Creato da valeriosampieri il 01/05/2011

Musicalibrieboh

Tutto quello che mi gira

 

Decessi famosi

Post n°220 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
 

Spesso la leggenda nasconde le vere ragioni della dipartita da questa valle di lacrime di alcuni personaggi famosi (anche di quelli che devono ancora morì, ma tanto non è che faranno un soldo di danno quando succederà). Lacererò ora il velo di omertà e silenzi, perché la verità finalmente trionfi.


ARCHIMEDE: morì affogato nella vasca da bagno. Altri dicono che rimase bruciato davanti ad uno specchio.
BURIDANO: morì da vero asino
CAMUS: morì di peste
CARTESIO: ha smesso di pensare
DARWIN: non era abbastanza evoluto e non ha superato la selezione naturale
EPICURO: morì di piacere
FICHTE: fu colpito da fortissime fichte alla testa
FREUD: alla fine l'ha vinto la pulsione di morte
GALILEO GALILEI: si ignora come morì, ma fu in quel preciso momento che pronunciò la famosa frase "eppur si muore"
GROSSATESTA: morì di emicrania
HOBBES: fu assassinato da un licantropo (non per nulla fu lui a dire "homo homini lupus")
HÖLDERLIN: a forza di celebrare il dolore...
KANT: morì per una ragion critica
LEOPARDI: naufragato in questo mare
MACHIAVELLI: fece una morte principesca
MARX: pena capitale
NEWTON: mangiò una mela avvelenata caduta da un albero
PITAGORA: iniziò a dare i numeri e poi ...
PLATONE: morì per radioattività, in quanto si espose all'iperuranio
PLOTINO: "tutto è uno, in due eravamo decisamente troppi"
PSEUDO-DIONIGI: rimase asfissiato dai suoi stessi miasmi e fu perciò detto "Dionigi l'Areofagita"
ROUSSEAU: morì aggredito da un selvaggio, che evidentemente non era poi così buono come sosteneva lui ...
SARTRE: morì di nausea
SCOTO ERIUGENA: morì di vergogna, quando scoprì che il suo vero nome era Scroto Eriugena
SOCRATE: avevano finito il thé ...
TOMMASO CAMPANELLA: l' Autore de "La Città del sole" morì di insolazione, nella sua città
VATTIMO: era da diverso tempo che sentiva il suo pensiero molto debole
VICO: morì di sfinimento a causa di numerose e ripetute corse: che brutta storia!
VOLTAIRE: morì candidamente
ZENONE DI ELEA: fu massacrato da Achille a colpi di guscio di tartaruga in testa

 
 
 

Timeo hominem unius libri

Post n°219 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
 
Foto di valeriosampieri

Temo colui che ha letto un solo libro, diceva San Tommaso d'Aquino (quanto meno, a lui viene attribuita la frase latina del testo).

Un tale discorreva con il filosofo Aristippo e, per dimostrare la sua superiorità culturale e intellettuale, si vantava di aver divorato una infinità di libri.

Aristippo gli fece allora presente un piccolo particolare: "Non sono coloro che mangiano di più ad essere i più sani, ma quelli che digeriscono meglio".

Per una bella pagina su Aristippo, si può consultare uno scritto di Diego Fusaro

 
 
 

Vite Parallele

Post n°218 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
 
Foto di valeriosampieri

Ben noto è il fatto che, Cornelia, madre dei Gracchi, fosse molto orgogliosa dei suoi figli e stravedesse per loro. Anni fa c'era anche una canzoncina-filastrocca che diceva "Dice Cornelia la madre dei Gracchi: questi sono i miei gioielli". Ed in effetti ella li mostrava a tutti proprio come i suoi gioielli.

Nelle "Vite parallele, Plutarco riferisce che, per incitarli a primeggiare, un giorno ella li apostrofò energicamente dicendo loro: "Ditemi fino a quando dovrò essere indicata come la figlia di Scipione e quando potrò finalmente essere chiamata la madre dei Gracchi?"

 
 
 

Alla faccia della puntualità!

Post n°217 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
 
Foto di valeriosampieri

Racconta Svetonio che l’imperatore Tiberio, dopo la morte di suo figlio Druso, ricevette una delegazione proveniente da Troia. La delegazione troiana giunse però a Roma con notevole ritardo rispetto alla data del decesso di Druso.

Tiberio ascoltò gli ambasciatori troiani che gli porsero le più sentite condoglianze della città di Troia, dopo di che rispose così: "Prendo atto del vostro rammarico, e vi ringrazio, ma anch’io prendo viva parte al vostro lutto per la morte di Ettore".

 

 
 
 

Aristide, il giusto

Post n°216 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
 
Foto di valeriosampieri

Narra Plutarco che Aristide fu chiamato per giudicare una controversia tra due cittadini. Il primo dei due, nell'esporre le proprie ragioni, ad un certo punto incominciò a divagare.

Per ingraziarsi Aristide, costui fece presente che il suo contraddittore era colui che aveva più volte criticato in pubblico l’operato di Aristide, accusandolo di essere il responsabile di tante iniquità.

Aristide, per nulla scosso da tali accuse, lo interruppe, dicendo: "Ti rammento che qui si discute la tua causa, non la mia".

 
 
 

Ecco un altro che si credeva monti

Post n°215 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
 
Foto di valeriosampieri

Molte furono le crudeltà attribuite a Nerone che, tra gli altri, mandò a morte la sua prima moglie Ottavia, la sua nuova moglie Poppea, nonché i suoi precettori Seneca e Burro e il suo consigliere Petronio.

Nel suo smisurato delirio di onnipotenza, Nerone era solito dire:

"I miei predecessori non hanno goduto come me i diritti del potere. Mi piace di più essere odiato che amato, poiché l’essere amato non dipende da me solo, mentre dipende solo da me l’essere odiato".

 
 
 

Io so' io e voi ...

Post n°214 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
 
Foto di valeriosampieri

Narra Erodoto (Erodoto 8, 125) che un abitante di Serifo ebbe un acceso alterco con Temistocle, grande ammiraglio della flotta greca. Il tizio, ad un certo punto, ebbe a dire a Temistocle che egli era divenuto famoso non per i suoi meriti, ma per il fatto di essere nato ad Atene.

La risposta di Temistocle fu ineccepibile: "Certo, hai perfettamente ragione. Infatti, né io né tu saremmo mai diventati famosi, se a Serifo fossi nato io e tu ad Atene".

 
 
 

Sara Borsarini

Post n°213 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valeriosampieri
 
Foto di valeriosampieri

Pare che Sara, questo era il suo nome d'arte, si sia dedicata al soul, dopo la breve parentesi giovanile come cantante di musica leggera. Certo è che questa ragazza -graziosa, minutina e pulitina- fu una pupilla di Lucio Battisti, che scrisse per lei ben tre brani una quarantina di anni fa:

Uomini (1970);
Perché dovrei (1971) (fu cantata anche da Donatella Moretti, forse la migliore interpretazione, Carmen Villani, forse la prima ad interpretarla dopo Sara, e Marcella); su youtube si trova anche un inedito di Lucio Battisti (Perchè dovrei);
Io mamma (1972)

Sara - Io mamma (1972, Mogol - Battisti)

 

Una stufa

a kerosene

sotto il tetto

tutto qui

basterà

se mi vuoi bene

io piangendo

dissi sì

Ci sposiamo

oppure no

molti soldi

non li ho

e la storia incominciò

da quel giorno

Lui pittore

da scoprire

io infilo le collane

poi di sera a cantare

e non solo per il pane

poi un dottore disse brava

nel mio ventre

si muoveva

con l'orecchio

lui ascoltava

e un bel giorno

io mamma

proprio io

io mamma

povero bambino mio

mamma

oh mio Dio

ma sei certo che dovessi farlo proprio io

Per bandiera

i pannolini

contro il coro

dei vicini

e lo scandalo

si avverte

ma lui grida

ancor più forte

quattro chili

quanto pesa

nella borsa

della spesa

lui ci segue

ovunque andiamo

ci dà una mano

Io mamma

proprio io

io mamma

povero bambino mio

mamma

oh mio Dio

ma sei certo che dovessi farlo proprio io

Lui mi sembra una bambola

ma una bambola non è

e quando si sveglia

e mi prende il naso

io so che cerca

cerca me

Io mamma

proprio io

io mamma

povero bambino mio

mamma

io mamma

pa pa pa pa pa

 

 
 
 

L'angolo della poesia

Post n°212 pubblicato il 23 Maggio 2012 da valeriosampieri
 
Foto di valeriosampieri

'N SORISO

poesiola anonima in romanesco che ci invita a riflettere.

 

Che me costava 'n soriso ieri, su la porta

quanno tu, 'ngenua e delicata,

m'hai comprato le MS senza filtro

'nvece de le Marlboro?

 

Che me costava 'n soriso a l'incrocio

quanno 'na vecchietta bacucca

m'ha attraversato co' rosso

e m'è toccato inchioda' de brutto?

 

Che me costava 'n soriso alla cassiera

der supermercato quanno stavo a pagà,

dopo che pe' dimme du'euri

m'ha sputato su li facioli e su li pommodori?

 

'N soriso, dimoselo, nun se fa fatica a fà 'n soriso

e stasera, quanno magnerò le pasta scotta

penzando che l'hai fatta co' le mani tue dorci e delicate,

che me costerebbe fatte 'n soriso?

 

E ar collega mio

che la matina arriva tardi

e nun fa un cazzo tutto er giorno,

che me costerebbe faje 'n soriso?

 

E anche a sto' stronzo puzzolente

che me stà a pistà er calletto de continuo

mentre sto su 'a metro

de ritorno stracco morto de lavoro,

 

nun me costerebbe gnente faje 'n soriso.

Come pure ar capoufficio

che rompe li cojoni de continuo,

che me costerebbe faje 'n soriso?

 

Certo nun me costerebbe proprio niente.....

Ma... perchè... ...

se li mannassi affanculo

me costerebbe quarche cosa?????

 
 
 

Meteore

Post n°211 pubblicato il 23 Maggio 2012 da valeriosampieri
 
Foto di valeriosampieri

Visto che la situazione è quella che è e non accenna a migliorare, continuiamo a pensare a cose leggere ed allegre. In Inghilterra ebbero a lungo un buon successo i Rubettes, ma in Italia, per quanto io ricordi, ebbero successo, nella prima metà degli anni 70, soltanto con questa canzoncina simpatica e pimpante: furono in sostanza una meteora qui da noi. Speriamo di poter dire lo stesso di superpippo, che prima si toglie dalle scatole, meglio è.

The Rubettes - Sugar Baby Love (1974?)



Sugar baby love
Sugar baby love
I didn't mean to make you blue
Sugar baby love
Sugar baby love
I didn't mean to hurt you

All lovers make the same mistake
Yes, they do
Yes, all lovers make
Make the same mistake
Cause me and you

(Chorus)

People, take my advice
If you love someone
Don't think twice

Love you baby love
Sugar baby love
Love her anyway
Love her everyday

 
 
 

Rag Doll

Foto di valeriosampieri

 

Mi sono già occupato, nel post dedicato a Sherry Baby, di Frankie Valli and the Four Seasons che ebbero un buon successo negli anni 60. La caratteristica del gruppo consisteva nell'uso costante del falsetto. Questo brano molto grazioso, ripreso in seguito anche dai Poh con il titolo di "Tu non sai", nulla ha ha a che vedere con quello omonimo degli Aerosmith ed appare, almeno a me, come un antesignano dello stile musicale al quale, di lì ad un paio d'anni, si ispirarono i Beach Boys prima maniera.

Il brano è molto semplice, senza pretese ed allegro, il che mi sembra non guasti in questo periodo nel quale di allegria sembra un po' ovunque sentirsi la mancanza. Oltre ai lutti, ai quali ho accennato nel precedente post, ai non lutti in quanto il vecchio rottame comunista e superpippo sono ancora lì vivi e soprattutto vegeti, purtroppo, alla situazione economica sempre più pesante, al pensiero di una massa di coglioni che vota per la lista di grillo (mi sa tanto che "parmigiano" non vuol dire "formaggio grattugiato", ma "cervello grattugiato"), a vieppiù deprimerci c'è pure il ritorno su questi schermi di Rattazzi.

Intendiamoci, Rattazzi non è cattivo, è solo che ... è così ... Certo è che il buon Rattazzi è un tipo un po' balzano, ma ha anche alcune qualità nascoste, ve lo assicuro. Anzitutto, Rattazzi ha la qualità impagabile di saper nascondere accuratamente le proprie eventuali (e inesistenti) qualità, e questa non è dote da poco. Ma inoltre Rattazzi è anche un avido lettore; lui è il tipo che, passando davanti ad una libreria, si ferma davanti alla vetrina e legge avidamente i titoli e, talvolta, per soddisfare la sua cupidigia di sapere, non esita ad acquistare senza indugio il volume che ha suscitato il suo interesse. L'altro giorno, ad esempio, Rattazzi è stato colpito da un titolo che faceva bella mostra di sé:  "Come vincere la droga". Nemmeno aveva finito di leggere il titolo e Rattazzi era già al bancone a chiedere ansioso: "Quanta droga posso vincere?".

Frankie Valli and the Four Seasons "Rag Doll" (1964)

Ooh, oo-oo-oo-ooh (Ooh-oo-ooh)
Ooh-oo-oo-oo-oo-oo-oo-ooh
Ahh, ah-ah-ah-ahh (Rag doll, ooh)
Ooh-oo-oo-oo-oo-oo-oo-ooh

(Hand-me-down) When she was just a kid her clothes were hand-me-down
(Hand-me-down) They always laughed at her when she came into town
Called her rag doll, little rag doll
Such a pretty face should be dressed in lace

Ooh, oo-oo-oo-ooh (Ooh-oo-ooh)
Ooh-oo-oo-oo-oo-oo-oo-ooh

(Sad rag doll) I'd change her sad rags into glad rags if I could
(If I could) My folks won't let me 'cause they say that she's no good
She's a rag doll, such a rag doll
Though I love her so, I can't let her go

Ooh, oo-oo-oo-ooh (Ooh-oo-ooh)
Ooh-oo-oo-oo-oo-oo-oo-ooh
Ahh, ah-ah-ah-ahh (Rag doll, ooh)
I love you just the way you are

A-ahh, ah-ah-ah-ah ah-ahh (Rag doll, ooh)
Ooh-oo-oo-oo-oo-oo-oo-ooh
A-ahh, ah-ah-ah-ah ah-ahh (Rag doll, ooh)
Ooh-oo-oo-oo-oo-oo-oo-ooh

 

 
 
 

Robin Gibb

Post n°209 pubblicato il 21 Maggio 2012 da valeriosampieri
 
Foto di valeriosampieri

 

Indubbiamente il terremoto ed i fatti di Brindisi dovrebbero avere la precedenza su ogni altro fatto di cronaca. Per chi è credente una preghiera dovrebbe essere il minimo indispensabile in tali casi. Però anche la morte di Robin Gibb ha un significato importante per noi anziani. Robin e Maurice (morto nel 2003), gemelli, erano nati nel dicembre del 1949 ed ora degli ex Bee Gees resta soltanto il fratello maggiore Barry. Poco importa che il gruppo si fosse sciolto ormai da anni, perché la loro musica -a cavallo tra gli anni 60 e 70- resterà sempre una parte importante della propria giovinezza, per tutti i vecchietti "classe 50" e dintorni.

Bee Gees- To Love Somebody

Words, My World, Massachussets sono i brani più noti del gruppo, ma forse il più bello è propio To Love Somebody, del quale nel 1967 o nel 1968, I Califfi realizzarono una versione italiana intitolata "Così ti amo".

There's a light
A certain kind of light
That never shone on me
I want my life to be
To live with you
To live with you
There's a way
Everybody says
To do each and every little thing
But what does it bring
If I ain't got you
Ain't got you... baby
You don't know what it's like
Baby, you don't know what it's like
To love somebody
To love somebody
The way I love you
Mmm, in my brain
I see your face again
I know my frame of mind
You ain't got to be so blind
And I'm blind, so so so very blind
I'm a man, can't you see what I am
I live and I breathe for you
But what good does it do
If I ain't got you
Ain't got you... baby
You don't know what it's like
Baby, you don't know what it's like
To love somebody
To love somebody
The way I love you
I... love you
You don't know what it's like
Baby, you don't know what it's like
To love somebody
To love somebody
The way I love you
No no
You don't know what it's like
Baby, you don't know what it's like
To love somebody
To love somebody
The way I love you
No no
You don't know what it's like
Baby, you don't know what it's like
To love somebody...
To love somebody...

 

 
 
 

Pentimenti e riflessioni

Post n°208 pubblicato il 14 Maggio 2012 da valeriosampieri
 

Ho riletto il mio ultimo commento al precedente post e devo ammettere che forse ho esagerato. Prendersi burla della Terronia non costituisce attività commendevole. Non si può infatti trascurare il fatto che in Terronia ci sono molti bravi lavoratori, tutt'altro che sfaticati.

Recentemente è stata svolta nel Napoletano un'inchiesta in merito ed il primo ad essere intervistato è stato un giovane volenteroso che, pur di lavorare, raccoglieva lumache per una ditta produttrice di surgelati: ne raccoglieva 10 al giorno, non di più, per motivi personali; peraltro il giorno prima ne aveva inseguite e raccolte ben 13. Quel giorno ne aveva però prese soltanto 3, lasciando sorpreso l'intervistatore che gliene chiese la ragione, al che il ragazzo rispose: "Mi avevo stancato troppo ieri: sette se ne hanno fujute".

Certo è che, a parte gli scherzi, la vita è ormai molto difficile. Le spese hanno raggiunto livelli quasi insostenibili ed è necessario valutare attentamente ogni esborso. Non è che si debba essere tirchi, ma solo oculati: l'importante è riuscire a guardare sempre con fiducia ogni avvenimento, senza mai perdere la speranza in un futuro migliore o nel fatto che, esaminando la questione sotto un' ottica ottimistica, il diavolo può non essere poi così brutto come lo si dipinge. Prendete l'episodio del genovese, tornato a casa anzitempo, che vede parcheggiato nel giardino il furgone dell'idraulico. La sua nota parsimonia lo avrebbe dovuto portare a preoccuparsi per la imminente spesa, ma il suo innato ottimismo lo ha subito portato a coltivare invece la speranza, elevando al Cielo una accorata preghiera: "Signore, fa che sia il suo amante!"

Non vorrei essere accusato di razzismo, perciò è meglio cambiare registro e lasciare da parte ogni stereotipo e luogo comune relativo al carattere peculiare degli abitanti di determinate zone del mondo. In Africa, ad esempio, ingiustamente ritenuta tuttora un paese sottosviluppato, si è per contro raggiunto un livello urbanistico e culturale del tutto paragonabile a quello dei paesi considerati evoluti. L'episodio che sto per narrare è avvenuto durante la visita in una nazione africana del Presidente dell' ONU. Mentre, percorrendo una splendida e modernissima autostrada a 12 corsie, si dirigeva verso verso la capitale, la cui futuristica architettura era chiaramente visibile anche a chilometri di distanza, il Presidente venne colpito dalla presenza di due giovani negri (si può dire? vabbè io lo dico) che chiedevano l'autostop, l'uno distinto, alto e magro, l'altro un po' più trasandato, basso e chiattoncello. Incuriosito, il Presidente fece salire a bordo i giovani, anche per avere un rapporto di più diretta conoscenza dei problemi della popolazione locale e, con somma sorpresa, il giovane alto e magro fece sfoggio di una cultura non indifferente, narrando in un inglese fluente la sua storia: "Appartengo ad una tribù locale e mi sono iscritto all'università. Studio ingegneria, in quanto intendo contribuire al progresso tecnologico del mio paese e  sono prossimo alla laurea. Ormai i nostri standard di vita si sono uniformati in tutto e per tutto a quelli occidentali e per i nostri spostamenti usiamo tutti l'autevettura, ma la mia oggi si è guastata e sono stato costretto a fare l'autostop". Compiaciuto il Presidente sta per rivolgere la parola all'altro giovane, ma il primo lo blocca: "No, Presidente, lui non parla. Lui è la mia merenda".

Non vorrei che qualche anima bella di passaggio si sentisse urtato nella sua suscettibilità e chiamasse i Carabinieri. Chissà perché, gli appartenenti alla Benemerita vengono sempre dipinti a tinte fosche. Essi sono invece persone ben integrate e spesso dotate di intutito e capacità di elaborare fulmineamente i ragionamenti più appropriati in qualsiasi situazione, come dimostra l'episodio del carabiniere che lasciò al concessionario la sua vecchia autovettura perché fosse venduta. Dopo qualche tempo, egli telefonò per avere notizie, ma il concessionario rispose che la vettura aveva oltre 100.000 chilometri ed era difficile trovare un acquirente. Ingegnosamente il Carabiniere trovò la soluzione: "Porta indietro il contachilometri!". Dopo un altro po' di tempo il Carabiniere ritelefona, ma niente da fare: "Ho portato il contachilometri a 20.000, ma ancora niente!", gli risponde il concessionario, al che, furbo, il Carabiniere esclama: "20.000 chilometri? E allora non se ne fa niente: e che mi vendo una macchina quasi nuova?".

Mo' pensa tu se passa di qua un Carabiniere e legge la storiella! Come minimo mi dirà, con minaccioso tono di rampogna: "Guarda che sono un Carabiniere!". Ed io che faccio? Vabbè, lo rassicuro: "Dai, vieni qua, che adesso te la spiego".

 
 
 

Hyakunin Isshu

Foto di valeriosampieri

Nel post 113 ho parlato dell' Ogura Hyakunin Isshu 小倉百人一首 (おぐらひゃくにんいっしゅ) di Fujiwara no Sadie 藤原 定家 (ふじわら の さだいえ) o Teika (ていか), famosa raccolta di 100 poesie di 100 diversi poeti. Se l'Ogura è la raccolta più famosa di tale genere, diverse altre consimili ne esistono.

Nel 1483 (Bunmei 15, mese 10) fu pubblicato lo Shinhyakunin Isshu 新百人一首 (しんひゃくにんいっしゅ) "Nuovo Hyakunin Isshu", che l'edizione giapponese di Wikipedia ed il sito asahi attribuiscono ad Ashikaga Yoshihisa 足利 義尚 (あしかが よしひさ 9° Shogun della Dinastia Ashikaga del Periodo Muromachi). Tale paternità dell'opera è confermata dal sito della Waseda University, sul quale sono reperibili tre edizioni del libro (una del 1700 e le altre due senza data), una delle quali, in due volumi, illustrata con l'effige del poeta su una pagina, corredata dal testo della poesia.

Del 1807 dovrebbe invece essere il "Gosen Hyakunin Isshu" 後撰百人一首, di Sasaki Nobutsuna 佐佐木信綱, di cui parla il solo sito asahi, ma non Wikipedia.

Forse di Sasaki Hirotsuna 佐佐木弘綱 è il successivo "Zoku Hyakunin Isshu" 続百人一首, probabilmente del 1893, anch'esso citato dal solo sito asahi.

Recentissimo (1942-1943 circa) è l' "Aikoku Hyakunin Isshu" (愛国百人一首 (あいこくひゃくにんいっしゅ, asahi,  wikipedia.jp, vedi immagine del titolo), a sfondo prevalentemente patriottico.

Spesso e volentieri vengono realizzate incisioni in legno delle immagini dei poeti. Complessivamente le cinque più famose opere (ma anche altre ne esistono) denominate Hyakunin Isshu presentano circa 400 poesie di autori preclassici e classici, a partire dal VII Secolo.

 
 
 

.... non c'è cinque senza sei .... cercasi volontari per marcia su Bruxelles!

Post n°206 pubblicato il 08 Maggio 2012 da AvvocatoRattazzi
 

Cercasi volontari per marcia su Bruxelles.
Possibilmente armati e malintenzionati.
Ecco un'altra magnifica perla da aggungere alla collana delle super-ultra-mega-stronzate, ops, intendevo alla collana delle "sciocche frivolezze" dell'unione (a delinquere) europea.
L'avevo messa da parte promettendomi di parlarne appena ne avessi trovato il tempo.
Et voilà: l’Unione Europea ha deciso di incoraggiare un radicale cambiamento nelle abitudini alimentari dei propri cittadini: si tratta di assicurare all’organismo umano l’apporto ottimale di proteine animali mangiando insetti, vermi e ragni al posto delle carni "tradizionali".... (link)
Potete smettere di strofinarvi gli occhi perchè è proprio così, non avete letto male.
La Commissione Europea, a tale scopo, ha deciso di contribuire a una ricerca sulle proprietà nutritive degli insetti della UK Food Standard Agency, l’agenzia britannica per la sicurezza alimentare, con un "piccolo" contributo di ben 4,32 milioni di dollari!!!!
E io pago!!!
Il premio sarà assegnato all’equipe di ricercatori che presenterà l’idea migliore per convincere la gente a nutrirsi di insetti.
Già.Secondo Marcel Dicke, "professore" di Entomologia presso l’Università di Wageningen in Olanda gli insetti costituiscono una fonte di cibo più sana ed economica oltre che di minore impatto ambientale, in quanto "con 10 chilogrammi di mangime si producono al massimo tre chilogrammi di carne di maiale e solo un chilogrammo di carne di manzo, ma ben nove chilogrammi di locuste".
Piratina serviti pure.

PS
Ogni tanto, a pensarci bene, arriva anche qualche buona notizia, ad esempio il siluramento di un certo pover'omuncolo che faceva risatine dell'Italia..... TROMBATO!
Non che l'alternativa socialista sia meglio, ma sono sempre soddisfazioni.

Le altre perle della collana...

... non c'è quattro senza cinque

... non c'è tre senza quattro

 
 
 

BUON COMPLEANNO MUSICALIBRIEBOH

Post n°205 pubblicato il 02 Maggio 2012 da lamiapelle
Foto di valeriosampieri




buon compleanno




Buon compleanno a tutti i membri del blog.

Buon compleanno anche a tutti i visitatori.

Buon compleanno a tutti, che siano belli o brutti.

Buon compleanno a tutti, tranne all’Avv. Rattazzi, che quando manca la piratina, balla,
ma poi lei torna e lo mazzia sul naso..

Un grazie particolare alla piratina,
per aver graziato ancora Rattazzi,
perchè serve vivo!


Foto di valeriosampieri








 
 
 

buon compleanno musicalibreboh

Post n°204 pubblicato il 02 Maggio 2012 da AvvocatoRattazzi

 

buon compleanno

 

Buon compleanno a tutti i membri del blog.

Buon compleanno anche a tutti i visitatori.

Buon compleanno a tutti, che siano belli o brutti.

Buon compleanno a tutti ma proprio tutti, tranne che alla piratina.

Un grazie particolare all'Avvocato Rattazzi,
per l'altissimo contributo morale, culturale e spirituale.

 
 
 

Giuseppe La Ginestra

Post n°203 pubblicato il 25 Aprile 2012 da valerio.sampieri
 
Foto di valeriosampieri

Ho ritrovato, tra le carte di famiglia, un opuscoletto dattiloscritto di 16 pagine, intitolato "Cenno storico politico della Famiglia La Ginestra", scritto in data imprecisata, probabilmente, dal mio bisnonno materno, Giuseppe La Ginestra, a sua volta nipote del personaggio al quale il post si riferisce. Anche il mio bisnonno, a quanto sembra, al pari del padre Nicola e del nonno Giuseppe, fu vittima di persecuzioni politiche, seppur meno gravi di quelle subite dai suoi ascendenti, in quanto fervente "patriota". Al di là di ogni giudizio sulla persona e sul suo operato, quello che emerge è l'enorme tensione morale che ha portato Giuseppe La Ginestra a sacrificare ogni suo avere per i suoi ideali. Ecco perciò perché anche io sono così fesso: deve essere una questione ereditaria da generazioni e generazioni.

L'opuscoletto è corredato dalla trascrizione, che occupa nove pagine, di documenti storici relativi ai pubblici riconoscimenti ottenuti dal protagonista del post, che svolse intensa attività politica, venendo eletto Sindaco ed anche Deputato, il che non valse ad evitargli dure persecuzioni.

"Altri 25 Deputati della Dieta furono rimessi innanzi al Regio Giudice e i 500 componenti il Circolo Nazionale furono assolti. E perché i soli condannati ai ferri pagar dovevano le spese dell'intera processura fu il La Ginestra come più odiato dalla polizia, costretto ed espropriato di tutti i suoi beni del valore di circa mezzo milione di lire, oltre L. 70.000,= circa nel 1850 e L. 26.000,= nel 1852 pagate dal figlio Nicola vendendosi proprietà del doppio del valore, mentre vi erano di quelli più doviziosi di lui.

Il Barone Ruggieri però era nipote al Colonnello Palmieri, marito della Marchesa Monferrata, servi della casa Borbone,, così, per di costoro mezzo, fu la pena commutata a 10 anni di relegazione da scontarsi nell' isola di Ventotene, ed è inutile ricordare che la Polizia per maggiormente umiliarli, li incatenò in unione di malfattori, la maggior parte ladri. Terminata la pena per i varii indulti che ricevevano mediante oro, ritirossi nel seno della famiglia, non trovando però l'amata sua consorte, che fu vittima dei dolori del marito, ma fu per ben tre volte arrestato, ed infine esiliato sotto gli ordini dell'esecrato Santoro, che lo ritenne fino al 1850 di modo che Giuseppe La Ginestra, dal 1813 al 1859 passò la sua vita tra esili, galere, prigioni e latitanza, cospirando sempre per la libertà ed unità della Patria ciò che gli cagionarono i più atroci dolori, nonché il sacrifizio dell'intera sua proprietà, senza mai dolersi e giulivo di veder la patria libera, trapassava a miglior vita nel 1868; benché da ricco proprietario finì col vivere a spese di suo nipote, che ereditò diverse proprietà dai suoi parenti. Non dissimili principii poteva avere l'unico suo figlio Nicola, educato in una famiglia che il loro Santuario si era la libertà".

 

 
 
 

strani avvisi condominiali.... ed indovinello !

Post n°202 pubblicato il 24 Aprile 2012 da AvvocatoRattazzi
 

 

senza commento.........

 

 

 

... ed ecco l'indovinello:

A chi si riferisce questa citazione?

"Le opinioni espresse via via dai vari livelli della magistratura, non da ultimo dallo stesso Csm quando rifiutò a xxxxxx la nomina a giudice di Corte d’Appello, fanno emergere un giudizio letteralmente imbarazzato per il modo in cui si accorge che quest’uomo ha indagato sul nulla e ha condotto delle inchieste badando esclusivamente alla risonanza di coloro che chiamava in causa. Nelle inchieste di xxxxxxx non c’era quindi nessun fondamento se non la ricerca di una grande eco mediatica."

a) a Topo Gigio

b) a Gatto Silvestro

c) a Valerio

d) alla piratina (lei c'entra sempre)

(link)

.... e questo è il premio per chi indovina.

 
 
 

Solerzia e attività.

Non voglio certo dire che "Proverbi spiegati al popolo", di Fanny Ghedini Bortolotti (E. Treves, 1869 - 152 pagine, reperibile su Google libri in edizione completa) sia un capolavoro. Anzi il libro non è di certo esaltante. Il testo è però infiocchettato di storielle, aneddoti, piccoli precetti morali, bagattelle varie che ne rendono accettabile la lettura. A pag. 23 troviamo il capitoletto intitolato "Solerzia e attività" e, due pagine dopo, "La Bugia".

22. Il mondo è dei solleciti. 23. Chi dorme non piglia pesce. 24. La vigilanza è la madre della prosperità. 25. Chi ha tempo non aspetti tempo. 26. Chi tardi arriva male alloggia. 27. Ciò che hai da far quest' oggi, non metterlo a dimani. 28. Chi primo arriva, primo macina. 29. Acqua che stagna, o puzzo o magagna.

Non so se conosciate il curioso caso di un povero galantuomo, il quale dovendo salire in groppa a un asinelio ed avendo timore di non riescirci, si mise a pregare con fervore Sant'Antonio, acciocchè lo aiutasse in tal frangente; e quando si fu ben bene raccomandato, pose il piede nella staffa e saltò su, ma saltò con tanto impeto di fede, che passò la misura e stramazzò lungo disteso in terra al di là della cavalcatura, con grande rischio di rompersi il collo. La colpa non fu certo del santo, ma bensì dell'inconsiderato divoto, che non seppe prenderci la giusta misura.

Ora io non vorrei che lo stesso inconveniente accadesse anche a me. Mi spiego. Col lodarvi il proverbio che insegna andare adagio, non mi sono certo intesa di consigliarvi a diventare tartarughe.

- Misericordia! neppure per sogno, lettori miei. Tanto è vero che mi sono messa subito a pescare nella memoria altri proverbi che ci aiutino, me e voi, a non tombolare di là dal vero punto; ed eccovene qua otto che sembrano inventati a posta per renderci questo servigio. Cominciamo a fare i nostri confronti.

E vero che andando adagio si va sano e lontano e si compiono le cose per bene; ma ciò non significa già che dobbiate impoltronirvi come marmotte. Oibò! conto è far le cose con garbo e riflessione, e conto è lasciarsi sfuggire il tempo senza adoperarlo in tempo. "Il mondo è dei solleciti, è dei vigilanti, ' è di chi sa correre per arrivare il primo; e queste belle qualità si debbono avere nel cuore, nell' intelletto, nelle braccia e più di tutto nella volontà: "Acqua che stagna, o puzzo o magagna". E sapete cosa vuol dire siffatto proverbio? Vuol dire: guai a quel popolo che s'impigrisce sui suoi stracci! Guai a quel popolo che non va avanti svegliato e correndo! Egli diventerà un fetente cadavere che si dissolve in putredine, o sarà un birbo matricolato che farà d'ogni erba fascio.

La Bugia

30. Le bugie hanno le gambe corte. 31. Si conosce più presto un bugiardo che uno zoppo. 32. Chi è bugiardo è ladro. 33. La verità viene sempre a galla. 34. La verità si può seppellire, ma non può morire. 35. La verità piace a Dio e agli uomini.

Che la verità piaccia a Dio, non c'è da ripetere; deve essere ed è infatti così; ma ch'ella poi si trovi nella stessa buona grazia anche presso gli uomini ne dubito assai. Miei riveriti lettori popolani, e più specialmente, mie lettrici popolane, discorriamola un poco fra noi in camera charitatis. E poi realmente vero che la verità vi piace tanto? In quanto a me, vi parlo schietto, se debbo giudicare da ciò che veggo e sento, mi trovo assolutamente obbligata a credere il contrario, ed anzi a ritenere che quella brutta scabbia della bugia l'avete, pur troppo, infiltrata un pocolino nelle ossa. Ammesso questo (e sfido a non ammetterlo!), vi prego, miei lettori e mie lettrici, a dare un' occhiata in cima a questa pagina e leggervi il bel suco che c'è nel dire delle bugie: si passa per gaglioffi capacissimi di quella abbietta azione che è il rubare, poi si è sempre esposti alla vergognosa berlina di venire scoperti o col biasimo o colle beffe, perchè già voltatela e rivoltatela sinchè volete, ma: "La verità vien sempre a galla".

Intanto vi so dir io che è un deciso obbrobrio quel mentire così francamente come si costuma fare da non pochi della vostra classe. Voi mi risponderete che delle bugie può darsi il caso che ne dicano anche i signori; lo so anch'io che può darsi, ma questo a me importa poco; quello che invece mi preme moltissimo è che voi vi sbarazziate da sì brutto difetto. Cara la mia cara gente, fate a modo mio; quando vi viene il prurito di mentire, pensate con ribrezzo che bugiardo è sinonimo di ladro; riflettete che la verità può bensì restare un po' sepolta, ma che da un momento all'altro essa balza fuori viva e trionfante dalla sua fossa; ed abbiate sempre presente al pensiero che all'uomo conosciuto una volta per bugiardo non gli si crede mai più nemmeno quando dice in tutta coscienza la verità.

 
 
 

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