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Attaccato al muro insieme all'ombra XVII

Post n°247 pubblicato il 12 Agosto 2016 da deteriora_sequor

 








"Potrebbe essere così se non do una svolta decisa." E mi sorrise per
la prima volta. Un sorriso bizzarramente buono e distaccato, limpido
e oscuro. "Perché non ti curi? Magari non è così difficile. Buona parte
delle difficoltà in quelle cose deriva dalla volontà; una volta il tuo guaio
lo chiamavano accidia." Lui non smise di sorridere e spense la sigaretta
nel posacenere: "Ho provato diversi sistemi e ci sono sempre ricaduto.
Non credo di avere molte chances di curarmi con determinazione. Sta
subentrando una certa...rassegnazione." Continuai a fissarlo per due
minuti buoni senza profferire motto poi gli domandai senza tanti giri di
parole se avesse l'AIDS. "Stranamente no. Ho fatto le analisi qualche
mese fa ed è tutto a posto da quel punto di vista. Il mio problema è
l'epatite. sono stato ricoverato per un bel po' di settimane." Poi indicò
uno zaino militare ai suoi piedi: "è zeppo di medicine. Passo più tempo
a calarmi quella merda che a bucarmi. Ma, comunque, mi ha fatto bene."
"è infettiva? O si può mangiare con te?" Lui non smise per un attimo quella
sua vaga aria angelica e replicò serenamente: "No, è qualcosa che mi
coltivo da solo. Si nasce soli e si muore soli, o no?" "Stronzate. Si nasce
perché qualcuno ha messo il biscotto fra le gambe di tua madre. Non
siamo noi a chiedere di venire al mondo; la vita non è un'avventura in
esclusiva. Essere sputati fuori e crescere è un business, e nessuno se
lo lascia sfuggire; un frugoletto di oggi è un consumatore di domani.
Anzi, si può dire che ti danno la proverbiale sberla sul culo e sei già
benvenuto nel mondo dei clienti." Danilo si accese un'altra sigaretta:
"Piuttosto pessimista come visione." Risi: "Eh già, sono stati gli hippies
e i fricchettoni di una certa generazione a farci credere che era possibile
cambiare il mondo con le droghe. Prima le canne e l'LSD, poi è arrivata
l'eroina. Chi non è morto si è messo in coda per un biglietto d'ingresso
al più grande spettacolo sulla terra: guardarci nelle palle degli occhi e
illuderci che stiamo vivendo proficuamente, ingannarci quotidianamente
con il fatto che siamo utili a qualcosa, o a qualcuno." Il mio fratellastro
fece un tiro alla cicca, poi espirò il fumo: "Strano sentire da te certi
discorsi. Da quello che mi ha raccontato il vecchio sei un ragazzo con
la testa sulle spalle, quadrato, lavoratore e semplice." Ritornai a ridere:
"Il vecchio sa di me quanto Io so di te. è un perfetto imbecille, romantico
e perso. Ha sempre vissuto nel suo mondo fatato con la testa fra le
nuvole e i piedi a due metri da terra; non è mai veramente cresciuto e
si è fatto le due famiglie per proseguire nelle fantasie di un mondo a sua
misura. Non si è mai arreso a un universo di merda. Ha semplicemente
ritratto la testa nel guscio, come le lumache o una tartaruga. E, come la
tartaruga, ha un guscio indistruttibile. Per quale motivo credi abbia avuto
questa bella trovata di farci incontrare? Senso di colpa? Balle. Desiderio
di fare i conti con la sua vita? Balle. Il fatto, semplice e chiaro, è che ha
paura di morire e ti ha tirato fuori dal cilindro come bella dimostrazione
della sua vitalità. Sei la sua assicurazione. Il suo cornetto rosso di corallo."








(Continua)








 
 
 
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Un blog di: deteriora_sequor
Data di creazione: 13/05/2013
 
 

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