Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 15/05/2023
Punti morti e anelli laschi. 14 maggio 2021 E la formidabile intuizione di E. Montale che esista - e ci affanni - un 'punto morto del mondo, / l'anello che non tiene' ci conferma che alcuni poeti sono davvero i moderni profeti, spesso Cassandre inascoltate. E in quella sua bella poesia che compendia le povere cose che gli restavano ferme negli occhi in quel suo scorcio di storia postbellica illuminato dal giallo dei limoni mi capita di riconoscermi: nello sguardo all'indietro che lanciamo, di quando in quando, sulle nostre vite trascorse - ed è già tanto che non ci trasformiamo nelle bibliche statue di sale di chi fuggiva dalla maledizione divina e non resistette alla tentazione di farsi 'reporter' e avere contezza di quella spietata guerra di Dio al peccato degli uomini che oggi ci appare lunare e per niente 'al passo coi tempi' permissivissimi in cui ci è stato dato di vivere. 'Chi sono io per giudicare?', si chiedeva il presente pontefice a proposito della moderna Sodoma. Già. L'abdicazione delle passate 'idee forti' della religione a governare il mondo ci consegna la visione tragica de 'il punto morto del mondo, / l'anello che non tiene' delle magnifiche sorti e progressive che più non inseguiamo. E l'ennesima guerra dei razzi e dei missili tra arabi e israeliani è davvero un punto morto del mondo, un 'mare di lacrime' che dura dal tempo della mia nascita e non si concluderà neanche alla morte dei miei bisnipoti perché è 'l'anello che non tiene' di una convivenza pacifica mille volte rappresentata, auspicata, sollecitata e mai realizzata perché il mondo degli uomini è pieno s-governo del Caos, antica, cupa divinità, e nessuno, proprio nessuno, è in grado di dire possibile una convivenza con le rissose moltitudini islamiche che gridano 'morte a Israele' (e per proprietà transitiva anche all'America sua alleata) ad ogni festa comandata e Ramadan concluso e accettano di buon grado e a rischio della vita che i loro fratelli combattenti nascondano i missili e i razzi assassini in mezzo alle civili case di abitazione. Ma finirà mai questa maledizione che ci condanna a convivere 'l'un contro l'altro armati' e, come titolava un giornalista de 'il Gazzettino' qualche tempo fa: 'Il vicino di casa è il peggior nemico'?
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L'Eroe in visita. Bisogna ripeterselo molte volte e con espressioni sempre diverse per poterlo credere vero e rifilarlo come tale al proprio prossimo – quand'anche il prossimo di Zelensky siano capi di stato 'amici' rotti a tutte le capriole politiche e le necessarie menzogne mediatiche tipiche dei ruoli e degli equilibri di s-governo. Ed ecco allora, in bella evidenza sulla stampa mainstream di oggi, la frase impudente e lunare dell'uomo costretto dal battage di stampa amica alla maglietta militare felpata uniclima dell'Eroe in visita in Italia : '….c'è solo una pace possibile: quella che decidiamo noi, vittime incolpevoli dell'aggressione russa.' Doppia menzogna di rito. 'C'è solo una pace possibile' – manifesto suo desiderata personale, ma sogno di una notte di mezzo inverno: di quando le bombe e i missili fioccavano su Kiev e su tutta l'Ucraina per la rappresaglia militare russa. E ancora non è chiaro al mondo il perché i Russi non diano fondo a tutta la loro potenza militare e continuino a subire il pungolo delle mitiche 'controffensive' di Kiev invece di fare di quel paese un deserto di macerie nel tempo di una settimana di bombardamenti intensivi. Davvero dobbiamo credere che la vittoria di Kiev è possibile ed è dietro l'angolo – e le armi fornite fin qua dai governi filo Nato faranno il miracolo? Non sarà che tutto si regge sul gioco asfittico della propaganda bellica occidentale che vuole i Russi prossimi a gettare la spugna e a ritirarsi con le pive nel sacco e perduti tutti i territori già conquistati a prezzo di così tante vittime? Domandare è lecito, rispondere – con dati credibili e i pareri conseguenti – dovrebbe essere il compito di ogni giornalista che si rispetti, ma nell'Ucraina della guerra per procura non è caduta solo la foglia di fico che la Nato sia una 'alleanza difensiva', bensì è seppellito anche il mito dei reporters di guerra indipendenti e imparziali - mentre impazzano sui video occidentali solo le geremiadi filo ucraine sui crimini di guerra dei pretesi 'terroristi russi'. Dovremo aspettare le ricerche occhiute degli storici per avere il quadro finale di questa guerra e le giuste 'notizie' dagli opposti fronti di guerra. E la seconda menzogna, spudorata, colossale, è quella che 'noi vittime incolpevoli dell'aggressione russa'. Incolpevoli? E il Donbass dei quindicimila morti in otto anni di guerra, allora? E le azioni vili delle squadracce Azov, poi inquadrate nel battaglione che fu annientato nell'acciaieria omonima? Vittime incolpevoli? E gli oppositori bruciati vivi nel teatro di Odessa? Incolpevoli, gli Ucraini? E democratici al punto da non tenere in nessun conto i referendum indipendentisti delle popolazioni russofone e nessun negoziato politico aperto con i loro rappresentanti, bensì guerra e morte ai loro stessi cittadini rinnegati? Ma l'Occidente tutto si è schierato in una battaglia lunare attorno all'Eroe designato e ieri è stato il suo massimo momento di gloria mediatica: ricevuto dal papa e dalla papessa Giorgia e tutti i fogli di stampa, escluso 'Il Fatto Quotidiano', proni e grancassa mediatica dell'Eroe in visita. E la domanda, che non avrà risposta, è: 'Stante l'attuale stallo militare e le posizioni politiche immutate quanto a lungo durerà questa guerra? Non sarà la riedizione della Guerra dei Trent'anni tra l'Occidente degli Stranamore Nato e l'impero russo-cinese che fortifica i suoi baluardi militari e i suoi 'valli' e le 'muraglie' ad est del pianeta? Correva l'anno...
Tutto sta nel crederci. Il mago Otelma ucraino. |
Miti ed anti miti. 14 maggio2022 Scegliete il mito che più vi piace: Leonida alle Termopili, i Mirmidoni di Achille, Alessandro e i suoi veterani delle mitiche falangi e le lunghe sarisse a far da micidiali porcospini semoventi, ma è sempre della forza che si parla, il mito della forza bruta che si impone e determina gli accadimenti a seguire. Ed io sto con i più valorosi Teucri che si batterono come leoni contro i Danai invasori - che vinsero col trucco degli dei/e schierati a favore e la furbizia ultima del Cavallo. Ed è una vigliaccata bellica dell'autore del mitico Poema l'avere messo in campo uno che lo dicevano Immortale a prescindere dai colpi di spada o di lancia messi a segno dall'avversario - e solo una freccia finalmente conficcata nel tallone, ben guidata da Apollo, ce lo tolse dai piedi e lo disse umano vagante nell'Ade. Ma al mito della forza e della guerra si giustappone l'altro mito, bistrattato e desueto: il mito delle 'buone ragioni'. Dell'una e dell'altra parte in conflitto. Si combatte e si mette in gioco la vita per la patria o per la libertà o perché 'Dio/Allah lo vuole' e 'In hoc signo vinces', come volle il Costantino della leggenda. Ed è tutta da dimostrare la buona ragione degli Ucraini che dell'acciaieria Azovstahl ne hanno fatto la loro Termopili, perché quel battaglione mitizzato dall'Occidente (colpevole di omertà e noncuranza mediatica al tempo della vigliacca guerra del Donbass - durata ben otto anni di massacri e vittime civili inermi) prima di venire inquadrato sotto le insegne dell'esercito ucraino si comportò come le 'squadracce della morte' di ogni tempo e luogo e ben si è meritato l'aggettivo di 'nazista' di cui alla 'denazificazione' bellica di Putin. Tutto ciò considerato l'uscita di scena di quei valorosi combattenti (lo sono stati? Che ci facevano lì sotto armati fino ai denti? Davvero nascondevano l'orribile segreto di istruttori militari Nato collaborazionisti e/o di laboratori biologici con provette e alambicchi proibitissimi?) quell'uscita di scena, dicevo, si merita il silenzio in partitura della Storia – come la freccia nel tallone di Achille, della quale si narra solo dopo, e a margine, degli avvenimenti tragici della mattanza e dell'incendio che distrusse Troia, la città delle meraviglie e degli incanti apollinei. Che vengano decimati e uccisi nell'ultimo attacco russo e ceceno di cui si narrerà da qui a breve o vengano fatti prigionieri e processati a Mosca e condannati a morte dopo pubblico processo è poco importante – così come poco importante fu la finale mattanza dei Trecento traditi da Efialte e ne serbiamo vivo, invece, il mito del loro valore di strenui combattenti per la 'libertà della Grecia' (un mito lontano da ben analizzare e ricondurre alle successive miserie e gli aggiustamenti della Storia). E dibattiamo, oggi, da par nostro, noi occidentali risvegliati ai miti obsoleti della nazione libera e sovrana dopo decenni di illusioni sovranazionali e di confini da abolire, se combattere per la libertà dell'Ucraina sia davvero una buona causa o se sia pari o migliore quella della Russia che si è fatta carico della volontà politica della maggioranza degli abitanti russofoni delle regioni contese (espressa in pubblici referendum) e si aspetta che quella volontà venga riconosciuta in una trattativa di pace degna di questo nome. Chi vivrà vedrà – con lo spettro della guerra termonucleare che emerge dalla polvere delle esplosioni nelle città sotto assedio. |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38