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l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 04/05/2023

Inclinazioni future.

Post n°2562 pubblicato il 04 Maggio 2023 da fedechiara
 


Le inclinazioni future dei mutanti. (Ai Romani piaceva la biga). 04 maggio 2016

Ma non sarà che, a forza di introdurre leggi e decreti e sanzioni e carcere per gli 'odiatori' di ogni risma e predilezione – omofobia, politica e media mainstream, populismi di vario genere, sovranismi e razzismi pretesi – finiremo per ridurre anche le innocue e simpatiche allusioni d'antan a crimini orrendi di orchi assassini?
Che perfino quella scenetta del Gran Paolo Nazionale in cui si accennava in dilettevole musica che 'Ai Romani piaceva la biga.' verrà letta come sconcezza improponibile di tempi maledetti e da cancellare dalla biblioteca digitale perché corruttrice delle nuove generazioni educate al vangelo lgbt e ai genitori e nonni uno due e tre e quattro – e chi più ne ha più ne metta?
Per tacere del 'Clarinetto' di Arcore, allusivo di sconcezze satiresche non più in uso nel terzo millennio delle varietà e declinazioni sessuali tutte da rispettare e osannare manu militari quali Verbo e proiezioni mitiche di una umanità che plasma i corpi futuri e modifica le vetuste inclinazioni e le predispone scolasticamente all'etica dei mutanti, tipo Blade Runner, verso la quale siamo avviati? Chiediamolo al nuovo segretario del pd.

 
 
 

L'infinito viaggiare.

Post n°2561 pubblicato il 04 Maggio 2023 da fedechiara
 

San Antonio de los Cobres - 28 marzo 2019

E il 'tren de las nubes' poteva diventare percorso ferroviario altrettanto mitico quanto la transiberiana, ma il progetto si è arenato sui costi da sostenere per estendere il viaggio fino alle vette coloratissime di questi altopiani delle meraviglie e per costruire gli alberghi per il pernottamento – e forse è stata una grazia fattaci dagli dei del paesaggio; quegli dei che gli avi individuavano nelle grotte e nei pertugi dove il vento canta, come avveniva ai marinai di Ulisse dentro alle grotte marine e le popolavano di ninfe e Nereidi e ne nutrivano i sogni mentre la nave dondolava sul mare azzurrissimo e trasparente e fitto di coralli fossili.
E il villaggio di san Antonio de los Cobres è meta di un turismo asfissiante e provo a immaginarmi che cosa avvenga e quanta gente vi si raccolga tra queste basse case e il mercato di carabattole tipiche il primo di agosto, quando vi si festeggia la 'Pachamama', fantasiosa divinità della tartassata Madreterra, asfissiata dai sette e passa miliardi di androidi turisti che siamo e che viaggiamo e modifichiamo i paesaggi e ci facciamo i selfie che sostituiscono le offerte alle divinità ormai scomparse e dimenticate.
E tuttavia la luna bussa ancora sopra i monti e sopra gli affanni e le miserie degli uomini e delle donne e, quando torreggia piena sopra il monte, fa la sua porca figura di grande satellite capace di influenzare le maree e di dare specialissimo segnale ai coralli di riprodursi con nubi di uova e sperma che imbiancano il blu notte abissale.
E, forse, la Luna influenza anche i sogni – non solo quelli dei licantropi - e ci ricorda quanto siamo piccoli e insensatamente formicanti sopra un pianeta che non meritiamo di abitare.
E viene in mente il finale del Canto di pastore errante per l'Asia:
Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
E' funesto a chi nasce il dì natale.
Funesto? Beh, dai, Giacomo, non esageriamo. Qualcosa di buono riusciamo sempre a cavarci da questo nostro transito mortale, al di là delle guerre, le malattie, le carestie e le migrazioni di massa.
Pensa al cibo, all'amore e, perchè no? all'infinito viaggiare.

 
 
 
 
 

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