Pensieri in fuga

I pensieri di chi è sempre con la testa tra le nuvole

 

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NO PEDOFILIA

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A veder o sentir certe cose si rimane male,
specie quando quelle persone dovrebbero difenderci.
Perché forse il primo nemico da affrontare
è la nostra stessa indifferenza.

 

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Pagine bianche

Post n°233 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da Mauretto777
Foto di Mauretto777

Stasera mi son lasciato prendere dalle mail, per recuperar qualche contatto e risponder a qualche amico. Intanto al lavoro è passato un altro giorno di preavviso. L'atmosfera è sempre più strana, perché quando mi trovo a dire a qualche persona, cui sono legato per motivi di lavoro, che ho dato le dimissioni, beh... fa un po' impressione il loro stupore e spesso il dispiacere nel capire che non ci saranno altre occasioni per sentirsi... un po' ti lascia l'amaro in bocca. E il buffo è che la persona che più mi interessa, quella che più di tutti mi dispiacerà non riveder più, almeno ogni tanto... beh, ha reagito con una fredda indifferenza indifferenza, quasi non le importasse. Molti han chiesto se avevo trovato un altro lavoro, i più curiosi chiedendo anche dove e che lavoro, alcuni, forse le persone con cui ho più legato, mi hanno chiesto i motivi... Lei invece nulla e questo francamente è qualcosa che mi tarma dentro.
Ma in fondo bisogna voltar pagina, scriver un nuovo capitolo, anche se il capitolo precedente non l'ho ancora chiuso, anche se lascerò tante pagine bianche con delle frasi sospese. E così i tanti progetti che già facevo per questa o quell'innovazione in ufficio... beh, ciao! C'ho provato, almeno mi consolo così, perché non son partito a far crociate contro tutto e tutti, ma, con calma, ho lasciato che la mano scivolasse su quelle pagine non ancora scritte, ancora linde da quell'inchiostro fatto di cavi, computer e altri ausili informatici. Mi resta il profumo dei sogni, dei progetti non realizzati, e quel profumo lo assaporo a pieno, certo d'aver giocato ogni carta del mio mazzo, avendo forse bleuffato ogni tanto, ma perché se son arrivato dove sono anche quello faceva parte del gioco.
E anche se lei non verrà mai a dirmi, seppur solo al telefono, che le dispiacerà non rivedermi... (silenzio, mentre il pennino sfiora una nuova pagina e il polso si piega per far quella piccola curva che servirà a salutar un così nuovo capitolo della mia vita)

 
 
 

Questo mi ricorda qualcosa...

Post n°232 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da Mauretto777
Foto di Mauretto777

Gironzolando qua e là per internet mi son imbattuto su un articolo di giornale. Inizio a leggere e più leggo più mi ricorda qualcosa...

Un’impresa giapponese e una italiana decisero di affrontarsi tutti gli anni in una corsa di canoe con 8 uomini.
I due equipaggi si allenarono duramente ed il giorno della regata erano al massimo della forma. Però i giapponesi vinsero con 1km di vantaggio.
Dopo la disfatta la squadra italiana aveva il morale a terra. Il direttore generale decise che avrebbero vinto l’anno seguente e creò un gruppo di lavoro per analizzare il problema. Dopo varie analisi e studi, il gruppo scoprì che i giapponesi avevano 7 rematori e 1 capitano. E gli italiani 7 capitani e 1 rematore. Sulla base di questo studio il direttore generale ebbe la brillante idea di rivolgersi ad un’impresa per analizzare la migliore formazione della squadra. Dopo molti mesi di lavoro, gli specialisti arrivarono alla conclusione che la squadra aveva troppi capitani e pochi rematori. In base al rapporto fatto dagli specialisti, l’impresa decise di cambiare la struttura della squadra. La squadra ora si compone di 4 capitani, 2 supervisori, 1 capo dei supervisori e 1 rematore. Una attenzione speciale andrà al rematore. Dovrà essere il più qualificato, motivato e cosciente delle sue responsabilità.
L’anno successivo i giapponesi vinsero con 2km di vantaggio. I dirigenti dell’impresa licenziarono il rematore per il suo cattivo risultato. Agli altri membri diedero un premio per la grande motivazione che provarono ad infondere nella squadra. Il direttore generale preparò un resoconto in cui dimostrò che:
- si usò la migliore tattica possibile
- la motivazione era buona
- però il materiale a disposizione doveva essere migliorato.
Attualmente stanno pensando di sostituire la canoa.

 
 
 

Quando una passione finisce...

Post n°231 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da Mauretto777
Foto di Mauretto777

Sono un convinto assertore che una passione non finisce mai. Una passione può affievolirsi, attenuarsi, cadere in declino... però le vere passioni non muoiono mai. Presto o tardi tornano a farsi sentire, a rinvigorirsi, a scorrer nelle vene insieme all'ossigeno e senti che non riesci a farne a meno.
Negli ultimi tempi una mia passione è venuta meno, molto meno. Questo perché una passione va coltivata, una passione è una piantina a cui dar acqua ogni giorno, costantemente, con dedizione ed impegno, per apprezzarne poi i piacevoli frutti. Ma ahimè quando una passione diventa costrizione e monotonia... beh, è come inondar d'acqua quella piantina, è come voler spingere e accellerare quel lento e naturale movimento, quella spontanea crescita. E così ho mollato il blog, ho mollato la community. Si esce allora con amici, magari di nuovi e simpatici, si riassapora il bel piacere della lettura e si riscoprono altre passioni sopite da tempo. E giù allora a far fotografie, ad alzarsi all'alba per assister a qualcosa di unico e poterlo immortalare. Giù a far nuovi progetti, nuovi obiettivi da raggiungere.
E la vita cambia, quasi senza accorgersene, trascinati da un evolversi di eventi che trasforma quello che fin poco prima era piacevole, in qualcosa di fastidioso, di amaro, di nauseante. Ma per fortuna certe cose non sono immutabili ed allora... da marzo si cambia. Nuovo lavoro, nuovi stimoli, nuove mansioni, perché di far contenta una titolare che rende me scontento proprio non mi va più. Più fai quello che ti viene chiesto e più ti accorgi di rimaner imbrigliato in una ragnatela da cui fatichi sempre più ad uscirne. Per fortuna capitano anche i colpi di fortuna e così... eccomi qui, di nuovo qui a scrivere, forse a disturbare, però... è vero... da quando ho dato le dimissioni settimana scorsa mi è anche tornata la voglia di scrivere. E allora eccomi... caspita, quante volte ho detto "eccomi"? Beh, oh, che lo si dica come si voglia, ma son qui!!! E pure con molta voglia di restarci.

 
 
 

Finché va...

Post n°230 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da Mauretto777
Foto di Mauretto777

Pensavo di passar prima, ma il lavoro mi ha trattenuto un po' più del dovuto e dopo tanti sforzi, veder tutto sfumato ti lascia un po' di amarezza.
Rattrista però pensar al mio lavoro, per rincasare anche se tardi e sentir ai tg quei bollettini di guerra, dove le persone perdono la vita mentre cercano soltanto di portar a casa qualcosa per mantener le proprie famiglie.
Io per certi aspetti mi considero fortunato, anche perché sebbene sia un impiegato un po' atipico, il culo a casa l'ho sempre portato. Che tutto vada dritto al lavoro certo no. C'è sempre qualcosa che non va, solo che... quando si deve far i conti sulla pelle degli altri... è possibile star zitti?
In vita mia ho fatto diversi lavori e per fortuna, eccetto nell'ultimo impiego, ho sempre trovato persone che hanno dimostrato una buona dose di serietà e responsabilità. Sia dal lato dei lavoratori dipendenti, ma anche da quello dei datori di lavoro.
So però che capita... capita che finché va bene non si affrontino mai i problemi. E così da un lato c'è chi non sistema e non ripara ciò che può venir utile in determinati momenti scommettendo così sulle vite di molti. Dall'altro c'è chi lavora con un po' di superficialità, come inconsciamente protetto da un angelo custode, reduce talvolta da qualche notte allegra.
Il lavoro è un diritto ed un dovere. Non è ammissibile che per un errore uno possa rimetterci la vita. Torto dell'una o dell'altra parte, a cose fatte è sempre facile dire che si sistemeranno le cose, mentre infortuni ed incidenti sul lavoro succedono ogni giorno.
E siamo sempre lì, a mandar avanti qualcosa, qualcosa che da fuori magari deve apparir come una macchina perfettamente funzionante, sempre a posto e con tutti ben diligenti di fronte ad un qualche controllo, ma poi... eh, si sà, un corso per la 626 è una perdita di tempo, un patentino per usar questo o quello strumento è qualcosa di superfluo... in fondo... si è andati avanti fino ad oggi. Vuoi che succeda qualcosa? E' così che mi son sentito dire, e più di una volta. Come se le cose dovessero sempre succeder agli altri, come se su quel televisore i servizi dei tg fossero solo dei film dal finale orrendo.
Son i soldi spesso il motivo per cui non viene fatta la dovuta manutenzione, son i soldi che portano spesso i lavoratori a far troppe ore di straordinario... e son i soldi a coprir tutto, perché di fronte ad un qualche controllo non si vuol certo andar incontro ad elevate sanzioni. Solo per i soldi.
Lascia amarezza, lascia molta amarezza.

 
 
 

Un po' di pulizia

Post n°229 pubblicato il 27 Novembre 2007 da Mauretto777
Foto di Mauretto777

Rieccomi qui dopo un bel po' di tempo, dopo un bel po' di avvenimenti e situazioni, alcune impreviste. Rieccomi qui a toglier un po' di ragnatele qua e là. 'Mazza quanta polvere oh, si vede che mancavo da parecchio.

Ritorno online parlando di un argomento di cui mi ha parlato un'amica, una delle volontarie dell'associazione. Il 1 e il 2 dicembre in alcune piazze d'Italia ci saranno dei gazebi e dei banchetti dove, a fronte di una piccola donazione ai volontari di ‘aiutare i bambini’, si potrà ricevere in cambio il cappello di Babbo Natale e, novità di quest’anno, il kit di carta regalo natalizia.

Inutile dilungarmi in discorsi benevoli e filantropici, preferisco lasciarvi il link dell'evento "Babbo Natale per un giorno".

Oggi dicevo ad una persona che anche la più piccola goccia d'acqua che cade nell'oceano crea comunque delle onde. Io credo nei piccoli gesti.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Mauretto777
Data di creazione: 03/03/2006
 

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Nickname: Mauretto777
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 46
Prov: TV
 

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Sul blog di una mia amica ho trovato questo box

"I bambini disabili nascono due volte: la prima li vede impreparati al mondo, la seconda è affidata all'amore e all'intelligenza degli altri" ( da "Nati due volte", di Giuseppe Pontiggia, 2000).

 

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