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Post n°80 pubblicato il 23 Aprile 2008 da angeligian
La prima volta che scappai dal conservatorio S. Elisabetta di Barga avevo 11 anni e riuscii a trascinarmi dietro tre o quattro compagne per cui tutto si risolse in una – per cosi’ dire – gita fuori porta. Venimmo riprese quasi subito, fummo punite e tutto fini’ li’. Qualche tempo dopo ci riprovai da sola perché nessuno volle seguirmi, e mi ritrovai in un paese della Toscana che non conoscevo, vagabondavo per strade ignote, mi scontravo con visi indifferenti e mi sentivo avvolgere sempre più dal gelo della solitudine. Non era proprio paura, era un disagio del tipo “Dove mi porterà questa via? E dopo averla percorsa, dove mi dirigero’? E, soprattutto, a quale scopo?” . Ecco, sono passati più di quarant’anni e ancora oggi quando intraprendo un nuovo cammino risento l’eco di quei pensieri … |
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Quando ero piccolo Io, ero specializzato ad andare a cercare il pericolo. Avevo la mania delle capanne e delle caverne, gambe e braccia perennemente segnate dai rami e dalle abrasioni ma ero anche attratto dal fuoco. Ho rischiato, più di una volta di fare dei disastri, ma sia grazie ai miei e a una buona dose di fortuna non mi è mai accaduto nulla di spiacevole. Questo fino alla quarta elementare, quando fui bocciato e cambiando compagnie divenni esattamente il contrario di prima. Ripensandoci ora, mi rendo conto che fu la mia fortuna.
Domanda, impertinente....ho notato che fra i due messaggi ne manca uno. Errore di libero o errore della padrona di casa ?
Devi ammettere che il fuoco ha un certo fascino. La volta che stavamo preparando un falò per fare i segnali di fumo, vidi arrivare mio Papà armato di estintore in quanto eravamo in un bosco di Acacie dietro l'officina. Fumo tanto, ma fuoco poco...mi fece passare la voglia poi mia Mamma quando tornai a casa
Ciao angeligian , uso il sopranome in quanto molti preferiscono usare il nome proprio solo in privato... Ma ero già passato a farti visita verso le otto del mattino, comunque si va tutto bene....Grazie, anche per la visita che ci hai fatto oggi pomeriggio.
Dove ?
Oggi, me ne andrei su di una montagna dove l'unico rumore è quello della natura...E' da questa mattina che in una fabbrica vicina stanno effettuando una lavorazione meccanica, e pur avendo la strada che mi porta già un bel frastuono sento un rumore lancinante per le orecchie. Ricapitolando, silenzio, niente orologi e oggetti tecnologici vari, per poter dormire alcuni giorni senza condizionamenti e regole da seguire. Magari un giorno ci riuscirò, il mio sopranome non credo abbia bisogno di ulteriori spiegazioni...
Il sederino, eventualmente diventò rosso...Ma devo anche ammettere di aver avuto due genitori che preferivano spiegare le cose e le poche sberle ricevute me le ha date solo la mia Mamma
Angela, mi piace e poi se dovessi identificarti con un animale peloso penserei ad una gattina dal pelo morbido che fa le fusa e non ad una gattaccia che mostra le unghie....
Lo sbaglio che avete fatto sia Tu che Thaygem (che si firma th, ma qual'è il nome ?) è stato quello di trasferirvi, Io ho parlato di fuga temporanea dalla realtà quotidiana. Non ce ne rendiamo conto, ma il rumore di sottofondo nel tempo diventa anche una compagnia...
Buona giornata, a tutti. La mia si presenta, molto pesante
a presto.