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Messaggi del 11/04/2022

La presente guerra riletta con gli occhi di 8 anni fa.

Post n°2042 pubblicato il 11 Aprile 2022 da fedechiara
 

11 aprile 2014
Parlavo con una mia zia novantenne, iersera, e la stimolavo a ricordare gli anni dell'infanzia e della prima giovinezza - ed erano gli anni della marcia su Roma e del re cialtrone che avvallava la violenza fascista e dava a Mussolini l'incarico di formare un governo, ma nulla di tutto questo affiorava nei ricordi dell'ava, bensì la gioia di vivere 'nelle baracche dietro la Giudecca', raccontava,e i fratelli che nuotavano con vigore nella laguna ancora vergine di scarichi industriali e lei aggrappata alla tavola del mastello che spingeva parallela alla riva, colle gambette secche e magrissime che le restarono in sorte anche nella vita adulta.
Ed era fame costante e quotidiana, diceva, e di riscaldamento in quelle baracche neanche a parlarne: 'Certi spifferi tra le assi delle pareti e, la notte, tutti i fratelli e le sorelle in un solo lettone a scaldarci tra di noi sotto le poche coperte.'
Hanno qualcosa di consolatorio questo genere di racconti e ne sprigiona una sorta di fiamma vitale - la vita che sempre risorge e si alza in volo come l'araba fenice - per l'evidenza di come le vite degli uomini e delle donne hanno un'interna forza e una soglia di resistenza molto alta e, perciò, 'ce la faremo', ancora una volta, nel caso, poco probabile, speriamo, che la 'confrontation' militare in Ucraina tra la Nato e la Russia di Putin sfugga di mano ai contendenti e ci troveremmo, di bel nuovo, a scivolare, di giorno in giorno, in annunci bellici e squilli di trombe e rombare di bombardieri e F16 in volo contro i Mig31 e i Sukhoi di ultima generazione muniti di atomica.
Già perché tutto questo armarsi di droni e di missili a medio e a lungo raggio e le atomiche stivate nei depositi sotterranei e le porta-aerei che navigano in pompa magna nel Mediterraneo corredate di corazzate e incrociatori e i sottomarini nucleari in crociera permanente sotto i ghiacci del Polo Nord e le foto da satellite delle truppe russe che vengono ammassate ai confini dell'Ucraina e la guerra del gas che l'America si appresta a dichiarare agli ex monopolisti di Gazprom, tutto convoglia nell'inquietudine nostra montante che una nuova guerra 'mondiale' non sia più e solo l'astratto e 'vecchio' monito delle generazioni dei padri ai figli e ai nipoti, bensì una ricorrenza possibile, uno sfogo pratico e necessario a tutto quel lavoro imponente delle industrie belliche che, in ogni paese e nazione, continuano a produrre armi in gran numero e sempre più sofisticate - e 'tanto va la gatta al lardo...', si dice da gran tempo, che non pare più improbabile, né retorico che 'il sonno della ragione' produca i mostri della guerra possibile, - con l'evocazione quotidiana della quale sembra giochino a rimpiattino i due storici rivali come fa il gatto col topo.
Però speriamo che 'tutto si aggiusti' e gli storici duellanti si accontentino di mostrare i muscoli e si sfidino come in un ring, rispettando le regole del combattimento sportivo senza colpi sotto la cintura.
Davvero non mi va giù l'idea che anch'io racconterò a un ipotetico nipotino di come si viveva negli anni della terza guerra mondiale senza il riscaldamento nelle case e con le razioni di cibo sempre insufficienti alla grande fame che dilagava e mieteva vittime giornaliere.

Sottomarininucleari.it - Il sito italiano dedicato ai sottomarini nucleari!
SOTTOMARININUCLEARI.IT
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L'infinitamente piccolo e il brulicare della vita.

Post n°2041 pubblicato il 11 Aprile 2022 da fedechiara
 


Noi ci scherziamo, ma è vero che 'non si vede bene che con il molecolare'. E non so dire se 'l'essenziale è invisibile agli occhi', come recita una vignetta satirica del piccolo principe, ma che i virus e i batteri e le ife dei funghi sotterranei che sostengono e alimentano la vita vegetale siano invisibili, o ben nascosti alla nostra vista di primati avvezzi alla visione 'macro', è una evidenza scientifica e una preoccupazione dei medici.
Ed ho visto 'cose che voi umani' solitamente non vedete, ieri sera, su raiscuola.
No, non i 'bastioni di Orione e le navi da combattimento in fiamme' (quelle le vedremo nel Mediterraneo, se la Nato non la smetterà di armare gli ucraini e di dare addosso al 'nemico' russo), bensì le bianche ife allungarsi per chilometri sotterra e i miceli attorniare scientemente le radici degli alberi e penetrare al loro interno, rilasciando i preziosi minerali che le nutrono ed avendone in cambio gli zuccheri di cui sono ghiotte.
Ed ho visto fiorire i multiformi carpofori rigati di sotto e dai colori più vari e di straordinaria intensità – e scordatevi i 'giallini' e i 'porcini' dei vostri ghiotti risotti, quella è 'robetta', sia pure saporitissima, in confronto ai milioni di specie di funghi diverse che non conosciamo e che, nei laboratori, alimentano e sviluppano i lieviti delle colture in vitro da cui deriviamo i potentissimi farmaci antibiotici che ci curano.
Ma tutto questo brulicare dell'infinitamente piccolo in natura e dentro di noi e questo loro insistito, vitale e benefico interagire con gli organismi diversi, inclusi gli animali, nel processo della vita ha a che fare con la morte (daje!).
I funghi si nutrono di morte (funus ago, in latino: che porta funerali).
Si nutrono delle 'feuilles mortes' del bosco e dei tronchi caduti e marciti, ma anche della morte che procurano agli esseri umani che respirano le spore di un fungo che si è molto sviluppato nella regione di Vancouver, Canada, ed è in viaggio nel mondo globale e presto si farà vivo in Europa.
Un fungo che ci entra nei polmoni (ne respiriamo le aeree spore) e fa il macello delle cefalee e dei dolori muscolari via, via colonizzando l'intero organismo con una mortale 'micosi' che i laboratori stanno ancora studiando - e non sappiamo ancora sciogliere la prognosi futura che ci dirà nuovamente vincenti sull'infinitamente piccolo che brulica dentro di noi e si fa beffe dei nostri bianchi macrofagi difensori.
Forse vinceremo, noi scienziati umani dalle sapienti sinapsi neuronali, forse avremo futuro (Ucraina e testate termonucleari a parte), ma sappiate che i funghi sono meglio dell'araba fenice.
Stanno in sonno sotterra e risorgono quando è il momento a loro favorevole.
Sono risorti dai disastri geologici più vari, incluso il buio delle polveri che hanno oscurato l'atmosfera terrestre per secoli, dopo la caduta del mega asteroide che ha sterminato i dinosauri, hanno bypassato siccità epocali ed alluvioni spaventose (inclusa quella dell'Arca di Noè) e sapranno far risorgere la vita anche dopo la scomparsa di noi umani terrestri a causa delle mille esplosioni termonucleari che squasseranno la Terra da qui a breve -speriamo di no, elaboriamo gli esorcismi del caso, diciamo in coro ai maggiorenti Nato di smetterla e di presentare dignitose proposte di pace al tavolo delle trattative.
I funghi hanno futuro certo, sono alla base di quel processo meraviglioso che chiamiamo 'vita' – che ognora risorge dalle sue ceneri. Noi nunquam.
Noi umani 'siamo per la morte', come ci dicono i filosofi; dobbiamo fare sforzi sovrumani per resistere in vita e prendere le distanze dalla morte, in primis quella che ci procuriamo con le armi di distruzione di massa, abbiatene contezza.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante cibo e natura
Potrebbe essere un cartone raffigurante il seguente testo

 
 
 
 
 

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