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« Bobby XXXII | Bobby XXXIV » |
Bobby XXXIII
Post n°226 pubblicato il 16 Maggio 2016 da deteriora_sequor
Bobby si riebbe non appena vide la ragazza al suo fianco con un dito premuto sulle labbra. Era bella e vestita leggera malgrado avesse nevicato sino a poco tempo prima. Un completo castigato le scendeva fin oltre le ginocchia e non v'era ombra di trucco sul suo viso quasi adolescenziale. L'uomo si trattenne dal parlare mentre Lei bisbigliava: "Penso che abbia ricevuto il mio biglietto. Mi sento in dovere di chiederle cosa ne pensa." Il malato scostò le pesanti coperte e si sedette sul bordo del letto, poi si mise le due mani sul viso come ad intercettare i pensieri che gli svolazzavano addosso. "Non sei semplicemente delusa?" Domandò a un certo punto in modo colloquiale. "Certo, sono stufa di tuo padre e dei suoi giochetti. Ora pensa di dimenticarmi perché ha ritrovato sua moglie..." "E tu ora pensi di vendicarti di lui con lui seducendo suo figlio." Lei si buttò in ginocchio :"Parliamo piano, per amor del cielo. Ho corrotto l'infermiere perché mi lasciasse entrare. Ho poco tempo. E non è come pensi tu, Robert. MI sei piaciuto fin dal primo istante che ti ho visto, già allora mi sono fatta dei pensieri su di te. Ero stufa di Mark Everard Fawcett: il mio orgoglio mi impediva di proseguire oltre." "E adesso?" Fece Bobby con una sfumatura ironica "Ti vuoi infilare sotto le mie coltri?" "Perché mi tratti in questa maniera? Mi hai preso per una ragazza che non fatica troppo ad andare a letto con qualcuno? Se è così ti sbagli di grosso. Sentivo solo la necessità di farti capire il mio sentimento, che è limpido e non corrotto dal semplice desiderio fisico." Bobby la prese per un braccio e la fece sedere al suo fianco. Poi la baciò, lungamente. Era così tanto tempo che non baciava qualcuno da diventare rosso come una mela. Poi rifletté che era ancora malato e la allontanò da sé con gentilezza. Ma il ghiaccio era rotto. "Vorrei morire. Ora." Sussurrò lei, "Ora che sono felice." Ed estrasse dalla borsetta una pistola di piccolo calibro incrostata d'argento." La uso per autodifesa. Stai tranquillo, è scarica." Bobby chiese di averla in mano e fece il gesto di gingillarci :"Avrei tanto desiderato di avere un affare del genere qualche tempo fa. Ma ora sono felice." Fu questione di un attimo: lo sparo leggerissimo bucò il cuscino tra loro e il minuscolo proiettile colpì immediatamente Elizabeth, poco a sinistra del cuore. Lei cadde riversa sul sul letto senza segni di vita. Bobby non diede segni di sorpresa e si limitò a cancellare le sue impronte digitali dall'arma e ficcarla fra le dita della morta. "Volevi ammazzarmi, piccola strega, vera? Ma Io sono arrivato prima. Nessun patto suicida tra di noi. Non v'era tempo." E si mise in piedi, andando verso l'armadio per rimediare degli abiti decenti e prepararsi a partire. Prima, però pulì il poco sangue e mise il cadavere di Elizabeth Powell sotto il letto. quindi andò nel piccolo bagno a farsi la barba. Poi ritornò nella sala principale e cominciò a vestirsi in modo adeguato per una grande fuga. Prese il cappello e il bastone da passeggio e uscì, solo un po' zoppo dall'ingresso della stanza. Fece un cenno all'infermiere (che non aveva udito nulla) e gli disse che la signorina stava riposando sul suo letto e di non disturbarla mentre lui faceva una piccola passeggiata. Sistemò lo zaino da montagna sulle spalle e si allontanò da un'uscita posteriore mentre grosse monete brillavano fra le mani dell'addetto. (Continua) |
Inviato da: Word_User
il 07/05/2021 alle 00:00
Inviato da: cassetta2
il 02/09/2020 alle 09:18
Inviato da: angi2010
il 18/04/2017 alle 23:29
Inviato da: deteriora_sequor
il 14/02/2017 alle 09:28
Inviato da: angi2010
il 13/02/2017 alle 23:30