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Amore e pace

 

RIFLESSIONE

Chi ha visto l’occhio prima che l’occhio vedesse qualcosa?

 

"La verità è una terra senza sentieri".

J.krishnamurti.

 

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RIFLESSIONE

Lo scopo della vita è di perdere l’io separato che partì come scintilla individuale…

 

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Cambiamento e rinnovo.

Post n°203 pubblicato il 08 Maggio 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

Tutto è fatto d’energia. Dopo essere stata creata, ogni forma d’energia deve conservare se stessa per un certo tempo. Dopo un periodo di stabilità, la forza vitale desidera far entrare in scena qualcosa di nuovo. A questo scopo, i modelli vecchi e consumati devono essere dissolti. Questa dissoluzione ha luogo in nome della Vita. Ma l’ego si attacca a certe forme d’energia che non vuole vedere dissolte (famiglia, casa, denaro, relazione ecc..) la lotta dell’ego è una forma di opposizione alla Vita, poiché cerca di imporre una Vita artificiale. "la natura si porta via le cose perché ha buone ragioni di farlo al momento opportuno". Infine, sostituite biasimo e rammarico con la consapevolezza certa e serena che nel suo progetto la natura ha cura di voi: qualsiasi cosa abbiate perduto, si tratta di un danno temporale e irreale. Doveva andare cosi, non perché la natura sia crudele e indifferente, ma poiché ogni passo che fate verso il reale è prezioso. In questa luce, comincerete a vedere che perdita e guadagno non sono che una maschera. Al di sotto vi è la stabile luce dell’eternità, che splende attraverso ogni cosa tessendo l’unità a partire dal caos.

Tratto da L'Antica Saggezza dell'Anima

 
 
 

Sviluppo della coscienza

Post n°202 pubblicato il 06 Maggio 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

Con l'apertura del Cuore si acquista coscienza della vita: è l'inizio di un cammino, anche se arduo, pieno di meravigli. La coscienza è tanto diversa da uomo a uomo, essendo determinata dal grado di evoluzione morale di ciascuno: è minima agli inizi, massima ai livelli superiore. La coscienza è uno stato di sensibilità interiore per mezzo del quale si realizza l'armonia della vita e la conoscenza della nostra vera natura spirituale. Ognuno deve collaborare allo sviluppo della propria coscienza assimilando le esperienze vissute, trasmutandole in saggezza.

 
 
 

Maestro di Luce.

Post n°201 pubblicato il 04 Maggio 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

Il Maestro di luce ha come scopo di illuminare  l’oscurità, di trasmutare il “piombo” in “oro”, di prendere parte attiva al processo di redenzione del nostro pianeta, di mettersi al servizio della Luce. Tuttavia solo colui che si è fatto Luce può diffondere Luce. Dove arriva la Luce spariscono le tenebre e aleggia il canto glorioso del Divino.  Mi fermo qui.

SalvatoreR.

 
 
 

Io sento.

Post n°200 pubblicato il 03 Maggio 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

 Sento dentro me  qualcosa che io definisco “Incommensurabile”,  qualcosa che non si può definire con parole. Assomiglia ad un  “affetto” che si espande e cresce continuamente, diventa sempre più vasto e abbraccia tutto e tutti che non si può descrivere a parole. La vita è una scuola di esperienze che offre a tutti le opportunità di progredire. Noi  cerchiamo nel mondo esteriore quello che invece possiamo trovare soltanto in noi stessi.  Il comandamento della vita è quello di amare.  Obbedendo a questo comandamento il tracciato del nostro destino sarà quello ideale di chi raggiunge per la via breve la mèta del suo cammino. Il piano evolutivo di ciascuno è regolato da questa legge dell’Amore. La violazione  di essa porta con sé tutti i travagli che affliggono gli uomini nel loro andare per le vie della terra. La vita ha un grande significato per colui che vive per il bene di tutta l’umanità, e davanti a questa grandezza il dolore appare cosa trascurabile. Vivere una vita di bontà vuol dire vivere una vita universale. Ama e la vita ti sarà amica.

Un abbraccio. SalvatoreR.

 
 
 

Dal materiale allo Spirituale.

Post n°199 pubblicato il 30 Aprile 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

Penso che la parte che non si può soddisfare con le esigenze materiali sono gli interrogativi di carattere spirituale. Allora la demanda lecita è: che cosa è la spiritualità?

La Spiritualità è il risveglio ai valori dello Spirito. La porta che l’uomo apre al divino per salvare se stesso della visione materialistica della vita. Il risveglio ai valori dello spirito avviene quando il sonno è finito e si è pronti ad accogliere verità più alte. Il risveglio spirituale è graduale, e non arriva a tutti nello stesso modo. E cosi, quando suona la sveglia provvidenziale, si acquista la coscienza di voler saper, di voler cambiare, di voler raggiungere la parte che non si può dividere, il vero "Io divino" che è in ognuno di noi. Tutto il travaglio umano è fatto da questa ansia di ricerca della natura spirituale. È la parte che non si può soddisfare con le esigenze materiali perché non si può evolvere da ciò che è effimero.

Da li inizia un lavoro interiore molto importante che porta l’uomo a “conoscere se stesso” per migliorare e trasformare il proprio intimo. La trasformazione avviene esclusivamente nella parte interna dell’anima, quella che sfugge allo sguardo. Naturalmente tutto questo non deve essere parole ma fatti concreti, accompagnati da una vita retta e coerente. Il risveglio spirituale non ha nulla a che vedere con l’appartenenza ad una confessione religiosa. "Ma va oltre" perché trasforma l’uomo nel suo sentire, nel suo profondo intimo e lo fa evolvere.

Salvatore R.

 

 
 
 

L'attaccamento all'individualità.

Post n°198 pubblicato il 27 Aprile 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

L’attaccamento all’individualità è la base di ogni forma di dipendenza. Ogni persona percepita, ogni rapporto, ogni oggetto, ogni attività… sono apparizioni nella percezione, che è dell’individuo. L’individuo è un processo naturale (individuazione di Dio), ma il suo attaccamento a sé impedisce la Salute, la Felicità, che è dell’individuo che non ha percezione di individualità. L’identificazione con l’individualità o con suoi segmenti, produce idee ed emozioni superflue che segmentano l’esserci, impedendogli di vibrare integralmente come Felicità. Quante idee ed emozioni rimarrebbero, togliendo quelle che si basano sul pensiero io sono il corpo oppure l’individualità è l’identità reale? Le emozioni nocive o superflue, sono primariamente una conseguenza dell’identificarsi con il limitato, cioè con il temporale, l’individualità. La Salute mentale implica l’immedesimazione illuminata con l’Infinito. 

 L’identità immaginata è una patologia, eppure quasi tutti investono enormi risorse per nutrirla, anche perché non hanno la capacità di fare diversamente. Investire nell’identità immaginata significa sprecare la vita, sporcandosi di menzogne. Vuole dire mentire, ignorando comunque di star facendolo, perché ignari di Sé. Nutrire l’identità immaginata è come investire nella malattia, non nella guarigione. L’identità immaginata è composta da una moltitudine di personaggi che popolano la stessa mente, il che impedisce la Felicità, che è esperienza di unità.

 Tratto da andreapangos.it

Commento: se scopriamo l'occhio dell'anima, oltre l'apparenza  scopriamo l'essenza, oltre la diversità scopriamo l'unità, oltre il personale  scopriamo l'impersonale. L'occhio dell'anima ci apre all'esperienza della coscienza d'unità, la coscienza senza frontiere.

 

 
 
 

La realtà spirituale.

Post n°197 pubblicato il 21 Aprile 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

La realtà spirituale non è di per sé dimostrabile.  La coscienza, il sentire , l’amore sono invisibile. Sonostatidel nostro Essere interiore. Si raggiungono passo dopo passo secondo la legge di gradualità: espansione della coscienza. Il tesoro che ognuno cerca è dentro di noi, non fuori. Nel nostro intimo è la sorgente d’ogni cosa. D’ogni verità, ciascuno comprende la parte concernente il punto raggiunto nella propria evoluzione. Io penso che esiste una divinità "incommensurabile e Assoluta." E che l'unica religione è la religione dell'Amore..

Salvatore R.

E' difficile opera trovare il padre e creatore di questo universo visibile; quando poi l'hai trovato, è impossibile parlarne ad altri.                                                               PLATONE.

 
 
 

Il puro spirito

Post n°196 pubblicato il 18 Aprile 2010 da salvatore.ravas
Foto di salvatore.ravas

Lo spirito nasce dal puro silenzio non del pensiero discorsivo. Quando riuscirai a vedere te stesso in quanto spirito, la tua identificazione con il corpo e la mente cadrà. Sarai una cellula nel corpo dell'universo, e quel corpo cosmico ti sarà famigliare come lo è il tuo corpo. Quello che veramente cambiato è il fuoco della tua attenzione. A quel punto ogni distinzione fra creatore e creato svanisce. Lo spirito dentro di te si fonda totalmente con lo spirito di ogni altra cosa. Nel tuo essere è presente ogni aspetto dell'universo, completo ed eterno come l'universo stesso.  Il percorso della vostra ricerca vi ha condotti alla visione dell'obiettivo: il punto di pura luce, l'essenza di diamante che arde nella vostra anima.”

( settimo stadio) 

 
 
 

l'uomo non è solo.

Post n°195 pubblicato il 15 Aprile 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

Ciò che caratterizza l’uomo non è soltanto la sua capacità di elaborare parole e simboli, ma anche il fatto di essere costretto a distinguere tra quello che si può e quello che non si può esprimere, il fatto di essere costretto a stupirsi per cose che esistono ma che non possono venir tradotte in parole.

L’individuo sensibile sa che la realtà intrinseca, la sua essenza più vera non può mai essere espressa. La maggior parte e spesso il meglio di ciò che avviene in noi rimane un nostro segreto. La consapevolezza dell’ignoto viene prima della consapevolezza del noto. L’albero della conoscenza cresce sul suolo del mistero. Più prossimi alla nostra mente non sono i concetti, le parole, le definizioni, ma ciò che non ha nome, che non si lascia esprimere, l’essere. Quanto più incisiva è la consapevolezza dell’ignoto e più forte è la nostra comprensione immediata della realtà, tanto più acuta e inesorabile diventa la percezione di questa disparità.

La ragione non potrà mai darci quella purezza che mai cessiamo di sognare, le cose inespresse che amiamo di un amore insaziabile. Solo l’ineffabile ci dà il gusto del sacro, la gioia dell’imperituro.

 

 
 
 

Armonia e serenità.

Post n°193 pubblicato il 13 Aprile 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

C’è bisogno di serenità, armonia e pace interiore. Il nostro “io”, frappone mille ostacoli attraverso  il chiacchierio della mente. La chiarezza della mente porta con sé la comprensione. Nella  quiete meditazione, l’ attimo di silenzio ci permette di entrare nella forza vitale  che fluisce nel cosmo. E l’energia dell’universo scorre nell’anima.( difficile tradurre a parole il sentire interiore.)

 

 
 
 

A quale Dio credere?

Post n°192 pubblicato il 11 Aprile 2010 da salvatore.ravas
Foto di salvatore.ravas

Nel campo delle religioni, ogni convinzione è vissuta dai fedeli come una unica realtà.

Ogni persona educata secondo un credo religioso considera che il Dio in cui ripone la propria fede sia unico vero dio e che altre Divinità presenti sulla faccia della terra siano solamente frutto di culture sbagliate. Il “creatore delle religioni” è un Dio umanizzato a cui hanno assegnato le nostre caratteristiche umane. “l’infanzia religiosa”. Il supremo potere trascendente non può essere pensato e descritto in termini umani. “L’incommensurabile”o “Dio” NON E’ UMANO.
Abbiamo chiamato l’intelligenza Suprema dell’universo “Signore” attribuendogli ogni nostra esigenza. Il desiderio di comunicare con un dio personale è cosi forte che abbiamo elaborato un’immagine del creatore assegnandogli le nostre caratteristiche.
Qualunque cosa si dice di Dio è sempre inadeguata e lontano dalla vera Realtà. Dio non è una persona. Dio è la totalità, la somma totale dell'intera esistenza. Esiste un'essenza divina, impersonale, e non un Dio. I fenomeni che sono alla base dell’esistenza umana vanno considerati non in se stessi, ma nel contesto del più vasto scopo della vita universale.
Dio è l’ignoto che volutamente non c’è dato di conoscere. Dio non può essere pensato e descritto in termini umani. Dio è trascendente, totalmente ineffabile, indescrivibile e impossibile da concettualizzare per la mente umana.

La visione religiosa della vita è visione cosmica di armonia col Tutto, senza ristrettezze confessionali. Quello che noi chiamiamo il “Tutto “ è qualcosa di “incommensurabile” che va oltre la nostra dimensione e che non c’è concesso volutamente né di comprendere né di conoscere; però ci ha regalato la coscienza, la compassione e l’Amore che sono le perle della spiritualità umana. 

 SalvatoreR.

 

 
 
 

LA NOSTRA VERA ESSENZA.

Post n°191 pubblicato il 10 Aprile 2010 da salvatore.ravas
Foto di salvatore.ravas

L'uomo soffre solo perché non si riconosce e non si identifica con la sua vera natura. In ogni essere umano, nel profondo del suo cuore, nell'essenza della sua natura, c'è un oceano di gioia illimitata, a cui può attingere liberamente e in continuazione, giorno e notte. Questa è la vera natura dell'uomo: pura beatitudine, senza alcun limite né di tempo né di spazio. È un’apertura di cuore. E' una gioia totale, uno stato di completo appagamento, non dipendente dall'esperienza del mondo esteriore dei sensi o dai rapporti con gli altri. Mentre il piacere che proviamo nel mondo è legato allo spazio e al tempo (all'oggetto del piacere e alla sua durata, che è sempre limitata), questa beatitudine del nostro Sé interiore non è legato né dipende da nulla, è una fonte di gioia che sgorga continuamente, senza mai fermarsi.

È Amore Universale!

 

 
 
 

la mente e il testimone

Post n°190 pubblicato il 06 Aprile 2010 da salvatore.ravas
Foto di salvatore.ravas

L'identificazione con la mente crea l'illusione che esiste solo l'IO.

Il fuoco dell'EGO produce grandi distorsioni.

Il primo passo per capire la mente è sapere che possiamo osservarla.

Nel momento in cui cominciamo ad osservarla, si attiva un'intelligenza molto più grande della mente. Questa presenza che osserva è chiamata “testimone”.

Non è facile spiegare che cosa significhi “Essere testimone”. Solo la pratica lo rivela.

Il testimone non si contrappone alla mente. La mente pensa, il testimone non pensa “VEDE” ( con occhi interiori).

Il ruolo del testimone è vedere e capire “Ciò che è”.

Il testimone vede e trasmette “ciò che è” senza giudizio, senza resistenza.

L'azione che nasce dalla comprensione profonda di “Ciò che è” crea la sua accettazione.

Con questa silenziosa accettazione, arriva la tremenda energia nascosta nel presente, e in questa energia vi è abbondanza, pace, intelligenza e creatività.

Questi sono i doni del testimone.

 

 
 
 

Buona PASQUA a TUTTI .

Post n°189 pubblicato il 01 Aprile 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

Buona PASQUA a TUTTI .
" L'uomo è Scintilla divina che deve ritornare alla sua origine, si può affermare che è un viaggio dalla Luce alla Luce. Il primo tratto del viaggio, se cosi si può dire, è quello da Dio all'uomo, la discesa, il distacco, l'involuzione nella materia, necessaria per le esperienze da compiere, il secondo tratto è quello dall'uomo a Dio: la risalita.
Questo è, in sostanza lo scopo finale, la Pasqua del mondo.
Voldben.

 

 
 
 

Dialogo e Amore.

Post n°188 pubblicato il 01 Aprile 2010 da salvatore.ravas
 
Foto di salvatore.ravas

Nel vero dialogo non c’è competizione, non c’è vanità, non c’è l’io empirico.

Nel dialogo c’è semplicemente ricerca, c’ è creazione di un campo magnetico che favorisce l’interazione delle idee.

Se sei vuoto l’universo ti riempi d’Amore.

A mano a mano che conosci l’Amore , diventi Amore e darai Amore.

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: salvatore.ravas
Data di creazione: 11/03/2008
 

IL SITO WEB AMORE UNIVERSALE!

VI INVITO A VISITARE IL MIO SITO WEB

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L’indifferenza alla pena del vicino porta la pena alla nostra porta. 

(Nisargadatta Maharaj) 

 

RIFLESSIONE

Non perderti nell'inconsapevolezza,
nelle false dottrine,
nelle abitudini del mondo.

 

IL DIALOGO SPIRITUALE

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Il dialogo spirituale è molto difficile, in quanto ogni uomo  ha come

unico punto di riferimento ciò che egli stesso riesce a comprendere: e

per lui conta la sua esperienza, non quella degli altri, conta l'universo

che si è creato.
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CIò CHE é

Tutto è cosi com’è.

Tutto è soltanto ciò che è.

Accettalo e non fare resistenza.

 

 
 

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