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Affittasi villetta Torre Suda vicino a Gallipoli, a 400 mt. dal mare, climatizzata, 2 unità abitative, complessivamente: 2 camere matrimoniali, 2 saloni, una cameretta, sala con soffitto a stella,  8-9 posti letto, cucina abitabile + angolo cottura, grande giardino intorno, ampia veranda, posti macchina, terrazzo vista mare.

 

Acquerello: Rimini Ponte di Tiberio

 


 

Acquerello, donna allo specchio

 

Messaggi del 22/09/2007

Post N° 121

Post n°121 pubblicato il 22 Settembre 2007 da MANUGIA95

dal sito: http://ellenbogens.wordpress.com/

 
 
 

IERI

Post n°120 pubblicato il 22 Settembre 2007 da MANUGIA95

Ieri solo ieri

era, quando l'aria e il cielo

erano rosa,

solo ieri

quando credevo di sapere

e non sapevo

la vita.

Ieri era

quando l'orizzonte era lontano,

pieno di colori e di promesse.

Emanuela Di Caprio

 
 
 

Post N° 119

Post n°119 pubblicato il 22 Settembre 2007 da MANUGIA95

 
 
 

Post n°118 pubblicato il 22 Settembre 2007 da MANUGIA95

Sono magra, ma passo per grassa

Sono vecchia, ma ancora ragassa

Ho qualche ruga,

Ma sono una figa

Non sono felice?


E chi lo dice!

Mi guardano ancora tutti

A dir il vero solo vecchi e brutti

E quando l’occhio mi trucco

Presto presto qualcuno mi cucco.

La mattina mi trucco in fretta

E ho il dentifricio nella borsetta

Non si sa mai se dopo, un bel fico

Non mi dia un bacio proprio dove io dico.

Mio marito la lezione ha imparato:

son la più bella del vicinato.

E se il contrario prova a dire

Gli rimane sol di fuggire.

Sono magra, ma passo per grassa

Sono vecchia, ma ancora ragassa.

Sono solo una magra finta

Ma non mi voglio dare per vinta.

Nei negozi non provo il quarantotto

Il seno  lo strizzo ben sotto.

La pancia mi tengo tirata

La cute mi tengo rasata.

E se poi mi dicono brutta

Penso: oggi non ce l’ho messa tutta!

Emanuela Di caprio

 
 
 

GIA' ORA

Post n°117 pubblicato il 22 Settembre 2007 da MANUGIA95

Già ora a Roma molte ragazze trovano posto come baby sitter presso famiglie cinesi titolari di grandi imprese. Come, sempre presso di loro, trovano lavoro commesse, badanti, contabili e colf.

E' una maglia sottile che si espande a macchia d'olio: interi quartieri vendono merce cinese, per non parlare dei ristoranti che da molti anni hanno aperto diversi punti nelle grandi città.

Voi che ne dite?

 
 
 

LA CINA E' VICINA.....

Post n°116 pubblicato il 22 Settembre 2007 da MANUGIA95

Nascerà un nuovo equilibrio mondiale?

La Cina si sta dedicando nell'ultimo decennio al rinnovamento e alla modernizzazione del proprio esercito e le risorse incanalate in quest'obbiettivo saranno sempre più crescenti negli anni avvenire. Lo scopo è difensivo o offensivo? Gli investimenti hanno riguardato e riguardano batterie missilistiche dalle più disparate capacità balistiche, dalle brevi a quelle di lungo raggio; non solo, altre risorse sono state investite in missili nucleari in questi ultimi anni.

La galoppante capacità militare si sviluppa per assurgere al ruolo di deterrente contro chiunque voglia indebolire la Cina o c'è qualche obiettivo in più che con essa ci si aspetta di raggiungere?

Tutte queste trasformazioni vertono principalmente sul rinnovato Secondo Corpo d'Artiglieria cinese che dovrebbe rappresentare il futuro; dovrà essere preparato per guerre locali fortemente informatizzate, condurre i conflitti con velocità, flessibilità, colpi mirati e distruttivi, utilizzo delle tecnologie più avanzate (anche non convenzionali) e con possibilità di integrarsi efficacemente e senza complicazioni con gli altri reparti dell'esercito.

Taiwan in primis e gli Stati Uniti non possono che trovarsi in una situazione di crescente pressione e minaccia, la Cina avrebbe possibilità di colpire e mettere in ginocchio Taiwan colpendo tutte le vie di comunicazioni quali porti, aeroporti, centri di comando con 5 cicli di batterie missilistiche impiegando solo dieci ore (China brief, The Jamestown Foundation). Questi dati permettono di comprendere facilmente il pericolo. Nel frattempo la ricerca e lo sviluppo in ambito nucleare fa in modo di tenere a bada ogni eventuale iniziativa statunitense contro la Cina.

Ma la realtà così descritta potrebbe quasi apparire poco complicata, purtroppo tale non è, l'influenza e gli interessi in gioco toccano tutta l'Asia, il Pacifico, di riflesso anche il Medio Oriente (destinato negli anni secondo molti ad avere un ruolo sempre meno centrale per la ricerca degli equilibri mondiali), con nazioni quali Giappone e soprattutto India fortemente accerchiate da questa situazione di movimenti geopolitici. L'India infatti oscilla tra i corteggiamenti della Cina come degli Usa; certo è che comunque quest'ultimi non potrebbero reggere in alcun modo un asse Cina-India, in quanto entrambe dovrebbero superare economicamente e militarmente gli Stati Uniti nei prossimi quarant'anni.

Se di mezzo non ci fossero armi nucleari a fare da deterrente contro attacchi territoriali sarebbe meglio colpire la Cina ragionevolmente oggi piuttosto che tra qualche anno (secondo un approccio realista).

L'Europa si trova in mezzo, con la sua sfuocata politica estera, accettando magari accomodamenti con gli stati quali Russia e Cina pur di evitare conflitti e tensioni crescenti, stati non propriamente democratici e dediti a pratiche tipiche degli stati autoritari, il primo con metodi certamente più celati.

In tutto questo sistema la Nato ha bisogno di riconfigurarsi per poter avere ancora un ruolo all'interno della geopolitica mondiale.

Uno dei punti altrettanto fondamentali su cui ragionare sono le risorse energetiche di cui hanno bisogno sia la Cina che l'India per accompagnare la loro crescita vertiginosa, perciò la domanda che continua a rimbalzare tra gli studiosi, i giornalisti e gli analisti è: a cosa porterà una competizione talmente selvaggia tra questi nuovi colossi e gli Usa?

L'unica certezza è che l'Africa, trovandosi apparentemente all'esterno delle zone di influenza, ed essendo troppo debole, continuerà ad essere il continente di guerre civili, fame e tragedie quotidiane. Teoricamente.

In realtà la Cina si è mossa anche su questo fronte, intavolando rapporti commerciali sempre più intensi, importando petrolio (il 25% del fabbisogno interno, Angola e Sudan i paesi principali), metalli e anche prodotti agricoli (molte aziende cinesi gestiscono i mercati agricoli) esportando merci, forza lavoro e risorse tecniche. Sarebbero presenti in 49 paesi africani 700 compagnie cinesi. Il giro di affari è notevole.

La imprese occidentali non rischiano di investire in questi paesi martoriati da conflitti interni costanti e da corruzione politica, la Cina soprassede questi problemi in quanto ha bisogno di materie prime e di mercati verso i quali esportare. Un esempio numerico lampante riguarda i commerci tra Pechino e il continente che nel 2003 sono stati di 18,5 miliardi di dollari Usa, oltre il 50% in più rispetto al 2002 (www.asianews.it).

La Cina finanzia in Africa la realizzazione delle infrastrutture, linee di comunicazione ed elettriche, raffinerie petrolifere ecc... Appare chiaro che ciò non si verifica tanto per magnanimità ma per estendere la propria influenza economica e politica.

Nuovi investimenti cinesi per 27 miliardi di dollari, divisi in circa 800 progetti in 46 diversi Paesi, sarebbero pronti (www.bussinessonline.it). Il presidente della Banca mondiale Paul Wolfowitz afferma che Pechino viola ripetutamente le regole del mercato internazionale. Le aziende cinesi vincono infatti gli appalti grazie agli aiuti governativi e allo Stato che si assume tutto il rischio di impresa, facendosi inoltre promotrice e vanto della riduzione del debito dei paesi africani, quest'ultimi perciò le favoriscono a loro volta, anche per la loro dinamicità e capacità di azione in breve tempo.

In molti accusano anche il governo cinese di dare soldi senza badare a chi vanno a finire (così ad esempio essa è stata additata di aver finanziato le forze sudanesi responsabili del genocidio in Darfur, dal Sudan del resto proviene il 60% del petrolio che la Cina preleva da tutta l'Africa).

Dunque non è difficile cogliere che nonostante l'entrata del gigante cinese nelle economie locali la situazione africana di costellazione di stati ex colonizzati ma mai decolonizzati dai capitali stranieri rimane immutata e rimarrà tale plausibilmente per molti anni.

L'Africa non rappresenta che uno dei più tradizionali campi di azione di coloro che detengono o aspirano a detenere il primato del potere politico, economico e militare a livello planetario.

La geopolitica internazionale è in fermento, bisogna capire se si tratta di aggiustamenti più o meno canonici o se c'è possibilità che si arrivi a veri e propri terremoti con la nascita di un nuovo equilibrio mondiale nel quale gli Stati Uniti degraderebbero al ruolo di comprimari, se non addirittura in posizione secondaria.

Attendiamo con impazienza che il mondo “più popolare” dell'informazione abbia il coraggio di affrontare questi temi tutt'altro che secondari rispetto al tanto sbandierato e reclamizzato terrorismo internazionale.

Nico Guzzi

Fonte: www.warnews.it - 9 gennaio 2007

 
 
 

Post N° 115

Post n°115 pubblicato il 22 Settembre 2007 da MANUGIA95

Non avere un pensiero e saperlo esprimere, è questo che fa di uno un giornalista.
Karl Kraus
 

 
 
 

Post N° 114

Post n°114 pubblicato il 22 Settembre 2007 da MANUGIA95

Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.
George Orwell

 
 
 

MANI PULITE....

Post n°113 pubblicato il 22 Settembre 2007 da MANUGIA95

Mani pulite 15 anni dopo, le bugie di chi ha combattuto l’inchiesta

Oggi ricorre il 15° anniversario dell’arresto di Mario Chiesa, che diede il via all'indagine Mani Pulite. Per l'occasione, vengono riesumate su giornali e tv tutte le bugie e i luoghi comuni inventati nell'ultimo decennio per la campagna revisionista craxian-berlusconiana, che ha trovato tante sponde anche a sinistra. Proponiamo qui un piccolo riepilogo delle falsità più smaccate, seguite dalla confutazione dei fatti e dei documenti.
* * *

1) Manette facili. "I magistrati milanesi abusavano della carcerazione preventiva per estorcere confessioni agli indagati" (Silvio Berlusconi, 30-9-2002). La frottola delle "manette facili" non sta in piedi. Nemmeno un caso concreto è stato mai dimostrato, anzi c'è la prova del contrario, fornita da una fonte insospettabile: gli ispettori sguinzagliati dal primo governo Berlusconi contro la Procura di Milano proprio per cercarvi qualche pelo nell'uovo. Nella loro relazione ispettiva finale, resa nota il 15 maggio '95, si legge: "Nessun rilievo può essere mosso ai magistrati milanesi, i quali non paiono aver esorbitato dai limiti imposti dalla legge nell'esercizio dei loro poteri... Non si è riscontrata un'apprezzabile e significativa casistica di annullamenti delle decisioni che hanno dato luogo a quelle detenzioni... I provvedimenti custodiali sono stati spesso suffragati... dall'ulteriore e decisiva prova della confessione dell'indagato. Né è risultato che tali confessioni siano state in seguito ritrattate perché rese sotto la minaccia dell'ulteriore protrarsi della detenzione.... Non è possibile ascrivere quelle confessioni alle "condizioni fisiche e psicologiche disumane" nelle quali si sarebbero venuti a trovare molti indagati, alcuni dei quali suicidatisi, condizioni cui fa riferimento l'on. Sgarbi: non è stata mai segnalata l'applicazione di regimi detentivi differenziati e inaspriti rispetto alla generalità dei casi". Del resto, ogni ordinanza di cattura viene chiesta dal pm, è deliberata da un gip, riesaminata dal Tribunale della Libertà (tre giudici) e poi rivisitata dalla Cassazione (cinque giudici). Alla bufala delle manette facili si aggancia quella dei presunti suicidi in carcere: invece nessun arrestato su richiesta del pool Mani pulite si è mai tolto la vita in cella.

2) Comunisti risparmiati. "C'è stata una guerra civile negli anni 90, quando una piccola parte della magistratura eliminò dalla scena politica i partiti che avevano governato il Paese per mezzo secolo, lasciando fuori quello comunista. Un'azione lungamente studiata dai comunisti per la presa del potere" (Berlusconi, 13-11-2001). Ma i primi due politici doc arrestati in Mani Pulite erano dell'ex Pci: Soave ed Li Calzi. Il pool di Milano inquisì quasi l'intero vertice del Pci-Pds milanese. E poi le prime elezioni dopo Tangentopoli non le vinsero le sinistre: le vinse Berlusconi. Resta da capire comunque quando Berlusconi abbia maturato quelle bislacche convinzioni, visto che - come vedremo - elogiò per due anni Mani Pulite, e offrì a Di Pietro il ministero dell'Interno e a Davigo il ministero della Giustizia nel suo primo governo. Forse perché era conscio che non il pool di Milano, ma la corruzione era all'origine del tracollo della Prima Repubblica, come lui stesso ebbe a dire in tv nel discorso della discesa in campo: "La vecchia classe politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L'autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del debito pubblico e del sistema del finanziamento illegale dei partiti, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio a una nuova Repubblica" (26-1-94). E poco dopo: "Basta con i ladri di Stato, noi siamo per una politica nuova, diversa, pulita. Siamo l'Italia che lavora contro l'Italia che ruba (6-2-94). Ancora nel dicembre '94, dopo le dimissioni di Di Pietro, il giudizio di Berlusconi sull'uomo-simbolo di Mani Pulite era semplicemente entusiastico: "Sarebbe giusto che un uomo con le qualità di Di Pietro le facesse valere sulla scena politica. La sua discesa in campo potrebbe essere una buona cosa. La sua ansia moralizzatrice è patrimonio di tutti e potrebbe essere utile al Paese. I miei giornali, le mie tv, il mio gruppo sono sempre stati in prima fila nel sostenere i giudici di Mani Pulite (8-12-94). I giudici non hanno mai impedito ad alcun partito o candidato di presentarsi alle elezioni. Erano gli elettori che, sapendo quanto questi avevano rubato, non li avrebbero più votati. Così si presentò Berlusconi: perché nel '94 non candidò nessun politico inquisito della Prima Repubblica, visto che nessuno era stato arrestato né inibito dei diritti civili? Perché, anziché candidare Craxi in Forza Italia, permise che perdesse l'immunità parlamentare e fuggisse ad Hammamet?

3) La persecuzione politica. "Appena sono sceso in politica, hanno cominciato a fischiare i proiettili delle procure eccellenti per rovesciare il mio governo" (Berlusconi, 16-4-1998). Ma è vero il contrario: prima nascono le inchieste sulla Fininvest, poi (e forse proprio per questo) Berlusconi "scende in campo" politico. La prima indagine sul Berlusconi imprenditore, per traffico di droga, fu aperta dalla Guardia di Finanza a Milano nel lontano 1983 e poi archiviata. Nel 1989 Berlusconi viene processato a Venezia per falsa testimonianza sulla loggia P2: nel 1990 la sezione istruttoria della Corte d'Appello ritiene il reato dimostrato, ma estinto per l'amnistia appena varata dal Parlamento. Le prime indagini del pool Mani Pulite in casa Fininvest risalgono al '92, quando analoghi accertamenti investivano tutti i gruppi imprenditoriali di livello nazionale, e quando nessuno sospettava che, di lì a due anni, Berlusconi sarebbe entrato in politica. Risale ad allora, cioè ai primordi di Mani Pulite, il primo rapporto del Secit sulle irregolarità fiscali di Publitalia. Il 26 giugno '92 il pool fa arrestare Aldo Brancher, braccio destro di Confalonieri, per 300 milioni versati al ministro De Lorenzo.

Vengono anche accertati finanziamenti al segretario del Psdi Antonio Cariglia. Il 23 novembre '92 viene indagato Paolo Berlusconi per tangenti sulle discariche e subito dopo, a Roma, per i "palazzi d'oro". Il 4 novembre '93 il pm romano Maria Cordova chiede l'arresto di Gianni Letta e Adriano Galliani per presunte tangenti sul piano delle frequenze tv collegato alla legge Mammì. A Milano viene arrestato un altro manager del gruppo, Sergio Roncucci. Emergono mazzette Fininvest per discariche e campi da golf, palazzi venduti a enti previdenziali e così via. Finiscono sotto inchiesta anche una dozzina di manager del Biscione, tra cui Confalonieri, Foscale, Dell'Utri. Nel settembre '93 il pm Tiziana Parenti indaga sulle strane manovre della Fininvest per impedire, nel 1986, la pubblicazione della biografia non autorizzata di Berlusconi dagli Editori Riuniti. Il 9 settembre 1993 i giornali annunciano che la Parenti sentirà presto Berlusconi. Ma non farà in tempo. Sarà Berlusconi a convocarla: per candidarla in Forza Italia. La realtà, dunque, è il contrario della vulgata berlusconiana: all'inizio del '94 il Cavaliere, sentendo stringersi intorno a sé il cerchio delle inchieste, si butta in politica. Lo confida lui stesso a Montanelli e Biagi: "Se non entro in politica, finisco in galera e fallisco per debiti". Le indagini sono una causa, non un effetto della discesa in campo. Lo afferma esplicitamente il gup di Brescia Carlo Bianchetti il 15 maggio 2001: "Risulta dall'esame degli atti che, contrariamente a quanto si desume dalle prospettazioni del denunciante (Berlusconi, nda), le iniziative giudiziarie... avevano preceduto e non seguito la decisione di "scendere in campo"... La Procura di Milano aveva già avviato numerosi procedimenti per fatti concernenti lui e/o le sue aziende, compiendo tra il 27 febbraio '92 e il 20 luglio '93 ben 25 accessi presso le diverse sedi Fininvest e Publitalia... si può affermare che l'impegno politico del denunciante e le indagini ai suoi danni non si pongono tra loro in rapporto di causa-effetto; la prosecuzione di indagini già iniziate, e l'avvio di ulteriori indagini collegate, in nessun modo possono connotarsi come attività giudiziaria originata dalla volontà di sanzionare il sopravvenuto impegno politico dell'indagato e a tal fine diretta".

4) L'accanimento anti-Fininvest. «C'è un accanimento spietato che si sta producendo nei confronti di un solo gruppo industriale. Un accanimento che non è casuale. I magistrati stanno facendo politica» (Berlusconi, 4-10-1994). In realtà tutti i grandi gruppi sono stati coinvolti da indagini, arresti, perquisizioni, processi negli anni di Mani Pulite: dalla Fiat alla Ferruzzi, da Ligresti a De Benedetti, da Lodigiani alle coop rosse, da Iri a Eni. Berlusconi, semmai, fa eccezione perché è uno dei pochi capitani d'industria a non esser mai stato arrestato.

5) Il golpe del '94. "Fui raggiunto a Napoli dall'invito a comparire, pubblicato dal Corriere della Sera in violazione del segreto istruttorio" (Berlusconi, 31-1-1998). "Questo potere arbitrario e di casta è stato illiberalmente esercitato nel 1994 contro un governo sgradito alla magistratura di sinistra, governo messo platealmente sotto accusa attraverso il suo leader in un procedimento iniziato a Napoli mentre presiedeva una Convenzione Onu" (Berlusconi, 29-1-2003). "Un colpo di malagiustizia privò il popolo del suo governo legittimo" (27-3-2004). Berlusconi si ostina a ripetere che il suo primo governo fu rovesciato dall'avviso di garanzia per le mazzette Fininvest alla Guardia di Finanza, a Napoli, mentre presiedeva un convegno sulla criminalità. Si trattava in realtà di un invito a comparire (una convocazione per un interrogatorio urgente), dovuto per legge, che non fu affatto notificato a Napoli, ma a Roma. Berlusconi era stato informato telefonicamente del contenuto dell'atto fin dalla sera del 21 dai carabinieri inviati da Borrelli a Roma nella convinzione che il premier fosse già rientrato, come da programma, dal vertice sulla criminalità di Napoli. Gli lessero 2 dei 3 capi d'imputazione, dopodiché il Cavaliere infuriato buttò giù la cornetta. L'indomani, quando la notizia uscì sul Corriere, non era dunque più coperta da segreto, essendo già nota all'indagato. Anzi, c'è il sospetto che fosse stata passata o almeno confermata al Corriere dall'entourage dello stesso premier, visto che il Corriere riportava solo 2 delle 3 tangenti contestate dal pool: guardacaso le stesse due che i carabinieri avevano fatto in tempo a leggergli la sera prima. In ogni caso fu Berlusconi, pur sapendo di essere accusato di corruzione, a decidere ugualmente di presiedere il convegno anche il giorno 22, da indagato, esponendo così l'Italia al ludibrio internazionale. Il governo Berlusconi poi cadde un mese dopo perché la Lega Nord gli tolse la fiducia sulla riforma delle pensioni.Tant'è che nel discorso di commiato dopo la sfiducia alla Camera, il 21 dicembre, Berlusconi fece molti attacchi a Bossi e nemmeno un accenno all'invito a comparire.

Marco Travaglio
da l'Unità del 15 febbraio 2007

 
 
 

CARO PETROLIO....  ANCORA DI PIU'?

Post n°112 pubblicato il 22 Settembre 2007 da MANUGIA95

Il caro petrolio desta preoccupazione per il possibile impatto sulle bollette degli utenti italiani

I continui record dei prezzi del petrolio potrebbero presto farsi sentire sulle tasche degli italiani. A lanciare l'allarme e' stato il presidente dell'Autorita' per l'Energia, Alessandro Ortis, che ha affermato che il persistere di quotazioni petrolifere cosi' alte desta ''preoccupazione'' per il possibile impatto sulle bollette degli utenti italiani.

Quella che si sta concludendo e' stata infatti una settimana caldissima sul fronte dei prezzi dell'energia. Sia il Brent che il Wyi hanno ritoccato al rialzo in modo sostanziooso i rispettivi record storici.

Di fronte alle attuali quotazioni, ha detto Ortis, ''sono preoccupato perche' i prezzi veleggiano a 80 dollari al barile. Questo vuol dire preoccuparsi anche per i livelli delle bollette e quando sento ogni mattina l'andamento delle quotazioni inizio a preoccuparmi davvero''.

 
 
 
 
 

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