Zacinto miaCiò nonostante ognuno, se non proprio felice, almeno non è infelice. E tira avanti. |
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Messaggi del 19/06/2015
Post n°308 pubblicato il 19 Giugno 2015 da Oxumare81
Ho letto le tracce dei temi di maturità e l’argomento del saggio breve artistico letterario mi è piaciuto molto. “La letteratura come esperienza di vita” Per me la letteratura ha sempre significato molto, nonostante le mia formazione sia sempre stata differente: un ragioniere laureato in economia che si occupa di controllo di gestione probabilmente avrebbe poco a che fare con la letteratura, ma non è così: leggo mediamente 30-35 libri all’anno ed è per questo che mi si potrebbe descrivere come uno dei personaggi dei quadri presenti nei documenti forniti agli studenti che hanno sostenuto l’esame di Stato. Per me la letteratura è anzitutto conoscenza di situazioni, realtà, mondi diversi. Se non avessi letto i libri di Mo Yan probabilmente non saprei nulla della vita nella Cina comunista dato che se ne parla poco. Il degrado spirituale, la conversione forzata della vita e della cultura rurale sono temi che raramente si studiano a scuola. La letteratura mi ha aiutato anche a capire meglio i sentimenti, a sviluppare maggiore sensibilità, ad aprire la mente a situazioni o vissuti che esulano dalla mie esperienze. Quand’ero adolescente e non ero mai stato innamorato, ho partecipato ai sentimenti di Fabrizio del Dongo ne “La certosa di Parma” o a quelli del principe Andrej in “Guerra e pace”, un po’ come Paolo e Francesca descritti nell’Inferno di Dante, che si abbandonano ai loro sentimenti leggendo le vicende di Lancillotto e Ginevra. Ho sognato sui romanzi, ho riconosciuto l’amore quando poi l’ho vissuto. Ho riconosciuto anche il desiderio di realizzare i miei sogni, l’illusione, l’ambizione e, forse, li ho vissuti, in modo più libero ed aperto perché ne avevo già riflettuto sui libri, che mi hanno permesso di fare ordine nei miei pensieri, fare determinate scelte, con una mente più allenata e sensibile a certi vissuti di quanto potesse essere quella di un ragazzino ingenuo, forse immaturo per la sua età, mai uscito dal suo paesino, con poca esperienza anche perché frequentavo persone per lo più simili a me. Sono fermamente convinto che è grazie alla lettura che ho acquisito nella mia mente più esperienze e più sensibilità di chi, vissuto nel mio stesso contesto, ha letto meno libri. La letteratura è anche evasione. Ho sempre amato leggere romanzi storici perché mi permettono di vivere in altre epoche, in luoghi lontani e sognare. Non c’è modo migliore per estraniarsi dalla realtà, soprattutto se deludente, che leggere ed immergersi in un’altra realtà. In un documento presente tra quelli forniti agli studenti è presente l’estratto di un saggio in cui ci si chiede se la poesia sia contro la vita. A mio parere, talvolta ci estranea, ci fa sognare, quindi ci allontana dalla vita, ma più spesso ci avvicina ad essa, apre la nostra mente, ci rende più sensibili e ci apre ai sentimenti. |
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