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Altro che petrolio ...
Post n°595 pubblicato il 07 Settembre 2013 da angeligian
Pochi ancora capiscono cosa ci sia dietro alle “primavere arabe”. Non è il petrolio e nemmeno l’esportazione di democrazia, come ci raccontano i burattini politici. Dietro a tutto quel sangue ci sono loro, le elite finanziarie, i grandi istituti finanziari, insomma: le banche. E quello che rappresentano. Sono come vermi voraci sulle carni infette di popoli rimbecilliti dalla religione o rammolliti da sesso, droga e rock’n roll o raggelati dalla paura. Da tempo mi chiedevo perché l’America e l’Europa si accanissero così tanto contro certi governi tutto sommato abbastanza civili ancorché dittatoriali, e ignorassero invece quei paesi poverissimi dove le guerre stanno devastando intere etnie. E la risposta è ancora quella: le banche. Le banche ti convincono o ti ammazzano. Tertium non datur. Come disse il buon James Warburg, membro del CFR: “We shall have world government, whether or not you like it, by conquest or consent” (Avremo un governo mondiale, che vi piaccia o no, con il consenso o con la forza). E scopri che Gheddafi aveva fatto fare passi da gigante al suo paese creando strutture, strade, ospedali, aveva liberato la donna dai sudari islamici, aveva raddoppiato i salari minimi e dimezzato gli stipendi dei ministri. Aveva però un difetto grosso: o non si era messo in testa di emettere un dinaro d’oro di Stato per l’autodeterminazione e la sovranità del suo popolo? Fesseria monumentale che gli è costata la vita e l’amicizia bunga-bunga di Berlusconi che non ha perso tempo a bombardarlo per amore di Sarkozy. E dopo la sua morte la banca centrale libica è stata completamente privatizzata in particolare dalla Francia così come è stata privatizzata l’acqua e l’acquedotto che Gheddafi aveva costruito. E scopri che l’Iraq del dopo Saddam Hussein è nelle mani del Fondo Monetario Internazionale e della compagna di merende, la Banca Mondiale (con multinazionali al seguito), con una devastazione totale di quel paese e con il 20% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà, definita dalla Banca Mondiale in un dollaro al giorno. Come dire dalla padella alla brace. Insomma il solito copione descritto da John Kleeves e raccontato da John Perkins e già visto in tanti altri paesi del mondo dove si allunga l’ombra nera del FMI nei confronti di dittatori come Marcos, Somoza, Mobutu, Ceausescu, Mubarak, Ben Ali, ecc. E adesso è la volta di Assad dove i “ribelli” integralisti islamici ricorrono a ogni sorta di nefandezza pur di occupare il paese con l’appoggio dell’Occidente. La Siria ha una moneta nazionale e sovrana, non conosce signoraggio né usurai ed è emessa dalla Banca centrale siriana. E questa, ormai lo sappiamo, è una colpa gravissima perché per i banchieri R&R (Rockefeller/Rothschild) nessun paese può permettersi di avere una banca centrale pubblica, non controllata da loro stessi. Con un minimo di input governativo, le economie di Giordania, Yemen, Tunisia, Egitto e Algeria sono rigidamente controllate dalle banche centrali dei Rothschild e dal loro Fondo Monetario Internazionale. E se proprio non vogliamo credere alla loro perversa volontà di governare il mondo attraverso il denaro, dobbiamo però credere al fatto che le banche islamiche stavano rosicchiando i loro profitti dato che - secondo la legge coranica - tali banche non esigono interessi e poi perché sono più stabili delle banche occidentali. E se ci salviamo dalla Terza Guerra Mondiale che quel pinocchietto nero vuole scatenare, i prossimi paesi ad essere eliminati saranno l’Iran e la Corea del Nord che ancora hanno una banca centrale nazionale. Aspettare per credere. (http://osservatorioiraq.it/node/381 http://osservatorioiraq.it/approfondimenti/liraq-e-la-vecchia-storia-della-banca-mondiale
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