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"Ci sono terribili catastrofi naturali inevitabili a questo mondo, come i terremoti o gli uragani. A Gaza è in corso una catastrofe umanitaria innaturale perpetrata da Israele ai danni di un popolo che vorrebbe ridotto alla più completa miseria e sottomissione. Una popolazione disperata che non trova il pane e il latte per nutrire i suoi figli. Che non piange neanche più  i suoi lutti perché anche agli occhi è stata imposta una dieta ferrea. Il mondo intero non può ignorare questa tragedia e, se lo fa, NON INCLUDETECI IN QUESTO MONDO."

Vittorio Arrigoni da "Restiamo umani"

 

 

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Lo schiaffo.

Post n°176 pubblicato il 04 Novembre 2009 da OutOfTarget
 

Riporto il Post n°521 pubblicato il 04 Novembre 2009 da JoyMusette

"Aperta Parentesi

 

Per una serie di motivi mi ritrovo a parlare con una coppia di genitori miei vicini di casa. Genitori come me, presumo, di bambini come i miei, immagino.
Il discorso cade sul bullismo.
Il padre, infervorito, racconta che il figlio viene picchiato sul pulmino da uno più grande:-"picchia!! Gli dico! Picchia anche tu! Difenditi! Mollagli due pugni nello stomaco! Sei un cretino se continui a prenderle e basta! Prendi un bastone e picchia!!!"
La madre mi guarda con gli occhi sbarrati e aggiunge:-"anche se gli diamo il permesso di picchiare, lui le prende e basta! E piange pure! Che figlio scemo!"

In quel momento ho solo sentito il bisogno di andarmene e il desiderio di portare via con me il loro bambino per proteggerlo, non dal bullo sul pulmino, ma dai suoi ignobili genitori.
E non aggiungo altro perchè ho ancora la nausea. 

 

Chiusa parentesi"

In merito ad atti di bullismo su bambini anche relativamente piccoli anch'io l'anno scorso ho raccolto il racconto di una coppia mia conoscente.  Due genitori assolutamente divergenti, come JoiMusette, dal comportamento evidenziato sopra. Lei insegnante, lui dipendente pubblico, entrambi di cultura, assidui frequentatori della parrocchia (non che sia determinante ma trattasi delle classiche persone buone e altruiste per reale convinzione dovuta ad una profonda formazione cattolica) mi raccontarono di aver scoperto che il loro figlio veniva pesantemente vessato a scuola a causa del suo carattere riservato (e buono e profondamente altruista, presumo io). Troppo debole per reagire e vergognandosi tanto da non raccontarlo nemmeno ai suoi genitori aveva subito per mesi con conseguenza psicologiche gravissime. Sono dovuti ricorrere ad un terapeuta, non cedendo alla tentazione di cambiare scuola al figlio. Mai e poi mai, mi dissero, gli avrebbero consigliato di reagire restituendo con gli interessi ciò che aveva dovuto subire, anche perché  questo sarebbe stata una ulteriore violenza al suo carattere schivo (magari debole ma non certo scemo), ma rammaricandosi quasi che i loro insegnamenti fossero stati recepiti e messi in pratica.  Vedere la sofferenza di un bambino che non trova la forza di reagire ad un'angheria è duro per un genitore e di fronte a questo mantenere le proprie posizioni non deve essere facile. Loro, per esempio, parzialmente stavano valutando di fare un piccolo dietro front a favore di quel figlio e di un altro più piccolo. L'ambiente in cui i nostri figli crescono è difficilissimo. Far sentire loro che non sono soli ad affrontarlo è uno dei compiti primari di un genitore. La nostra forza è la loro ma per ogni età ci possono essere modalità di reazione diverse. Se alla nostra, esiste la forza delle parole e la maturità di rivolgersi ad autorità competenti alla loro, non è detto, che restituire uno schiaffo o uno spintone non possa essere risolutivo. Io condanno la violenza di qualsiasi tipo ma ho un'esperienza personale al riguardo molto importante. Mia madre, causa il lavoro che ha tenuto mio padre per molto tempo lontano da casa, ha dovuto crescere mia sorella e me da sola. E' stata una mamma che ha dovuto dimostrarsi forte col mondo e con noi più che altro per convincere se stessa. Dalle sculacciate date a due bimbe alle botte date a due adolescenti, il passo è stato breve. All'ennesima sfuriata su mia sorella, una sera, intervenni per difenderla ridando a mia madre un solenne ceffone. Provò a ridarmelo ma il braccio rimase teso là in alto prima che, infuriandosi, lo usasse per minacciare di buttarmi fuori di casa. Non mi parlò per più di un mese ma dovette fare i conti, infine, con me e con se stessa ed oggi, spesso, quando parla con noi capita che si interrompa dicendo: "Tu e tua sorella sapete quanto è stato difficile per me crescervi da sola? Vero?" quasi a volersi scusare per l'asprezza presente e passata. Quello schiaffo fu un gesto violento che non ho mai più ripetuto e che, promisi quando nacque mia figlia, di non voler mai utilizzare né con lei né con altri ma fu, in quel momento, risolutivo. E mia speranza sarebbe che mia figlia impari a capire quale sia il giusto atteggiamento da adottare a seconda delle diverse ingiustizie patite.

 
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LA MAFIA SBANDA.

La mafia sbanda,
la mafia scolora,
la mafia scommette,
la mafia giura
che l'esistenza non esiste,
che la cultura non c'è,
che l'uomo non è amico dell'uomo.
La mafia è il cavallo nero dell'Apocalisse
Che porta in sella un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.
La mafia li commemora
Con ciclopici funerali,
così è stato per te Giovanni
trasportato a braccia da quelli
che ti avevano ucciso.

                          di  Alda Merini

 

 

 

 

 
 

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