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Attaccato al muro insieme all'ombra XV

Post n°245 pubblicato il 02 Agosto 2016 da deteriora_sequor





Sogghignò ancora un attimo, poi proruppe: "Io vivo in questa casa
e ne sono ancora formalmente il proprietario. Nessuno mi può sbattere
fuori senza avere guai giudiziari seri, lasciando stare la pubblicità che
ne farei in giro. E Io da proprietario di questo appartamento accolgo
a braccia aperte mio figlio Danilo a fornire sollievo agli ultimi giorni
della mia vita su questa terra." Dopo la breve tirata si sedette sul mio
letto e prese a fissarmi con aria di sfida. Io esplosi in una risata che mi
salì dal ventre e mi fece indolenzire le mascelle. Quando, finalmente,
riuscì a calmarmi dalla mia crisi isterica, lo sogguardai con le lacrime
agli occhi per la troppa ilarità: "Ripeti un momento, vecchio mio. Stai
dicendo che il mio fratellastro dovrebbe venire ad abitare in questa
nostra tana?" Lui ebbe un moto di orgoglio e sollevò il mento dicendo:
"Non è una catapecchia. C'è una bella stanza libera, c'è spazio per tutti."
Temetti che il riso mi riaffiorasse alle labbra, ma ero calmo, quasi serio.
"Ne hai parlato con mamma?" "Sì. è rimasta folgorata e ho temuto il peggio,
ma poi le ho spiegato tutto e ha accettato la situazione. Ora è di là sdraiata
sul letto. Danilo è nel bar dall'altra parte della strada che attende di entrare
in quella che è anche casa sua." Fischiai con ammirazione: il vecchio
aveva organizzato tutto per bene, puntando sull'effetto sorpresa, e con la
vecchia c'era riuscito. Restavo Io, la parete più dura da scalare. "Dove
lavora questo Danilo?" Chiesi abbastanza incongruamente. Nemmeno
avessi centrato il bersaglio in pieno mio padre si accasciò sul letto
tenendosi le mani in grembo. "Che c'è? Stai male? chiamo un'ambulanza?"
"Ah non è nulla. Solo che Danilo è in una situazione piuttosto complessa.
Ingarbugliata. Per questo ho atteso tanto prima di decidere." "è ricercato
dalla polizia?" Buttai lì con noncuranza: "è un ladro, uno spacciatore, un
aggressivo, un violento, un assassino?" "Oh no, è il ragazzo più buono
del mondo. Discreto, sollecito, gentile, educato e quasi timido. è solo..."
"Cos'è? Ha delle tare psichiche? Venendo in parte da una famiglia di matti
non me ne stupirei, oppure..." Mio padre annuì mestamente e la stanza
cominciò a girarmi intorno. Dovetti appoggiarmi a un comodino per non
finire lungo disteso sul tappeto centrale. Appena mi riebbi afferrai mio
padre per il collo e lo sbattei vertiginosamente da destra a sinistra, mentre
lui nemmeno tentava di reagire. Quando mi stancai mi avvicinai alla
finestra e guardai in strada. Dall'altra parte della via c'era il bar Adria
e, con le gambe accavallate, seduto di sghimbescio a un tavolino c'era
un individuo, solo. Malgrado la temperatura mite della giornata era
imbacuccato in un cappotto piuttosto pesante, aveva un cappello di feltro
e pantaloni di velluto a coste, ai piedi calzava degli orrendi scarponcini.
Quando notai che sollevava lo sguardo verso la nostra finestra mi tirai
indietro. Andai a sedermi accanto a Luigi, che tremava tutto per la mia
strigliata. Poi, cercando di mettere in mostra tutti i mei denti nel sorriso,
mormorai: "Beh, andiamo a conoscerlo questo fratello."






(Continua)







 
 
 
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Un blog di: deteriora_sequor
Data di creazione: 13/05/2013
 
 

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