Zacinto miaCiò nonostante ognuno, se non proprio felice, almeno non è infelice. E tira avanti. |
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Ho alcune pratiche giacenti da 2 mesi perché manca la firma di autorizzazione al pagamento da parte di un dirigente. Interpellato quest’ultimo, afferma che, in seguito a ispezione, gli è stato fatto presente che le istruzioni a suo tempo emanate, prevedono la firma di un solo dirigente. Il format di autorizzazione ne prevede ancora due. Ho detto alle mie collaboratrici di mandare in pagamento le fatture con una firma sola. Sentito il collega della contabilità di Milano, mio pari grado, ha condiviso lo stesso modo di operare. E’ emerso l’ulteriore problema che ogni provincia ha un format diverso, tutti, però con due firme, alcuni dei quali con altri dati incompleti. La collega che si occupa di procedure, a cui ho riportato il problema, si è detta d’accordo a distribuire un format unico. Ce l’aveva in pdf, lo voleva in word. Poco male, glielo ho sistemato io, togliendo la seconda firma. Glielo ho mandato, scrivendo “il format DOVREBBE contenere gli elementi previsti dalla procedura. Ciao”. Va da sé che, se fosse stata d’accordo, l’avrebbe inoltrato al territorio, se non lo fosse stata, l’avrebbe cestinato, come è giusto che sia. E’ lei che si occupa di procedure, è lei che lo manda. Al telefono mi dice “ora non ho tempo, ne riparliamo domani”. Benissimo. Cosa fa? Tempo mezz’ora e lo manda a tutti quelli della sua struttura sul territorio, scrivendo “Ecco il format predisposto dalla struttura contabile di Brescia e condiviso con la struttura contabile di Milano”. Il collega della contabilità di Milano mi chiama alterato ”io non ho condiviso nulla, se viene l’ispezione chissà cosa succede”. E’ vero, una volta accettato il format, la collega di procedure non avrebbe dovuto scrivere “format predisposto dalla struttura contabile di Brescia e condiviso con la struttura contabile di Milano” ma parlare per conto proprio, ma ormai la mail l’ha inviata. E poi, che paura hai? E’ stata proprio l’ispezione a dire che il format vecchio, con le 2 firme, non andava bene. Ho chiarito con la collega di procedure che non avrebbe dovuto scrivere così, ma non posso crocifiggerla. M’ha fatto venire l’angoscia. “No, scrivi a Roma ecc” dice il collega della contabilità di Milano. Io non scrivo a nessuno. Anzi, se scrivessi, farei anche bella figura perché sono stato propositivo. C’era un problema, fatture giacenti da mesi e l’ho risolto. Poi, capirai cosa ho fatto, ho tolto una firma da un file word. Io non sono qui per girare le mail o firmare le ferie; sono qui per risolvere dei problemi, perché il lavoro vada avanti. Non sono uno di quei vecchi che aspettano che le cose piovano dal cielo.
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