Creato da zancarlo2010 il 02/06/2011
Guardo oltre la collina che sta davanti alla mia casa
 

 

Un pensiero a Pantouffle2

Post n°27 pubblicato il 30 Maggio 2013 da zancarlo2010

Pur conoscendo tante persone, non coltivo molte amicizie forse per certi aspetti sono un solitario, la verità è che spesso mi annoio o non provo piacere e così cerco il piacere più grande che è quello di coltivare imiei hobby e le amicizie che veramente mi piacciono.

Sarà che i miei antenati erano dei pastori e i pastori sardi vivevano per mesi nelle solitudini nelle quali,se non muori da piccolo, ne viene fuori l'individuo che impara a vivere nei silenzi di se stesso.

Tanti anni fa mentre pascolavo le pecore mi accorsi che regolando la respirazione potevo sentire dentro di me un grande benessere che mi rendeva piacevole quelle giornate solitarie. Io le pecore, i cani e i campi per tutto il giorno. In principio non mi piaceva e volevo fuggire ma il grande senso di responsabilità che mi dominava o forse la paura delle sanzioni e la consapevolezza di non avere altri luoghi dove andare, mi impedivano di farlo. Mio padre, che non aveva dubbi sul fatto che anch'io sarei diventato un pastore come lui, come suo padre e cometanti nella mia stirpe diceva a mia madre che non era una questione: "de tenne lastima" ovvero di avere pietà di un bambino perchè da grande non avrei appreso a vivere nella solitudine dei campi solo con me stesso. Dovevo imparare da piccolo da grande non ci sarei riuscito. Non apprendere in quella scuola significava poter diventare un nullafacente o un bandito. Lui sapeva bene che dovevo rompere il guscio per far venire fuori quell'uomo che era nascosto dentro di me. Quella sera quando ritornai a casa gli raccontai che quel giorno avevo trovato il piacere di stare con me stesso la nei campi e lui mi gardò dicendomi: "has fattu una hossa manna". Si avevo fatto una cosa grande e dal quel giorno mi recavo nei campi senza discussioni, anche perchè non mi pesava.

Sono passati diversi anni e al bambino ,nel tempo, è stato innestato l'uomo. Innestato e non altro perchè quella radice antica è sempre rimasta e sostiene e nutre me, l'albero.

Non so bene e ancora non ho compreso in cosa ho sbagliato o se le cose sono andate così perché nulla vi è da aggiungere e nulla da togliere in cio che sono. Non ho figli e tantomeno famiglia anche a me come a te Michela dispiace e mi fa sentire a disagio nelle cene e quelle occasioni in cui ci si ritrova tra amici e anche parenti e il discorso cade sui figli e sulla famiglia che io non ho. Non ci vuole tanto perchè qualcuno più o meno consapevolmente mette in argomento quel mancato adempimento o quel che sembrerebbe il dovere esistenziale di avere figli e anche moglie.

Ma se mi chiedessero di cambiare la mia persona con la loro o le mie giornate con la noia delle loro case delle serate passate davanti alla televisione e delle tante notti senza sesso non lo farei. Sono l'uomo che è venuto su nel tempo e che, con successi e anche errori, ho costruito e mi guardo con piacere, senza particolari rimproveri.

Ho una classe che mi intenerisce tantissimo e do loro l'amore che non ho dato ai figli che non ho. E'una grande cosa avere da amare sicuramente anche di più dell'essere amati. Le promuoverò tutte, pian piano ho fatto comprendere loro che per prendere un sei non ci vuole gran che di lavoro e che con lo stesso impegno si può mirare a risultati migliori. Tante volte lascio che copino tra di loro, sanno bene che non voglio che consegnino il compito in bianco, non fare il compito e rinunciare a lottare ha il significato di imparare a non vivere la vita. E la vita, comunque sia, non si può fare ameno di viverla. Non so se sono un buon educatore dei loro figli, ma è certo che hanno lasciato a me il compito di farlo e, se non in tutto, lo hanno fatto per l'aspetto importante che è prepararsi per guadagnarsi da vivere. E sono convinto che tante loro manchevolezze  non dipendono dalla scuola ne dalla società ma hanno avuto origine e sono cresciute nelle loro famiglie. 

E se per te, scrivere i bellissimi blog che scrivi, ha avuto come prezzo di non aver avuto figli posso dirti che non hai sprecato il tuo tempo e sono sicuramente tante le cose belle che possiedi e che non si vedono.

A presto

 
 
 

Per finire

Post n°26 pubblicato il 01 Maggio 2013 da zancarlo2010

Per concludere il precedente post devo annunciare che non si è fatto niente, non ho indagato per comprendere se fosse impegnata o meno. La verità è che non ho nessuna intenzione di iniziare una relazione. Lei si è tenuta la sua vita ed io la mia. Una relazione sentimentale è un impegno che coinvolgerebbe tutta la mia persona come anche la sua. Il sesso senza amore serve a ben poco. Lo feci una volta e ancora ricordo la sensazione di vuoto che sentii dopo. Credo sia così anche l'amore mercenario. Non si prende in giro nessuno ne se stessi ne chi si aspetta amore, compagnia o un indirizzo in cui trascorrere la propria vita. E' una cosa tremendamente seria. Fortunatamente alla mia età la tirannia degli ormoni si è allentata e se anni fa avrei sentito dentro di me un magone crescente simile a una sensazione di angoscia, oggi le mie emozioni sembrano aver trovato riparo in verdi prati soleggiati. Non più cavalli in corsa sfrenata ma la riflessione di chi ha vissuto e se non può dare non promette.

Promettere amore, affetto, stima, compagnia e non darli fa tanto male a chi è solamente un oggetto, una risposta ai miei desideri. Sono simili cosa anche qulle avventure solo sesso, lasciano sempre il sapore amaro della vita e un grande sentimento di solitudine e di inadeguatezza che ci accompagna

Non penso alla libertà di stare a scrivere nel blog illudendomi di aver fatto la scelta migliore. La corrente del grande fiume, della vita, la sento e la seguo, mi adopero a fare le cose di ogni giorno. Stassera non ce sarà una lei e niente ruzzoloni nel letto o in macchina all'uscita da un ristorante, tirerò su le coperte e cercherò di dormire pensando a quanto devo fare domani dopo la tregua di oggi. 

Fuori, nella notte, sento i cani abbaiare ogni tanto la cagna ulula, ascolto con attezione perchè altre volte ho visto e sentito i cani comportarsi in questa maniera ed è stato quando la morte si è avvicinata alla casa della mia famiglia. Domani una persona cara sarà operata, l'operazione ha tante incognite come tutte le cose che sconfinano nel possibile e nelle incertezze di quanto il chirurgo troverà detro il suo corpo.

Ho scoperto Kierkegaard e la bellissima spiegazione che lui da all'angoscia che sente ogni uomo e a quanto lui dice a maggior ragione ogni donna.

Credetemi non vi è miglior guardiano che tenga a bada gli ormoni dell'angoscia implacabile e sempre presente. E' l'angoscia, direbbe Kirkegaard, a portami su una strada che non vorrei percorrere. 

Tratterò meglio questo argomento ancora non ne sono padrone per farlo.

A presto

 

 
 
 

Incontri

Post n°25 pubblicato il 13 Marzo 2013 da zancarlo2010

Incontri

Bussano alla porta, smetto di parlare ed invito ad entrare, mi avvicino per prendere la maniglia ma la porta si apre e Lei è la davanti a me. La guardo con intensità, anche lei lascia che i suoi occhi si fermino nei miei. Faccio correre lo sguardo sul suo viso e guardo anche al tesoro che ha tra le braccia le pressa con le mani con l'intento di far aderire la sciarpa al collo. Nonostante porti una giacca pesante il rigonfiamento denunzia un seno prospero. sono passati pochi istanti ma lunghi e intensi, iniziamo a scambiare le frasi di convenienza e siamo distratti dalle nostre persone affamate di calore, di affetto, di amicizia e credo di sesso. Forse è sola ed è vuole compagnia, accade anche a me di comportarmi così, è una donna forte spigliata che esprime certezza e sicurezza nel proporsi. nei pochi passi che percorre nell'aula.

Non possiamo ancora continuare a guardarci motivando con le presentazioni, mi chiede il registro, deve segnare le assenze in un'altra classe. La cattedra è stata smembrata e divisa in quattro insegnanti ma il registro è uno solo, tanti memo bianchi indicano la posizione delle classi nelle sue pagine. Un registro in condominio. Il pianerottolo in cima alle scale in cui ci incontriamo.

Percepisco qualcosa di particolare nell'aria, mi allarmo, comprendo che sta accadendo qualcosa di diverso dal solito, le ragazze non chiaccherano, non le vedo sono alle mie spalle, ma so di certo che stanno guardando noi, so pure che non ci mettono molto a capire che ci stiamo baciando con gli occhi. Lei partecipa ferma ancora i suoi occhi sui miei, mi domina, distolgo lo sguardo. Devo avere il testosterone piuttosto alto, ma non è solo un problema di ormoni, sento un tonfo al cuore la mia emotività è nel mezzo di una tempesta. Penso sia la paura di andare oltre. Dobbiamo interrompere con il parlare e il guardarci, siamo a scuola, in classe. Ma anche se non fossimo la non avrei fatto niente, non sono un gran che nel prendere l'iniziativa. E' accaduto che una volta una lei si è stancata di aspettare è ha iniziato a baciarmi. Una volta iniziato non mi sono mai tirato indietro e ho avuto buoni risultati. Tante altre volte il tutto è finito lì e non vi è stato seguito, via a casa con il cuore solo e pesante di rimpianto e di solitudine. Un amico e qualche bicchiere di birra non bastano, alla fine si è soli.

Ma una donna è una montagna tanto alta che sulla cima l'ossigeno e rarefatto e si fa tanta fatica a camminarci.

Una donna è un sistema solare con tutti i pianetti che ruotano e girano in sincronia.

Una donna è la mia metà che non è più con me, anticamente eravamo uniti ed è per questo che in questi momenti mi sembra che potrei ricompormi e rinascere nel dio che ero in origine.

Una donna mi fa paura e per questo non andrò oltre le parole e gli sguardi, le fuggirò mi nasconderò nei miei impegni.

E' una donna che mi fa sentire che dentro di me manca qualcosa.

Come dicevo Lei è una donna forte sa bene che quanto si perde in amore viene portato via dal fiume e gettato nella palude delle occasioni perse quelle che ispirano: "sas tristas memorias" di cui parlai nel post di Nausicaa.

Oggi è venuta nuovamente in classe a prendere il registro ero più libero,  la fine della lezione,  sono rimasto a parlarci. Ero ancora seduto e lei in piedi. Mi guardava dall'alto e mi veniva difficile nascondere del capo il punto in cui i cappelli si sono diradati. Mi chiamava per nome, Zancà, Zancà, ne sento ancora l'eco nella mia mente. Ogni tanto ricevevo qualche colpetto dalle sue mani quà e la. Ma le mie braccia sono pesanti non vogliono staccarsi dalla cattedra è come se fossero inchiodate. Non mi riesce di ricambiare ed avere col Lei un poco più di confidenza. Lei ha le quinte e si entusiasma quando le dico che le nostre materie non saranno agli esami, si sente sollevata ed io vorrei tenerla, nella sua leggerezza, tra le mie braccia.

Mi ha chiesto il numero di telefono perche gli faccia sapere con maggiore precisione riguardo alle materie d'esame. Inizio i consigli di classe prima di Lei. Io non azzardavo di chiederglielo, non credevo che si potesse fare così semplicemente. Guardo il telefono nella speranza di trovare un sms. Sogni. Nella riunione avrò anche modo di sapere il suo nome, non potevo chiederglielo e sminuire così la sua importanza per non averla inserita nella gerarchia della mia conoscenza. La verità e che non mi sono premurato di conoscerlo. A che mi sarebbe servito?

Rientrando, in macchina, mi sono detto: "se ci faccio sesso sarà per farci un figlio o una figlia, subito senza attese di tempi migliori". Niente precauzioni ma solo fiducia nei tempi futuri e nelle persone che arriveranno.

 

 
 
 

Sentimenti e paste fritte

Post n°24 pubblicato il 17 Febbraio 2013 da zancarlo2010

Tutti a pranzo da mamma, il 13 era il suo compleanno, e ci ritroviamo con lei di sabato giorno in cui non lavoriamo e possiamo dedicare il resto della giornata a votare i vari piatti che si sono avvicendati e noi maschietti a sbevazzare senza doverci preoccupare di alcunché. Si dice che l'alcool stia ad un uomo come il profumo ad una donna.

Dei vari piatti ricordo bene i dolci e tra questi otto ciambelle fritte, di fattura perfetta tutte identiche in misura e in colore, da sembrare acquistate in pasticceria. Il vassoio rivela che sono state fatte in casa da mani sapienti da chi non si accontenta solo di mangiare ma chiede che anche la vista trovi soddisfazione nel giusto equilibrio di colori e di misure.

Non le ho mangiate le ho guardate a lungo e per diverse volte ma non ho allungato la mano. Non potevo mangiarle, farlo sarebbe stato come ingoiare una parte del mio vissuto che ancora oggi, nonostante siano passati veramente tanti anni, non potrei digerire Vi è una sentinella in noi che ci allontana da quanto è troppo caldo, troppo freddo, troppo acuminato, e, infine, da quanto abbiamo amato tanto da suscitare, ancora,  delle emozioni che fanno male e ci lasciano disarmati e impotenti incapaci di reagire e di prendere iniziative. Emotivamente troppo forte da sconvolgermi ne profondo del mio essere.

Sono un buono, direi un uomo di pace, mi è sempre mancato quel poco di cattiveria che serve per prendere e forse qualche volta per rubare la felicità. Non sono fesso il carattere è forte e viene fuori quando serve e come dicono i miei ragazzi a scuola quando sclero mi faccio sentire. Ed ora che mi trovo nell'età in cui si è prossimi a superare il vertice della collina e si inizia la discesa verso la senilità mi sono convinto che lo si debba mettere la solo se vi è amore o perlomeno se si apprezza tutta la persona e non solo le pulsioni dei genitali. A 49 anni si è completato un ciclo di sette volte sette anni. Per una volta nella mia vita potrei essere in regola con la tabella di marcia. Parlerò di questo un'altra volta.

I bomboloni erano stati portati dalla mia mancata suocera che mi ripassava vicino dopo tanti anni, a dire la verità avevo sempre evitato gli incontri nei supermercati dove ho sempre cambiato corsia e in tutti quei luoghi dove solitamente ci si incontra. Ma lei è sempre più vicina al tempo in cui avrà completato il suo camino e ha ben poco da perdere: A quanto dice a mia sorella gli sono rimasto nel cuore. Che le suocere si innamorino dei generi? Intendo in senso spirituale. 

Lei che ritorna a casa di mia madre con otto ciambelle. I numeri hanno il loro significato, in quanto quattro erano loro in famiglia e quattro, inoltre, noi l'otto è un numero che è indice di perfezione Le fonti battesimali solitamente hanno otto lati. Comunque sia  sono solamente numeri poichè, io e sua figlia,  non siamo andati oltre il due non siamo diventati tre o quattro. Anche se, ai più giovani, sembrerebbe il contrario, la vita non ci da molte occasioni su figlia è stata un grande incontro per me, come lo sono stato io per lei: Abbiamo provato diverse volte con il bellissimo proposito di iniziare una vita insieme con l'intenzione di passare insieme il vertice della collina, quella della senilità,  Ancora sento di volergli bene e anche lei mi disse, in età adulta che solo io ero stato il suo grande amore.

Ma allora perché non si è fatto niente? Niente confetti, vestiti bianchi, carrozzine, culle , pannolini, etc. . Nonostante volessi e anche lei volesse non si poteva. Credo, con mio grande danno, che lei e anche sua madre mi convinsero della mia inadeguatezza, a stare con lei, perchè io andassi via. Tante volte la verità non può essere pronunziata e forse non era evidente o rivelata neanche nella loro famiglia che la fuggiva e pur sapendo la ignorava e viveva come se niente fosse.

Per anni mi sono detto che meritavo sincerità. Ma, è ancora lecito chiedersi, quanto doveva essere grande la fiducia in me per mettermi al corrente dei segreti più nascosti della loro famiglia? Anch'io mi sarei comportato così.

Lei andava e veniva mi lasciava e mi riprendeva, mi amva e mi ignorava. Se ero con lei ero troppo se ero lontano gli mancavo. E così diventamo sempre più lontani e distanti.

 

 
 
 

Racconto di Natale

Post n°23 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da zancarlo2010

E' un mese del piffero non mi riesce di femarmi un momento per scrivere qualcosa.

Problemi di lavoro, non solo esistenziali per fortuna, la tensione e altissima anche tra i collaboratori che devono restare a casa a fare da baby sitter. Se non si guadagna si risparmia.  Quando il futuro dipende dalle autorizziazioni amministrative e come far dipendere la propria vita da un farmaco, senza effetto placebo, e aspettare che l'organismo reagisca. Spesso mi fermo a pensare alle conseguenze del mancato rinnovo dell'autorizzazione o ai tempi che sembrano essere biblici in un mondo di pagani.

Ho incontrato la belva, il grande direttore dallla quale dipende il colore del mio orizzonte, roseo o nero tempestoso. erano anni che non la vedevo, quando l'ho incontrata non mi riusciva di riconoscerla era domagrita e il viso teso quasi nascosto dalle mani che stavano sempre davanti al viso e dal collo del maglione e forse da una sciarpa. Come se avesse mal di denti. Ma perchè questa tendenza a pensare che il magro sia bello? Anni fa quando la vidi per la prima volta nel mio dialogo interiore la chiamai tette al vento. In un ambiente selvaggio si utilizzano i soppranomi classificano le persone individuandone le qualità. Una bella quarant'enne che non nascondeva la sua feminilità e dava al suo potere una dimensione umana. nella donna che ho incontrato l'umanità era scomparsa e si mostrava come una macchina borocratica pronta a maccinarmi.

Stavo per andare oltre il suo ufficio perchè non la avevo riconosciuta e lei prontamente dopo avermi invitato ad entrare ha motivato la mia mancanza con il suo invecchiamento. Sinceramente non so se sia veramente invecchiata ma con un poco di polpa in più sicuramente mi sarei fermato almeno per guardarla. Non so se ho fatto bene a dirle che si doveva ringraziare Dio che ci permette di invecchiare e non ci tira il collo come fa il contadino, con le galline in un pollaio quando se ne mettono nuove e più giovani e deve ridurle di numero. Dirle che era bella seducente e che io ci facevo un pensierino da tempo magari con lei vestita di stivali con il tacco alto e il frustino pronto ad essere usato sul mio  sedere?  Avrei avuto in cambio il nullaosta?

La belva ha iniziato a parlare di getto con fermezza e con tutta l'autorità che la sua posizione gli dava. Non sono stupido ma non riusciva a seguirla non avevo possibilità di replicare tutte le mie ragioni sono state smontate ed io ero la che la guardavo, che potevo dire. Ho pensato ai poveri cristiani che venivano dati in pasto ai leoni anche loro, a parte qualcuno che, come diceva la mi maestra,  ha tolto la spina dal piede al leone, non credo che abbiano fatto altro se non urlare o pregare.  Credo e sono convinto che le parole in questi casi servano a poco creano confusione se non fanno che allontanare in dialogo dalla richiesta origianaria.

L'ho guardata a lungo mentre lei continuava nel suo parlare martellante e ho ascoltato, quando ha smesso,  con calma ho replicato dicendo che, visti i tempi in cui viviamo e il mio ragionevole diritto a condurre un'esistenza dignitosa, non temevo la povertà ma l'invecchiare mendicando. Il mio futuro e non solo il mio dipende da quanto lei deciderà amandomi, restando  indiferente o  esprimendo tutta la sua rabbia assettata di far giustizia con l'ingiustizia. Spesso l'injuria diventa jus.

Mi ha salutato stringendomi la mano e ci siamo augurati buon Natale. Non so cosa farà se mi aiuterà, nel rispetto delle leggi naturalmente,  o se continuerà ad ostacolarmi trovando e cercando motivi per fermarmi e impedirmi di invecchiare. Il guaio e che non ho le conoscenze che possano patrocinare la mia istanza. Mi viene il dubbio che oggi si dia la caccia ai corrotti e ai corruttori ma non a coloro che si dimenticano delle pratiche perchè non sono stati incentivati a dovere.

Non so veramente cosa lui farà nel prossimo futuro; la serenità e il venirmi incontro manifestatami potrebbero mutare e trasformarsi in una linea dura, ed io sento il mio tempo fuggirmi e privarmi del piacere della vita perchè trascorsa nell'affanno e nell'angoscia. Gli anni passano e anche le donne mi guardano sempre di meno.

Un mio alunno, per sentito dire dal padre, diceva che tutto ciò che non uccide un uomo lo rafforza. E sicuramente il mio vivere è stato un continuo crescere e conoscere ed avere gli strumenti per comprendere a fondo il mondo in cui vivo. Non so se la belva mangiacristiani ha famiglia o anche lei è come tanti di noi che passiamo la domenica sera o il giorno di Natale davanti al Blog sperando che qualcuno si ricordi di scriverci. Ma sono queste feste così importanti che vissute senza bambini ai quali fare regali o che ti svegliano la mattina per chiderti come mai Babbo Natale non è ancora passato che ci mettono il malumore e sembriamo tigri affamate. Forse anche lei è affamata di affetto o non ne riceve quanto necessita.

La sera del Il 24 alla novena di Natale durante l'esposizione Eucaristica ho sentito alla mia sinistra un formicolio come una vibrazione che ha interessato la mia persona. Stava accadendo qualcosa di mistico il Trascendente era tra noi. Una ragazzina, inginocchiata davanti a me di qualche banco ha iniziato a piangere. si trattava di lacrime di gioia ho visto per un attimo i cappelli attaccati al viso a seguito della forte lacrimazione e anche un sorriso. Il dono delle lacrime. Chi gli stava vicino l'ha accompagnata fuori credo che stesse per singhiozzare. Mi piace cantare in latino e ho continuato a farlo con partecipazione. Io, diversamente dalla bambina non ho avuto un coinvolgimento emotivo perchè la fede non ha necessità dei miracoli per essere tale. Mi vesto di un manto di speranza e procedo nel mio camino in quella che forse potrebbe essere la notte oscura dell'anima.

E' sicuramente una grande prova  

 
 
 

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