gualkon_fukk il 27/03/09 alle 16:49 via WEB
Si, lo so, me lo dicono spesso... io sono contrario ad ogni forma di stupidità, perbenismo e sfruttamento.
Credo fermamente che il buon Dio ci abbia dotati tutti di coscienza, intelligenza e libero arbitrio, quindi ciascuno è libero di fare quel che più gli aggrada, secondo coscienza ed essendo ben consapevole di tutti i pro ed i contro cui va incontro quando sceglie per una cosa piuttosto che per un'altra.
Riguardo la prostituzione, trovo che sia semplicemente stupido (per non dire che la reputo una complicità criminale) da parte dello Stato Italiano arroccarsi su posizioni manifestamente antistoriche dettate da pura piaggeria nei confronti dei maggiorenti del Vaticano, quando il fenomeno prostituzione c'è, c'è sempre stato ed è stato ampiamente dimostrato che è ineliminabile.
Tanto vale accettare la situazione per quello che è e cercare di trarne quanto di buono è possibile ottenere; regolamentare il mercato (se mi passi l'espressione) come si regola il traffico, la vendita ed il consumo di qualsiasi altra merce, garantendo la massima sicurezza agli operatori del settore e ai cittadini-consumatori e - cosa che non fa mai male - ottenendone anche un rientro economico che - in tempi di magra come questi e con tanta gente che non sa più come sbarcare il lunario - potrebbe essere una mano santa per le esauste casse dell'erario.
Per contro, come ho detto sopra, aborro lo sfruttamento della prostituzione, che allo stato attuale ingrassa ed alimenta solo la macchina dell'illegalità, come qualsiasi altra forma di sfruttamento dei lavoratori, in qualunque settore essi operino.
Per rendere un po' più chiaro il concetto con un esempio terra-terra, vedo il ripristino e la regolamentazione delle cosiddette Case di tolleranza nel nostro Paese alla stregua di un qualsiasi altro intervento per la regolamentazione di una qualsiasi altra attività lavorativa o imprenditoriale autonoma o in cooperativa... non conosco la tua situazione, ma quando mi costringono - prendendomi letteralmente per fame - a lavorare in condizioni inique, al limite della decenza e al minimo (o sotto al minimo) sindacale, senza tutele o diritti, non sono in condizioni uguali o peggiori rispetto a quanti si prostituiscono senza controllo in strada?
Non sono sottoposto alle stesse (possibili) angherie e agli stessi pericoli, come capita spesso e volentieri p.es. nell'edilizia o nell'agricoltura, dove tanta gente viene sfruttata e se gli succede qualcosa sono solo cazzi suoi?
Non siamo TUTTI delle puttane? In fin dei conti non facciamo altro che fornire una prestazione in cambio di un po' di vile denaro.
Per questo la mia posizione sembra ambivalente: si, sono per le case chiuse; no: sono contro la prostituzione... specie quando viene presa a pretesto dal governo ad ogni livello, nazionale e locale, per creare allarme sociale e nascondere le vere magagne del Paese.
In quanto al fatto che le prostitute rovinino le famiglie, lasciami dire che la responsabilità non è certo delle ragazze che stanno lì, di fatto, ad erogare un servizio, ancorché di natura sessuale.
Quello che invece mi domando io semmai è perché un uomo sposato e magari con figli sente il bisogno di andare a puttane.
Stranamente però non vedo mai nessuno/a fare un minimo di esame di coscienza per arrivare al bandolo e dirimere la matassa.
Infine - e poi ti lascio, altrimenti finisce che scrivo un saggio - rovinano molto di più le famiglie le/gli amanti che i coniugi si fanno, per non parlare delle conseguenze che questi tradimenti continuativi spesso portano nella vita della famiglia (mai sentito parlare di figli illegittimi?).
Questo con le prostitute non accade, perché si tratta di rapporti prettamente fisici, una botta e via, lì finisce la storia: niente ulteriori conseguenze, strascichi, telefonate... possiamo dire lo stesso di un'amante?
(Rispondi)
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Inviato da: cassetta2
il 03/08/2020 alle 12:04
Inviato da: emilytorn82
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