CHIEDITI
Trova il tempo di fermarti,di chiederti cosa sta succedendo
Fatevi cento e mille domande e poi cento e poi ancora mille
Fino ad esserne ubriachi Stufi Invasi
Chiediti cos'è il Potere,Chiediti cosa vuole da te Dai tuoi figli
A chi va il tuo lavoro,Per chi fatichi
Se non hai, lavori per chi ha,Se hai, qualcuno lavora per te
Chiediti cos'è il Profitto,cos'è il Consumo
Una candela si consuma,Una lampadina,Una persona
Una vita di persona,una vita di consumi
Chiediti cos'è la Crescita,Lo Sviluppo
Più Crescita più Produzione,Più Consumo
Più consumi più ti consumi,chiediti chi è che cresce
Quando senti parlare di Sviluppo chiediti se ti stai sviluppando
Chiediti per chi consumi e ti consumi
Per farti produrre ti invogliano a consumare
Per farti consumare
In un paese lontano nel mondo o a pochi metri da casa tua
ci sarà sempre qualcuno più consumato di te
che si consuma ma non consuma
HASTA SIEMPRE
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Delitto e castigo
Post n°20 pubblicato il 19 Marzo 2008 da nadine6I
Considero il concetto di violenza come qualcosa di perpetrato in svariati modi ai danni di qualcuno e che possa esser applicato a tutto ciò che viola i diritti umani, pensiamo non solo a quella fisica,che ferisce materialmente,ma chiaramente anche a concetti quale l'ingiustizia sociale,la sopraffazione,la coercizione e tutto ciò che svilisce l'essere umano.Partendo da questa considerazione e guardando ai fatti di cronaca riguardanti la delinquenza,intesa come tutto ciò che viola il diritto,(alla vita,al lavoro,alla casa,al risparmio,alla serenità ecc ecc),nessuno escluso, quando la violenza viene perpetrata senza che vi sia condanna,nè morale nè materiale,diventa automaticamente dottrina del vivere. Es.se tu evadi le tasse o fai bancarotta fraudolenta,fottendo tanti rispermiatori, e nessuno te ne chiede conto è verosimile che il malcostume si diffonda e dopo un pò venga adottato come consuetudine normale,lo stesso dicasi per uno stupro o un assassinio, quindi una reazione da parte di chi vive la violenza,in primis,e di chi osserva è naturale che ci sia. La natura della reazione è commisurata all'entità del danno e individualmente variabile,ma è incontestabile che ci sia.Così come è incontestabile che si voglia che quel determinato comportamento cessi e non si ripeta. Non trovo sbagliato il concetto di vendetta sociale,negarlo significherebbe per me negare la possibiltà d'insorgere contro ciò che ci opprime o ci viola.Ci sono regole,anzi più che regole,comportamenti, non necessariamente scritti sulla carta,insiti nella coscienza e universali,che governano la convivenza sociale,e quando vengono meno si deve intervenire.Si deve discutere sulla forma dell'intervento e come lo si rende operativo, e soprattutto di prevenzione.Molta della violenza corrente è sintomatica di una filosofia di vita in cui non c'è posto nè per il rispetto dell'altro,tanto meno per la presa di coscienza dell'atto compituto,non parliamo poi dell'assenza totale di senso di colpa dovuto allo scollamento tra il reale e l'egotismo autogiustificativo. L'impunità comunque non è tollerabile,così come l'uso di due pesi e due misure a seconda dell'eccellenza o meno dell'imputato. |
Inviato da: pandora.ds
il 30/04/2009 alle 06:36
Inviato da: rigitans
il 20/03/2009 alle 16:49
Inviato da: synthesis011
il 21/02/2009 alle 08:13
Inviato da: Brandbit
il 19/02/2009 alle 23:11
Inviato da: tulipanina72
il 02/02/2009 alle 22:34