Creato da anonimo.sabino il 06/09/2006

L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

 

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CAMINO MONFERRATO - 12

Post n°1947 pubblicato il 20 Luglio 2015 da anonimo.sabino
 

Passavano gli anni e un Natale si succedeva all’altro, ancora lontano da casa. Ma l’adolescente represso nella sua scapigliatura diventava un uomo cazzuto, che tra le nenie del buonismo indotto dalla ricorrenza non si sentiva più spiritualmente appagato.

Mi domandavo quale redenzione mi avessero portato l’incarnazione e la morte del figlio di Dio. La sua passione non era valsa a restituirmi allo stato felice perduto da Adamo per aver mangiato una mela. Ed ora pretendeva da me che mi crocifiggessi con lui… Per il paradiso? Il mio umile e imperfettissimo babbo Ottavio avrebbe cercato di farmi arrivare al cielo per una strada diversa dalla via crucis

  No, non filava, per niente.

Camino 7-I-’57 Cara mamma…è arrivato Natale così senza che ce ne accorgessimo, tra “regem venturum” e pastorali, ed è passato con la stessa rapidità. Quest’anno, venendo incontro ai miei desideri, il Bambino (a Monteflavio la Befana) mi ha portato un po’ di musica. La neve è venuta solo dopo Natale in grande quantità e ce n’è ancora…

…La mia vita, la conosci, tira avanti uniforme, tra scuola, studio, refezione e preghiera…

Già, uniforme e tristissima, in una brigata di ragazzotti repressi, senza il sorriso di una donna, neanche di una madre o di una sorella. Che significato poteva avere la stessa primavera?

…Nonostante che ieri fosse S. Benedetto, non ho visto nessuna rondine sotto…i merli. Ma le piante sono già piene di gemme; e peschi e mandorli sono fioriti… La disputa è andata bene: era un argomento molto difficile, c’è stata battaglia e gli applausi non sono mancati…

La disputa filosofica ricorreva con la festa di San Tommaso d’Aquino, il sette marzo; riguardava un argomento dato dai superiori e svolto a tre: un relatore, un avvocato del diavolo e un difensore della fede. A volte il relatore era affiancato da due difensori della fede e il ruolo del diavolo era affidato all’uditorio. Era un esempio tipico dell’apologetica cristiana: ti sfido a farmi un’obiezione inconfutabile. Come se non spettasse a lei darti le ragioni della fede, ma a te dimostrare il contrario. In questo modo era stato sprecato tanto inchiostro, spesso inventandosi le obiezioni di comodo a cui rispondere.

Per me era indiscutibile che ha bisogno di prove il credere, non il non credere. Ma il dirlo, a quel punto, sarebbe equivalso a bestemmiare.

 
 
 
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