La vita che vorrei..
Diario di una gatta un pò vagabonda ma per scelta.
Sono una gattina e mi chiamo Agapan, lo so è un po’curioso ma la mia Camilla ha voluto questo biblico nome per me. Spero di meritarlo ma soprattutto spero che l’amore che è entrato nella mia vita contagi anche la sua.
Lei era triste in quella domenica di fine agosto, il suo cuore si era svuotato, il mio era in agitazione per questo trasferimento non previsto, ero timorosa e non sapevo cosa aspettarmi dal futuro, però i miei occhi hanno incrociato i suoi, languidi, un po’tristi e la sua carezza mi ha rassicurato: ero nel posto giusto.
Comincio il mio viaggio e do il saluto al mio nuovo mondo iniziando da me, con Camilla…
Un miao come una carezza per chi vorrà farci compagnia.
*******
AREA PERSONALE
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- Pensieri di Diogene
- Rete
- IL MIO BLOG
- Attesa ...
- freely
- Stupore
- Profumo di nuvole
- Dettagli Confusi
- un giorno per caso
- Coriandoli di parole
- Fenice_A®
- Ritrovarsi
- Sempre in Viaggio
- QUA E LA
- Parole in Poesia
- bibo
- Allegra e le nuvole
- parlodime
- Presente Imperfetto
- Broken
- ricomincio da qui
- Racconto di Sogni
- Poesie.. Aforismi...
- Non cè due senza te
- Bastano le parole?
- LARABA FENICE
- Silences
- amo i gatti
- AD MAIORA
- Yumiko
- Prendiamoci un caffè
FERNANDO PESSOA
Felice è colui che dalla vita non esige più di quello che essa spontaneamente gli offre, facendosi guidare dall’istinto dei gatti, che cercano il sole quando c’è il sole e quando non c’è il sole, il caldo, dovunque esso sia.
AMOS OZ
Un gatto non farebbe mai amicizia con qualcuno che non è ben disposto verso di lui. I gatti non sbagliano mai sulle persone.
JEFFREY MOUSSAIEFF MASSON
Il gatto non si limita a provare soddisfazione: la emana e la trasmette. Impossibile trovarsi in presenza di un gatto soddisfatto e non venirne contagiati!
« 27 Settembre 2013 | 7 Ottobre 2013 » |
3 ottobre 2013
Post n°5 pubblicato il 03 Ottobre 2013 da agapan
Roma si è svegliata ancora con il sole ed è dolce pensare che son tornate le famigerate ottobrate, sembrano lontani i temporali di qualche giorno fa. Sono stati giorni pieni di ansia e silenzi, la mia Camilla ha messo sottosopra la casa e non è un buon segno. Ha preparato un po’ di cose con la scusa di voler essere d’aiuto alla sua amica che si occupa di solidarietà ma chissà perché ma ho visto dar via cose che solo qualche tempo fa erano fonte di sorrisi. Bah, valle a capire queste anime tormentate! Io so solo che ieri ha salutato il mattino con il caffè dopo giorni ubriacati di camomilla e oggi in cucina c’era odore di arance e non credo che nel tazzone ci fosse liquido nero. Come sempre la vedo uscire, si veste di buonumore ma torna con gli occhioni velati di malinconia. Riempie i suoi giorni di lavoro fino allo sfinimento, si rilassa con passeggiate, mostre, cinema e happy hour con gli amici ma torna sempre a casa, da quando son qui io non ricordo che mi abbia lasciata sola una sera. Passiamo le serate a farci compagnia, se legge commenta con me, se telefona finge serenità e in quanto alla tv abbiamo degli appuntamenti fissi. Il Martedì il suo telefilm preferito per deliziarsi gli occhi con Simon. Il Mercoledì l’immancabile Montalbano che spesso la fa piangere per nostalgia. Il Giovedì, per fortuna, c’è la professoressa che la fa sorridere. Negli altri giorni quando non si inventa altro, film e documentari a volontà. Per sano egoismo mi piace pensare che non esce anche per non lasciarmi sola ma poi mi auguro che presto toglierà la polvere dal suo trolley anche perché anche il mio trasportino adora cambiare aria. So che le carezze per me sono inversamente proporzionali al suo umore ma io vorrei per lei mari di sorrisi e sentirle dire:”Invece di una donna che ama qualcun altro tanto da soffrirne, voglio essere una donna che ama abbastanza se stessa da non voler più soffrire”. |
ULTIMI COMMENTI
GINO PAOLI
C'era una volta una gatta
che aveva una macchia nera sul muso
e una vecchia soffitta vicino al mare
con una finestra a un passo dal cielo blu
Se la chitarra suonavo
la gatta faceva le fusa
ed una stellina scendeva vicina
poi mi sorrideva e se ne tornava su.
Ora non abito più là
tutto è cambiato, non abito più là
ho una casa bellissima
bellissima come vuoi tu.
Ma ho ripensato a una gatta
che aveva una macchia nera sul muso
a una vecchia soffitta vicino al mare
con una stellina che ora non vedo più.
CERCA IN QUESTO BLOG
JEFFREY MOUSSAIEFF MASSON
Come tutti sanno, a differenza del sorriso di un essere umano, le fusa non possono essere false.
Inviato da: tempestadamore_1967
il 29/12/2020 alle 00:06
Inviato da: DueHalzini49
il 06/07/2014 alle 01:02
Inviato da: web.01
il 31/05/2014 alle 18:24
Inviato da: NORMAGIUMELLI
il 17/04/2014 alle 19:18
Inviato da: DueHalzini47
il 16/04/2014 alle 21:58