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Dicono di lei.

Post n°2661 pubblicato il 04 Luglio 2023 da fedechiara
 

Nata il 4 luglio. 04 luglio 2022

Gli anticorpi sociali dell'America non funzionano a dovere. Dice di sé (dicono di lei) che è la più grande democrazia liberale del pianeta, ma non è andata esente da brogli ripetuti nel corso della sua storia e il 'maccartismo' costituisce un vulnus profondo tuttora non abbastanza metabolizzato e analizzato. E il suo tanto vantato 'melting pot 'è nato nel sangue della terribile guerra di Secessione e si macchiato delle ricorrenti guerre per bande intestine di nuovi affluenti con centinaia di morti ad ogni ricorrere dei moti violenti di una difficilissima coabitazione.
'Gangs of New York' è narrazione cinematografica storicamente documentata e perfino indulgente nel mostrare 'di che lacrime grondi e di che sangue' la difficile coesistenza di popoli e culture malamente affratellati e le dominanze 'wasp' e le corruzioni.
Purtuttavia alla frontiera con il Messico si danno ostinato convegno orde di miserabili provenienti dai paesi della Mesoamerica intenzionati a partecipare al banchetto delle accoglienti metropoli.
E l'America, ossessionata dalla lotta dura ai comunismi, si è misurata con la più tremenda guerra per procura della sua storia in Vietnam ed ha pagato pegno di migliaia di morti suoi e dei 'maledetti vietcong' - che la vinsero e la costrinsero alla vergognosa ritirata - con gli elicotteri che prendevano il volo dal tetto dell'ambasciata a Saigon e il regime fantoccio che collassava in parallelo.
Di questo ci parla, con rara efficacia, il bel film 'Nato il 4 luglio' di O. Stone. Ma la lezione di quella storica, spaventosa sconfitta non è bastata a far funzionare gli anticorpi di altre sue guerre disastrose. L'Irak, per dirne una, e la più recente dell'Afganistan, dove hanno lasciato tonnellate di armamenti al nemico talebano - e la popolazione femminile di una azzardata democrazia fragilmente imposta in gramaglie e tristo ritorno al monachesimo islamico dei burqa.
L'America ama la guerra, si direbbe, è nel suo dna malato di potenza geo strategica arrogante e impunita - che non si è peritata di brigare, alle soglie del terzo millennio, con i vituperati mezzi di sempre (i golpe ispirati dalla C.i.a. per sintetizzare) nell'Ucraina a vocazione nazionalista nazistoide per cingere d'assedio Nato lo storico nemico russo - e oggi combatte l'ennesima guerra per procura con il supporto cieco e stupido dei paesi satelliti di Europa, che approvano sanzioni-boomerang nei confronti della Russia e costringono i loro cittadini, già stremati da una lunghissima pandemia, a subire e a pagare in bolletta energetica l'ennesima crisi economica di importazione americana.
E lo slogan suggestivo, smentito dal teatro di guerra e dalle operazioni sul terreno, è 'La Russia non deve vincere', ma è facile profezia che questa guerra non la vincerà (nuovamente) l'America con i suoi stolidi alleati perché lo sfondo della terza guerra mondiale in corso è il film del dottor Stranamore di S. Kubrik - con finale in Hiroshima e Nagasaki due (e centinaia di megatoni di bombe più potenti e distruttive).
Una guerra con sbocco di esplosioni termonucleari sulle principali metropoli europee e americane, oltrechè russe, e la Cina in prudente attesa di supervisionare i cimiteri dell'Occidente e del suo vicino per affermarsi quale sola potenza sopravvissuta dopo l'Olocausto nucleare.
Nata il 4 luglio, ma mal vissuta fino ad oggi e gravemente ammalata di una incurabile malattia bellica. Lo storico cancro alle ossa dell'America che la porterà alla tomba nucleare.
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