Creato da daciablu il 30/08/2008

UN DUE TRE...STELLA!

... il gioco della vita guardato con gli occhi di una donna che ogni tanto torna bambina

 

 

L'uomo della mia vita

Post n°121 pubblicato il 17 Luglio 2010 da daciablu


          


Stamattina stavo guidando verso casa di rientro dalle commissioni di rito del sabato e mentre la musica alla radio faceva da sottofondo a tutti i miei pensieri, mi sono fermata un attimo con la mente su uno in particolare, risvegliato penso inconsciamente da un flash visivo dell’ambiente circostante: l’uomo della mia vita.

Eh sì, continuavo a ripetere dentro di me questa breve frase mentre pian pianino mi veniva da sorridere. Perché? Perché?!? Ma perché mai mi sarei immaginata da ragazza di pensare che Stefano, mio fratello, sarebbe stato davvero l’uomo della mia vita. E in effetti è vero, perché da ben 38 anni e mezzo condividiamo insieme ogni fatto di vita comune, ogni problema, ogni gioia che nella nostra esistenza hanno giustamente assunto connotazioni e sfumature diverse ma intense.

Qualche mese fa infatti, mentre chiacchieravamo a casa dopo un pranzo domenicale, gli ho chiesto in tutta tranquillità “Ste, ma tu te lo saresti mai immaginato che avremmo vissuto per così tanti anni insieme sotto lo stesso tetto condividendo tutte le conquiste e le sconfitte che solitamente sono proprie di una famiglia?” E lui, con tutta flemma e (stranamente) senza mandarmi a quel paese (perché è un timidone e si imbarazza a parlare di se’ stesso) mi ha risposto: ”Sinceramente no, però non è nemmeno malvagio. E’ ovvio, rompi i coglioni…. ma ci sta”. Detto da lui è un grandissimo complimento, credetemi!

E in effetti è proprio così, legatissimi ma anche nemici acerrimi da bambini e adolescenti, protettivi e amorevoli da grandi, nonostante nessuno dei due perda occasione per far notare all’uno o all’altra difetti o sbagli, spesso con la diplomazia di un elefante in una cristalleria. Mi fa morire quando arriva tutto schiscio per parlare di problematiche importanti che riguardano le rispettive sfere affettive o di decisioni importanti che possono cambiare il normale decorso della vita. Gli vengono due occhioni da bimbo spaurito a volte che mi commuove da morire, grande e grosso com'è. Ma il bello è proprio questo: sapere che nei momenti di difficoltà, anche se reciproca, una spalla ed una mano pronte a sostenermi e a sostenere ci sono sempre. E se ci penso ci siamo fatti una promessa 16 anni fa, sul sagrato della chiesa sopra casa dove avevano appena celebrato il funerale della nostra mamma, che vive ben salda in noi e ci fa andare avanti con orgoglio nonostante tutto. Ovviamente lui non mi farà mai, dico mai, un complimento davanti, ma scherzi? Poi però quando incontro o mi presenta i suoi amici o i colleghi di lavoro, tutti, nessuno escluso, dicono "Ohhhh, tu sei la famosa Federica, la sorella di cui ci parla così bene! E finalmente ti conosciamo!".

Sì certo, non è una convivenza quotidiana perché lavorando io a Milano in settimana, è comunque stemperata dal giorni di distacco, resta il fatto che all’alba dei miei 40 anni e dei suoi 39, non c’è un minuto della mia vita familiare in cui lui non sia presente o non ne abbia fatto parte.

Lo so che se mai leggerà questo post si incazzerà come un cinghiale, poco importa però….. E’ il mio modo per dire grazie a lui e alla vita per avere a fianco una persona speciale che, nonostante tutti i problemi e le difficoltà che potrò incontrare, ci sarà sempre senza voltarmi le spalle.


Grazie Ste, ti voglio un mondo di bene!


P.S. E adesso vado, che devo finire di preparare l'insalata di pollo che gli piace tanto!

 
 
 

Una sorpresa mattutina

Post n°120 pubblicato il 03 Luglio 2010 da daciablu

 

 

L'estate ha finalmente fatto il suo trionfale ingresso con tutte le sue peculiarità, caldo e umidità compresi. A Milano tutto questo è abbondantemente amplificato dalla cappa tremenda che caratterizza le regioni di pianura e per me si traduce in notti insonni a contare le pecore (che tra l'altro sudano pure) nella malaugurata ipotesi che un leggero soffio di brezza possa in qualche modo dare un attimo di ristoro.

Tornando a Genova nel week end ricomincio a respirare, sotto ogni punto di vista, ma soprattutto posso contare sull'arietta che in casa fa continuamente ricircolo e crea un piacevole brezzolina che spazza via molto di più l'umidità. Ciò nonostante il sonno stenta a venire o, ancor peggio, a durare, per cui mi ritrovo comunque alle 5 del mattino puntualmente con gli occhi sbarrati a fanale senza trovare il modo di addormentarmi nuovamente, se non dopo qualche ora.

Stamattina ovviamente, precisa come un orologio svizzero, ecco che suona la mia sveglia interna e tac, gli occhi si sono irrimediabilmente aperti senza possibilità di appello. Ho deciso quindi di trafficare in giro per casa ed applicarmi mentalmente su alcune questioni di lavoro per cercare di sfiancare in qualche modo la testa e farmi venire sonno, ma non ci sono riuscita granchè bene. Però una cosa davvero carina mi è accaduta: aprendo un cassetto chiuso da non so quanto tempo ho trovato una di quelle scatoline di gioielleria con ancora dentro i batuffoli di cotone colorato di una volta che custodivano gli orecchini di ematite della mia mamma.

Mi è venuto un tuffo al cuore, mi si sono gonfiati gli occhi di lacrime per la sorpresa e l'emozione perchè mi ricordo perfettamente quanto mia mamma tenesse a quel paio, sebbene non avessero un valore pecuniario. Mentre li tenevo tremante in mano mi è venuto subito in mente una sequenza di flashback che avevo accantonato nella mia testa e che credevo definitivamente cancellati. E tra tutte queste immagini della memoria mi si è disegnata davanti la sera del 5 novembre 1994, la prima ed unica volta in cui riuscii a truccare mia mamma e a vestirla da sera per venire a sentire il mio primo concerto corale al Carlo Felice. Cantavo lo Stabat Mater di Rossini, un'opera impegnativa, ancor di più per il coro di cui facevo parte allora che per la prima volta si esibiva su un palcoscenico così importante. Mamma accettò di farsi acconciare e sistemare da me, riuscii persino a metterle del rossetto naturale ma lucido e lei non si oppose. Come ero orgogliosa della mia mamma, era così bella! Aveva un tailleur scuro gessato e il suo foulard di seta bianco, perfetto da sera, i capelli leggermente mossi sul collo e quegli splendidi orecchini di ematite e brillantini che le davano una luce raggiante (anche se so che fece tutto questo per me, non per lei).

Ancora ora mentre ne scrivo mi scendono le lacrime per la commozione, perchè il suo fu un gesto davvero grande, contro quello che sentiva e provava da tanto tempo. La serata per me fu magica, il mio fidanzato di allora le sedeva accanto e la scortava a braccetto, era venuta ad assistere al mio primo concerto da sola, senza più il mio papà.... ed era stato difficile per entrambe, perchè negli anni precedenti era un rito immancabile prepararsi tutti insieme e ritrovarsi alla fine dei concerti per tutti i commenti e le critiche del caso. Penso sia stato il suo consapevole ultimo dono da mamma..... 3 settimane dopo se ne andò anche lei....

Una mattina d'estate..... un paio d'orecchini.... la gioia di un ricordo......

P.s. questo post l'ho voluto scrivere totalmente in rosa fucsia perchè era il suo colore preferito

 
 
 

Attesa

Post n°119 pubblicato il 20 Giugno 2010 da daciablu

 

 

        

Ti aspetterò con trepidazione

guardando al di là dell'orizzonte

 dove il mare si fonde con il cielo

in un unico abbraccio.....

 
 
 

La calma del sabato sera

Post n°118 pubblicato il 15 Maggio 2010 da daciablu

 

 

          

Da quanto tempo non passo un sabato sera in tranquilla solitudine a casa! Effettivamente è un paio di mesi che nei week end sono impegnata in mille faccende, uscite e visite per godermi appieno ogni singolo secondo con le persone che amo nei luoghi a me più cari. Stasera invece ho proprio voglia di sedermi un attimino e rilassarmi in santa pace, buona musica di sottofondo mentre il profumo del caffè appena fatto si spande per la cucina. Anche Sophie e Riccardo hanno percepito questo mio desiderio di relax casalingo, perché sembrano essere ancor più coccolosi del solito. Ho provato a sdraiarmi a letto per leggere beatamente due pagine di libro ma ho dovuto smettere perché Riccardo si è bellamente sdraiato sul mio seno, ha ficcato la sua testona sotto il mio mento tutto goduto ed ha iniziato a fare fusa a non finire; potevo continuare a leggere così? Eh no eh! Me lo sono abbracciato con dolcezza e accarezzandolo lentamente ci siamo addormentati per una mezz’oretta.

Non so ancora bene cosa farò di questa sera tutta per me, perché ho tante cose fra cui scegliere: ho un bel DVD di Jesus Christ Superstar da rivedermi (e ricantare ovviamente), ho il mio libro sul comodino (intrigante giallo che ruota attorno alla Divina Commedia e Dante in continui flashback tra storia e presente), se fossi anche virtuosa potrei dare un’occhiatina ad una relazione sulla nuova normativa iva (hmm… penso che la virtù non sia il mio forte stasera), ho i mici tutti per me da strapazzare di coccole, ho il caffè appena fatto ed il gelato buono nel freezer, ho ritrovato la partitura dei Schiecksahlied e dei Funf Gesaenge di Brahms da riaprire e ripassare con nostalgia, c’è anche internet che mi da’ la possibilità di parlare con gli amici che non vedo da tempo o con quelli appena conosciuti. E così sono garantite le chiacchiere fino a notte fonda……

E poi ho i miei pensieri, quelli che vengono fuori nel silenzio e che mi portano a riflessioni sempre più critiche ma anche positive nei miei confronti, riflessioni che vanno di buon passo con i ricordi più prossimi e che, finalmente, mi fanno sorridere di cuore.

Ai più sembrerà poca cosa una serata così, ma a me sembra un regalone enorme, una serata speciale da gustare attimo per attimo.

Buon sabato sera a tutti……

 
 
 

Per fortuna che c'è il Riccardo.....

Post n°117 pubblicato il 18 Aprile 2010 da daciablu
Foto di daciablu

 

Nome più appropriato quanto insolito non potevo trovare per la new entry di casa! Essì, perchè dal 5 marzo è arrivato in casa RICCARDO, un bellissimo quanto abbandonatissimo gatto certosino con un faccione dolce che pietisce coccole a non finire.

Purtroppo a fine gennaio se n'è andata per sempre la mia Virgola, la gatta più dolce che avessi mai avuto, una mamma nata che alla fine della sua vita ha coronato il suo istinto materno prendendosi cura di quella peste di Sophie. L'ha allevata nel vero senso della parola anche se non era figlia sua, seguendola con amorevole pazienza in ogni fase della sua crescita. Sembrava che il fato aspettasse solamente che Sophie fosse in grado di zampettare allegramente per casa con autonomia per aggredire Virgola con un tumore cattivissimo e fulminante. Oltre a me e a mio fratello, anche Sophie ha sofferto tantissimo per questa perdita, tant'è che dal giorno dopo la sepoltura di Virgola, ha iniziato a piangere ogni qualvolta rimaneva da sola e fino a che uno dei due non ritornava a casa. Abbiamo quindi deciso di prenderle una compagnia a così breve distanza e la scelta è caduta proprio su Riccardo, volutamente cercato al gattile.

Bene, Riccardo è una scoperta incredibile, perchè si è rivelato veramente un cane che miagola. Perchè? Perchè non muove un passo se non dietro a noi, non perde occasione per sciarpizzarsi e darci testate per ricevere quante più attenzioni e coccole possibili. Basta un solo sguardo diretto a lui per accenderlo vigorosamente: sembra un trattore di fusa, rantola quasi per farsi meglio sentire e non smette di proporti il musino in faccia per ricevere baci e ancora baci.

Confesso apertamente di essere letteralmente impazzita dietro a questo gattone, mai provato una cosa simile prima d'ora nè tantomeno visti atteggiamenti tali da parte di un gatto. E lui sembra sentire tutto questo, tramutandolo in mille attenzioni verso di noi e soprattutto verso Sophie, di cui è diventato praticamente lo schiavetto. Ormai non nego più a nessuno di avere non un gatto, bensì uno zerbino sciarpizzante! La mattina mi ritrovo sdraiata nel letto con lui sdraiato beatamente con la testa sul mio braccio e le zampine sul mio petto, come se mi stesse abbracciando. Non ho davvero parole, ma solo tante e tante coccole da dare e ricevere.

Lo so, con un gatto del genere finirò per riconcoglionire totalmente, perdendo quel minimo di lucidità e dignità che mi sono rimaste.

 

P.S. La foto che ho allegato è proprio Riccardo che ride beato ogni qualvolta riceve le coccole. Una di queste volte gli scriverò WELCOME sulla schiena ^__^


 
 
 

13

Post n°116 pubblicato il 14 Febbraio 2010 da daciablu



E quest'anno sono 13! Che cosa? Su, su, non è così difficile da capire, ci si può arrivare facilmente. Che giorno è oggi? Il 14 febbraio ed io festeggio il mio 13mo San Valentino di solitudine, magari con una bella giornata di sole alle porte che invita ancora di più ad uscire per condividere le bellezze di questa ligustica terra con.... nessuno ovviamente se non me stessa.

Che bel numero che è il 13, non trovate? Per me che amo i numeri dispari e non sono superstiziosa è un numero da celebrare con tutti i crismi e così mi sono riproposta di fare. Non mi comprerò il tubo dei baci perugina, nè tantomeno peluchini sdolcinati o palloncini di qualsiasi dimensione e frase (sulla forma tralascio perchè solitamente è standard a cuore), andrò piuttosto a farmi un giro nel mio rifugio dell'anima che di giorno ha una luce ed un aspetto totalmente diverso dal nido accogliente che diventa la sera quando tutti si ritirano nelle loro case..... Voglio passeggiare a testa alta, con un bellissimo sorriso sul viso (ma non nel cuore), di quelli speciali che, ancor oggi, riesce a far voltare uomini e donne a guardarmi. Sì perchè non so se ci avete mai fatto caso: una persona che passeggia da sola e sorride spontaneamente è come un virus..... infetta chiunque venga a suo contatto visivo. Io ne vado orgogliosissima, perchè non c'è niente di più bello che contagiare gli altri con il proprio sorriso.

Ecco sì, oggi farò proprio così... perchè almeno questo me lo devo per celebrare degnamente la festa degli innamorati. Ed anche io ho una persona da amare che in silenzio riesce a farmi capire quanto ne abbia bisogno........ è Federica!

 
 
 

Certe notti....

Post n°115 pubblicato il 17 Gennaio 2010 da daciablu

 

E' passato un bel po' di tempo dall'ultima volta in cui sono venuta lì a rifugiarmi per parlare con te. Stanotte il richiamo è stato naturale ed indispensabile come l'aria che respiro, con intensità pari a quando i momenti più difficili della mia vita quell'aria me l'hanno saputa togliere senza pietà. La città ormai silente e calma mi è apparsa come un presepe, ancora illuminata dalle luci natalizie che vengono messe a contorno di ogni casa: già i colori tipici della riviera le rendono ancor più particolari nella loro unicità, ma questo tocco luminario è di sicuro un grande effetto.

Questa volta non ho voluto fermarmi nel mio solito angolino segreto, quello dove sento la tua presenza più forte accanto a me.... avevo bisogno di camminare con le braccia aperte lungo la costa, nel silenzio del buio, illuminata soltanto dalla fioca luce dei lampioni radi lungo la strada così stretta e così spettacolare allo stesso tempo. Io penso che il Signore abbia avuto un occhio di riguardo nel creare quello scorcio di panorama così mozzafiato che diventa ancor più magico quando, girata una piccola curva, il riverbero della luna argentata sulla macchia scura della distesa marina riesce a donare un brivido che scuote tutto il corpo per l'emozione visiva che si è appena scatenata.

Ma stasera ho avuto una splendida sorpresa perchè ad ogni passo che ho mosso, ad ogni parola che ho pronunciato a voce alta e ad ogni pensiero fatto nella mia testa ho sentito di avere a fianco te e la mamma insieme. Vi ho parlato a lungo, se ci fosse stato qualche passante e mi avesse sentita sicuramente mi avrebbe presa per una pazza furiosa da rinchiudere, ma ciò che più mi ha fatto bene è stato sentire un calore particolare proprio quando le lacrime per tutto ciò che sto vivendo hanno avuto libero sfogo appannando i miei occhi nella notte. So che mi avete messo entrambi le mani sulle spalle e mi avete abbracciata a modo vostro, l'ho sentito stavolta e ve ne sono eternamente grata.

Credevo di dover parlare a me stessa, ma alla fine era a voi che volevo parlare.... e così è stato. Ho ricevuto un abbraccio insperato, qualcosa di difficile spiegazione razionale ma di grande chiarezza nel mio cuore. Quanta solitudine arida e triste ha albergato in tutti questi anni dentro di me: si è radicata a tal punto da farmi pensare di non essere più degna di nulla, di non poter nemmeno alimentare una fioca speranza di poterla colmare; vi chiamavo in continuazione ma senza udire alcuna risposta. Sono diventata grande tutta in un colpo, se volevate mettermi alla prova ci siete riusciti da dio, ed io spero in tutta onestà di non aver deluso nessuno dei due, perchè ho già deluso me stessa. Sto imparando pian piano ad aprire un piccolo spiraglio alla speranza e da quella lieve fessura è tornata a comparire una luce particolare nella quale riesco nuovamente a scorgere le vostre figure. Sto imparando a chiedere aiuto, sto imparando a rinascere di nuovo per ritornare la Chicca di un tempo che solo pochissime persone conoscono realmente..... ho paura, una paura fottuta, ma so che non può che valerne la pena, soprattutto quando, se mi giro, sento il vostro sostegno mentre due pallide ombre con le vostre sembianze si dileguano sotto il mio sguardo.....

Sono donna ora, ma rimango sempre figlia....

 
 
 

una magia dolce

Post n°114 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da daciablu

 

La magia esiste e sta tutta dentro una dolce fetta di torta di mele.....

Sapori antichi, profumi che sanno di buono e di vero e che mi scaldano il cuore.... E se alzo lo sguardo trovo due occhi amorevoli che nel loro silenzio mi comunicano che quel mondo che ho cercato per tanto tempo è proprio lì davanti a me, tutto per me che mi aspetta...

Come non perdersi e lasciarsi andare al sapore meraviglioso di una semplice e profumata fetta di torta di mele?

                 

 
 
 

Il pappagatto

Post n°113 pubblicato il 05 Dicembre 2009 da daciablu

 

 

Io non ho una gatta normale, no! no! io ho una gatta che ama stare sulla schiena e sulle spalle, esattamente come un pappagallo... anzi no: UN PAPPAGATTO!

      

Sophie è la terza micia che è entrata in casa nostra in questi undici anni e, esattamente come noi umani, è stata l'ulteriore conferma che anche i nostri amici pelosi hanno carattere, preferenze, modi di reagire, voglia di giocare e di richiedere attenzioni buffi e totalmente differenti tra loro.

Hanno però in comune tutte un unico comun denominatore: la ricerca del contatto fisico sia con me che con mio fratello. Basta un attimo di relax e tac: loro sono lì ad appiccicarsi ad una gamba, ad accoccolarsi tra le braccia o in grembo o  sdraiarsi beatamente sulla schiena o sulle spalle(e questo è il caso di Sophie). Ed è una ricerca che, man mano che crescono e invecchiano, si fa sempre più forte ed intensa. Impossibile pensare di andare a dormire senza trovarsele acciambellate accanto, non esiste proprio! Beh, devo dire che il mondo dei gatti che non ho mai conosciuto pienamente fino ai miei 27 anni è stata davvero una piacevole scoperta ed ancora oggi mi riserva sorprese di cui non smetto di stupirmi. Non è assolutamente vero che i gatti si affezionano al territorio e bon. Sono sì solitari in alcuni momenti della giornata, ma quando sei in casa ti riempiono i momenti esattamente come un cagnolino, ti cercano, ti parlano con i loro occhi o i loro continui miagolii (non si contano le testate per attirare l'attenzione) e si ingrassano beati se regali loro coccole e grattini.

 
 
 

Voglio....

Post n°112 pubblicato il 17 Novembre 2009 da daciablu

 

.... solo piangere....

 

 
 
 

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