UNA DONNA PERDUTA

"Guerra perpetua per una pace perpetua" - Orwell

Ragioniamo un po’. Con freddezza, senza inveire, né sputare sentenze impossibili tipo “siano scorticati vivi, cosparsi di sale e lasciati in balia delle formiche cacciatrici africane” che sono insaziabili e ti spolpano un uomo in quattro e quattr’otto. Io lo so bene perché mi hanno assalito tanti anni fa in Africa e sono dolorosissime, ma questa è un’altra storia. Eravamo la settima potenza mondiale, un paese con un relativo benessere e poi, in vent’anni, tutto è precipitato. Non voglio indagare sulle colpe se di Berlusconi o di Prodi o di Giuseppe Garibaldi, ma è così che è andata e ora l’Italia è terra di conquista senza lavoro, senza giustizia, senza futuro ma più che altro, senza una lira. Siamo accerchiati. Da Nord cala inesorabile la scure economica della BCE, dell’Europa, della Germania. Da Sud e da Est si riversano le orde barbariche di un’umanità allo sbando, da Ovest incombe un’America già assoggettata. Si sono succeduti governi tecnici, di destra e di sinistra, ma il risultato è che andiamo sempre più giù e la ripresa appare come il brumoso sogno di chi non sa cos’altro inventarsi per tenerci a cuccia.

"C'è un complotto in questo paese per rendere schiavo ogni uomo, donna e bambino. Prima di lasciare questo alto e nobile incarico, io intendo rendere noto questo complotto" - Presidente John F. Kennedy, sette giorni prima di essere assassinato

La domanda sorge spontanea: perché? La risposta è altrettanto spontanea: perché ci siamo indebitati e in nome del debito pubblico si decreta la morte. Ma il debito pubblico è solo uno strumento anche perché così come è stato ideato è insanabile e in fin dei conti si tratta di cartaccia senza valore e poi tanti paesi sopravvivono bene al loro debito pubblico. Senza contare che non si può cavare sangue da una rapa e che la povertà non paga. No, bisognava impoverire il paese per poterlo depredare, per impossessarsi di tutti i suoi beni, per schiacciarlo per sempre. Si è pensato allora all’immigrazione selvaggia che è come iniettare sangue infetto in un corpo già straziato e obbligare così il popolo affamato a privarsi del poco che resta per alimentare zecche e parassiti stranieri che godono anche della benevolenza delle istituzioni. E bisognava anche renderlo precario/inerte questo popolo, negargli i diritti acquisiti, il lavoro, la democrazia e la giustizia; era necessario dividerlo favorendo le minoranze, demolendo i concetti fondamentali di famiglia e onestà. Non bastava impoverirlo, no, bisognava anche fiaccargli lo spirito e fargli capire che non conta, non serve. Non è. E questo a chi giova? Certamente giova ai creditori, ma in questo modo si uccide la gallina dalle uova d’oro e allora? E allora niente. Morta una gallina se ne fa un’altra …

Ma Napolitano, Letta, Prodi, Amato, Monti sanno in quale baratro ci hanno gettato? Lo sanno, lo sanno, ma nonostante lo sappiano non sposteranno di un soffio le loro politiche, perché per i dogmatici comunisti quello che conta sono le intenzioni e le loro sono sempre nobili e pure, mica come Berlusconi che si fa solo gli interessi suoi. La verità è che al di là delle nobili intenzioni essi obbediscono ai diktat dell’Europa che, a sua volta, asseconda il volere del FMI, della Banca Mondiale e delle maggiori banche che appartengono ai vari Rothschild, Rockefeller, Lehman, Goldman, Warburg, Sachs, Morgan ecc. tutti ebrei, tutti massoni, tutti figli di puttana. Lo capiranno mai i comunisti che un ideale - sia pure di pace e di prosperità futura - che per realizzarsi deve nutrirsi di disperazione e di sangue non può essere un ideale da perseguire? Ma che capiranno questi che non hanno mai capito niente … Ma mica parlo dei governanti che con queste politiche si arricchiscono, mi riferisco ai tanti imbecilli che ci credono e che si lasciano azzannare al collo con il sorriso rivolto verso il Sol dell’Avvenir.