siamo un punto di riferimento, perché siamo quelli che ce l'hanno fatta".

Ha dei dubbi sulla tenuta del Movimento 5 stelle di Parma il capogruppo Pd in consiglio comunale Nicola Dall'Olio, candidato alle Europee. "Pizzarotti - scrive in una nota - ha ragione a dire che non si possono candidare al Parlamento europeo persone sconosciute, che non si sono spese per il territorio, che non hanno costruito relazioni impegnandosi attivamente per qualcosa. A Parma stiamo sperimentando le conseguenze di avere portato al governo della città persone che nessuno conosceva, senza competenza, senza esperienza. Il risultato è l'immobilismo, la paralisi, il declino e il degrado di una città. 

Ma Pizzarotti, ora che è Sindaco, dimentica che proprio questo, l'idea che chiunque, senza alcun merito o qualità, se non quella di essere incensurato, possa candidarsi per cariche parlamentari o per guidare una città è uno dei principi cardine del M5S. E da questo punto di vista ha perfettamente ragione anche Grillo a ricordaglielo. Entrambi hanno paradossalmente ragione. L'uno nel criticare il principio fondante del movimento. L'altro nel ricordare che proprio in virtù di quel principio Pizzarotti è riuscito a diventare Sindaco. 

La questione che ora si pone è questa: la maggioranza in consiglio comunale dà ragione a Capitan Pizza o al capo del movimento Beppe Grillo?".

LE REAZIONI DEL M5S - Mentre c'è chi ironizza, come il deputato 5 stelle Walter Rizzetto che ha twittato "(rotti) con (pizza)?", sulla pagina Facebook del sindaco di Parma si scatena una vera e propria bagarre nei commenti, tra chi spalleggia per Pizzarotti e chi difende Grillo.

"In effetti Beppe ha ragione. Pizza, sei un bravo sindaco ma astieniti da parlare di argomenti nazionali ed europei", gli dice Giulio Stefani, attivista di Vicenza che si definisce 'Responsabile social media presso Movimento Cinque Stelle'. Fioccano subito altri commenti critici: "Pizzarotti sei stato nominato! siamo in guerra e tu sei un disertore! A casa!". Anche se Stefani cerca di abbassare i toni: "Il sindaco di Parma deve essere una risorsa per il M5s, non un peso. Qui, salvo sviluppi della situazione, nessuno manda a casa nessuno".

Difficile contare i "mi piace", visto che il post a cui i commenti fanno riferimento parla di raccolta differenziata a Parma. Il sindaco, infatti, non ha ancora commentato né pubblicamente né tantomeno sul social in merito alla pugnalata arrivata dal leader.

"Andate sul blog e leggetevi i commenti.. le critiche sono tutte per Beppe!", lo appoggia qualcuno. E poi: "non sono d'accordo con Pizzarotti. La forza del M5S è proprio questa, che qualunque semplice cittadino può avere l'opportunità di fare il bene del Paese candidandosi" e "non è che Pizzarotti era così conosciuto prima della sua elezione. Perchè prima ti è andata bene questa corrente di pensiero ed adesso che sei stato eletto non sei più d'accordo?".

Su Twitter consola il primo cittadino un ex collega del Movimento, Giovanni Favia, che se ne andò sbattendo la porta dopo aver duramente criticato Grillo e Casaleggio. "Caro Federico - twitta il consigliere regionale dell'Emilia Romagna - non si può sempre pensare al quieto vivere. Meglio cadere in piedi che vivere genuflessi al padrone del m5s. Speriamo si curi". Poi ha aggiunto: "Pizzarotti non verrà espulso, è stato umiliato e basta così. Temo non reagirà, sancendo così il potere assoluto e meschino di Lord Grillo".

CIVATI: "MI DISPIACE" - Ma la difesa più inaspettata arriva da Pippo Civati del Pd, che definisce l'uscita di Grillo un attacco "a freddo e un po' insensato". Il parlamentare, che ha puntato parecchio sul dialogo con il movimento 5 stelle, aveva incontrato Pizzarotti nei mesi scorsi a Milano all'inaugurazione di un libro.

In quell'occasione, rievoca Civati sul suo blog, "dissi che il 'Pizza' doveva essere più chiaro sulle espulsioni, perchè aveva - secondo me - parlato troppo in politichese. Lo chiamai così, non per prenderlo in giro, ma perchè mi ricordavo che a parma Pizzarotti ogni tanto lo appellano così, con tono amichevole". Ma "un militante del m5s si arrabbiò moltissimo, e mi prese a male parole perchè non avrei dovuto chiamarlo così, che ero un volpone, che mancavo di rispetto, ecc. Oggi guardate come lo chiama il blog di grillo, dedicandogli un attacco molto più violento del mio. Capitan pizza".

Poi Civati scrive: "Secondo la solita letteratura (clandestina) quella sera con Pizzarotti avremmo messo a punto chissà quale piano. Invece arrivai colpevolmente tardissimo e dovetti andare via immediatamente, non potendo scambiare con Pizzarotti se non le chiacchiere pubbliche che sono state riprese e mandate in onda sul web e in tv. Mi sono reso conto ora di non avere nemmeno il suo numero: gli avrei scritto che mi dispiaceva per l'attacco di oggi, a freddo e un po' insensato. Lo faccio da qui".

la Repubblica, 08 Aprile 2014

I fanatici la chiamano "discussione interna", a me pare una scomunica, una censura ed il preludio di un'epurazione.

Pasquino, 09 Aprile 2014

 
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