Creato da zancarlo2010 il 02/06/2011
Guardo oltre la collina che sta davanti alla mia casa
 

 

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Incontri

Post n°25 pubblicato il 13 Marzo 2013 da zancarlo2010

Incontri

Bussano alla porta, smetto di parlare ed invito ad entrare, mi avvicino per prendere la maniglia ma la porta si apre e Lei è la davanti a me. La guardo con intensità, anche lei lascia che i suoi occhi si fermino nei miei. Faccio correre lo sguardo sul suo viso e guardo anche al tesoro che ha tra le braccia le pressa con le mani con l'intento di far aderire la sciarpa al collo. Nonostante porti una giacca pesante il rigonfiamento denunzia un seno prospero. sono passati pochi istanti ma lunghi e intensi, iniziamo a scambiare le frasi di convenienza e siamo distratti dalle nostre persone affamate di calore, di affetto, di amicizia e credo di sesso. Forse è sola ed è vuole compagnia, accade anche a me di comportarmi così, è una donna forte spigliata che esprime certezza e sicurezza nel proporsi. nei pochi passi che percorre nell'aula.

Non possiamo ancora continuare a guardarci motivando con le presentazioni, mi chiede il registro, deve segnare le assenze in un'altra classe. La cattedra è stata smembrata e divisa in quattro insegnanti ma il registro è uno solo, tanti memo bianchi indicano la posizione delle classi nelle sue pagine. Un registro in condominio. Il pianerottolo in cima alle scale in cui ci incontriamo.

Percepisco qualcosa di particolare nell'aria, mi allarmo, comprendo che sta accadendo qualcosa di diverso dal solito, le ragazze non chiaccherano, non le vedo sono alle mie spalle, ma so di certo che stanno guardando noi, so pure che non ci mettono molto a capire che ci stiamo baciando con gli occhi. Lei partecipa ferma ancora i suoi occhi sui miei, mi domina, distolgo lo sguardo. Devo avere il testosterone piuttosto alto, ma non è solo un problema di ormoni, sento un tonfo al cuore la mia emotività è nel mezzo di una tempesta. Penso sia la paura di andare oltre. Dobbiamo interrompere con il parlare e il guardarci, siamo a scuola, in classe. Ma anche se non fossimo la non avrei fatto niente, non sono un gran che nel prendere l'iniziativa. E' accaduto che una volta una lei si è stancata di aspettare è ha iniziato a baciarmi. Una volta iniziato non mi sono mai tirato indietro e ho avuto buoni risultati. Tante altre volte il tutto è finito lì e non vi è stato seguito, via a casa con il cuore solo e pesante di rimpianto e di solitudine. Un amico e qualche bicchiere di birra non bastano, alla fine si è soli.

Ma una donna è una montagna tanto alta che sulla cima l'ossigeno e rarefatto e si fa tanta fatica a camminarci.

Una donna è un sistema solare con tutti i pianetti che ruotano e girano in sincronia.

Una donna è la mia metà che non è più con me, anticamente eravamo uniti ed è per questo che in questi momenti mi sembra che potrei ricompormi e rinascere nel dio che ero in origine.

Una donna mi fa paura e per questo non andrò oltre le parole e gli sguardi, le fuggirò mi nasconderò nei miei impegni.

E' una donna che mi fa sentire che dentro di me manca qualcosa.

Come dicevo Lei è una donna forte sa bene che quanto si perde in amore viene portato via dal fiume e gettato nella palude delle occasioni perse quelle che ispirano: "sas tristas memorias" di cui parlai nel post di Nausicaa.

Oggi è venuta nuovamente in classe a prendere il registro ero più libero,  la fine della lezione,  sono rimasto a parlarci. Ero ancora seduto e lei in piedi. Mi guardava dall'alto e mi veniva difficile nascondere del capo il punto in cui i cappelli si sono diradati. Mi chiamava per nome, Zancà, Zancà, ne sento ancora l'eco nella mia mente. Ogni tanto ricevevo qualche colpetto dalle sue mani quà e la. Ma le mie braccia sono pesanti non vogliono staccarsi dalla cattedra è come se fossero inchiodate. Non mi riesce di ricambiare ed avere col Lei un poco più di confidenza. Lei ha le quinte e si entusiasma quando le dico che le nostre materie non saranno agli esami, si sente sollevata ed io vorrei tenerla, nella sua leggerezza, tra le mie braccia.

Mi ha chiesto il numero di telefono perche gli faccia sapere con maggiore precisione riguardo alle materie d'esame. Inizio i consigli di classe prima di Lei. Io non azzardavo di chiederglielo, non credevo che si potesse fare così semplicemente. Guardo il telefono nella speranza di trovare un sms. Sogni. Nella riunione avrò anche modo di sapere il suo nome, non potevo chiederglielo e sminuire così la sua importanza per non averla inserita nella gerarchia della mia conoscenza. La verità e che non mi sono premurato di conoscerlo. A che mi sarebbe servito?

Rientrando, in macchina, mi sono detto: "se ci faccio sesso sarà per farci un figlio o una figlia, subito senza attese di tempi migliori". Niente precauzioni ma solo fiducia nei tempi futuri e nelle persone che arriveranno.

 

 
 
 
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