Creato da nadine6I il 25/01/2008

LIBERA USCITA

dove comincia è dove finisce

CHIEDITI

 

Trova il tempo di fermarti,di chiederti cosa sta succedendo

Fatevi cento e mille domande e poi cento e poi ancora mille

Fino ad esserne ubriachi Stufi Invasi

Chiediti cos'è il Potere,Chiediti cosa vuole da te Dai tuoi figli

A chi va il tuo lavoro,Per chi fatichi

Se non hai, lavori per chi ha,Se hai, qualcuno lavora per te

Chiediti cos'è il Profitto,cos'è il Consumo

Una candela si consuma,Una lampadina,Una persona

Una vita di persona,una vita di consumi

Chiediti cos'è la Crescita,Lo Sviluppo

Più Crescita più Produzione,Più Consumo

Più consumi più ti consumi,chiediti chi è che cresce

Quando senti parlare di Sviluppo chiediti se ti stai sviluppando

Chiediti per chi consumi e ti consumi


Per farti produrre ti invogliano a consumare

Per farti consumare

In un paese lontano nel mondo o a pochi metri da casa tua

ci sarà sempre qualcuno più consumato di te

che si consuma ma non consuma

 

HASTA SIEMPRE

 

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Delitto e castigo

Post n°20 pubblicato il 19 Marzo 2008 da nadine6I

Considero il concetto di violenza come qualcosa di perpetrato in svariati modi ai danni di qualcuno e che possa esser applicato a tutto ciò che viola i diritti umani, pensiamo non solo a quella fisica,che ferisce materialmente,ma chiaramente anche a concetti quale l'ingiustizia sociale,la sopraffazione,la coercizione e tutto ciò che svilisce l'essere umano.Partendo da questa considerazione e guardando ai fatti di cronaca riguardanti la delinquenza,intesa come tutto ciò che viola il diritto,(alla vita,al lavoro,alla casa,al risparmio,alla serenità ecc ecc),nessuno escluso, quando la violenza viene perpetrata senza che vi sia condanna,nè morale nè materiale,diventa automaticamente dottrina del vivere. Es.se tu evadi le tasse o fai bancarotta fraudolenta,fottendo tanti rispermiatori, e nessuno te ne chiede conto è verosimile che il malcostume si diffonda e dopo un pò venga adottato come consuetudine normale,lo stesso dicasi per uno stupro o un assassinio, quindi una reazione da parte di chi vive la violenza,in primis,e di chi osserva è naturale che ci sia. La natura della reazione è commisurata all'entità del danno e individualmente variabile,ma è incontestabile che ci sia.Così come è incontestabile che si voglia che quel determinato comportamento cessi e non si ripeta. Non trovo sbagliato il concetto di vendetta sociale,negarlo significherebbe per me negare la possibiltà d'insorgere contro ciò che ci opprime o ci viola.Ci sono regole,anzi più che regole,comportamenti, non necessariamente scritti sulla carta,insiti nella coscienza e universali,che governano la convivenza sociale,e quando vengono meno si deve intervenire.Si deve discutere sulla forma dell'intervento e come lo si rende operativo, e soprattutto di prevenzione.Molta della violenza corrente è sintomatica di una filosofia di vita in cui non c'è posto nè per il rispetto dell'altro,tanto meno per la presa di coscienza dell'atto compituto,non parliamo poi dell'assenza totale di senso di colpa dovuto allo scollamento tra il reale e l'egotismo autogiustificativo.
Sappiamo anche  che il carcere così com'è, e come non funziona,ha tutt'altro che un carattere rieducativo,anzi, quindi estendendo il concetto di prevenzione, quello che si può fare è di cambiare radicalmente la configurazione della pena,lavorando sulla cultura della non violenza,introducendo il concetto di crescita spirituale e culturale dell'individuo. 

L'impunità comunque non è tollerabile,così come l'uso di due pesi e due misure a seconda dell'eccellenza o meno dell'imputato.

 
 
 
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