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A che punto e' la notte.

Post n°2271 pubblicato il 15 Ottobre 2022 da fedechiara
 

A che punto e' la notte.

Mi ero rimproverato, in segreto, di aver disperso il voto, votando Italexit di Paragone. I fatti di ieri mi dicono che era un voto giusto, un voto di testimonianza che segnala come l'uscita dalla emergenza economica e dalla poverta' impostaci da Draghi e dagli sciagurati filo Nato atlantisti sia garantita solo dalla preventiva uscita dalla Nato e da una Europa prona ai diktat americani.
E chi ha votato il centrodestra a guida Meloni, pensando di premiare una idea di nuovo governo forte e unitario, si ritrova come quei poveretti che abboccano al gioco delle tre carte e vengono spennati. Credevano nel mistero della trinita' di una destra una e trina e si ritrovano nelle nebbie della Dualita'. Che e' concetto politico filosofico altrettanto arduo e nient'affatto riconducibile all'Uno del Buongoverno che ci portera' fuori dalla crisi.
Che succedera' nelle prossime ore?
Forza italia e il suo leader, dimezzato come il visconte di Calvino, andranno in ordine sparso al Quirinale con l'ombra di un rimando alle Camere per un pragmatico s-governo di 'chi ci sta' sul programma?
La vedo dura.
Lo scorno e l'offesa subita da colui che si riteneva il vero leader della coalizione, il garante internazionale contro la lamentata 'deriva fascista' (sic), e' talmente atroce che pensarlo con la coda tra le gambe e ridotto a piu' miti ministeri (senza la fida infermiera in lista) e' lunare.
Lui, caro lei, e' piu' uomo da tavoli sparigliati e colonne del tempio fate crollare - come non si sa perche' non e' piu' un Sansone politico e neanche un Davide, perche' ha poca dimestichezza con la fionda e non ci vede piu' bene. Troppo sesso fa male agli occhi, si diceva un tempo e lui non si e' risparmiato neanche in tarda eta'.
E vien da chiedersi quale specialissimo legame sia quello che lo vincola alla Ronzulli per giocarsi cosi' vilmente la carriera politica nell'aula del Senato - ridotto all'insignificanza piu' tragica e al rischio di veder naufragare la legislatura e andare in ordine sparso a nuove elezioni.
Che gran pasticcio, cari i miei elettori di centro destra - un pasticciaccio brutto assai di via tutti da Montecitorio. Tutti assieme, inseguiti dagli elettori infuriati senza piu' passioni in comune.
Le Comiche. Il nuovo che arretra.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, da seduti e in piedi
BERLUSCONI, CHE BRUTTA FINE
Che brutta fine, indecorosa, ha fatto Berlusconi. Che fosse un egoarca che riduce il mondo a un gigantesco Fatto Personale, lo sapevamo. Ma anni fa, insieme a questo suo pessimo vizio, c’era anche la sua straordinaria capacità di imprenditore e di monarca politico, la sua generosità e il suo intuito. Ora gli è rimasto solo il peggio. Quella maschera ridente, quell’ologramma grottesco, non pensa ad altro che a sé e ai suoi assistenti. Ha chiesto tre ministeri per la sua persona: la giustizia, perché lui ha ancora i conti aperti, la comunicazione, perché tocca le sue tv, e la Ronzulli sua infermiera politico-ludica elevata al rango di ministro. E non avendo avuto la promessa che la suddetta statista avrebbe avuto il ministero che pretendeva, ha sporcato il primo atto politico di questa legislatura, non facendo votare La Russa. E dire che lo avevano assecondato anche nel suo ridicolo delirio di fare il Capo dello Stato. Ora, chissà cosa succederà al prossimo governo. Di La Russa, del mistero dei suoi soccorritori dalle opposizioni e delle incognite sul governo ne riparleremo presto. Ma una cosa possiamo già dire: Berlusconi ha finito in bruttezza la sua parabola. Gli sopravvive malamente solo la sua torva controfigura. Amen.
LASTAMPA.IT
La tentazione del Cavaliere: non indicare Meloni premier

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Commenti al Post:
martellodgl13
martellodgl13 il 15/10/22 alle 20:03 via WEB
Che merda. L'Italia è finita.
 
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