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Padre mio

A Primo Levi
 
 
 
 
 

Affittasi villetta Torre Suda vicino a Gallipoli, a 400 mt. dal mare, climatizzata, 2 unità abitative, complessivamente: 2 camere matrimoniali, 2 saloni, una cameretta, sala con soffitto a stella,  8-9 posti letto, cucina abitabile + angolo cottura, grande giardino intorno, ampia veranda, posti macchina, terrazzo vista mare.

 

Acquerello: Rimini Ponte di Tiberio

 


 

Acquerello, donna allo specchio

 

Messaggi del 28/09/2007

ELIO MORRI

Post n°150 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95
 

Il mio professore di disegno alle medie e alle magistrali, il grande maestro pittore e scultore riminese Elio Morri con Federico Fellini, ero molto affezionata a questo mio insegnante anche perchè apprezzava molto i miei disegni e i miei dipinti.

 
 
 

Post N° 149

Post n°149 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95

www.alessioloforte.it

 
 
 

Post N° 148

Post n°148 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95


La guerra al terrore non è che controllo mentale dell’elite

di Henry Makow

È più efficace gestire la società tramite il controllo mentale che con la coercizione fisica. Quanto successo l’11 settembre e la conseguente “guerra al terrore” sono perlopiù esercitazioni in lavaggi del cervello di massa.Lo psichiatra tedesco Kurt Lewin, che, sponsorizzato da un ristretto gruppo di potere (l’élite appunto), divenne direttore del Tavistock Institute nel 1932, sviluppò per primo il modo di pensare che seguì l’11 settembre. Nel libro “Controllo della mente, controllo del mondo” (1997) Jim Keith scrive:

“A Lewin si attribuisce gran parte della ricerca dell’Istituto Tavistock sul lavaggio di cervello di massa, partendo dall’applicazione dei risultati di traumi ripetuti e di torture individuali sul controllo mentale dell’intera società”. “Se si può insinuare il terrore in una società, dice Lewin, questa società regredisce ad una forma di tabula rasa, ad una situazione cioè per cui il controllo si può facilmente introdurre da un punto esterno”.

In altre parole: creando un caos controllato, la popolazione può essere portata al punto da volersi sottomettere spontaneamente ad un controllo maggiore. Lewin asseriva che la società deve essere indotta ad uno stato equivalente a quello di prima infanzia. Questo caos sociale lo chiamò “fluidità”. (Pagina 44). I pianificatori di questa élite usarono l’11 settembre nel modo più scioccante. Imposero pesantemente la sicurezza, stanziarono molti soldi nel comparto militare ed ottennero le guerre in Afghanistan e Iraq con il consenso di una società intontita dagli eventi.

Keith cita un altro ricercatore del Tavistock, il dottor William Sargen t, autore di “Battaglia per la mente: una fisiologia di c! onversione e lavaggio del cervello” (1957) dire: “Molte cose si possono far credere a soggetti le cui funzioni cerebrali sono state disturbate a sufficienza da. paura, rabbia o eccitazione deliberatamente inculcate” (p. 48). Questo progetto è stato pianificato molto prima dell’11 settembre 2001. La storia ufficiale di quella tragedia è risultata inverosimile. Non c’erano rottami d’aereo al Pentagono. I tre edifici furono demoliti con esplosivi. I nostri “leader” sono complici nell’assassinio di più di 3.000 persone e della distruzione di un’icona statunitense. Il piano è di incorporare gli Stati Uniti in un “governo mondiale” controllato da banchieri con basi a Londra. Le nostre élite culturale, economica e politica è complice dell’ attuale occultamento dei fatti.

Shock futuri

L’élite ha pianificato la maggio r parte degli eventi culturali e politici secondo il loro effetto psicologico. JFK (John Fitzgerald Kennedy) avrebbe potuto essere eliminato in maniera più umana (aveva problemi di salute). Invece, per scioccare, lo uccisero a fucilate, “come un cane per strada” dice Mort Sahls. Jim Keith aggiunge: “L’assassinio di Kennedy è stato effettuato dall’ intelligence inglese, cioè un colpo da Tavistock Institute, la cui ragione era di scioccare il conscio statunitense in uno stato quasi-comatoso, per poterlo riprogrammare, cioè un modus operandi standard del Tavistock Institute”. (p. 143)

Lo stesso si può dire dell’assassinio di Martin Luther King e di Robert Kennedy. Il tutto culminò con la violenza inflitta ai dimostranti al convegno dei Democratici a Chicago nel 1968. Dopodiché la mia generazione regredì, come eravamo stati programmati a fare. “Accendi, sintonizzati, rilassati” disse il pifferaio della CIA Timothy Leary. [”Dico, per chi dovevo lavorare, per il KGB?” disse un Leary stizzito (Keith p. 99(, senza sapere che non c’era molta differenza]. Molti giovani divennero “teste morte”, cioè seguaci del gruppo musicale Grateful Dead (La Morte Grandiosa, ndt) di Jerry Garcia. Keith scrive: “Un promemoria dell’FBI del 1968 parla della musica dei Grateful Dead come di una strada per ‘incanalare il dissenso e la ribellione giovanile di quegli anni in una direzione più benigna e meno minacciosa”. [Essi] svolsero un servizio vitale nel distrarre molti giovani, avviandoli alla droga e al misticismo, perciò tenendoli lontani dalla politica”. (p. 179)

Keith continua col documentare i piani della CIA tesi a stabilire culti che servivano a controllare la mente e creare il cosiddetto ‘caos controllato’. Tra questi si contano la Symbionese Liberation Army, Jim Jones, Charles Manson, Scientology, la Unification Church, Son of Sam e Heaven’s Gate. Perfino l’assassinio di John Lennon rientrava in questo stato di cose (p. 183). Per arrivare ai giorni nostri ci possiamo aggiungere l’assassinio della Principessa Diana, la strage alla scuola di Columbine, la tragedia di New Orleans, gli incendi alle chiese nere e l’influenza aviaria. Cosa abbiamo qui? Una guerra segreta delle banche centrali contro la società con un continuo tamburìo di torture psicologiche destinate a destabilizzare il popolo.< BR>

L’amara verità

La cosa più significativ! a della nostra vita è che siamo vittime di un controllo mentale da parte di un’élite e neppure lo sappiamo. Ci hanno addestrati ad essere apatici e compiacenti in noi stessi. Shock politici a parte, non siamo neppure consapevoli del significato dell’operazione psicologica denominata “femminismo”, un continuo, pericoloso attacco alla nostra naturale eterosessualità mascherato come diritto della donna.

I nostri valori, identità, significato e amore ci vengono dai nostri rispettivi ruoli nell’ambito famigliare. Dal 1960 c’è stato un lavaggio del cervello delle donne tendente a far loro abbandonare il ruolo di femmine per competere per il ruolo di maschi. Le donne che si dedicavano a marito, famiglia e prole erano stigmatizzate. Il tutto fa parte di un programma a lungo termine pianificato dall’élite per distruggere l’istituzione matrimoniale e la famiglia. Secondo questo sito web, l’Istituto Tavistock ha sviluppato un tale potere negli Stati Uniti che “nessuno emerge in nessun campo a meno che sia stato addestrato in scienze del comportamento dal Tavistock o da una sua succursale”. Leggete come il Tavistock dirige centinaia di gruppi di esperti e associazioni negli Stati Uniti. Il livello di coordinamento di questa élite lascia senza fiato. Ad esempio Century 21 ha una nuova pubblicità dove si vede un agente immobiliare accogliere una coppia cinese di ceto medio che ha deciso di sistemarsi negli Stati Uniti. Il commento fuori campo dice: “Questo è il volto del futuro. Siamo agenti di cambiamento”.

Naturalmente questa pubblicità non fa colpo sugli Statunitensi che cercano casa, ma piuttosto li condiziona ad accettare l’immigrazione. Banchieri centrali e simili esseri servili da decenni usano parole del tipo “agenti di cambiamento” per descrivere se stessi. L’umanità è nelle mani di forze sataniche e sta affondando in uno stato comatoso. I nostri “! leader” lavorano per una cospirazione occulta da parte di super ricchi pervertiti e criminali che tramano in segreto la fine della civiltà occidentale per soggiogarla ad una tirannide globale. Ci vedono come animali da addestrare o da uccidere.

La buona notizia è che gli animali “devono” loro un sacco di soldi per loro decreto monetario. Quindi, se usciamo dalla loro pazzia possiamo rilassarci. Il caos è controllato. Le guerre sono orchestrate e a loro piacciono troppo i soldi per distruggerci, o perlomeno non ancora.

http://it.altermedia.info

 
 
 

Post N° 147

Post n°147 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95

L’assassinio di John Kennedy: complotto e guerra in Vietnam

Il complotto

 

La mattina del 22 novembre 1963 Kennedy atterrò all’aeroporto di Dallas. Nata dalla vittoria risicata di tre anni prima su Richard Nixon, sconfitto per centomila voti, la sua presidenza durava da 1026 giorni. La campagna per la rielezione del 1964 spinse JFK a volare nel sud del Paese. Alle 12.30, mentre l’auto presidenziale risaliva la Elm Street, nella Dealey Plaza, risuonarono gli spari. Provenivano da destra, dal sesto piano del deposito dei libri scolastici del Texas (dove vennero ritrovati tre bossoli, a conferma, secondo il rapporto Warren, che Oswald aveva sparato da lì), e di fronte, dalla celeberrima collinetta erbosa dove fu esploso il colpo mortale in faccia al presidente. E, si presume, da un piano basso del Tribunale penale di Dallas, situato dietro alla limousine.

Prima e dopo l’attentato si verificarono alcuni eventi inspiegabili. Il 17 novembre l’FBI di New Orleans ricevette un telex in cui veniva anticipato l’attentato. L’informazione rimase negli uffici del Federal Bureau per alcuni giorni prima di scomparire misteriosamente dagli schedari. Circa un’ora prima che JFK arrivasse nella Dealey Plaza, una testimone notò il mafioso Jack Ruby, futuro assassino di Oswald, mentre scaricava un uomo armato di carabina nei pressi della collinetta. La versione della donna venne alterata dall’FBI perché Ruby non venisse identificato. Nel caos che seguì agli spari, tre uomini, sbucati dalla collinetta erbosa, vennero fermati dalla polizia di Dallas e arrestati. Non basta. Il film di Abraham Zapruder, che mostrava le prove di Kennedy colpito frontalmente (con l’ultimo colpo proveniente dalla collinetta) e non da destra (il deposito di libri), rimase sigillato in una cassaforte del settimanale Life per oltre cinque anni.

E che dire dell’episodio paradossale legato al cervello di Kennedy. La materia grigia (utile per appurare la direzione in cui arrivarono le pallottole) del presidente sparì incredibilmente dall’ospedale militare in cui era stata effettuata l’autopsia. Il medico incaricato dell’esame autoptico bruciò nel camino di casa sua la prima relazione dell’autopsia. Tutto regolare? Sì, a detta della Commissione presieduta da Earl Warren (Primo giudice della Corte suprema Usa) e istituita dal neo presidente Johnson. Ma tre anni dopo i fatti di Dallas, i due terzi dell’opinione pubblica americana non credeva già più alla favola del killer solitario. Jim Garrison studiò il corposo rapporto Warren e scoprì che la Commissione aveva fatto un lavoro grossolano, dimenticando (o fingendo di dimenticare?) prove determinanti.

Il Procuratore distrettuale di New Orleans indagò, tra l’ostilità del Governo e dei media nazionali, e passò alla storia, cinque anni più tardi, come l’unico a portare il caso in un’aula di Tribunale. Nel marzo del 1967 Garrison incriminò Clay Shaw, uomo d’affari di New Orleans e agente segreto della Cia, con l’accusa di aver preso parte alla cospirazione contro Kennedy. Nel gennaio del 1969 si aprì il processo. Shaw, personaggio della buona società dalla reputazione inattaccabile, venne prosciolto dopo un mese di udienze. Secondo Garrison, dietro la cospirazione si nascondevano membri dei servizi di informazione del Governo degli Stati Uniti, tra i quali Shaw, e tutta una serie di oscuri personaggi (esuli cubani, ex agenti della Cia e dell’Fbi), fanatici anticomunisti, che avevano organizzato materialmente l’attentato.

 
La maggior parte di quelli che Garrison riteneva implicati nel complotto sparì dopo il 22 novembre: alcuni si suicidarono in circostanze a dir poco misteriose, altri morirono in strani incidenti stradali, Oswald fu assassinato il 24 novembre 1963 mentre veniva tradotto da un carcere a un altro, e il suo assassino, il gestore di night club Jack Ruby, morì in carcere, seondo alcuni per avvelenamento. Clay Shaw fu stroncato dal cancro nel 1974. Altre teorie sostengono l’implicazione nella cospirazione di membri del governo americano e dei servizi segreti di altre nazioni. Invece Robert Blakey, consigliere capo dell’House select committee on assassinations, al termine dell’indagine svolta dal suo Comitato nel 1981, tornò alla versione di Oswald come unico assassino.

Blakey spiegava che un altro cecchino, appostato sulla collinetta erbosa, aveva sparato, ma a vuoto. I due erano manovrati da una cospirazione ordita dalla criminalità organizzata, preoccupata per la sorte dei propri affari. I nomi dei mandanti? I mafiosi Carlos Marcello e Santos Trafficante e il “boss” dei camionisti James Hoffa. La verità è che la ricetta del micidiale cocktail di Dallas è come quella della Coca Cola: la conoscono solo gli inventori. I servizi di intelligence statunitensi potrebbero svelare buona parte del mistero, ma gli archivi della Cia su JFK resteranno sigillati per i prossimi 36 anni.

 
 
 

Post N° 146

Post n°146 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95

Ulteriori notizie sull'assassinio di Kennedy

Contributed by Gabriele Zaffiri

Wednesday, 30 May 2007

Lee Oswald fu veramente l'assassino di Kennedy?, o fu solo un capro espiatorio dopo che subì il cosiddetto "Lavaggio del cervello" da parte di frange estremiste del KGB?, collegate forse con qualche frangia estremista statunitense? Nato nel 1939 a New Orleans, Oswald nel 1956 abbandonava le scuole superiori per arruolarsi nei marines. Mediocre soldato, fu congedato nel 1959. Allora decideva di trasferirsi in URSS dove tentò, senza esito, di prendere la cittadinanza sovietica. Fu nel 1961 che conobbe Marina Nikolaievna Prusakova, sposandola. L'anno seguente, nel 1962, tornava in USA, con la moglie e la figlia June, stabilendosi a Dallas. Nell'aprile del 1963 attentava alla vita del candidato a governatore Edwin Walker. Nel settembre del 1963 si recò in Messico dove tentò inutilmente di ottenere il visto per andare a Cuba. In ottobre tornava a Dallas. Alle 12,30 del 22 novembre Oswald, secondo la Commissione Warren, uccise il presidente statunitense Kennedy e ferì il governatore del Texas John Connally. Dopo un'ora e un quarto fu arrestato fuori dal teatro Texas. Due giorni più tardi, mentre veniva trasferito dalla cella a una stanza riservata per gli interrogatori, veniva a sua volta ucciso con un colpo di pistola da Jack Ruby, titolare di un locale notturno di spogliarelli, il "Carousel". Oggi in molti sono convinti che Oswald non solo non sparò a Kennedy ma che addirittura fosse una semplice pedina sacrificabile, utilizzata per il classico depistaggio. Inoltre si ipotizza che: 1) Oswald avesse subito, quando era emigrato in URSS, il classico lavaggio del cervello affinchè fosse programmato per ritornare in USA e partecipare al complotto per eliminare il presidente USA J.F. Kennedy; 2) che la stessa moglie sovietica di Oswald non fosse altro che una "rondine" (gergo con cui si identificava una spia del KGB sovietico) e che controllasse l'operato del marito. In altre parole Oswald doveva essere per i cospiratori il capro espiatorio del programmato assassinio di J.F.Kennedy. (in merito si veda il film "JFK" del 1991 diretto da Oliver Stone e il film "Va e uccidi" (The Manchurian Candidate) del 1962, dove si anticipa la tragica fine di Kennedy).

http://www.flipnews.org/italia/underground_3/blog Powered by Joomla! Generated: 28 September, 2007, 18:24

flipnews

 
 
 

Post N° 145

Post n°145 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95

ROSSO?

Rosso? Non ne ho voglia grazie.

Ma chi ha voglia di comprare roba rossa?

Mi ricordo pochi anni fa andava di moda e ormai ho buttato via tutto.

Va bene che la moda è sempre diversa, ma il rosso è un colore che stanca e poi mi sembra un pò volgare.

Staremo a vedere se vedremo tutto questo rosso!

Domai vado a vedere cosa posso prendere di rosso...

 
 
 

Post N° 144

Post n°144 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95

Una moda rosso fuocoAbiti, accessori e dettagli nella prossima stagione autunno-inverno si tingono di rosso.

La moda della prossima stagione si accende di colori, in particolare spiccheranno i toni accesi come il rosso lacca. Le donne più audaci indossino mini abiti aderenti di un bel rosso brillante, chi ama le tonalità più neutre può puntare al rosso spento. Mentre chi vuole dare al proprio look appena un tocco di colore, potrà scegliere accessori rossi dalla testa ai piedi: ballerine, guanti o cappelli che scaldano anche solo a guardarli.

In Alice: Anticipazioni dalle sfilate

 

 
 
 

Post N° 143

Post n°143 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95

Garlasco:Gip, risultati non univociI rilievi non possono sostenere un'accusa

"(ANSA) - GARLASCO (PAVIA), 28 SET - Per il Gip, i risultati delle analisi dei Ris sarebbero provvisori e non univoci.
Per questo nell'ordinanza di non convalida del fermo di Alberto Stasi, sostiene la difesa dell'indiziato, il Gip 'ha accolto le ragioni della tesi difensiva' e ha 'deciso di non convalidare il fermo sia per la non sussistenza di gravi indizi di colpevolezza sia per la non sussistenza del pericolo di fuga'. I rilievi, quindi, non possono sostenere un'accusa."

Come leggere una notizia così? Cosa vuol dire provvisori? E "Non univoci"? Provvisorio è un concetto di instabilità, forse è ancora presto per confermare che si tratta del sangue della vittima? Non univoco può voler dire "che può essere altra traccia organica"? Io non ho elementi per ritenere il ragazzo colpevole (figuriamoci io!) però chi indaga forse sa, ma non dice? Forse i media non sanno tutto? Ci sono altre indagini? Mi incuriosisce molto questa storia. Le tracce sui due pedale è una tale enormità che tutto l'ambaradan mi puzza di bruciato. Nel senso che - O si è sbagliato il Ris - o si sono sbagliate altre persone - E di quì non si scappa!

 
 
 

Post N° 142

Post n°142 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95

Il top della tecnologia? Nel 1873.
Ogni tanto in rete si trovano articoli che meriterebbero di essere incorniciati e riletti ogni giorno. Un esempio è questo, uscito sul Times domenicale di due giorni fa. Tra le tante interessantissime notizie che riporta, una mi ha colpito particolarmente: un fisico, che lavora per il Pentagono, ha elaborato un modello per studiare il processo di innovazione tecnologica dell'umanità. Ebbene: i risultati hanno mostrato come il "picco" di innovazione tecnologica sia stato già raggiunto... nel 1873. Da allora il grado di innovazione, proporzionata al numero di esseri umani sul pianeta, non ha fatto che declinare, portandoci ad un livello attuale pari al 1600. Impossibile? Mica tanto: oggi le innovazioni spesso concernono sottili miglioramenti di tecnologie esistenti, e spesso solo per motivi commerciali. Un po' come i record per i cento metri, che migliorano dapprima di secondi, poi decimi, poi soltanto centesimi o millesimi. Insomma, un nuovo software per telefonini come innovazione non ha paragoni con l'invenzione della lampadina o della bicicletta, o del motore a scoppio... il quale, a proposito, non ha subito quasi nessun miglioramento tecnologico di base rispetto alla fine dell'800. Inutile illudersi coi common rail: è robetta, la sostanza non cambia.

 
 
 

Post N° 141

Post n°141 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95

Come l'inverno

*****

Lentamente arriva la fine

della vita,

come l'inverno

che imbianca le chiome

e raffredda i rami scheletrici.

E ride nell'aria pungente

ed entra nella molle carne.

Lontani sono i colori

della giovinezza sognante,

i moti ribelli dell'animo,

i freschi momenti d'amore.

Emanuela Di Caprio

Foto: www.renatobottura.it

 
 
 
 
 

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