Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Marzo 2019

Nasce Safe Haven Baby Boxes..

Post n°8669 pubblicato il 31 Marzo 2019 da nina.monamour

 

 

Tra le cause maggiori di gravidanze indesiderate e abbandono di neonati c'è la insufficiente educazione sessuale in età adolescenziale; quando questa non è efficace o viene a mancare nel sistema educativo di una società, le conseguenze possono essere quelle dell'abbandono forzoso di un nascituro non desiderato.

Negli Stati Uniti è stata introdotta una legge che permette alle madri di poter abbandonare il proprio bebè in luoghi sicuri che gli garantiscano protezione e sicurezza in maniera del tutto legale.

La legge statunitense permette di rimuovere l'aspetto illegale dell'abbandono di neonato nel caso venga lasciato in un luogo sicuro; per far si che ciò accada in maniera totalmente priva di pericoli è nata l'organizzazione Safe Haven Baby Boxes, associazione che cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crescente problematica dell'abbandono di bebè appena nati e sui casi di infanticidio.

Nascono così le "cassette" per bebè che sono delle vere e proprie incubatrici dotate di riscaldamento interno e di sensori che allarmano immediatamente il sistema di emergenza non appena i neonati vengono posti all'interno; ciò permette al sistema di prelevare il piccolo in meno di 5 minuti.

Apparse per la prima volta negli Stati Uniti nel 2016, queste cassette non sono però una novità, durante il Medioevo la "rota degli esposti" era una bussola girevole dove porre i bambini indesiderati che si trovava molto frequentemente fuori da ospedali, chiese e orfanotrofi.

Prima degli USA però, le cassette per neonati sono tornate in uso in altre nazioni in tutto il mondo, tra cui Pakistan, Corea del Sud, Polonia, Russia, Malesia, Germania e Svizzera.

Le "cassette" per bebè sono delle vere e proprie incubatrici dotate di riscaldamento interno e di sensori che allarmano immediatamente il sistema di emergenza non appena i neonati vengono posti all'interno; ciò permette al sistema di prelevare il piccolo in meno di 5 minuti.

Cosa ne pensate di questa iniziativa tutta americana? Sarà questa la strada giusta per la sensibilizzazione agli abbandoni di neonati"non voluti" e alle conseguenze delle tante, forse troppe, gravidanze indesiderate al giorno d'oggi?

Buona Domenica


 
 
 

Risponde la Guardia di Finanza..

Post n°8668 pubblicato il 29 Marzo 2019 da nina.monamour

 

 

Centro Commerciale...
cartello esposto (fuori e ben in vista)

OFFERTA TV 32 POLLICI 100,00 EURO...
Fino ad esaurimento scorte

Entrate oggi, con un vostro amico e recatevi da un commesso, vi dirà che non c’è più  (scorte esaurite!!!), andate dopo un po' da un altro commesso, stessa pappardella.

OK FINO A QUI'? BENE, PROCEDIAMO!

Tornate col vostro amico domani e "beccate gli stessi commessi",
vi ribadiranno che non ci sono più i plasma in offerta (se avete cxxo vi riconosceranno), cercate di usare lo stesso abbigliamento di ieri e cercate di usare le stesse parole, magari inserendo un tema inconsueto che agevoli il ricordo di voi.

Ora scatta il bello…

Incazzatevi  (con modi garbati e non offendete nessuno, ma fatelo a voce alta) cercate di far dire ai commessi che anche ieri avete fatto questa richiesta, ribaditelo più volte ed attirate l’attenzione della gente (tanto nessuno si fa i caxxi propri…)
Finalmente, al cospetto del Direttore, otterrete di acquistare il TV a 100 euro.

PERCHE’?

Perchè non può essere esposto (per legge) un cartello che pubblicizza un articolo ormai esaurito!
E’ un modo ingannevole di attirare clienti!

Il cartello è ancora li e tutti lo hanno visto ed alcuni hanno anche assistito alla vostra pietosa richiesta di averne uno!

Voi siete già stati riconosciuti come clienti che "ieri" hanno già trovato l’articolo esaurito!

Per Direttori alla Steven Segal o per quelli duri alla Clint Eastwood, si consiglia di comporre al cellulare la seguente sequenza..117, risponde la G.d.F.

Lo sapete che alla "Euroxxxxx" mia sorella ed io, abbiamo ottenuto di tornare il giorno successivo a ritirare proprio un plasma ad un prezzo ridicolo?
Ah, io nella vita non è che faccia l’Avvocato o indossi una divisa eh...tutt’altro!

Amore con amor si paga!


 
 
 

Discriminare le donne..

Post n°8667 pubblicato il 27 Marzo 2019 da nina.monamour




Gli uomini romantici nascondono un lato oscuro, è il risultato di una ricerca dell'Università di Boston, secondo la quale esistono due tipologie di uomo che "odiano" le donne, quelli che lo fanno intendere senza nessun problema e quelli che, anche se sorridono da veri gentiluomini, discriminano le donne.

Questi ultimi, proprio per la loro gentilezza, sono davvero difficili da individuare, il sessismo benevolo è come un lupo travestito da agnello. I gesti che sembrano essere fatti in buona fede possono invogliare le donne ad accettare quell'uomo perché non mostra il suo sessismo, che sembra accogliente, attraente e innocuo.

I cosiddetti sessisti "benevoli’" credono che le donne possano essere salvate solo dagli uomini, essendo degli esseri puri, ma impotenti e incompetenti. Anche se un comportamento del genere può nascondere delle buone intenzioni, questo non significa che non è nocivo.

La ricerca, comunque, è stata criticata perché secondo alcuni non ci sarebbe niente di sbagliato nel fatto che alcuni uomini tentano di proteggere le donne in quanto fisicamente sono più deboli. “Ci sono momenti in cui è molto importante proteggere le donne, ha spiegato uno Scrittore di politica sociale. Dobbiamo accettare un comportamento del genere, poiché probabilmente viene fatto in buona fede".


 
 
 

Un piacevole Martedì..

Post n°8666 pubblicato il 26 Marzo 2019 da nina.monamour

 

 

"Non permettere alle ferite

di trasformarti in quello che non sei."

(Paulo Coelho)

Buona giornata, amanti dei libri e della cultura!


 
 
 

Con occhi diversi..

Post n°8665 pubblicato il 25 Marzo 2019 da nina.monamour






Da diversi giorni rimbalza su diverse fonti l'atto di Fabrizio Corona contro Riccardo Fogli, non descrivo l'accaduto e nemmeno terrò una lezione di morale, anche se rientra in uno dei più tristi episodi accaduti in televisione; spero non sia un riflesso del vivere odierno altrimenti il preoccupante disagio esistenziale inizia a prendere forme e ombre che ricorda l'uomo nero della nostra infanzia.

Catapultare con ferocia un presunto tradimento davanti alle persone estranee per il gusto di umiliare e ridicolizzare un uomo è grottesco e sciocco.
Chi è questo uomo nero? L'uomo nero è parte delle creature oscure, legate alle tenebre, è vulnerabile alla luce e non può accedere ai luoghi dove essa regna. I bambini hanno spesso l'abitudine di tenere una lampadina accesa in camera quando dormono proprio per tenerlo lontano fino a quando non arriva la luce del giorno.

Ora i bambini sono diventati grandi e alcuni hanno scelto questa orrenda maschera per vivere; poche persone nonostante le odierne difficoltà che la vita pone si stupiscono davanti ai riflessi del cielo, mentre passeggiano le nuvole sopra il sole. Non sono esenti dalle "tribolazioni" ma lottano per cercare il sole anche quando il cielo è scuro.

Non parlo di bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, il bicchiere è come lo si trova, ognuno ha il compito di vivere con quello che il calice offre. Non ho ancora incontrato una persona affermata la quale si lamenta di quanto poco possiede, vede dentro un cubo di marmo una spettacolare opera d'arte come ad esempio è stata la Pietà di Michelangelo.

La vita è fatta di scelte ma anche di presupposti che guidano e determinano quanto siamo e quanto un uomo può valere, il resto cediamolo alle nuvole, e a proposito di nuvole Richard Bach nel romanzo " Il gabbiano Jonathan Livingston" ha scritto...





"Una nuvola non sa perchè si muove in una certa direzione e ad una certa velocità. Segue un impulso, è lì che deve andare, ma il cielo conosce le ragioni e gli schemi al di là delle nuvole, e anche tu li conoscerai, quando ti librerai abbastanza in alto per vedere l'orizzonte".

 
 
 

Le donne sagge..

Post n°8664 pubblicato il 23 Marzo 2019 da nina.monamour

 

 

Ci sono donne e donne, ci sono quelle che hanno sempre la fila di uomini alla porta, pur non facendo nulla di stravagante o speciale e quelle che non riescono a tenersi un uomo accanto nemmeno per un mese.

Non si tratta di bellezza e nemmeno di sensualità perché non tutte le donne che attraggono gli uomini sono belle e attraenti.

Ma qual è il loro segreto? 

Ebbene la verità è che quello che caratterizza queste donne è la saggezza, avete capito bene, le donne che usano il loro cervello vincono su lunghe distanze. Gli uomini sono attratti da quelle donne che abbagliano con sguardi ammaglianti, vestiti e atteggiamenti provocanti ma la passione del momento svanisce in fretta.

Quelle che riescono a tenere un uomo accanto a loro a lungo (per tutta la vita) sono le donne sagge.

Possiamo paragonare queste donne agli atleti che gareggiano alle maratone e le altre, quelle poco sagge, ai velocisti; magari sui 100 metri vincono le prime ma il premio della maratona va alle seconde. E pochi sanno che queste donne che usano con saggezza i loro pregi e, a volte, anche i loro difetti hanno dei segreti che se provate a mettere in pratica vi aiuteranno ad avere un rapporto migliore con il proprio partner.

Buon w.e.

 
 
 

L'insana preoccupazione..

Post n°8663 pubblicato il 22 Marzo 2019 da nina.monamour





Nel 1979 veniva proiettato nelle sale cinematografiche "Il malato immaginario", un film esilarante e per certi versi tragico che meglio ha saputo rappresentare al di fuori dei teatri la celebre commedia di Molière e il cui interprete indimenticato e indimenticabile fu Alberto Sordi.
 
La pellicola ebbe un grande successo soprattutto per la grande vena comica e ironica che ha permeato quasi tutte le sequenze di quel celebre film diretto da Tonino Cervi che ha liberamente reinterpretato il malato d'immaginazione che è si un malato immaginario ma proprio per questo soffre di un disturbo che è oggetto di numerosi studi da parte della comunità scientifica e in particolare degli specialisti di Psichiatria. 

Le sollecitazioni non mancano per quanto riguarda la descrizione di patologie più o meno gravi, trasmissioni tv, programmi radio, un diluvio di informazioni presenti su internet che scatenano un clima di allarmismo e mettono in moto la massa di ipocondriaci pronti ad intasare le sale d'aspetto dei medici di base e le corsie dei vari Pronto Soccorso... "Proprio ieri sentivo un dolorino alla schiena, non sono forse i sintomi di quella malattia di cui parlavano...." 

L'allarmismo si trasforma in una vera e propria mania che prende il sopravvento e distrugge anche la nostra tranquillità, il percorso dei malati immaginari non risparmia nessuno, medico di base, analisi, tac, radiografie, visite specialistiche, tutti i sintomi presunti mettono in allarme anche gli altri componenti della famiglia che vengono travolti dall'insana preoccupazione. 

Questa insana preoccupazione per il proprio stato di salute è ormai sempre più diffusa, secondo alcune statistiche in Italia vi sono circa dal 5 al 10 per cento di malati immaginari che riversano le loro energie a prevenire e a curare quello che non c'è. 
Molti di noi hanno sperimentato questo stato di preoccupazione anche semplicemente ritirando le analisi del sangue quando un valore si discostava dal valore posto accanto al valore registrato, è quello il momento in cui si chiamano le sorelle e i fratelli, l'amica o l'amico, il figlio e la figlia e si incomincia, attraverso delle congetture, di capire che cosa possa essere, facendo delle similitudini con i sintomi che provava questo o quel conoscente, e la tappa successiva è quella più insidiosa, la diagnosi del medico di famiglia non basta, si va alla ricerca del medico bravo, dello specialista, del "fachiro" che è migliore nel suo campo. 

Avviene quella sorta di trasmigrazione familiare che porta il "paziente" a viaggiare per essere visitato da un noto specialista dalla parcella salata perchè più costa, più è bravo, l'ansia sale, non basta più nessuna diagnosi.
In conclusione il malato immaginario fa ammalare di cuore quelli che gli stanno vicino..

 
 
 

Un sogno nel cassetto..

Post n°8662 pubblicato il 21 Marzo 2019 da nina.monamour

 

 

Tra tutte le cose che vorrei fare nella vita, mi piacerebbe avere il tempo per comprarmi una casa dalla quale si veda il mare, dove la Domenica mattina inforni biscotti e fuori senti i gabbiani, dove il vento e le onde suonano per te una melodia diversa tutti i giorni.




Una di quelle case che ti rassicurano dal primo istante e che profumano di rose, di cannella e di vaniglia, le cui chiavi siano anche quelle della tua felicità e dove le pareti sembrino fatte di zucchero a velo, il soffitto di cielo ed il pavimento di nuvole.




Dove ogni giorno è primavera perché tu sei felice.


 
 
 

La storia di Bernadette...

Post n°8661 pubblicato il 20 Marzo 2019 da nina.monamour

 

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Bernadette Matison è da poco diventata maggiorenne e a quindici anni era già moglie di un uomo molto più grande di lei e madre di un bambino. Per accudire la sua famiglia ha dovuto lasciare la scuola perdendo per sempre la spensieratezza della sua adolescenza.

La storia di Bernadette è uguale a quella di tante altre ragazze del Malawi, si stima infatti che qui, una bambina su due, ancor prima di aver compiuto i 18 anni, è promessa sposa dai genitori.

Una tradizione tribale che l’anziana leder Inkosi Theresa Kachindamoto sta cercando di smantellare nel distretto di Dedza, nella regione centrale del Malawi. Anche lei, come l’attivista e Psicologa indiana Kriti Bharti da anni lotta contro la pratica inconsueta che vede l’unione matrimoniale tra bambine e adulti.

Ad oggi, Inkosi è riuscita ad annullare più di 800 matrimoni salvando così 500 bambine e 300 bambini e dando loro la possibilità di tornare tra i banchi di scuola. La stessa Bernadette dopo l’annullamento del suo ha raccontato:

"Sposandoci noi ragazze dobbiamo per forza lasciare la scuola per rimanere a casa ad accudire marito e figli. Ho provato sulla mia pelle le conseguenze di un'unione in giovane età. Molte mogli vengono anche picchiate se non rispettano le regole familiari". 

Porre fine ai maltrattamenti e incoraggiare i ragazzi a tornare a scuola sono proprio gli obiettivi dell’anziana leader, diventata una delle donne africane più influenti del mondo.

L’impegno di Inkosi è stato molto criticato dalle altre comunità e dai leader tribali, ma nonostante ciò l'anziana donna non si è fermata, arrivando perfino a destituire chi favorisce i matrimoni tra bambini e adulti.

Il suo modo di agire è sicuramente controcorrente, il 40% delle bambine dell’Africa subsahariana è costretta a sposarsi a 15 anni e a volte anche prima. Il motivo principale di queste unioni è la povertà, i genitori della futura sposa bambina ricevono soldi dalla famiglia dello sposo, una pratica che ricordiamolo, non esiste solo in Africa ma anche nei paesi asiatici.

In Malawi la legge consente i matrimoni civili solo ai maggiorenni, molti allora optano per i riti tradizionali tribali, per questo Inkosi, leader della tribù ha il potere di deciderne lo scioglimento.

I bambini non devono sposarsi prima del tempo, devono dare a scuola, il loro compito non è fare le faccende domestiche o accudire i figli ma studiare perché solo l’istruzione può garantire loro un futuro.

Per combattere la povertà dico ai genitori "se fate studiare le vostre figlie avrete un futuro migliore..".

 

 
 
 

Un po' di galanteria..

Post n°8660 pubblicato il 18 Marzo 2019 da nina.monamour

 

 

Scrivo questo post dopo un'osservazione di lunga data del mondo maschile rispetto al tema del sesso e dell’avere una relazione sessuale con una donna (anche aiutata da testimonianze di amiche e conoscenti). Non ha, ovviamente, alcun valore statistico, eppure sono certa che in molte si ritroveranno in questo quadro, che, purtroppo, è abbastanza desolante, pur con le dovute e abbondanti eccezioni.

Il dato di partenza è la libertà, sicuramente nuova, nell’intrecciare relazioni sessuali; oggi, uomini e donne si sentono autorizzati a cercare avventure anche se sposati o fidanzati. Su questo finalmente c’è parità, perché era aberrante che l’adulterio fosse consentito, moralmente e anche a livello legislativo fino a poco tempo fa, solo agli uomini.

La facilità con cui si trovano persone, manco a dirlo, è legata alle app come Tinder e simili, ma anche agli stessi social, attraverso i quali è facile entrare in contatto con decine e decine di persone.

Totalmente autocentranti sulle loro esistenze, certamente spesso complesse, gli uomini chiedono solo poche scocciature e molto piacere. Alle donne domandano di incontrarsi nei ritagli di tempo, di passare subito al concreto, perché, anche questo sembra un cliché eppure è vero, la loro capacità di eccitarsi è rapida, prendere, fare sesso, finire, andarsene, esattamente il contrario di una donna che di tempo ha bisogno. A dir la verità, neanche di relazione si può parlare in questi casi, perché per questi uomini una relazione,  sia pure segreta e quindi limitata a pochi incontri, è già qualcosa di eccessivo. Semplicemente vogliono sesso veloce, quando possono loro, e come dicono loro, con qualche variante sul tema.

Parlando con amiche e conoscenti, ho potuto constatare l‘enorme disagio e delusione e frustrazione che provocano queste relazioni usa e getta. “Noi chiediamo poco, mica pretendiamo che lasci la moglie né di aver una relazione esclusiva, ma almeno un po’ di galanteria, una continuità almeno mentale se non fisica, e un caffè offerto”, dicono. Molte hanno deciso di troncare, altre continuano, tra nuove eccitazioni e nuove delusioni, ma è un tira e molla logorante. Insomma, ci sono ancora gli uomini di una volta? Sicuramente sì, ma anzi farebbero bene a far sentire la loro voce, perché onestamente è sempre più flebile.

C’è da chiedersi se anche le donne si comportano così, da predatrici del sesso usa e getta, sempre in cerca di uomini con cui fare sesso senza emozioni né impegno. A quanto sento e leggo, però, credo che siano una minoranza, anche se certo il cambiamento delle relazioni coinvolge anche loro, ma la diversità ancora esiste e non è di poco conto.

Le donne di oggi chiedono poco, ripeto, non vogliono essere mantenute, né uniche. Anche le loro esistenze sono d'altronde un incastro impossibile, ma continuano a voler nutrire una relazione, anche se fatta di poche ore, mettendoci continuità sentimentale e mentale, desiderio di amore, voglia di un sesso che parta dalla testa. Un tempo, il desiderio di questo sesso (e amore) sarebbe stato il minimo, oggi persino questo, invece, sembra essere diventato un’irraggiungibile utopia.

 

 
 
 

Sono sempre io a decidere..

Post n°8659 pubblicato il 17 Marzo 2019 da nina.monamour

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Qualcuno dice...“non bisogna mai smettere di lottare per le cose che si desiderano”. Mi trovo abbastanza in accordo con questa affermazione, ma oggi voglio chiedervi se vi è mai capitato di lottare moltissimo per cambiare qualcosa che alla fine è rimasto come era. Abbiamo avuto forse la sensazione di doverci rassegnare? E questo ci ha portato a sentirci demotivati, stanchi o magari anche un po’ sconfortati?

Quante volte ci sarà capitato in effetti di ostinarci dinanzi a qualcosa che non andava nel verso giusto oppure di fronte a persone che non si mostravano per come noi le desideravamo. Allora forse ci siamo impegnati a voler cambiare ancor di più la realtà fino allo stremo delle nostre forze. Magari per poi alla fine consolarci dicendoci "le ho provate tutte..".

Forse possiamo cominciare a riflettere su quanto abbiamo bisogno di lottare in maniera ripetuta ed ostinata per poi arrivare a sentirci impotenti e frustrati ma anche legittimati nel poterci rassegnare. Forse possiamo fermarci prima e cominciare a sentire dentro di noi che ci sono delle cose che nella realtà esterna non possiamo cambiare, e non si tratta di rassegnazione, bensì di accettazione.

L’accettazione parte dalla possibilità di riconoscere dentro di noi il limite oltre cui non possiamo andare, e soprattutto oltre il quale non vogliamo andare. Probabilmente alcune cose della realtà che ci circonda non cambieranno, ma può cambiare il nostro modo di vederle e di percepirle, proprio attraverso l’accettazione di alcune parti di noi.

Siamo cresciuti e viviamo in una società improntata molto più sul "fare" che sul "sentire", siamo abituati a far corrispondere il nostro successo con quello che facciamo in termini pratici, "più mi adopero più sono bravo", quindi se mi fermo non valgo nulla, sono rassegnataria. Occorre invece cominciare a sentire che se mi fermo è perchè riconosco che non posso tutto, non sono "onnipotente".

Ostinarmi può soltanto nuocermi e privarmi dell’ascolto di parti profonde che, se ascoltate invece, mi permetteranno di capire, senza troppa fatica, il limite oltre cui posso e voglio spingermi, ma sarò sempre io a deciderlo.

Accettare delle parti mie che forse non mi piacciono poi così tanto, può aiutarmi a mediare tra la mia voglia sana e ambiziosa di lottare per ciò che desidero e la mia altrettanto sana possibilità di riconoscere quando è il momento di fermarmi.

 

 
 
 

Una tempesta emotiva..

Post n°8658 pubblicato il 16 Marzo 2019 da nina.monamour

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Non c’è tempesta emotiva o delusione d’amore che possa giustificare un atto come il femminicidio. Le recenti sentenze che a Genova e Bologna hanno colpito l’opinione pubblica, hanno portato a riduzioni di pena per gli autori dei delitti (il caso di Genova.."Uccise la moglie, dimezzata la pena, il Giudice.."Lei lo aveva deluso"). Si deve chiarire che nessuna reazione emotiva, nessun sentimento, pur intenso, può giustificare o attenuare la gravità di un femminicidio, le sentenze dei Giudici si possono discutere.

Anzi, in tutte le democrazie avanzate il dibattito pubblico si nutre anche di questa discussione, l'importante è il rispetto dei ruoli e, in particolare, la tutela dell’autonomia della Magistratura, sottolineando che negli ultimi giorni sui giornali abbiamo letto di sentenze per episodi di femminicidio nelle quali si è tirata in ballo una presunta reazione "emotiva" e la relativa intensità, ai fini di un'attenuazione della pena (il Giudice di Genova.."Lei lo illuse").


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Nel caso di Bologna, si è fatto riferimento a una "tempesta emotiva", un sentimento molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile. In realtà per cogliere appieno e criticare il significato di una sentenza occorrerebbe una specifica competenza tecnica.

Ma vi è un aspetto di più ampia portata culturale, che riguarda il dibattito pubblico, e su cui la politica può e anzi deve legittimamente intervenire. Ed è in questa ultima prospettiva che si deve chiarire, che nessuna reazione emotiva, nessun sentimento, pur intenso, può giustificare o attenuare la gravità di un femminicidio.

La crescita e lo sviluppo della nostra società,  deve muovere dal rispetto e dalla valorizzazione del "patrimonio femminile",  le donne, tutte le donne, sono una grande ricchezza, una preziosa risorsa che ci consentirà di costruire una società migliore. Dobbiamo maturare questa convinzione giorno per giorno, dobbiamo lavorare costantemente a questa rivoluzione culturale.

 
 
 

Il cammino interiore..

Post n°8657 pubblicato il 15 Marzo 2019 da nina.monamour


L'immagine può contenere: il seguente testo

Il silenzio tra due esseri umani è una cosa meravigliosa se è un silenzio empatico, proprio perché permette agli interlocutori di gioire di una pace e di un silenzio che rispetta, abbraccia, accarezza e che non ha bisogno di nessuna parola per essere spiegato, perché è, nel qui e ora, in condivisione, comprensione e accettazione totali.
 
È un gran peccato che noi esseri umani, proprio noi stessi che potremmo godere di questo profondo dono in tutta la sua meravigliosa essenza, utilizziamo invece questo modo di comunicare per non comunicare affatto, ferendo noi e l’altro, anziché rispettare, per offrire la parte peggiore e più crudele di noi, anziché quella in luce.

Il famoso silenzio ignorante, proprio perché ignora l’altro facendo sentire te più prepotente/potente, quel silenzio che anziché creare pace, armonia e accettazione non fa altro che aumentare ciò che invece ti viene chiesto "cammino interiore" facendo lasciar andare, la rabbia, l'ego, l'orgoglio, il potere, la dipendenza, la paura.

 
 
 

Una pausa giornaliera..

Post n°8656 pubblicato il 14 Marzo 2019 da nina.monamour

 

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Ognuno dovrebbe avere il diritto

di prendersi una

"pausa giornaliera",

in cui fermare l'orologio della vita,

mettersi in pausa,

e lasciare il mondo e tutti i problemi

in un angolo a parlarsi tra loro,

mentre tu te la ridi e pensi..

.....non me ne frega niente!


 

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L'Imprenditore..

Post n°8655 pubblicato il 13 Marzo 2019 da nina.monamour

 

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Sarà che la gente con me si confida volentieri, anche oggi ho dovuto sorbirmi il lamento del solito “fenomeno” che ha pensato di aprire un bar ma non ci tira fuori neanche uno stipendio scarso.

"Ah, se qui le cose non cambiano, non si va più avanti! Lavoro dodici ore, il Martedì di riposo lo passo tra il Centro Commerciale e il Commercialista, poi la Banca e non ho neanche i soldi per cambiare la macchina".

Bene! E' quello che ti meriti! Penso dentro di me cercando di non farmi sorprendere dall'espressione del viso. Poi mi passa l'incazzatura e lo faccio secco con una domanda..

"Ma tu, che mestiere fai?"

Quello strabuzza gli occhi, si gratta la testa  e risponde..

"Mah..io ho un Bar!"
Stavolta perdo le staffe definitivamente

"Se hai un Bar vuol dire che sei un Imprenditore, e allora che razza d'Imprenditore sei se non hai i soldi neanche per cambiare la macchina e vai in giro con una carretta?" Lo vedi tu Briatore che non si cambia la macchina?"

Stavolta s'incazza lui..

"Ma che razza di paragone! Quello è un figlio di papà e i soldi girano solo nei soliti ambienti e devi avere un palmo di pelo, è che io non sono capace di rubare e Lui ha le conoscenze giuste!"

Quando ha finalmente finito di farneticare ed è pronto a ricevere il mio prossimo colpo basso, affondo..

“No, non è questo. Se non ci credi vai su Wikipedia e leggi la biografia di Flavio Briatore e scopri che non è un figlio di papà, il motivo è un altro! Briatore ha un Bar e tu hai un Bar. Ma la grande differenza tra te e lui è che:



LUI E’ UN IMPRENDITORE E TU NO.

Fai il caffè, tratti con i fornitori e i clienti e sei convinto che il tuo business sia tutto lì.

Se la pensi così hai completamente sbagliato mestiere, perchè, se hai un Bar, il tuo vero maledetto lavoro è assolutamente quello di...

.. "IMPRENDITORE".


 
 
 

Shopping, che bello!!

Post n°8654 pubblicato il 12 Marzo 2019 da nina.monamour

 

 

Che lo shopping faccia bene alla salute lo sapevamo già, ogni donna trova una qualunque scusa per comprare un paio di scarpe o un nuovo accessorio. Una delusione d’amore, un problema col capo, una giornata storta, insomma, ogni scusa è buona per fare shopping.

Che la scienza supporti questa teoria con uno studio scientifico degli effetti benefici dello shopping sulla salute, non è una puntata di Sex and the City ma pura realtà. Da oggi, infatti, possiamo tranquillamente regalare perle di saggezza su quanto la shopping-terapia faccia bene al corpo ed alla mente.

C’est la vie (ed è tanto rosa)!



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Lo shopping è terapeutico, fare compere (anche online) donerebbe nuova energia, farebbe bene al cervello grazie al rilascio di ormoni che ci rendono felici e, soprattutto, allungherebbe la vita, mica male!

Una buona giornata di shopping con le amiche, magari in periodo di saldi non raccontatemi che non vi entusiasma, e ora, secondo la scienza, fa bene, è un buon motivo per fare compere! Un giro sui tuoi siti di shopping online preferiti oppure tra i negozi della tua città, non importa. Lo studio dell'Università del Michigan, infatti ha dimostrato che chi fa shopping è tre volte più felice di chi guarda solo le vetrine e non fa acquisti.

Non sto dicendo che deve diventare un’ossessione (guarda che fine fa la protagonista di I love Shopping) ma che può essere una sana passione. Quindi, una dieta a base di, uscite con le amiche, qualche passeggiata a guardare le vetrine in centro, sano movimento mentre si provano i capi (attentamente) selezionati, stuzzicare il nostro senso estetico e il buon gusto.

Uno shopping sano, magari anche in piccole dosi, è alla base di una vita lunga e felice. Sembrerebbe che il piacere di fare acquisti produca nel cervello un effetto benefico che fa produrre nell’ordine adrenalina (soprattutto durante i saldi, per paura di perdere la giusta occasione), endocrina (che migliora l'umore e rilassa) e, non ultima, serotonina, l'ormone della felicità che fa aumentare la nostra autostima.

Premiarsi e distrarsi, sono poi, altre due funzioni fondamentali per lo shopping, senza dimenticare che fa bene al cuore e all’autostima!

Tutto questo dimostrerebbe che lo shopping fa bene alla salute! Non posso che essere d'accordo, ovviamente!


 
 
 

Il colore della felicità..

Post n°8653 pubblicato il 11 Marzo 2019 da nina.monamour

 

 

Sapeva solo dire “non posso oggi, né domani.

E dopodomani?

“Non lo so.."

Essere troppo impegnati o almeno credere di esserlo nonostante il tempo non mancava mai. Ma lui era così, non aveva mai tempo, lavorava tanto, usciva con gli amici, trovava sempre qualcosa da fare ma non con lei, non la cercava mai, per lei non aveva mai tempo!

Era più importante stare davanti al bar che tra le sue braccia, poi la sera tornava, doveva in qualche modo dormire anche se non dormiva, era l'inizio di qualcuno che si stava perdendo, e fu così che lei, aspettando, si era dimenticata di che colore era fatta la felicità..

 

 
 
 

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Post n°8652 pubblicato il 10 Marzo 2019 da nina.monamour


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Una volta la Domenica era il pranzo dalla nonna, tutti insieme, zii e cugini che si incontravano per raccontarsi le vicende della settimana appena trascorsa, il ragù che bolliva dalle sei del mattino, le polpette, le lasagne, slurp..slurp..

Oggi, troppo spesso, non si ha il tempo di fermarsi, neppure per mezza giornata, quindi le prelibatezze della nonna lasciano spazio al sugo della mamma o, peggio, ad un'insalata di riso. 

Ovviamente, il cibo è solo una metafora.

La verità è che siamo troppo di corsa, e ci sembra che ogni istante dedicato a noi stessi, o al relax, sia sprecato e invece no.
Da quanto tempo non vi concedete un caffè con un'amica, lasciando tutto il resto del mondo fuori?
Quando è stata l'ultima volta che avete fatto una passeggiata al mare?





Per me che ci vivo a meno di cento metri, è una prerogativa essenziale, diciamo che è il posto segreto in cui ritrovo me stessa, ogni volta che la vita mi mette lo sgambetto.

Ricordatevi di prendervi il tempo per assaporare la vita.
Per il lavoro, la frenesia, le bollette, i parenti scomparsi, i rancori sopiti, per tutto questo e ancora di più, c'è e ci sarà, tempo.

Ma la vera domenica siete voi, sono io.


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Saper invecchiare..

Post n°8651 pubblicato il 09 Marzo 2019 da nina.monamour




 

Anche per Carrie Bradshaw e le sue amiche arriva la mezza età (per la cronaca, Sarah Jessica Parker il 25 c.m. compie 54anni), come per ognuna di noi e, a farci caso, abbiamo molte cose in comune. Ecco come sarebbero, se fossero noi….

Finiti i tempi in cui Carrie indossava il tacco dodici e la gonna di tulle per scendere al bar sotto casa o il prendisole dai colori caramello per un aperitivo con le amiche, ora deve fare i conti con braccia che definire rilassate è un eufemismo e considerare che certi vestiti in taglie oltre la quarantadue sono semplicemente ridicoli.

Dopo aver cercato l’amore totale che squassa e consuma, di cui scrivere su un pc  rivolto verso la finestra, si è dovuta accontentare di un Mr. qualsiasi senza limousine e dal fascino un po’ appannato, che la sera, invece di romantiche passeggiate al Parco, al massimo le propone un minestrone davanti alla TV 50 pollici...

Esauriti tutti i party per i cinquantesimi compleanni di amici, amici di amici e semplici conoscenti, le uscite serali si riducono al burraco con le amiche o al cinema in gruppo e la cena benefica o l’inaugurazione di una mostra nella galleria d’arte di un amico sono già considerate seratone del tipo... "non ho niente da mettermi".

Miranda nel suo studio legale con la scrivania sepolta dalle scartoffie, senza l’ombra di glamour, appannaggio dei grandi studi dei colleghi maschi, è un po’ stufa di dover combattere con nuove norme, tecnologie astruse e aggiornamenti professionali obbligatori. A forza di doversi occupare delle disgrazie matrimoniali altrui ha sviluppato una visione cinica nei confronti degli uomini e delle relazioni umane in genere e anche se con quello che ha guadagnato nei tempi d’oro si è comprata l’appartamento, vive sola con il gatto e parla con la domestica a suon di bigliettini..

Ha perso l’occasione di fare un figlio in tarda età con il barista all'angolo che era tanto carino ma con cui non riusciva a immaginarsi spingere un passeggino al mercato. Il taglio corto rosso c’è sempre e in tribunale fa ancora un certo effetto sugli Avvocati agé.

Per Samanthe basta un po’ di panterato, una gonna in pelle trovata da Zara a € 29.95, una depilazione aggressiva e un po’ di biancheria arrapante (No Intimissimi please, ci sono negozi apposta). La chirurgia estetica le ha aiutate molto, anche se a volte un rifacimento non proprio uniforme ha creato un curioso effetto Frankenstein, visibile soprattutto quando sono nude nello spogliatoio della palestra...

La ricerca del pischello da sesso si fa nei luoghi deputati di sempre, circoli sportivi, discoteche, palestre, villaggi vacanze, crociere. Ma quello che si trova, a gratis beninteso, è molto lontano dal modello biondo, beneducato e che ti sta vicino anche se ti ammali perché ti ama, quello lì stava a Manhattan, in giro da noi non se ne trovano, il massimo è il tronista. Il rischio grosso, invece, è imbattersi nel figlio di un'amica.

Forse quella che è riuscita ad invecchiare meglio è Charlotte, con il suo filo di perle già a trent’anni e un mestiere gradevole che le fa passare il tempo. Ha figli perfetti, una casa perfetta e si sente così protetta nel suo piccolo mondo di amici di sempre, che fra loro ha trovato il marito prima e l’amante poi. Comunque non dispera, il principe azzurro potrebbe ancora arrivare, basterebbe buttarsi e dare un po’ più di confidenza a qualcuno di cui non conosce il pedigree.

Ma allora meglio comprarsi un cane e portarlo ai concorsi di bellezza.


 
 
 

Buongiorno mondo..

Post n°8650 pubblicato il 09 Marzo 2019 da nina.monamour



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Vi auguro di imparare a riconoscere
la bellezza in ogni cosa,
l'armonia nella natura,
la poesia nella vita.






 
 
 

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