L'altra campana

SHELA (pausa nel salmodiare)

LA BANDA MUSICALE

     E’ la sorellastra dell’orchestra; non così ambiziosa, non altrettanto preziosa, incapace di parlare al cuore e alla mente suscitando le indescrivibili emozioni della grande musica. Il suono della banda ti va direttamente negli organi genitali e per quelli penetra su su nella pancia, dandoti una sensazione di rustico piacere sensuale.

     Uno dei richiami del paese è appunto il suono della banda, che ti sveglia al mattino facendoti chiedere che festa sia, o ti chiama a mischiarti alla gente che affolla la piazza del paese, o pretende di offrirti un concerto nella chiesa sconsacrata.

     Non c’è quasi paese, in Sabina, che non abbia la sua banda. Essa è formata in maggioranza di ragazzi, che man a mano la lasciano facendo posto ad altri, distolti dagli impegni di lavoro, ma ricchi di un’esperienza che ne fa conoscitori e produttori di arte. E’ il modo, tra l’altro, di sottrarre i ragazzi alle sale giochi ed ai branchi.

     Tutte le volte che la sento mi ridesta il piacere di un’arte non fruita da consumatore ma prodotta da attore. E mi domando chi fu il disgraziato “riformatore” che nel paese della musica espulse praticamente la musica dai programmi della scuola secondaria facendo degli Italiani un popolo di stonati.