Spesso la leggenda nasconde le vere ragioni della dipartita da questa valle di lacrime di alcuni personaggi famosi (anche di quelli che devono ancora morì, ma tanto non è che faranno un soldo di danno quando succederà). Lacererò ora il velo di omertà e silenzi, perché la verità finalmente trionfi.
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Post n°219 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
Temo colui che ha letto un solo libro, diceva San Tommaso d'Aquino (quanto meno, a lui viene attribuita la frase latina del testo). Un tale discorreva con il filosofo Aristippo e, per dimostrare la sua superiorità culturale e intellettuale, si vantava di aver divorato una infinità di libri. Aristippo gli fece allora presente un piccolo particolare: "Non sono coloro che mangiano di più ad essere i più sani, ma quelli che digeriscono meglio". Per una bella pagina su Aristippo, si può consultare uno scritto di Diego Fusaro. |
Post n°218 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
Ben noto è il fatto che, Cornelia, madre dei Gracchi, fosse molto orgogliosa dei suoi figli e stravedesse per loro. Anni fa c'era anche una canzoncina-filastrocca che diceva "Dice Cornelia la madre dei Gracchi: questi sono i miei gioielli". Ed in effetti ella li mostrava a tutti proprio come i suoi gioielli. Nelle "Vite parallele, Plutarco riferisce che, per incitarli a primeggiare, un giorno ella li apostrofò energicamente dicendo loro: "Ditemi fino a quando dovrò essere indicata come la figlia di Scipione e quando potrò finalmente essere chiamata la madre dei Gracchi?" |
Post n°217 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
Racconta Svetonio che l’imperatore Tiberio, dopo la morte di suo figlio Druso, ricevette una delegazione proveniente da Troia. La delegazione troiana giunse però a Roma con notevole ritardo rispetto alla data del decesso di Druso. Tiberio ascoltò gli ambasciatori troiani che gli porsero le più sentite condoglianze della città di Troia, dopo di che rispose così: "Prendo atto del vostro rammarico, e vi ringrazio, ma anch’io prendo viva parte al vostro lutto per la morte di Ettore".
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Post n°216 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
Narra Plutarco che Aristide fu chiamato per giudicare una controversia tra due cittadini. Il primo dei due, nell'esporre le proprie ragioni, ad un certo punto incominciò a divagare. Per ingraziarsi Aristide, costui fece presente che il suo contraddittore era colui che aveva più volte criticato in pubblico l’operato di Aristide, accusandolo di essere il responsabile di tante iniquità. Aristide, per nulla scosso da tali accuse, lo interruppe, dicendo: "Ti rammento che qui si discute la tua causa, non la mia". |
Post n°215 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
Molte furono le crudeltà attribuite a Nerone che, tra gli altri, mandò a morte la sua prima moglie Ottavia, la sua nuova moglie Poppea, nonché i suoi precettori Seneca e Burro e il suo consigliere Petronio. Nel suo smisurato delirio di onnipotenza, Nerone era solito dire: "I miei predecessori non hanno goduto come me i diritti del potere. Mi piace di più essere odiato che amato, poiché l’essere amato non dipende da me solo, mentre dipende solo da me l’essere odiato". |
Post n°214 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valerio.sampieri
Narra Erodoto (Erodoto 8, 125) che un abitante di Serifo ebbe un acceso alterco con Temistocle, grande ammiraglio della flotta greca. Il tizio, ad un certo punto, ebbe a dire a Temistocle che egli era divenuto famoso non per i suoi meriti, ma per il fatto di essere nato ad Atene. La risposta di Temistocle fu ineccepibile: "Certo, hai perfettamente ragione. Infatti, né io né tu saremmo mai diventati famosi, se a Serifo fossi nato io e tu ad Atene". |
Post n°213 pubblicato il 25 Maggio 2012 da valeriosampieri
Pare che Sara, questo era il suo nome d'arte, si sia dedicata al soul, dopo la breve parentesi giovanile come cantante di musica leggera. Certo è che questa ragazza -graziosa, minutina e pulitina- fu una pupilla di Lucio Battisti, che scrisse per lei ben tre brani una quarantina di anni fa: Uomini (1970); Sara - Io mamma (1972, Mogol - Battisti)
Una stufa a kerosene sotto il tetto tutto qui basterà se mi vuoi bene io piangendo dissi sì Ci sposiamo oppure no molti soldi non li ho e la storia incominciò da quel giorno Lui pittore da scoprire io infilo le collane poi di sera a cantare e non solo per il pane poi un dottore disse brava nel mio ventre si muoveva con l'orecchio lui ascoltava e un bel giorno io mamma proprio io io mamma povero bambino mio mamma oh mio Dio ma sei certo che dovessi farlo proprio io Per bandiera i pannolini contro il coro dei vicini e lo scandalo si avverte ma lui grida ancor più forte quattro chili quanto pesa nella borsa della spesa lui ci segue ovunque andiamo ci dà una mano Io mamma proprio io io mamma povero bambino mio mamma oh mio Dio ma sei certo che dovessi farlo proprio io Lui mi sembra una bambola ma una bambola non è e quando si sveglia e mi prende il naso io so che cerca cerca me Io mamma proprio io io mamma povero bambino mio mamma io mamma pa pa pa pa pa
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Post n°212 pubblicato il 23 Maggio 2012 da valeriosampieri
'N SORISO poesiola anonima in romanesco che ci invita a riflettere.
Che me costava 'n soriso ieri, su la porta quanno tu, 'ngenua e delicata, m'hai comprato le MS senza filtro 'nvece de le Marlboro?
Che me costava 'n soriso a l'incrocio quanno 'na vecchietta bacucca m'ha attraversato co' rosso e m'è toccato inchioda' de brutto?
Che me costava 'n soriso alla cassiera der supermercato quanno stavo a pagà, dopo che pe' dimme du'euri m'ha sputato su li facioli e su li pommodori?
'N soriso, dimoselo, nun se fa fatica a fà 'n soriso e stasera, quanno magnerò le pasta scotta penzando che l'hai fatta co' le mani tue dorci e delicate, che me costerebbe fatte 'n soriso?
E ar collega mio che la matina arriva tardi e nun fa un cazzo tutto er giorno, che me costerebbe faje 'n soriso?
E anche a sto' stronzo puzzolente che me stà a pistà er calletto de continuo mentre sto su 'a metro de ritorno stracco morto de lavoro,
nun me costerebbe gnente faje 'n soriso. Come pure ar capoufficio che rompe li cojoni de continuo, che me costerebbe faje 'n soriso?
Certo nun me costerebbe proprio niente..... Ma... perchè... ... se li mannassi affanculo me costerebbe quarche cosa????? |
Post n°211 pubblicato il 23 Maggio 2012 da valeriosampieri
Visto che la situazione è quella che è e non accenna a migliorare, continuiamo a pensare a cose leggere ed allegre. In Inghilterra ebbero a lungo un buon successo i Rubettes, ma in Italia, per quanto io ricordi, ebbero successo, nella prima metà degli anni 70, soltanto con questa canzoncina simpatica e pimpante: furono in sostanza una meteora qui da noi. Speriamo di poter dire lo stesso di superpippo, che prima si toglie dalle scatole, meglio è.
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Post n°210 pubblicato il 22 Maggio 2012 da valeriosampieri
Mi sono già occupato, nel post dedicato a Sherry Baby, di Frankie Valli and the Four Seasons che ebbero un buon successo negli anni 60. La caratteristica del gruppo consisteva nell'uso costante del falsetto. Questo brano molto grazioso, ripreso in seguito anche dai Poh con il titolo di "Tu non sai", nulla ha ha a che vedere con quello omonimo degli Aerosmith ed appare, almeno a me, come un antesignano dello stile musicale al quale, di lì ad un paio d'anni, si ispirarono i Beach Boys prima maniera. Il brano è molto semplice, senza pretese ed allegro, il che mi sembra non guasti in questo periodo nel quale di allegria sembra un po' ovunque sentirsi la mancanza. Oltre ai lutti, ai quali ho accennato nel precedente post, ai non lutti in quanto il vecchio rottame comunista e superpippo sono ancora lì vivi e soprattutto vegeti, purtroppo, alla situazione economica sempre più pesante, al pensiero di una massa di coglioni che vota per la lista di grillo (mi sa tanto che "parmigiano" non vuol dire "formaggio grattugiato", ma "cervello grattugiato"), a vieppiù deprimerci c'è pure il ritorno su questi schermi di Rattazzi. Intendiamoci, Rattazzi non è cattivo, è solo che ... è così ... Certo è che il buon Rattazzi è un tipo un po' balzano, ma ha anche alcune qualità nascoste, ve lo assicuro. Anzitutto, Rattazzi ha la qualità impagabile di saper nascondere accuratamente le proprie eventuali (e inesistenti) qualità, e questa non è dote da poco. Ma inoltre Rattazzi è anche un avido lettore; lui è il tipo che, passando davanti ad una libreria, si ferma davanti alla vetrina e legge avidamente i titoli e, talvolta, per soddisfare la sua cupidigia di sapere, non esita ad acquistare senza indugio il volume che ha suscitato il suo interesse. L'altro giorno, ad esempio, Rattazzi è stato colpito da un titolo che faceva bella mostra di sé: "Come vincere la droga". Nemmeno aveva finito di leggere il titolo e Rattazzi era già al bancone a chiedere ansioso: "Quanta droga posso vincere?". Frankie Valli and the Four Seasons "Rag Doll" (1964) Ooh, oo-oo-oo-ooh (Ooh-oo-ooh) (Hand-me-down) When she was just a kid her clothes were hand-me-down Ooh, oo-oo-oo-ooh (Ooh-oo-ooh) (Sad rag doll) I'd change her sad rags into glad rags if I could Ooh, oo-oo-oo-ooh (Ooh-oo-ooh) A-ahh, ah-ah-ah-ah ah-ahh (Rag doll, ooh)
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Post n°209 pubblicato il 21 Maggio 2012 da valeriosampieri
Indubbiamente il terremoto ed i fatti di Brindisi dovrebbero avere la precedenza su ogni altro fatto di cronaca. Per chi è credente una preghiera dovrebbe essere il minimo indispensabile in tali casi. Però anche la morte di Robin Gibb ha un significato importante per noi anziani. Robin e Maurice (morto nel 2003), gemelli, erano nati nel dicembre del 1949 ed ora degli ex Bee Gees resta soltanto il fratello maggiore Barry. Poco importa che il gruppo si fosse sciolto ormai da anni, perché la loro musica -a cavallo tra gli anni 60 e 70- resterà sempre una parte importante della propria giovinezza, per tutti i vecchietti "classe 50" e dintorni. Bee Gees- To Love Somebody Words, My World, Massachussets sono i brani più noti del gruppo, ma forse il più bello è propio To Love Somebody, del quale nel 1967 o nel 1968, I Califfi realizzarono una versione italiana intitolata "Così ti amo". There's a light
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Post n°208 pubblicato il 14 Maggio 2012 da valeriosampieri
Ho riletto il mio ultimo commento al precedente post e devo ammettere che forse ho esagerato. Prendersi burla della Terronia non costituisce attività commendevole. Non si può infatti trascurare il fatto che in Terronia ci sono molti bravi lavoratori, tutt'altro che sfaticati. |
Post n°207 pubblicato il 11 Maggio 2012 da valeriosampieri
Nel post 113 ho parlato dell' Ogura Hyakunin Isshu 小倉百人一首 (おぐらひゃくにんいっしゅ) di Fujiwara no Sadie 藤原 定家 (ふじわら の さだいえ) o Teika (ていか), famosa raccolta di 100 poesie di 100 diversi poeti. Se l'Ogura è la raccolta più famosa di tale genere, diverse altre consimili ne esistono. Nel 1483 (Bunmei 15, mese 10) fu pubblicato lo Shinhyakunin Isshu 新百人一首 (しんひゃくにんいっしゅ) "Nuovo Hyakunin Isshu", che l'edizione giapponese di Wikipedia ed il sito asahi attribuiscono ad Ashikaga Yoshihisa 足利 義尚 (あしかが よしひさ 9° Shogun della Dinastia Ashikaga del Periodo Muromachi). Tale paternità dell'opera è confermata dal sito della Waseda University, sul quale sono reperibili tre edizioni del libro (una del 1700 e le altre due senza data), una delle quali, in due volumi, illustrata con l'effige del poeta su una pagina, corredata dal testo della poesia. Del 1807 dovrebbe invece essere il "Gosen Hyakunin Isshu" 後撰百人一首, di Sasaki Nobutsuna 佐佐木信綱, di cui parla il solo sito asahi, ma non Wikipedia. Forse di Sasaki Hirotsuna 佐佐木弘綱 è il successivo "Zoku Hyakunin Isshu" 続百人一首, probabilmente del 1893, anch'esso citato dal solo sito asahi. Recentissimo (1942-1943 circa) è l' "Aikoku Hyakunin Isshu" (愛国百人一首 (あいこくひゃくにんいっしゅ, asahi, wikipedia.jp, vedi immagine del titolo), a sfondo prevalentemente patriottico. Spesso e volentieri vengono realizzate incisioni in legno delle immagini dei poeti. Complessivamente le cinque più famose opere (ma anche altre ne esistono) denominate Hyakunin Isshu presentano circa 400 poesie di autori preclassici e classici, a partire dal VII Secolo. |
Cercasi volontari per marcia su Bruxelles. PS Le altre perle della collana... ... non c'è quattro senza cinque |
Post n°205 pubblicato il 02 Maggio 2012 da lamiapelle
Buon compleanno anche a tutti i visitatori. Buon compleanno a tutti, che siano belli o brutti. Buon compleanno a tutti, tranne all’Avv. Rattazzi, che quando manca la piratina, balla, Un grazie particolare alla piratina, |
Post n°204 pubblicato il 02 Maggio 2012 da AvvocatoRattazzi
Buon compleanno a tutti i membri del blog. Buon compleanno anche a tutti i visitatori. Buon compleanno a tutti, che siano belli o brutti. Buon compleanno a tutti ma proprio tutti, tranne che alla piratina. Un grazie particolare all'Avvocato Rattazzi, |
Post n°203 pubblicato il 25 Aprile 2012 da valerio.sampieri
Ho ritrovato, tra le carte di famiglia, un opuscoletto dattiloscritto di 16 pagine, intitolato "Cenno storico politico della Famiglia La Ginestra", scritto in data imprecisata, probabilmente, dal mio bisnonno materno, Giuseppe La Ginestra, a sua volta nipote del personaggio al quale il post si riferisce. Anche il mio bisnonno, a quanto sembra, al pari del padre Nicola e del nonno Giuseppe, fu vittima di persecuzioni politiche, seppur meno gravi di quelle subite dai suoi ascendenti, in quanto fervente "patriota". Al di là di ogni giudizio sulla persona e sul suo operato, quello che emerge è l'enorme tensione morale che ha portato Giuseppe La Ginestra a sacrificare ogni suo avere per i suoi ideali. Ecco perciò perché anche io sono così fesso: deve essere una questione ereditaria da generazioni e generazioni.
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senza commento.........
... ed ecco l'indovinello: A chi si riferisce questa citazione? "Le opinioni espresse via via dai vari livelli della magistratura, non da ultimo dallo stesso Csm quando rifiutò a xxxxxx la nomina a giudice di Corte d’Appello, fanno emergere un giudizio letteralmente imbarazzato per il modo in cui si accorge che quest’uomo ha indagato sul nulla e ha condotto delle inchieste badando esclusivamente alla risonanza di coloro che chiamava in causa. Nelle inchieste di xxxxxxx non c’era quindi nessun fondamento se non la ricerca di una grande eco mediatica." a) a Topo Gigio b) a Gatto Silvestro c) a Valerio d) alla piratina (lei c'entra sempre) (link) .... e questo è il premio per chi indovina. |
Post n°201 pubblicato il 21 Aprile 2012 da valeriosampieri
Non voglio certo dire che "Proverbi spiegati al popolo", di Fanny Ghedini Bortolotti (E. Treves, 1869 - 152 pagine, reperibile su Google libri in edizione completa) sia un capolavoro. Anzi il libro non è di certo esaltante. Il testo è però infiocchettato di storielle, aneddoti, piccoli precetti morali, bagattelle varie che ne rendono accettabile la lettura. A pag. 23 troviamo il capitoletto intitolato "Solerzia e attività" e, due pagine dopo, "La Bugia". 22. Il mondo è dei solleciti. 23. Chi dorme non piglia pesce. 24. La vigilanza è la madre della prosperità. 25. Chi ha tempo non aspetti tempo. 26. Chi tardi arriva male alloggia. 27. Ciò che hai da far quest' oggi, non metterlo a dimani. 28. Chi primo arriva, primo macina. 29. Acqua che stagna, o puzzo o magagna. Non so se conosciate il curioso caso di un povero galantuomo, il quale dovendo salire in groppa a un asinelio ed avendo timore di non riescirci, si mise a pregare con fervore Sant'Antonio, acciocchè lo aiutasse in tal frangente; e quando si fu ben bene raccomandato, pose il piede nella staffa e saltò su, ma saltò con tanto impeto di fede, che passò la misura e stramazzò lungo disteso in terra al di là della cavalcatura, con grande rischio di rompersi il collo. La colpa non fu certo del santo, ma bensì dell'inconsiderato divoto, che non seppe prenderci la giusta misura. Ora io non vorrei che lo stesso inconveniente accadesse anche a me. Mi spiego. Col lodarvi il proverbio che insegna andare adagio, non mi sono certo intesa di consigliarvi a diventare tartarughe. - Misericordia! neppure per sogno, lettori miei. Tanto è vero che mi sono messa subito a pescare nella memoria altri proverbi che ci aiutino, me e voi, a non tombolare di là dal vero punto; ed eccovene qua otto che sembrano inventati a posta per renderci questo servigio. Cominciamo a fare i nostri confronti. E vero che andando adagio si va sano e lontano e si compiono le cose per bene; ma ciò non significa già che dobbiate impoltronirvi come marmotte. Oibò! conto è far le cose con garbo e riflessione, e conto è lasciarsi sfuggire il tempo senza adoperarlo in tempo. "Il mondo è dei solleciti, è dei vigilanti, ' è di chi sa correre per arrivare il primo; e queste belle qualità si debbono avere nel cuore, nell' intelletto, nelle braccia e più di tutto nella volontà: "Acqua che stagna, o puzzo o magagna". E sapete cosa vuol dire siffatto proverbio? Vuol dire: guai a quel popolo che s'impigrisce sui suoi stracci! Guai a quel popolo che non va avanti svegliato e correndo! Egli diventerà un fetente cadavere che si dissolve in putredine, o sarà un birbo matricolato che farà d'ogni erba fascio. La Bugia 30. Le bugie hanno le gambe corte. 31. Si conosce più presto un bugiardo che uno zoppo. 32. Chi è bugiardo è ladro. 33. La verità viene sempre a galla. 34. La verità si può seppellire, ma non può morire. 35. La verità piace a Dio e agli uomini. Che la verità piaccia a Dio, non c'è da ripetere; deve essere ed è infatti così; ma ch'ella poi si trovi nella stessa buona grazia anche presso gli uomini ne dubito assai. Miei riveriti lettori popolani, e più specialmente, mie lettrici popolane, discorriamola un poco fra noi in camera charitatis. E poi realmente vero che la verità vi piace tanto? In quanto a me, vi parlo schietto, se debbo giudicare da ciò che veggo e sento, mi trovo assolutamente obbligata a credere il contrario, ed anzi a ritenere che quella brutta scabbia della bugia l'avete, pur troppo, infiltrata un pocolino nelle ossa. Ammesso questo (e sfido a non ammetterlo!), vi prego, miei lettori e mie lettrici, a dare un' occhiata in cima a questa pagina e leggervi il bel suco che c'è nel dire delle bugie: si passa per gaglioffi capacissimi di quella abbietta azione che è il rubare, poi si è sempre esposti alla vergognosa berlina di venire scoperti o col biasimo o colle beffe, perchè già voltatela e rivoltatela sinchè volete, ma: "La verità vien sempre a galla". Intanto vi so dir io che è un deciso obbrobrio quel mentire così francamente come si costuma fare da non pochi della vostra classe. Voi mi risponderete che delle bugie può darsi il caso che ne dicano anche i signori; lo so anch'io che può darsi, ma questo a me importa poco; quello che invece mi preme moltissimo è che voi vi sbarazziate da sì brutto difetto. Cara la mia cara gente, fate a modo mio; quando vi viene il prurito di mentire, pensate con ribrezzo che bugiardo è sinonimo di ladro; riflettete che la verità può bensì restare un po' sepolta, ma che da un momento all'altro essa balza fuori viva e trionfante dalla sua fossa; ed abbiate sempre presente al pensiero che all'uomo conosciuto una volta per bugiardo non gli si crede mai più nemmeno quando dice in tutta coscienza la verità. |
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