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Martin e la fortuna

Post n°414 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da boezio62
 

 

 

 

 

 

Martin ormai è una celebrita' e le persone che prima lo evitavano e lo denigravano,ora lo cercano e lo invitano  a cena,perfino il padre di Ruth.

 

Si ricordava i giorni della sua disperata fame,quando nessuno lo invitava.Quello era il momento in cui aveva bisogno di mangiare.(...) Era proprio una cosa paradossale.Quando voleva una cena,nessuno gliela offriva,e ora,che poteva pagarsi centinaia di migliaia di cene e stava perdendo l'appetito,inviti gli arrivavavno da destra e da sinistra.Ma perche'? Non c'era alcuna giustizia a al mondo,nessun merito da parte sua ,che era sempre rimasto lo stesso.Tutti i lavori che aveva scritto erano gia' stati portati a termine a quell'epoca. (...).Non lo cercavano per quel che lui valeva e per la sua opera,ma per la fama che si era procurato,perche' era diventato qualcuno tra gli uominie perche' no? perche' aveva almeno centomila dollari.Questi erano i parametri con cui la societa' borghese valutava un uomo. (...).

Da 'Martin Eden',cap.XLIV,p.435.

 

 


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Commenti al Post:
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 07/12/16 alle 21:31 via WEB
la giustizia sono stati i suoi lettori, che tramite la sua fame, e la sua scrittura, gli hanno poi dato la fama. Certo.. l'altra "fama", per cui è ricercato... gli fa capire le cose, MA, ben peggio chi non riesce nemmeno a pubblicare.. scusa se ho fatto questo commento senza capo nè coda.. il post è molto bello, e questo mi suggeriva di scrivere, la lettura del pezzo da te riportato. Con umiltà (la massima), non è un'analisi ad un testo che non conosco, ma solo quel che mi fa pensare lo stralcio da te, riportato. Del resto, le considerazioni del protagonista sono legittime. Il successo ha forse questo prezzo... quanti leggono proprio perchè comprendono o solo per stile? dove sta la verità delle cose? un abbraccio caro Alberto e grazie per questo bellissimo post. Roberta
 
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 07/12/16 alle 21:39 via WEB
bello anche il video:-) bisogna saper dosare la fama, perchè se essa invece (io la penso così), sa dare un valore, non bisogna farsene mai risucchiare e rimanere se stessi. Le considerazioni sono giuste, e devono dare equilibrio. non tutti i lettori, sono uguali, e credo che un vero artista di qualsiasi arte, sa capire quanto i suoi lettori sono sinceri. Grazie ancora.
 
   
boezio62
boezio62 il 09/12/16 alle 12:32 via WEB
Si',io lo trovo cupo e ipnotico,come è lo stile della Obel.gli artisti nel giudizio sulle loro opere,temono sempre la piaggerìa perche' 'creano' in solitudine e temono la critica perche' li potrebbe demolire.E' la loro dannazione e la loro estasi.
 
     
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 09/12/16 alle 12:59 via WEB
no. Non lo trovo affatto nè ipnotico, nè cupo:-) assolutamente! :-) hm ... io ritengo CHE un vero SCRITTORE, se ne frega dei giudizi !! scrive e basta ! (mio parere, ovviamente). Ciao !
 
     
boezio62
boezio62 il 09/12/16 alle 13:05 via WEB
E che sensazioni ti da' il video? (cosi' per capire...)
 
     
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 09/12/16 alle 13:21 via WEB
sensazioni? no. A parte la dolcezza del brano, anche se non comprendo le parole. Mi fa pensare a uno spaccato della nostra storia. Umana. Le stagioni, storiche e non. La vita come giostra, un turbinio, in cui - nonostante andiamo avanti, nel progresso più grande, ci rimane una sorta di fondo rassegnato per non essere riusciti a capire veramente... o meglio, a capire, ma non riuscire a cambiare, nonostante storia e cambiamenti epocali. Sebbene, io dico, CHE, ognuno a suo modo il cambiamento lo opera (dentro se') incominciando a vedere e soprattutto sentire, in contemporanea, le cose e la vita e l'umanità in maniera altra e differente. :-)
 
 
boezio62
boezio62 il 08/12/16 alle 14:55 via WEB
"Non lo cercavano per quel che valeva ma per la fama che si era procurato" .Il nostro Sistema adora i Vincenti (di talento),detesta i Perdenti (con lo stesso talento).
 
   
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 08/12/16 alle 21:33 via WEB
sì. Ma c'è qualcosa di più grande del vincere e del talento. E un grande scrittore, lo sà.
 
     
boezio62
boezio62 il 09/12/16 alle 12:33 via WEB
Certo :) Ma London aveva in testa un'idea ben precisa scrivendo Eden.Ed era quell'ipocrisia borghese che detestava.
 
     
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 09/12/16 alle 12:49 via WEB
:-), si ma io ti avevo scritto che la mia non voleva essere un'analisi al libro (che non ho letto), - ma esclusivamente ciò che mi ha fatto riflettere e ragionare sullo stralcio da te, trascritto.
 
     
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 09/12/16 alle 12:57 via WEB
rifletto ancora (colpa tua:-)) sì, non c'è più nulla di detestabile "dell'ipocrisia borghese". O forse, no. E' ben più detestabile, chi fa finta - di detestarla e invece nè è parte integrante. Non vedo la classe borghese (alla quale appartengo), portatrice del male totale. MA, la borghesia ipocrita, che vuole per forza tendere verso l'alta borghesia o addirittura verso l'aristocrazia, - dimenticando invece che "borghese", non vuole dire necessariamente elevarsi - in una classe di appartenenza, ma un riconoscimento di chi, investe per merito un determinato ruolo ... sebbene, questo non deve far dimenticare, che un ruolo, non fa mai la persona. Mai distinguersi troppo, poi da chi? da cosa? ammantarsi di intellettualismo borghese (il peggiore!!), - tendere a sovrastare.. ed invece, dimenticare che la borghesia viene da borgo.. ha origini popolane, popolari.. e poi, le classi non devono distinguersi in una sorta di "elite", ma perchè mai? perchè... forse siamo tutti schiavi di "etichette" alla fine.. proprio nel momento in cui ce ne vorremmo liberare, ne rimaniamo invece schiacciati. mi rendo conto, come sempre di non essere all'altezza di fare discorsi del genere, per iscritto poi !! ok, mi fermo qui e ti ringrazio, come sempre.. :-) Roberta
 
several1
several1 il 09/12/16 alle 16:13 via WEB
il video mi fa commuovere ... e non aggiungo altro
 
 
boezio62
boezio62 il 12/12/16 alle 19:50 via WEB
...anche a me....
 
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