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Post n°54 pubblicato il 01 Marzo 2008 da angeligian
Un giorno dei primi anni del ‘900, mentre le suffragette si arrabattavano con quella ridicola idea del voto alle donne e Karen Blixen marcava il territorio del pezzo d’Africa sotto le colline Ngong, qualche tempo dopo l’omicidio dell’anoressica narcisista principessa Sissi , mentre in Europa cominciavano a soffiare i primi venti di guerra e gli americani si beavano del bel canto con Enrico Caruso, nello stesso anno in cui Rodolfo Valentino partiva dalla natia Puglia per incontrare il suo mito e il suo tragico destino, mio nonno Saverio si imbarco’ sul piroscafo per le Americhe con in tasca sogni di gloria e di ricchezza. Bacio’ in fronte la moglie-bambina, fece un paio di carezze ai suoi due figlioletti e parti’. Lasciava un’Italia di briganti, anarchici, massoni e moti di piazza, da poco ricucita dai morsi dello straniero, rappezzata da quattro scalmanati in camicia rossa e consegnata a Vittorio Emanuele, un sôr Savoia qualsiasi, che già preparava la sua genia di inetti, vigliacchi e assassini. Torno’ poco tempo dopo con la tasca sempre piena, non più di sogni ma di ricordi di Nuova Yorke e con una saccocciata di spiccioli di uno slang americano misto al ciociaro che per vezzo si trascino’ poi fino alla morte. Si fece una certa popolarità tra i compaesani raccontando a più riprese e via via esagerando e infiorando la sua avventura americana e se ne compiacque talmente che poco tempo dopo ci riprovo’ deciso questa volta a tornare in patria ricco e spietato come il Conte di Montecristo. Bacio’ in fronte la moglie-bambina, fece un paio di carezze ai suoi quattro figlioletti e parti’. Ci rimase ancor meno della volta precedente, richiamato in Italia dalla morte. Seppelli’ la moglie-bambina, abbraccio’ piangendo i quattro figli e ormai rassegnato si adatto' a cercare la gloria nel paese natale. E la trovo’. Una glorietta da quattro soldi, di quelle fatte a mano, un po’ timide e un po’ ruspanti, ma per lui andava più che bene. Per me e i miei crucci di bambinetta nonno Saverio aveva sempre una parola di consolazione “Angioletta mia” mi diceva “Non te ne curà, don’t worry, che tanto prima o poi capita a tutti, all right?” lasciava una pausa ad effetto e poi continuava “Oggi a te, domani a te, dopodomani a te ….” Oh, yeah! |
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Siamo troppo forti!
Mentre non posso che concordare sul fatto che una parte si dovrebbe ricordare che è OSPITE, che a Roma ci si comporta come i Romani (sarà un bene?) :-), che dovrebbe vigere la Reciprocità, quindi quello che pretendi a casa mia lo devi permettere a casa tua,che il RISPETTO deve essere da ENTRAMBE le parti e che ci sono DIRITTI si, ma altrettanti DOVERI.
Come avevo detto, non è facile discutere in poche parole......
I flussi migratori sono un problema non facile da gestire e risolvere, io però voglio credere ancora nell'Essere Umano.
Buonanotte milady, a.....più tardi (vista l'ora)